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Autore: PrincessOfSpades    29/12/2012    3 recensioni
"Mi coprii la testa con le mani aspettandomi la caduta di qualcos’altro dall’alto, paradossalmente meno piacevole di un Bruno caduto dal cielo. Come la caduta di insopportabili, oltre che pesanti, Graveler.
Beh, stranamente non successe niente e mi ritrovai gli occhi puntati addosso dei miei compagni,non voluti, di avventura.
-Ma che fai, Blue? – mi chiese quasi preoccupato Green.
- …- “Bella domanda; chiedilo al mio istinto sopravvalutato”
- … Niente – risposi fingendo di aver fatto una cosa del tutto abituale. Mi fu riservato uno sguardo eloquente che la diceva lunga sulla mia considerazione da parte del gruppo, e non era affatto lusinghiera.
- Qualunque cosa tu stessi facendo, possiamo andare? – ci reguardì Bruno.
Oak non se lo fece ripetere due volte e io sbuffai, cercando con gli occhi conforto nel soffitto.
Tornammo così alla biforcazione, chiudevo la fila con soddisfazione dal momento che se fosse successo qualcosa i primi ad avvertirmi, con tanto di urla agghiaccianti, sarebbero stati proprio i due mentecatti".
[Estratto dal Capitolo 4]
Una strana coppia formata da una squinternata campionessa e un insopportabile rivale, equivoci improbabili e tante, tante disavventure!
*Storia ispirata liberamente ai personaggi di Pokemon VerdeFoglia
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Green, N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo 4: Veleno.


- Ahhhh! –
Ruzzolai all’ interno della buca tentando inutilmente di diminuire la velocità. Mi aggrappai con le unghie da ogni parte, col risultato di farmi ancora più male.
Poi caddi a terra con la grazia di un Venusaur in procinto di affogare.
- Ah! Fa male, fa male! – piagnucolai stringendomi convulsamente il dito.
Quando staccai la mano vidi del sangue scivolare giù dall’ unghia fino al polso.
“Accidenti!”
Mi lasciai cadere a terra, soddisfatta per certi versi di aver trovato un pavimento di pietra.
Nel buio distinguevo solo il profilo di una sala, illuminata debolmente da una luce proveniente da un altro varco. Senza un preciso motivo mi alzai a  gattoni, stando attenta a non premere il dito che mi doleva,e  ginocchio dopo ginocchio lo raggiunsi.
- C- Cosa stai facendo? –
- Tranquilla, niente che la tua mente perversa potrebbe pensare – mi rispose un Green sdraiato sul mio Lapras, mentre trafficava a pancia in giù con qualcosa, vicino alla parete.
Mi alzai minacciosamente.
“ Dare un mio pensiero per scontato è oltremodo oltraggioso e comunque sfido io! Entro in una stanza e che vedo? Green sopra Lapras che fa qualcosa; la mia mente non e’ affatto perversa, piuttosto impaurita!”
- Non stavo pensando a niente di perverso – asserii aggrottando le sopracciglia.
- Lo so Bunny; la tua mente non potrebbe elaborare certi concetti … scherzo, sto solamente cercando delle perle –
Spalancai gli occhi sbalordita più di prima. – Ma sei scemo?!-
Questa sì che era bella; cercare delle perle in un Lapras!
- Ti rendi conto di quello che hai appena detto? Facevi più figura a startene zitto – conclusi mentre mi avvicinavo borbottando.
La sala era illuminata da fasci di luce prodotti dalla fiamma calda che emanava la coda del Flareon di Green.
- Non sai che dalle conchiglie vengono le perle? – continuò lui senza degnarmi di uno sguardo.
- E’ un carapace quello, non una conchiglia! – sbottai strattonandogli la maglietta per staccarlo da quel martire di un Pokemon. – Idiota …-
Green scoppiò a ridere. – Ecco, ma secondo te mi metto a cercare delle perle nel carapace di un Lapras? – disse finalmente voltandosi verso di me. Lo stupore di vederlo sorridere mi lasciò, anche a me, a una bella risata.
