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Autore: sandy_malfoy94    29/12/2012    0 recensioni
Dal capitolo 2:
Kyle POV
Scesi di fretta le scale della canonica e raggiunsi la mia motocicletta. Non riflettei molto su quello che stavo facendo, ma in pochi attimi mi ritrovai a guidare senza una meta tra le strade di New York. Ero arrabbiato, preoccupato, ansioso da quando Alice era entrata a far parte della mia vita ero cambiato. Non mi interessavo più solo di me stesso anzi facevo della sua felicità la mia priorità.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Arrivai a casa con Kyle di notte, avevamo fatto prima una lunga passeggiata e poi avevamo mangiato qualcosa per cena, volevamo solo divertirci e stare insieme prima della mia prima missione. Ero talmente stanca che tenevo gli occhi semi chiusi, non mi misi nemmeno il pigiama mi buttai sul letto abbracciando il cuscino e quando sentì che anche Kyle si era coricato lasciai il cucino e mi strinsi a lui. Dormire tra le sue braccia era un abitudine troppo consolidata per farne a meno.
La mattina arrivò troppo presto, mi svegliai grazie all’odore del caffè che arrivò alle mie narici. Aprì lentamente gli occhi e vidi Kyle con in mano un vassoio con la colazione.
“Ben svegliata tesoro” io lo guardai  sorridendo.
“Buongiorno, che bella sorpresa stamattina” poggiò il vassoio e si sdraiò accanto a me.
“Devi essere piena di forze oggi, e iniziare con una buona colazione è il mio migliore dei modi”
“Sei più preoccupato di me” dissi accarezzandogli il viso, lui prese la mia mano e la strinse.
“Sono troppo preoccupato mi sa, ma ho fiducia in te so che non andrà tutto bene e te la caverai” smisi di mangiare il croissant e gli stampai un bacio sulle labbra, poi mi alzai e cominciai a preparami per quella giornata che sarebbe stata sicuramente faticosa.
 
“Tutto chiaro ragazzi? Erika aspetterà il diversivo di Joshua ed entrerà nella stanza delle uova per distruggerle mentre Alice starà sulla nave madre e interverrà solo se sarà necessario per aiutare Erika”
“Non preoccuparti Ryan è tutto chiaro, adesso vado mio figlio sarà già arrivato a casa. Ci vediamo a missione compiuta, buona serata” Erika si congedò e dopo di lei Ryan, restammo io, Kyle e Jack.
“Amore puoi lasciarmi un attimo solo con Jack? Vorrei parlare un po’ con lui prima di affrontare la mia missione” lui non sembrava molto convinto, incredibile era geloso anche di un prete ma alla fine cedette.
“Va bene, ti aspetto giù Alice” mi diede un bacio e se ne andò.
“Come ti senti?”
“Agitata padre, molto. Ma non volevo che Kyle se ne accorgesse” Jack sorride.
“Quante volte ti ho detto che puoi chiamarmi semplicemente Jack?”
“Scusami... Jack” sorrisi a mia volta.
“È normale che sei nervosa, e sai perché? Perché sai che c’è qualcuno che ti ama e devi tornare da quella persona”
“Hai ragione Jack, non mi importa di me stessa perché ho già messo la mia vita in pericolo per salvare la sua e lo rifarei altre mille volte. Ma volevo parlati di una questione molto importante”
“Dimmi tutto”
“Si tratta del mio matrimonio, ormai sono separata da 9 mesi e non intendo certamente riprendere il rapporto con mio marito ma oltre il divorzio vorrei ottenere anche l’annullamento del matrimonio. Credi che potrei riuscirci?”
“Devi avere delle motivazioni molto valide”
“Mi trattava come una schiava! Mi ha picchiata! Questa non è una motivazione valida? Ti prego Jack se tu puoi aiutami, io voglio stare con Kyle per il resto della mia vita”
“Vedrò quello che posso fare, ti aiuterò” io mi spinsi in avanti e lo abbracciai dalla gioia.
“Oh grazie Jack! Ti sono molto grata” lui rise
“Di nulla Alice, adesso vai da Kyle sicuramente si sarà già stancato di aspettare”
“Lo conosci bene. Vado, ciao”
“In bocca al lupo per oggi!”
“Crepi!” gridai io scendendo dalle scale della canonica. Raggiungi Kyle e insieme andammo in quel parco che ci aveva fatto incontrare, quando arrivò il momento mi feci lasciare vicino al punto di raccolta dove la navicella sarebbe arrivata sulla nave madre, stando al tempo che avevo calcolato Erika doveva già trovarsi lì. Io arrivai qualche minuto dopo e tutto andò liscio senza intoppi. Cominciai a girare per i corridoio infiniti di quella grande nave madre quando mi scontrai con qualcuno cadendo a terra.
“Alice!”  io restai paralizzata, non riuscivo a muovermi e tenevo lo sguardo basso. Quella voce mi fece rabbrividire, non poteva essere lui. Mi feci coraggio e alzai lo sguardo.
“Duncan!” era lui, proprio lui. Mio marito.
  
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