29/12/2012
3 recensioni
Nome autore: KumaCla
Titolo: Born to die
Genere: triste, malinconico, sentimentale
Avvertimenti: flash fic, raccolta, het
Personaggi: Regulus Black, Marlene McKinnon
Coppia: Regulus/Marlene
Contesto: generazione dei Malandrini, inizio della prima guerra magica
Introduzione: tre momenti prima della fine, tre momenti in cui Marlene comprende di aver perso Regulus, tre momenti in cui Marlene capisce di non avere speranze - perché non può uccidere l’uomo che ama.
Note dell’autore (facoltativo): il titolo è stato preso in prestito dall’omonima canzone di Lana del Rey e si riferisce al fatto che Marlene alla fine si rende conto che lei per prima e suoi amici sono destinati a morire. La relazione con Regulus si è svolta durante gli anni della scuola e all’inizio lui non era cattivo, nel senso che pur essendo un Serpeverde Purosangue non abbracciava ancora le idee di Voldemort. Però poi le cose sono cambiate, lui è diventato un Mangimorte e Marlene un membro dell’Ordine. Nonostante ciò lei non riesce a smettere di amarlo. Mi rendo conto che forse non ho reso appieno il fascino del cattivo come richiedeva il contest e che sicuramente molti parametri non raggiungeranno un punteggio pieno, ma avendo poco tempo la storia è nata e si è evoluta così; non ho voluto cambiarla, non avrei avuto l’occasione per lavorarci ancora sopra. Quindi buona lettura e spero apprezzerete la coppia e il loro rapporto.
Note post risultati: consapevole dei limiti della storia rispetto alla consegna del contest (in primis Marlene che non sogna il principe azzurro e la contestualizzazione assente) mi ritengo soddisfatta del risultato e del parere del giudice.
1 - Somebody you could lose
Regulus le dà le spalle, come sempre in pubblico. In quel momento la sta superando, schiena dritta e solita aria da spocchioso bambino viziato - Sirius commenterebbe, a voce non troppo bassa e senza giri di parole, che sua madre gli ha infilato una scopa su per il culo.
Non ha rallentato, non ha esitato, non si è voltato; Regulus Black le è passato davanti senza degnarla di uno sguardo, come se non esistesse - come se non avessero una relazione.
Guardando le sue spalle allontanarsi, confondersi con quelle degli altri studenti e poi scomparire in un’aula, Marlene si rende improvvisamente conto di aver contravvenuto a tutte e tre le regole - e che ormai per lei non c’è più scampo, non c’è salvezza.
«Passi da un ragazzo all‘altro con così tanta disinvoltura, ma come fai?» chiede Mary.
«Regola numero uno: divertirsi, ma, una volta finito, essere la prima a correre via. Regola numero due: mai innamorarsi, soprattutto di qualcuno che si potrebbe perdere. Regola numero tre: mai trasgredire, a meno che non ti piaccia il gusto della sconfitta».
«Sei pazza, Marlene» ride l’amica «Un giorno ti fregherai da sola, troverai qualcuno di cui ti innamorerai e allora sarai spacciata».
Solo quando una ragazzina del secondo anno le viene addosso, Marlene si accorge si essersi bloccata in mezzo al corridoio affollato. Attorno a lei gli studenti parlano e ridono avviandosi nelle aule, i libri in mano e la fretta nei piedi.
«Stai attenta a dove metti i piedi» cerca di dire con la sua solita voce seccata e arrogante - la voce di chi sa di essere bella e desiderata -, ma le esce solo un pigolio stridulo che non convince nessuno e tanto meno spaventa la giovane Strega.
Improvvisamente senza forze, Marlene rievoca l’immagine della schiena di Regulus, sparita da ormai qualche minuto.
Alla fine anche lei si è innamorata, di un Serpeverde, del fratello di Sirius, di uno stupido Purosangue, del suo nemico.
Una sgradita consapevolezza cala su di lei come un’ombra gelida e le attanaglia il cuore: lo perderà - lo sta già perdendo, perché il suo avambraccio non resterà intonso ancora per molto, perché nella sua giovane mente idee malsane stanno prendendo forma; lo sa bene, è solo questione di tempo e loro tempo non ne hanno mai avuto.
Sì, lo perderò, pensa.