- No … suppongo di no! –
- Non apprezzi mai la mia sottile ironia!– sospirò lui con fare melodrammatico.
Lo vidi prendere qualcosa dalla borsa e dopo che ne tirò fuori la mano, le ginocchia mi cedettero senza troppi problemi.
Osservavo la scena come in trance, mordendomi le labbra per cercare di non sorridere, come una madre davanti al proprio figlio cresciuto.
- Ti aiuto – mi offrii, afferrando prontamente un batuffolo di cotone che Green non sapeva dove appoggiare, per aprire la bottiglietta di una Pozione.
Green stava medicando il mio Pokemon; quello stesso Green che pochi anni prima non si sarebbe mai sognato di fare una cosa del genere. E io che avevo subito pensato male.
- Cosa si è fatto questo bel paguro? – chiesi passandogli poi il cotone.
- Si è fatto male alla pinna anteriore, vicino al guscio, ma niente di grave. Mi ha fatto pena vederlo arrancare così malridotto –
- A chi lo dici …- pensai ricordando la sua goffa andatura.
Sicuramente, la ferita se l’era procurata dentro la buca. Mi sporsi dal carapace, individuando una piccola escoriazione con del sangue secco intorno.
- Non è nulla … passami il cotone – gli dissi. Non era che una piccola ferita ma era abbastanza dal metterlo in crisi nel suo avanzamento sulla terra; già difficile di suo, non essendo il suo habitat ideale, quello terreno.
- Grazie – mormorai  quando ebbi finito di medicarlo.
Green non rispose subito.
- Non ringraziarmi di niente. Tu, piuttosto, non dovresti lasciare Pokemon incostuditi – osservò puntigliosamente.
- Non è colpa mia se scompare in buche nel buio! –
- Buche? Ma scusa, tu non avevi Jolteon per fare luce? – mi chiese stupito.
“ Già! Ma io ero ancora convinta di avere un Eevee!” Non poteva avere sempre ragione, eh!
- Io non penso ai miei Pokemon come lampadine – risposi scettica.
Green storse appena la bocca in una smorfia di affronto.
- Non si tratta di questo, si chiama ingegno; quello che ti manca – controbattè ricomponendosi.
Ecco che ricominciava il battibecco … ma io non avevo nessuna voglia di litigare a suon di frecciatine acide, così decisi di dargliela vinta.
- Sì, sarà …- dissi buttando gli occhi al cielo.
"Ritiro tutto quello che ho pensato di carino riguardo Green".
- Come hai fatto a trovarlo? – chiesi dopo un po’, mentre questi riponeva tutti i medicamenti nella tracolla.
- Ho sentito come un terremoto, sono tornato indietro, per capire cosa stesse succedendo; poi ho sentito dei rumori e quando Flareon ha illuminato la sala ho trovato il tuo Lapras accucciato accanto alla parete –
“Hehe … terremoto …”
Cercai di cambiare discorso il più in fretta possibile.
- Bene, ehm, cosa hai scoperto di bello mentre io … “Mi rompevo le ossa?” … non c’ero? –
- Non crederai che te lo riveli! –
- Non stavo cercando di rubarti delle informazioni – risposi, scocciata per quella esagerata diffidenza. - Sei antipatico –. - E non sono così sprovveduta, anzi; ti ho raggiunto! – risposi con soddisfazione.
- Quanto la fai lunga – mi liquidò alzandosi da terra. - Però una cosa mi ha sorpreso: non avrei mai pensato che avresti scoperto il segreto della sala in così poco tempo … per i tuoi standard s’ intende – confessò.
- Segreto? Vuoi dire che i muri sono così friabili da venir buttati giù in un solo colpo?  - dissi ironizzando il mio ingresso nel cunicolo.
