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Autore: sandy_malfoy94    27/12/2012    1 recensioni
Dal capitolo 2:
Kyle POV
Scesi di fretta le scale della canonica e raggiunsi la mia motocicletta. Non riflettei molto su quello che stavo facendo, ma in pochi attimi mi ritrovai a guidare senza una meta tra le strade di New York. Ero arrabbiato, preoccupato, ansioso da quando Alice era entrata a far parte della mia vita ero cambiato. Non mi interessavo più solo di me stesso anzi facevo della sua felicità la mia priorità.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Kyle POV

Scesi di fretta le scale della canonica e raggiunsi la mia motocicletta. Non riflettei molto su quello che stavo facendo, ma in pochi attimi mi ritrovai a guidare senza una meta tra le strade di New York. Ero arrabbiato, preoccupato, ansioso da quando Alice era entrata a far parte della mia vita ero cambiato. Non mi interessavo più solo di me stesso anzi facevo della sua felicità la mia priorità. Mi ritornarono alla mente i primi incontri di come io avevo tentato invano di non coinvolgerla in quello che facevo ma la sua personalità si era imposta senza che io potessi fare qualcosa. Era una fredda e piovosa mattina di ottobre quando la vidi per la prima volta, sembrava un piccolo pulcino che si era perduto ed era spaventato, era seduta su una panchina all’entrata di un parco, bagnata fradicia e si teneva le ginocchia al petto. Non ricordo con precisione cosa mi spinse verso di lei ma non potei fare a meno di fermarmi, raggiunsi la panchina e la coprì con il mio ombrello quando si accorse che l’acqua non le arrivava più in testa alzò il viso e mi vide. Io mi persi nel suo sguardo, non avevo mai visto degli occhi così scuri se ci si guardava dentro ci si poteva perdere in un labirinto senza uscita. I capelli erano di un rosso molto acceso ed erano legati in una coda la guardai meglio e notai che il viso non era bagnato dalla pioggia ma dalle lacrime. Sentì uno strano fastidio come se trovassi orribile che una creatura come quella soffrisse e volevo aiutarla per cancellare quell’espressione di tristezza che le leggevo sul volto. Le labbra piccole e rosa erano serrate e gli occhi mi sembravano spenti cominciai a fantasticare su come doveva essere con il sorriso sulle labbra e gli occhi splendenti di gioia quando la sua voce mi interruppe. Era tremante ma riuscì a sentire che c’era una nota di fermezza che sicuramente faceva parte del suo carattere.
“Grazie per esserti disturbato ma non voglio farti perdere del tempo, vai pure per la tua strada avrai i tuoi impegni” io restai immobile a fissarla, per un momento mi ritrovai senza parole.
“Perché piangi?”
-Santo Dio Kyle ma sei scemo? Come puoi chiederle una cosa del genere?! Ti sei giocato la tua occasione- scacciai subito quel pensiero e osservai la sua reazione alla mia domanda. Subito abbassò lo sguardo e la vidi asciugarsi le lacrime con la mano.
“In condizioni normali ti avrei considerato un gran maleducato che non riesce a farsi gli affari suoi ma in questo caso il fatto che tu sai un perfetto sconosciuto credo sia utile. Sicuro di non avere altri impegni? La storia è lunga” non riuscivo a credere a quello che avevo sentito aveva deciso di raccontarmi perché stava tanto male. Avrei potuto fregarmene e dirle che avevo altro da fare ma restai.
“Parla pure quanto vuoi. Non importa se la storia è lunga non ho altri impegni... per oggi” e così mi sedetti accanto a lei e l’ascoltai, mi disse che era sposata da due anni e che credeva avesse trovato la felicità insieme all’uomo della sua vita ma si sbagliava, lui non era buono con lei la trattava male come una schiava finché non aveva toccato il fondo e l’aveva picchiata. A quel punto aveva deciso di scappare, e adesso si ritrovava lì in quella panchina senza un posto dove andare. Non volevo restare inerme senza fare qualcosa sentivo il desideri di aiutarla e lo feci.
“Senti non so se faccio bene a proporti una cosa del genere ma con questa pioggia non puoi restare qui fuori, ti prenderai un malanno. Permettimi di aiutarti, vieni a casa mia lì potrai asciugarti e riposare per questa notte e domani potrai andare per la tua strada” in fondo al mio cuore speravo che accettasse.
“Io... chi sei tu?” rimasi sorpreso da quella domanda, che stupido che ero non mi ero neanche presentato era uno estraneo per lei e mi ero pure offerto di aiutarla.
“Mi chiamo Kyle” era tutto quello che potevo dirlo di me.
“Io sono Alice, ti sarei grata Kyle se mi aiutassi” vidi un timido sorriso fiorire dalle sue labbra e in quel momento mi sentì felice anche io. Dopo che passò la notte a casa mia ci incontrammo altre volte e innamorarsi di lei mi sembrò una cosa immediata e naturale, era adorabile qualunque cosa facesse, era intelligente e le piaceva parlare di qualsiasi cosa. Quando presi totalmente coscienza di quello che cominciavo a provare per lei tentai di allontanarla ma il risultato fu che finimmo per amarci la notte di Natale a casa mia, dopo quel giorno non riuscì più a separarmi da lei e la feci entrare nella mia vita mostrandole cosa facevo così anche lei entrò a far parte della quinta colonna. Mi fermai davanti al parco in cui l’avevo incontrata scesi dalla motocicletta e mi sedetti su quella panchina, era giusto che anche lei potesse fare qualcosa e rendersi utile alla loro causa capì che aveva sbagliato ad reagire in quel modo doveva tornare da lei e chiederle perdono e dirle che aveva fiducia in lei.
 

