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Autore: Blue Drake    29/12/2012    1 recensioni
Se voli troppo vicino al sole, le tue ali non possono proteggerti dalla sua luce, dal suo calore.
Questo è ciò che accade a coloro che rimangono a terra, ad osservare l'ascesa, senza le ali per poterne seguire il volo
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo Brano S'ha Da Fare

 

 

John non ebbe il tempo materiale per notare i movimenti del collega. Semplicemente, ad un tratto e senza alcun tipo di preavviso, finì col ritrovarsi con una guancia appoggiata alla sua camicia. Le sue ciglia sbatterono un momento, confuse, lasciando scivolare una piccola lacrima, che finì con il bagnare il tiepido tessuto.

«Hey... Mi dispiace. Ho paura di aver detto qualche parola di troppo», bisbigliò il biondo.

Fu così che John si ritrovò, impensabilmente, a sorridere ed a lasciarsi sfuggire un lento sospiro, prima di trovare la giusta replica.

«Posso anche sopportarlo. Almeno fino a quando sarete solo voi due, a dar fiato ai polmoni senza prima aver acceso il cervello»

Un leggero sbuffo, si infranse fra i suoi corti capelli brizzolati.

«Dì, non pensi di starti prendendo un po' troppe libertà?»

«Uhm... No, non più del necessario»

Miagolò, strusciando brevemente il viso sulla sua spalla e godendosi quelli che sapeva benissimo essere gli ultimi istanti del piacevole tepore che, in quel momento, poteva avvertire sulla pelle.

Infatti, come previsto, una manciata di secondi più tardi, il biondo si scostò un poco.

«Forse è davvero il caso che ci mettiamo al lavoro», tentò di protestare Roger che, in quel momento, si sentiva un po' troppo a disagio.

«Già...», convenne John, usando però un'inflessione tutt'altro che convinta.

«Sì. Penso proprio che sarebbe meglio... Prima che diventi vecchio, nell'attesa»

Si fece avanti, a quel punto, Brian, al quale sembrava di essere stato messo un po' troppo da parte, in tutta quella storia.

«Ma, Bri, tu sei già vecchio»

Fece sarcasticamente notare il batterista, al quale venne riservata un'occhiataccia al cianuro.

«Che hai detto?! Stupido batterista con la tinta al posto dei neuroni, io non sono affatto vecchio!!», si difese, accalorato, il chitarrista.

«Ah sì?», ghignò Roger, avvicinandosi, quasi furtivo, al collega offeso, «E allora, questi, cosa sono?»

Chiese, tirando, fra le dita, una ciocca di capelli castani e mostrando, beffardo, qualche filo grigio fra i ricci scuri.

«Tsk! Quelli dimostrano la mia grande maturità»

«Certo...», annuì l'altro, «Come no. È appena disceso, fra noi poveri e comuni mortali, Mr. Ormai sono cresciuto e mi comporto solo in modo saggio e previdente. Johnny, aiutami: stendiamo il tappeto rosso per il grand'uomo!»

Ma il bassista era, evidentemente, fin troppo occupato a trattenere le risate e le lacrime di divertimento, per trovare anche l'ossigeno sufficiente a fornire un valido supporto.

 

 

Finalmente, dopo due ore abbondanti perse tra spuntini, proteste, accuse, ripicche e cazzate varie ed eventuali, i tre decisero, a loro insindacabile giudizio, di mettersi all'opera per creare - o per combinare, almeno, qualcosa si utile -

Così John si avvicinò, quasi timidamente e con evidente titubanza, ai fogli ripiegati in due che Brian aveva, molto tempo prima, appoggiato sull'ampio tavolo vicino alla vetrata che dava sul giardino. I suoi occhi verdi ne sbirciarono, con un pizzico di ansia, i caotici segni neri impressi sulla candida superficie.

«Guarda che non ti mangiano mica. Sono solo parole»

Ma il bassista, impreparato, fece un gran salto, nel momento in cui lo raggiunsero le scherzose parole del biondo.

«Questo lo dici tu»

Lo osservò, attardandosi a studiare i suoi occhi chiari, poi completò il pensiero, mentre la sua voce assumeva una nota quasi risentita.

«A volte, le parole, possono ferire»

«Lo fa molto di più la vita», precisò Roger.

«O la morte», aggiunse Brian, meritandosi, forse per la prima volta in quel lungo giorno, il silenzioso consenso del collega.

 

 

«Va bene», concesse, titubante, John, «Allora, che facciamo?»

«Musica, Deacy. Come sempre, se ti va. Ti va?»

Al più giovane sfuggì, suo malgrado, un sorriso e, piano, annuì.

«Sì, mi va. Facciamo questa... cosa»

«Ohhh! Allora! Questa non è una cosa. È una canzone, la MIA canzone!», protestò, infiammandosi, il riccio chitarrista.

«Sì, Bri. Ora, però, respira e datti una calmata. È la tua canzone e, ormai, lo sanno anche i sassi del mio giardino», scherzò Roger, per poi aggiungere, più serio, «Diventerà la nostra, spero presto»

«Diventerà la sua ?», volle sapere John.

Gli altri due si voltarono, osservandolo con attenzione. Fu Brian, infine, ad offrire una risposta.

«Credo di sì. Io... lo vorrei»

«Allora, così sarà»

Decretò Roger, fugando, momentaneamente, ogni perplessità...

   
 
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