- Che cosa? – vidi impallidire Green. – Bunny che hai combinato? –
- Niente, è stato Rhydon -. “Accidenti! Così impari a tenere la bocca cucita, Bunny!”
- Lo sapevo, Bunny! – gridò fuori di sè. L’eco rimbombò e quasi rimbalzò in una grottesca emulazione di eco su tutte le pareti, tanto che mi dovetti tappare le orecchie.
 

- Se Bruno non mi avesse provocato a quest’ ora non sarebbe finita così –
- Hai rischiato di seppellirci vivi in questa tomba, te ne rendi conto?! –
Driiiin – Driiiin
Stavo per ribattere che avevo avuto un milione di occasioni per seppellirci in questa topaia ma decisi di sorvolare; soprattutto la parte del “Ho un contro piano, spaccare tutto con Charizard”.
- Scusami un attimo -. Presi il telefono dalla tracolla. – Pronto? –
- Bunny, sono Lance! –
- Lance! -
- Vedo che stai bene, ottimo. Come procede la missione? –
- Benissimo! Io e Green stiamo percorrendo i sotterranei nascosti, arriveremo presto a qualcosa –
- Benissimo … - sentii borbottare Green.
- Bruno? –
- Sta bene – “Credo. Spero”.
- Va bene, ci sentiamo, aspetto vostre notizie! –
- Certo Lance, contaci –
Green, intanto, aveva continuato a camminare senza nemmeno rallentare un po’.
- Ehi, aspettami! – gli avevo detto, rimettendo velocemente il telefono nella borsa.
- Perchè dovrei!– esclamò quasi indignato, continuando imperterrito a seguire il suo Flareon, lasciandomi al buio.
Ugh. Non lo sopportavo! Così sgarbato … che gli costava un pizzico di gentilezza?
- Siamo in competizione, no? – mi ricordò
- Beh … sì; però la strada è a senso unico, in due almeno è più divertente … -
Anche se si trattava di Green non mi dispiaceva affatto esplorare luoghi sinistri in compagnia.
- Io non trovo divertente stare con te – replicò secco.
Troppo secco.
Com’era borioso! E indisponente!
All’ improvvisa sogghignai maligna.
Mi era venuto in mente un gioco molto divertente…
- Ti va di fare un gioco veramente divertente? –cantilenai maliziosa, avvicinandomi serafica, con le braccia portate all’indietro.
Green si bloccò. Ah, colpito e affondato!
- Ma per piacere, non siamo più bambini – disse con una nota quasi impaurita.
- Dai, non dirmi che non ne sei capace, non ci credo – dissi, raddoppiando il carico.
- E va bene! –
Alla fine, come avevo previsto, cedette al mio potere di persuasione. Ci mettemmo uno di fronte all’altro, Green prese fiato chiudendo gli occhi.
- Gradasso, Rompiscatole, Egocentrico E … Ehm… E Narcisista! –
- Bella, Unica, Nobile e Ilare! – dicemmo allo stesso tempo.
“Lo sapevo!” Sapevo che si sarebbe ricordato di questo gioco, da bambini ci sfidavamo spesso così e .... solitamente vincevo io. Competitivo com'era, dubito avrebbe rifiutato una proposta di rivalsa simile.
- Scherzo! – aggiungemmo contemporaneamente.
- Bigotta, Urtante, Nauseante, Noiosa e Insopportabile – disse all’ improvviso, come se stesse snocciolando un salmo con particolare disinteresse. - Bene, ho vinto -
“Però. Grazie Green”
- Rimangio lo scherzo – puntualizzai stringendo gli occhi.
- Che te ne pare? –
- Preferivo la prima- -Carogna! –aggiunsi ringhiando come un Growlithe – Anzi, puoi ripeterla? Dai, ti prego! – lo supplicai tuttavia sbattendo le ciglia come una bambina.