Alice POV

Quando sentì il rombo della motocicletta di Kyle capì che aveva bisogno di stare solo, era fatto così quando qualcosa non gli andava giù. Restava solo e rifletteva e poi ritornava, ecco perché non mi arrabbiavo quando faceva così, sapevo che sarebbe ritornato da me e questo mi bastava.
“Vieni con me Alice, facciamo un giro e parliamo un po’”
“Grazie Erika, andiamo” adoravo Erika e il suo carattere, era forte, coraggiosa, combattiva avevo molta stima di lei e mi era stata accanto fin da subito quando mi aveva conosciuta “non ti lascerò certo in balia di questo qui” aveva detto scherzando al nostro primo incontro riferendosi a Kyle, mi era subito sembrata simpatica e per fortuna le mie buoni impressioni erano state confermate. Appena fuori dalla parrocchia cominciammo a camminare finché non ci sedemmo in un tavolino fuori da un bar vicino, ordinammo qualcosa e parlammo.
“Come stai?” cominciò lei.
“Benissimo, non potrei essere più felice”
“Confesso che non avrei mai immaginato che un tipo come lui potesse innamorarsi”
“Ti sbagliavi” dissi io con un sorriso. Lei ricambiò.
“Hai visto più tuo marito?”
“No. Prima che me ne andassi aveva già perso l’attenzione per me”
“Che intendi dire?” mi chiese curiosa
“Dopo l’arrivo dei visitors cominciò sempre più a estraniarsi da me. Stava solo e non mi rivolgeva mai la parola, fu l’unico momento felice per il nostro matrimonio”
“Mi dispiace così tanto. Ma come vedi la vita è stata buona con te”
“Puoi ben dirlo, non avrei potuto desiderare di meglio”
“Non ha preso molto bene la tua decisione però”
“Non preoccuparti Erika devi solo dargli il tempo di metabolizzare la situazione ma so che mi appoggerà” all’improvviso mi sentì toccare sulla spalla mi girai e davanti a me vidi un enorme mazzo di fiori.
“Ti amo Alice” disse la faccia di Kyle sbucando da dietro il mazzo, io sorrisi di gioia. Lo amavo, aveva ragione Erika la vita era stata buona con me.

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Ho deciso di mettere anche il secondo capitolo, magari vi metto più curiosità :D 
Godetevelo.
Sandy
  
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