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Autore: LaMusaIspiratrice162    29/12/2012    3 recensioni
“La vita è una continua lotta. Ognuno di noi dal momento esatto in cui apre gli occhi, così curiosi e desiderosi di scoprire il mondo, comincia una dura battaglia con la vita. Talvolta sembriamo essere vincitori e altre volte,invece, appariamo vicini alla sconfitta. Questo fin quando un giorno i nostri occhi, persa la loro speciale luce,non si aprono più. Ma siamo sicuri che la morte sia proprio la liberazione da ogni male e non, semplicemente, una resa?”
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amanda

Nel baratro del dolore

Il sole aveva ormai abbandonato il cielo e con esso se ne era andata anche la luce. Tutto fuori dalla finestra si stava facendo scuro : la persona che stava per entrare sarebbe stata l’ultima. La mia prima giornata da psicologa, l’inizio di questa avventura stava per concludersi. Accesi la luce ed aprii la porta. Nel mio studio entrò una ragazza dallo sguardo basso e spento. Si lasciò cadere sulla poltroncina, rassegnata. Mi accomodai anche io davanti a lei e cominciai ad osservarla meglio.

Aveva i capelli castano chiaro e un paio di occhi marroni, velati dalle lacrime che erano sempre presenti nella sua vita. Indossava una felpa scura ed un paio di jeans larghi. Il viso era calcato da profonde rughe che ne mostravano la stanchezza.

-Sono Amanda…Todd-si presentò.

-Buon pomeriggio Amanda!-

- Io sono qui perché mio padre crede che lei riesca a guarire i miei attacchi di panico.- sussurrò con la sua voce debole. Solo in quel momento notai le sue mani tremanti, appoggiate ai Jeans.

-Certo. Li hai molto di frequente?-

-Tutte le notti e ogni istante in cui mi sento sola.-

-Ma questo tipo di attacchi sono sempre causati da un evento traumatico. Se non sei pronta a rivelarmi i tuoi problemi, non posso fare nulla.-

-La storia è piuttosto lunga, non le dispiace vero fare un po’ tardi?-mi chiese sorridendo.

-No…certo che no! Questo è il mio lavoro, sai?-

Sospirò e cominciò il racconto. Aveva dodici anni quando aveva commesso un grande errore per cui stava ancora scontando la pena. In una chat aveva conosciuto un uomo che soleva adularla e che un giorno le aveva chiesto una sua foto nuda. Non avrebbe dovuto dargliela, ma si sa le ragazzine sono facili da abbindolare e lei gliela aveva consegnata. L’uomo però era diventato sempre più insistente e gliene aveva chieste molte altre. Quando lei si era rifiutata, lui aveva inviato quella foto alla sua famiglia e a tutti i suoi amici. Amanda presa dalla vergogna, aveva deciso di trasferirsi lontano e di buttarsi tutto alle spalle. Questo purtroppo non le era stato mai possibile! Infatti ogni volta che lei aveva cambiato scuola, quel disgustoso uomo aveva inviato la lettera ai suoi compagni di scuola.

Aveva quindi cominciato una fuga di città in città, un’ evasione da se stessa, dal suo passato. Da allora non si era più fermata.

I suoi attacchi di panico erano causati dall’ ansia che quell’individuo le aveva trasmesso. Per il suo gioco stupido aveva rovinato la vita di una ragazza. L’aveva indotta a diffidare di tutti i ragazzi e di se stessa. Ed ora lo spettro dell’adolescente che era, piangeva davanti a me.

Le accarezzai la mano per darle forza.

-E i tuoi genitori come hanno reagito?-

-Hanno cominciato ad incolparsi a vicenda ed il mio errore ha causato anche il loro divorzio. Mi sento così in colpa.- sussurrò tra le lacrime.

La abbracciai e la strinsi forte a me.

-Comincia a pensare che la colpa non è solo tua. E soprattutto che una persona che commette uno sbaglio non merita tutta la tua sofferenza. Tu non meriti tutto questo, capito? Nessuno merita l’odio…Non hai nessun amico?-

Lei scuotè la testa.

-Allora io sono la tua prima amica, cerca di fartene degli altri. Ci sarà qualcuno che non ti giudica per quello che hai fatto.-

-Ci proverò-

Fuori era già buio, quando lei si congedò.

Spero vi sia piaciuto. Anche questa è una storia vera!

  
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