- Hai un tic? Nah, non me la ricordo già più –
- Dai! Mi è sembrato di sentire un “Bella” e un “Unica” … poi nient’altro perchè mi sono distratta – aggiunsi fra me e me ripensando all’ intoppo dovuto a quella “E “di Green di troppo.
- Stranamente hai fatto attenzione a cosa stavo dicendo mentre eri impegnata in qualcos’altro … strano. Ah, e non lo ripeterò mai, perchè come ti ho detto prima me lo sono già dimenticato. A proposito,  non ho capito la tua parte, quella delle “E” …-
“ Stupida intelligenza maligna di Green!” – Lascia perdere. Non mi va! – gli risposi scoccandoli un’ occhiataccia.
- Ah! La sfida non è ancora finita! – trillai con foga. –Vediamo chi fa il migliore acrostico serio con la parola …- mi guardai intorno fugacemente.
- Muro! Tre minuti per pensarci! –
 

- La terra è un posto dove Tanta Erba Radunata Resta Ancorata –
- Non male Bunny –
- Lo prendo come un complimento -.
Erano passati una decina di minuti e noi, camminando, avevamo passato il tempo giocando agli acrostici. Guidati dalla luce di Flareon percorrevamo il solito cunicolo, quando si presentò davanti ai nostri nasi, una biforcazione, facendoci arrestare.
- E ora? – domandai, stanca di tutte le congetture che qualcuno di molto anziano e antico aveva progettato per quella sala remota alquanto sconosciuta e alquanto fetiscente di marcio. Insomma, perchè prendersi la briga di fare tutto questo proprio in questa piccola sala? Per gunta proprio quella che dovevo esplorare!
- Io vado a sinistra – disse Green avviandosi al suddetto varco.
Mi avvicinai all’ altro. – Mhh … -
- Io prendo questa – lo informai, apparentemente soddisfatta della nostra separazione. Green, come al solito, non mi rispose.
Se n’era già andato, ovviamente.
Ancora davanti al cunicolo che avevo scelto, misi una mano frettolosamente all’interno della tracolla e quando iniziai a rigirarla come un calzino presi un respiro per calmarmi.
Senza luce mi sentivo scoperta; cieca dove serpeggiava il cunicolo appena percorso alle mie gracili spalle, cieca per il cunicolo a sinistra, cieca a destra. Così mi appoggiai a una parete e sentendo la schiena appoggiata a qualcosa mi rilassai.
Estrassi una Pokeball con cura. Se per caso avessi estratto quella di Rhydon e Charizard, sarei stata seppellita da metri e metri di sabbia senza nessuna speranza di salvezza; avrebbero fatto crollare tutto, ora che i sotterranei si erano sempre più ristretti.
- Forza Jolteon! – Un lampo abbagliante annunciò l’arrivo del Pokemon e tirai un sospiro di sollievo.
Mandai avanti il Pokemon ed entrai nell’antro. Per istinto non mi piacque fin da principio la cosa, ma quando percepii qualcosa strisciare e sibilare ai miei piedi, arretrai velocemente e tornai alla biforcazione, dove presi l’altro cunicolo.
- Green! – chiamai mentre mi guardavo le spalle con agitazione, e non udendo nessuna risposta, accelerai il passo.
- Green – chiamai con più forza.
- Che c’è? – mi rispose lui a quel punto, in un sibilo simile a quello che avevo udito poco prima.
- No, niente; ero rimasta indietro – spiegai mentre raggiungevo la sua schiena in tutta fretta. Non l’avrei mai ammesso ma la sua presenza mi rassicurava. Ancora non riesco a comprendere come abbia fatto, io, Bunny Blue, a svelare segreti inquietanti e in tutti i sensi più grandi di me, a esplorare luoghi oscuri e tenebrosi come questi solo con la compagnia della mia coscienza.
E del mio team di Pokemon, devo ammetterlo. Beh ... non proprio da sola, allora.
