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Autore: Jamie___    29/12/2012    4 recensioni
Jaina ferita profondamente sia da Gerard che da Frank decide di andarsene, lasciare per sempre il New Jersey e rifarsi una nuova vita altrove. La domanda è questa, ci sarà riuscita? Avrà dimenticato finalmente il nanetto da cinque neuroni? Avrà seguito alla perfezione il consiglio di Lynz, quello di non essere sempre tristi e depressi? Avrà dimenticato i My Chemical Romance? Tutte queste risposte le troverete solamente se iniziate a leggere, ma vi avverto. Le cose si faranno più complicate del previsto e la nostra Jaina imparerà a mettersi in competizione.
AVVERTENZE: QUESTO E’ UN SEGUITO, SE NON AVETE LETTO QUELLO CHE SUCCEDE PRIMA, ANDATE QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1120072.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok.
Malia stava diventando eccessivamente pesante.
Jaina non ne poteva più di sentire tutti i giorni quanto fosse carino-dolce-coccoloso-premuroso Frank Iero. Per Malia quello era il suo argomento preferito e quando iniziava non finiva più. Parlava con entusiasmo e gioia di tutte le cose che facevano quando uscivano insieme. Jaina non ricorda proprio che quando stava con Frank, lui la portava al parco giochi, sulle montagne russe, a fare shopping “musicale” oppure ancora a cena fuori quasi tutte le sere. La loro relazione era basata solo di guardare film horror oppure Harry Potter e mangiare schifezze. Certo, uscivano ma solo a fare un giro di qua e di la. E invece con la biondina si stava comportando in modo diverso. Che il tempo cambi le persone? Beh, può essere. Ma alla fine, a chi importava di quel nano? Jaina si trovava così bene con Tom che il più delle volte, quando Malia parlava di Frank, si ritrovava a pensare a lui. Davvero l’aveva rifiutato per tutto quel tempo? Che spreco sarebbe stato! In quel momento aveva davanti a sé una Malia tutta felice e pimpante che parlava del giorno scorso al canile con Frank.
“Il canile… quando mai lui mi ha portato al canile…”pensò la ragazza dai capelli verdi… offesa?
<<…e poi c’era un cucciolo trooooppo tenero! Appena Frank lo prese lui iniziò a leccargli la mano, è stata un scena dolcissima!>> disse avendo ancora quella scena impressa nella mente. Jaina era sdraiata sul divano intenta a fare zapping alla tv, ma purtroppo niente di interessante. Era costretta a sentire Malia e le sue bellissime avventure con Frank.
<> disse allargando le braccia con un gran sorriso. Jaina sperava tanto di aver problemi di udito e di aver capito male. Spense la tv e fece la faccia più perplessa mai fatta in vita sua.
<< Tu che hai fatto? >>.
<< L’ho invitato qui a cena… perché quella faccia? >>.
<< Ceno fuori, l’aria fresca mi farà bene… >>.
Si alzò e corse subito in camera sua dove prese dei vestiti puliti, dopo si chiuse in bagno. Non voleva vedere il protagonista dei racconti di Malia, era troppo. Si diede una rinfrescata e indossò dei jeans e una felpa rossa e dopo fissò i capelli lisci. “No ragazzi, per questa sera dovete cambiare forma!” pensò prendendo la piastra di Malia e iniziando a passarla sui capelli fino a farli diventare mossi. Quel capello piatto come uno spaghetto era diventato una specie di onda. Tipo quelle che disegnano i bambini quando voglio fare il mare. Nel momento stesso in cui stava passando l’eyeliner sugli occhi sentì la porta dell’ingresso aprirsi e dal tono felice di Malia, doveva essere arrivato Frank. Jaina alzò gli occhi al cielo e per finire passò sulle labbra un accenno di rossetto. Si diede un’ultima occhiata allo specchio, sospirò e usci andando nella sua stanza e prendendo e indossando le sue converse nere di tela. Nonostante il freddo che ci fosse, lei indossava solamente quelle e alle volte anche alcune paia di Malia, tanto portavano la stessa misura. D’un tratto si fermò capendo che le mancava qualcosa… si toccò il collo e ricordò di aver lasciato la sua sciarpa bianca in cucina. Si diede uno schiaffo in fronte. Proprio lì erano Frank e Malia, ma lei doveva uscire. Entrò, notando subito che il ragazzo la guardò. Odiava quando la fissavano, e lui lo sapeva bene. Oppure l’aveva dimenticato?
<< Stupido nano impertinente di cinque neuroni, smettila di fissarmi! >> sbottò all’improvviso lasciando la stanza. Lui rimase allibito, non si aspettava che Jaina potesse chiamarlo in quel modo. Non lo chiamava da molto tempo, in quel modo. Che strano effetto che gli fece… cos’ era questa sensazione di nostalgia?
<< Katrine! >> le ringhiò Malia << Chiedi scusa, maleducata! >>.