- Hai visto un fantasma? – mi chiese ironico.
- No – “Ma c’è mancato poco” – Quasi …cioè, non era un fantasma ma nell’altro vicolo qualcosa stava strisciando e sibilando – rivelai d’un tratto con convinzione.
- Ma non mi dire –
Questo fu il suo geniale e rassicurante commento. E ho ancora la forza di lamentarmene?
- Non scherzo – dissi pacatamente.
- Neanche io -. Lo guardai di sottecchi cercando di capire se mi stesse prendendo in giro o meno.
- Che ti aspettavi di trovare in un sotterraneo, le fatine? Ma chi te l’ha data la tessera allenatrice; anche quelli sfigati della scuola allenatori lo sanno! –
Non potei fare a meno di ridere. Mi stava palesemente offendendo ma era divertente, dopotutto.
- Che mondo, eh Green?  Circondato solo e solamente da babbei – finsi di consolarlo per poi andarmene avanti con uno sprint invidiabile perfino da una Picnic Girl.
- Già … basta pensare alla tua presenza- lo sentii reggere il gioco.
Camminai  in avanscoperta per qualche minuto poi, all’ improvviso, mi bloccai davanti a un altro dilemma. –Ehi, che strano -. Di fronte a me la strada era bloccata, era chiusa.
“ Un altro vicolo cieco?”. Ispezionai la zona in cerca di un passaggio, ma non trovai nulla.
- Che succede, Blue? – chiese Green alle mie spalle.
- Vedi, la strada è … - non feci in tempo a finire la frase che avvertii un pesante spostamento d’ aria e mi girai in tempo per notare una lastra di pietra precipitare dal soffito. Trasalii e aprii la bocca senza che ne uscisse fuori alcun suono.
- Ahhh! – gridò contemporaneamente una voce sempre più forte. Vidi una sagoma familiare cadere perpendicolare alla traiettoria del lastrone.
- Bruno! – senza pensarci due volte corsi da lui.
Si massaggiava la schiena con una smorfia di dolore.
- Ti sei fatto male? –
Al diavolo l’ inseguimento, speravo non si fosse fatto niente; dopotutto aveva una certa età.
- Bunny, Green, che ci fate qui, per Dio! Sì, non sarà certo una piccola caduta a fermarmi – disse poi rivolto a me, alzandosi in tutta la sua possente statura.
- E’ piena d’insidie questa sala, siamo sulla pista giusta – affermò l’uomo piantandosi davanti alla parete che bloccava il cunicolo.
- Bene, sembra che qui non si possa continuare – disse poi allontanandosi nell’altra direzione.
- Ci siamo appena venuti da quella parte – osservai
- Non è vero; possiamo prendere un altro cunicolo –
Squadrai Green lentamente.
Oh, no. Io no ci sarei assolutamente tornata in QUEL cunicolo.
- Non mi sembra una buona idea – obbiettai
- Mi sembra l’ unica cosa che possiamo fare – ammise Bruno.
Non è possibile; voglio dire, questa era la strada buona, “Ci deve essere sicuramente un passaggio perché altrimenti è quella sbagliata e dovrebbe saltare fuori  ….
- Ehi, l’ avete sentito anche voi quel rumore? – ci chiese il possente membro dei Superquattro.
… l’ intoppo.
Mi coprii la testa con le mani aspettandomi la caduta di qualcos’altro dall’alto, paradossalmente meno piacevole di un Bruno caduto dal cielo. Come la caduta di insopportabili, oltre che pesanti, Graveler.
Beh, stranamente non successe niente e mi ritrovai gli occhi puntati addosso dei miei compagni,non voluti, di avventura.
-Ma che fai, Blue? – mi chiese quasi preoccupato Green.
- …-  “Bella domanda; chiedilo al mio istinto sopravvalutato”
- … Niente – risposi fingendo di aver fatto una cosa del tutto abituale. Mi fu riservato uno sguardo eloquente che la diceva lunga sulla mia considerazione da parte del gruppo, e non era affatto lusinghiera.
- Qualunque cosa tu stessi facendo, possiamo andare? – ci reguardì Bruno.
Oak non se lo fece ripetere due volte e io sbuffai, cercando  con gli occhi conforto nel soffitto.
Tornammo così alla biforcazione, chiudevo la fila con soddisfazione dal momento che se fosse successo qualcosa i primi ad avvertirmi, con tanto di urla agghiaccianti, sarebbero stati proprio i due mentecatti.
- Questo è l’altro cunicolo – disse Green mostrando l’entrata buia del varco. Deglutii a fatica e sperai che Bruno decidesse di lasciare perdere, anche se questo non era proprio plausibile. Bruno, l’onore o la morte. “No, per piacere …” Ricominciavo come al mio solito a delirare e pestai pure per sbaglio la coda a Jolteon che soffiando, si allontanò dalla sottoscritta. Sgattaiolò più lontano possibile fra le gambe della compagnia e ricevette un ringhio di avvertimento da parte del Flareon di Green, che si era ritrovato all’ improvviso il suo muso affilato davanti e anche se non lo dava a vedere era chiaro che aveva quasi avuto un crepacuore. E come dargli torto; non me ne capacitavo neanche io del suo muso.
Mi rendo conto che stavo diventando troppo crudele con un povero Pokemon che avevo amato e onorato con coccole e baci, che avevo cresciuto col desiderio di vedere un giorno, appeso al suo collo morbido color miele, un fiocco di brillanti per la bellezza e grazia; non mi aspettavo di ritrovarmi da un giorno all’altro un Eevee dalla pelliccia pungente, e irriconoscente, per giunta.
I postumi del torto subito non si apprestavano a dileguarsi dalla mia povera mente tormentata e cercavo di debellarli, con quel poco di malinconia dei migliori anni passati insieme, concentrandomi sulla figura un po’ intozzita dall’ età del campione di arti marziali che stava blaterando a proposito di Lorelei e ridacchiando con un ghigno sadico in volto. Non doveva averla molto simpatica a quanto pare.
- E mi ha detto allora: - Se credi che la forza fisica sia il principio su cui si basa la tattica vincente …- Una cosa del genere, - Sei un ignorante buzzurro – E me lo ha detto così convinta, spostandosi quei suoi ridicoli occhialini rosa, che sono scoppiato a ridere! Non voglio certo criticare la sua opinione, ma non può dirmelo con quella sua faccia,ha!!-
Ah, ricordavo gli occhiali ridicoli rosa. E come dimenticarseli, quando per sbaglio Charizard li schiacciò li dovetti riparare, macchè dico; ricomprare! E prima ancora, cercare i pezzi di Claefary sparsi per terra da rimettere sulle stecchette luccicanti, perchè preziosissimi in quanto prodotti in serie limitata. Mah!
- Green, mi stavi ascoltando?... Bunny? – mi chiese allora, notando che quello era già andato avanti nel cunicolo, accelerando in proporzione al suo interesse verso lo sproloquio a riguardo di una noiosissima chiacchierata da Superquatrro ammuffiti e mollicci. Ossia si era distaccato molto da Bruno, da quanto era interessante ed intrigante sentirlo parlare e ragionar da solo.
Lo superai con un sì biascicato e mi andai a posizionare nel mezzo della comitiva per vari fattori. Il primo, era perché mi veniva una corrente gelida sulle spalle, il secondo è perché questo qua, a furia di parlare, avrebbe rallentato e perso Green e terzo, Green non andava perso, perché eravamo ancora in gara.
- Grazie della considerazione, campionessa – disse con ripicca.
Si rivolse a noi con un “Campionessa”, ovviamente, non “Campioni”. Io avevo il misterioso potere di annullare il plurale e rappresentare, involontariamente e disgraziatamente, il capro espiatorio.