Ma Jaina uscì di casa sbattendo la porta. E quando Frank udì quel nome, pensò subito alla vendetta da mettere in atto. Fece un sorrisetto beffardo e dopo guardò Malia.
<< Perché la chiami Katrine? >>.
Lei ridacchiò e pensò che fosse una domanda idiota. << Perché sì chiama così. Come dovrei chiamarla? >>.
<< Jaina. Non si chiama Katrine, si chiama Jaina… >>.
Quel ridacchiare si trasformò in una risata bella e buona, ma Frank era serio.
<< Dici sul serio? Ha una carta d’identità, l’ho vista e si chiama Katrine Watson! >>.
<< L’avrà cambiata ma non è il suo vero nome. Si chiama Jaina Prodmoure e in realtà è mora dagli occhi azzurri! >>.
<< Dei capelli lo so ma… occhi azzurri? >> domandò perplessa. Jaina quando voleva nascondere le sue cose, ci riusciva benissimo.
<< Sì, occhi azzurri. Erano belli e lei si ostina a mettere quelle brutte lentine nere… >>.
<< Mi prendi in giro, odi la mia coinquilina e t’inventi fesserie!>> gli disse aggrottando le sopracciglia, cercando di difendere la sua amica. Lui le prese e le strinse la mano guardandola negli occhi. Quegli occhi verdi e castani che volevano trasmetterle tutta la loro sincerità.
<< Non ti racconterei mai bugie. Tutte queste cose le so perché… perché era la mia ex… >> disse un po’ imbarazzato.
Lei all’ultima parola tirò subito a sé la mano e lo guardò quasi scioccata. Fu come un fulmine a ciel sereno.
<< Che… che cosa? La… la tua ex? >> domandò con una mano sulla bocca.
Lui annuì con lo sguardo basso.
<< Ah… e così Katrine, cioè, Jaina la mia coinquilina è la tua ex… p-perché non me l’hai d-detto? Adesso capisco il motivo di quella canzone della Swift, era sicuramente per te… >>.
<< Lo so. Scusa, non trovavo il momento più adatto… lei mi chiamava sempre in quel modo, nano da cinque neuroni, e adesso ho svuotato il sacco per vendicarmi! >> disse fiero di sé. Ma Malia non stava bene per niente, una rivelazione del genere era del tutto inaspettata però adesso che capiva tutto, Jaina aveva sempre dimostrato quell’atteggiamento antipatico con Frank, si vedeva che non lo sopportava ma… perché era il suo ex. E poi il fatto che avesse anche cambiato nome…
Malia aveva vissuto per tre anni con lei, si sentiva leggermente tradita e adesso sapeva che se doveva vivere con una persona conoscere anche il suo passato era necessario. Sì, la prossima volta era più prudente. Frank si fece perdonare in fretta in un modo che la ragazza non pensò proprio. Appena lo guardò, lui si avvicinò e le stampò un bacio sulle labbra. Tutto fu azzerato ancora una volta, cancellato. Lei iniziò a ridere sfiorandosi le labbra.
<< E… questo bacio? >> domandò sentendo le sue guance accalorarsi.
<< Mi perdoni? >> domandò con aria innocente.
<< Beh… dovrei pen… >> …e sbam! Un altro bacio più intenso e passionale che si conquistò completamente il perdono del ragazzo. << Dai… magari tu sei perdonato, ma Kat… cioè Jaina non proprio. Appena torna meglio se indosserà qualcosa alle orecchie o i suoi timpani reclameranno pietà! >> disse con tono cattivo incrociando le braccia al petto.
<< Sei ancora più carina quando sei arrabbiata, lo sai? >>. Ancora quel sorrisetto dolce che era in grado di sciogliere chiunque.
<< Ma che… eh?! Oh… >> e si ricompone guardando basso dall’imbarazzo.
Jaina intanto non aveva idea del casino che sarebbe scoppiato a casa quando sarebbe tornata. Frank l’aveva messa nei guai ancora una volta, quel nanetto subdolo. Sicuramente l’avrebbe pagata cara, magari i suoi amichetti ragni gli avrebbero fatto visita di nuovo. Camminando per le strade della città non sapeva esattamente dove andare, aveva anche dimenticato il portafoglio a casa. Si sarebbe presentata da Linz senza un preavviso ma il fatto che vide una persona seduta per terra alla fine della strada, la fece fermare. Era un ragazzo e lo conosceva. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, le gambe al petto e si dondolava.
<< Mikey?! >> esclamò di pieno stupore lei. << Che stai facendo?! >>.
Lui era come se fosse nel suo mondo e appena si sentì chiamare scosse il capo e alzò il viso. Era abbastanza pallido.
<< Niente… >> bofonchiò alzandosi << …scusa ma adesso devo andare… >> e sbrigativo si allontanò lasciando in tredici la ragazza.
“Ah, dimenticavo che è sempre stato un tipo strano…” pensò la ragazza facendo spallucce.

  
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