Stavo per replicare con uno strafottente “Non c’è di che” che sentii nuovamente quello strano sibilio proveniente dalle pareti. Sussultai e guardai timorosa nella direzione dei miei compagni, nella vana speranza che anche lo avessero udito.
Bruno si fermò dietro di me e mi guardò confuso.
- L’ avete sentito? –
- Cosa ? –
Non sapevo se essere più spaventata del fatto che solo io sentissi queste cose, e quindi che fossi pazza; o che qualcosa c’era e che sarebbe andata a finire male. Molto male.
- Un sibilo … -
Bruno fece cenno di diniego con la testa e io mi rassegnai.
Buttai fuori un sospiro. – Non importa – conclusi continuando a camminare.
Da quel momento fui molto guardinga e cercai di concentrarmi al massimo sui suoni, anche se non udii null’altro. Forse sarà stato l’ambiente tetro e scuro, ma avevo la pesante sensazione addosso di qualcosa di opprimente ci stesse osservando.
Avevamo percorso già molta strada e quasi cominciai a pensare che saremmo finiti al centro della terra. Da quanto eravamo lì dentro?
- Non finisce mai – constatai amaramente, rivolta al cunicolo che stavamo percorrendo.
- C’è qualcosa laggiù – osservò Green, come a voler esaudire le mie preghiere.
- Ah,sì? –
- Bene! Di cosa si tratta?- squillò dal fondo della fila, Bruno.
- Mi pare un altro varco –
Accelerammo il passo ed arrivammo, effettivamente, davanti a un altro ingresso. Senza scambiarci una parola entrammo.
Mi avvicinai involontariamente a Green e guardai oltre la sua spalla. La luce emanata da Flareon delineò in pochi secondi l’ambiente dove ci trovavamo. Si trattava di una sala sotterranea. Era stretta e sembrava che vi mancasse l’aria. Non vi erano passaggi; la strada finiva proprio lì. Non mi sarei precipitata dentro se non avessi notato un particolare; sul pavimento infatti, vidi un corpo appoggiato alla parete.
- L’ avventuriero! – scansai con la forza delle braccia i corpi del Superquattro e del mio rivale e piombai sulla figura accasciata, come un falco nel cielo quando vede una preda.
Alla mia vista l’allenatore iniziò a rantolare stancamente e dalle sue labbra uscirono fiochi sussurri. Aveva i capelli neri arruffati e polverosi; sembravano grigi. Ai lati della bocca oltre alla sporcizia vi erano dei grumi di sangue secchi. Gli occhi tradivano la sua debolezza e a vederlo così provato percepì un groppo nella gola. Erano di un colore strano; simile al colore sporco dei capelli, che a quella fievole luce non avrei saputo definire precisamente, ma sembravano sul punto di spegnersi.
- Ehi, stai bene? – gli sussurrai sollevandogli la testa con una mano. - Diamogli dell’acqua, presto! – dissi rivolta ai due rimasti sulla soglia.
- Ci sono delle antiche iscrizioni …- -Cosa? Tu puoi leggerle?! Tanto di cappello piccoletto. Nemmeno Lorelei saprebbe farlo!- sentii Bruno blaterare come al suo solito.
- Per piacere, ho bisogno di aiuto!-
- Sì, vengo subito Bunny, di che hai bisogno? – mi chiese Bruno mentre si univa alla figura grottesca composta da me e l’esploratore.
- Acqua; è qui nella mia tracolla- spiegai sbrigativa.
Mentre Bruno cercava l’acqua mi slegai il foulard che portavo al collo e pulii dalla sporcizia il suo viso.
- Ecco. E adesso? –
Presi la borraccia dalla sua mano e ne svitai il tappo, poi bagnai il foulard e lo depositai sulla fronte dell’allenatore. Doveva avere più o meno la mia età e mi rattristò parecchio vederlo in quello stato. Non mi chiesi il motivo ma mi preoccupai soltanto di soccorrerlo.
Il ragazzo prese a mormorare più fortemente ma non riuscii a capirne una sola lettera.
- Che dice?- si domandò Bruno, leggermente divertito.
- Non so – risposi, mentre versavo pazientemente acqua fra le labbra impastate del giovane.
- Che ti è successo? – domandai rassicurante.
- Gra… Grazie. I … i …. Pokemon …. –
- Dove sono i tuoi Pokemon?- Lui esitò a rispondermi e poi portò avanti il capo. “Sì” mi risposi da sola. Cercai con lo sguardo nei paraggi, ma non vidi nessun Pokemon.
- Mi spiace, non ci sono qui- Seguii i suoi occhi realizzare la notizia e poi abbassarsi.
- Tranquillo, li troveremo, ma prima dimmi; che ti è successo?-
- Atten …ti – mi disse, indicando il soffitto.
Guardai in alto. Vedevo solo un soffitto a nido d’ape con incise strane iscrizioni.
- … Perché questa è la Sala del Veleno – pronunciò distrattamente Green, decifrando una delle scritte che erano ripetute sulle pareti.
-Veleno?- ripetè Bruno sconcertato.
D’ improvviso lo sentii di nuovo, un sibilìo veloce e dei movimenti al di sopra della mia testa.
- L’avete sentito?!- dissi quasi gridando.
Bruno agitò la testa in cerca della fonte del rumore, mentre Green seguitò a leggere.
- Se la Sala d’ Oro trovar volete, cercar dovrete. Il passaggio si aprirà con la caduta-
Poi la sua attenzione fu attratta da un’incisione vicina.
- … E con vena infetta-
Rabbrividii a quelle macabre parole e vi fu una attimo di silenzio assoluto. Percepii la tensione di ognuno di noi, il respiro affaticato dell’esploratore che cominciò ad accelerare…
Tutto fu spezzato dal rumore di una lastra spessa come il varco che sbucò dal soffitto e ci intrappolò all’interno della Sala. Cominciai a preoccuparmi sul serio.
- Siamo in trappola – disse Bruno dando parola al pensiero comune.
- Shhh! – lo zittii nervosamente. C’era un altro rumore.
Sssssss ….
Spalancai gli occhi e voltai il viso al soffitto.
L’ultima cosa che mi ricordo in quell’istante fu la visione di un centinaio di macchie nere che piombarono dal cielo .

Note:

Salve a tutti!!! Sapete, avevo perso le speranze per questa misera storia, credevo di averla cancellata per sempre (per sbaglio s'intende) e non avevo la minima intenzione di riscrivere gli ultimi capitoli xD
Suppongo che questo sia l'ultimo aggiornamento dell'anno e perciò (commuovetevi per la mia magnaminità u.u) avrete sicuramente notato la lunghezza del capitolo e il colpo di scena finale,ah!
A parte tutto, forse avrete anche notato che c'è un leggero cambiamento di stile, fino a prova contraria l'ultima parte l'ho scritta a posteriori. Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia lasciato almeno un'ombra di un sorriso (mi va bene anche molto ombra :)) e un pochino di curiosità. Sinceramente (e ora lo dichiaro in pubblico) non so assolutamente dove voglia andare a parare questa storia; ho solo un'idea a grandi linee di altre (Dis) Avventure. Vi prego umilmente, inoltre,  di segnalare eventuali errori e di comunicarmi se avete trovato la punteggiatura più precisa (il mio incubo D:)
E poi, un saluto a quella mangiapandori di Gozaru e a LenKiyomasa che per qualche strano motivo non sono ancora ammuffite sopra i miei capitoli piuttosto chilometrici e un po' noiosi, e che alla fine supportano la mia povera e instabile Bunny.
Tanti auguri a tutti di buon anno!!!!:**
Hastaluego!
  
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