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Autore: JoJo    16/07/2007    4 recensioni
Una ragazza viene strappata alla prorpia vita e catapultata nel mondo dei saint. Perchè?cosa la lega a loro?che cosa le succederà?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le certezze durano al di là si spazio e tempo. Sono quella cosa a cui ci si aggrappa quando non si è più sicuri di niente. Sono come le stelle per i marinai: una guida sicura.

Quando si era allontanata dal Santuario di Athena aveva perso completamente la fiducia in se stessa, non sapeva cosa fare della propria vita eppure…Eppure aveva la certezza di avere sempre nel proprio cuore quello sguardo dolce e premuroso dedicato solo a lei.

Il sentimento che Mu aveva acceso in lei era sempre vivo e dal profondo del suo cuore l’aveva sempre guidata.

Si morse un labbro mentre guardava l’imponenza del Santuario di Athena che si intravedeva da dietro le spalle di quelle due guardie che la guardavano contrariati.

“Capisco che i civili non possono entrare senza un particolare permesso di Saori Kido, ma sono sicura che se poteste chiamarmi il cavaliere della prima casa, forse…”

La guardia più anziana contrasse la mascella irritato “Signorina, sta perdendo il suo tempo.”

Sophie emise un leggero sbuffo “La vita è meno breve di quanto si dica in giro. Ho tutti i diritti di rimanere qui quanto voglio: questo è un luogo pubblico dopotutto. Aspetterò finché non passerà qualcuno che conosco.”

Voltò la spalle e andò a sedersi su una roccia poco distante dalla quale poteva vedere chiaramente l’entrata al Santuario.

“Fifi!!!- si sentì chiamare- possiamo entrare adesso?”

“Non ancora piccolo, continua a giocare con Willy!”

Kodi era un bambino di cinque anni. Aveva ottenuto il suo affidamento e ora concorreva per l’adozione i cui documenti sarebbero arrivati entro poco tempo. Lui aveva perso entrambi i genitori durante le tremende catastrofi di tre anni prima: il suo villaggio nell’India del sud era stato completamente distrutto e lui era uno dei pochi sopravvissuti.

Sophie aveva iniziato a viaggiare subito dopo aver finito gli studi: quell’enorme peso sulla coscienza non se ne sarebbe mai andato se non avesse fatto qualcosa per aiutare la gente a cui aveva rovinato, seppur inconsapevolmente, la vita. Quando era giunta in India Kodi era riuscito a farla tornare quella di un tempo, quel bambino aveva un’influenza altamente positiva su di lei e lui stesso le si era affezionato.

Si scostò dai propri pensieri quando sentì lo scoccare dei talloni dei due soldati che scattarono sull’attenti.

“Riposo” mormorò una voce profonda con un tono quasi ironico. Una voce che, nonostante fossero passati diversi anni dall’ultima volta che l’aveva sentita, ricordava benissimo. Una voce che aveva addirittura detestato per quanto il suo possessore avesse capito il dramma che viveva interiormente.

“Milo di Scorpio” disse alzandosi e facendo un passo verso l’uomo, che per la prima volta vedeva in abiti borghesi.

Lui la guardò per diversi istanti e quando la riconobbe gli cadde dalla bocca la sigaretta ancora spenta “Sophie?!”

“In persona- confermò lei mentre raccoglieva la sigaretta caduta, sulle labbra un sorriso sincero- Sono felice di vederti.”

 

Le sue dita scorrevano leggere fra le pagine sottili del libro. Lo aveva già letto talmente tante volte da saperlo quasi a memoria eppure, tutte le volte che lo vedeva appoggiato su un tavolo o al suo posto nella libreria, non poteva fare a meno di riprenderlo in mano. Lo lasciò scivolare di fianco a sé, sul gradino su cui era seduto e rimase a guardare l’immagine del retro copertina che sembrava osservalo a sua volta.

Sophie non guardava l’obiettivo. Era seduta avvolta in un sari e stringeva un bambino di circa tre anni. L’unico colore che traspariva da quella foto era il verde degli occhi del fanciullo, eppure il nero di quelli di lei attiravano lo sguardo più di qualsiasi altra cosa e parevano scavare nel più profondo dell’anima.

Erano passati tre anni da quando l’aveva vista allontanarsi, subito dopo avergli promesso che sarebbe tornata, ed ora tutto quello che gli rimaneva di lei, oltre che un ricordo meraviglioso e un amore che non voleva sopirsi, era quel libro. Un diario dei suoi viaggi per il mondo.

Mu sorrise pensando a quando la ragazza le aveva confidato che non sarebbe mai diventata una scrittrice come avrebbe voluto.

“Ci sono molte letture più interessanti di quella.” Sentì dire all’improvviso.

Alzò la testa di scatto. Davanti a lui, ai piedi della lunga scalinata, una ragazza,anzi una donna, vestita in modo semplice e dai lunghi capelli neri lo guardava seria.

Pochi passi dietro di lei, Milo sorrideva divertito con una mano appoggiata alla spalla di quello che sembrava a tutti gli effetti il bambino della foto sul libro.

Aprì la bocca più volte ma non riuscì a pronunciare nessuna parola. Il cavaliere di Scorpio lo avrebbe preso in giro a vita per questo.

Con passo sicuro Sophie salì quei pochi scalini che li separavano “Io e te dobbiamo parlare.- Disse dura afferrandogli un braccio- E tu fai fare un giro a Kodi, che sarà una cosa lunga.”

 

Il tempio dell’Ariete era fresco e leggermente ombreggiato esattamente come lo ricordava. Frenò appena in tempo l’impulso di togliersi le scarpe per sentire di nuovo l’effetto di camminare su quel pavimento di marmo immacolato.

“Sophie, io…sono così contento di vederti!” riuscì a dire infine quando lei gli si parò davanti.

Tuttavia la risposta della ragazza non era esattamente quella che si aspettava.

Sophie, dopo aver stretto irritata le labbra, aveva alzato lentamente il braccio e gli aveva stampato cinque dita sul viso.

Il cavaliere sbatté gli occhi stupito diverse volte “Non era proprio così che mi ero immaginato questa scena…”

La ragazza incrociò le braccia al petto “Beh, neanche io…- disse con voce tremante e stranamente acuta- E sai perché? Perché da quando me ne sono andata da questo posto non ho fatto altro che immaginare il giorno in cui sarei tornata. Perché la tua maledetta faccia era l’ultima cosa a cui pensavo prima di addormentarmi e la prima che mi sembrava di vedere stampata sul soffitto appena sveglia!”

Mu fece per dire qualcosa ma si zittì non appena vide che Sophie non aveva affatto finito.

“Perché quando vedevo qualcosa di bello pensavo che forse sarebbe piaciuto anche a te.- continuò gesticolando vistosamente- Quando avevo un problema mi veniva in mente che magari tu avresti potuto aiutarmi a risolverlo.”

“E poi- mormorò con tono sempre più basso- quando vedevo una delle innumerevoli ragazze che abitano questa terra e notavo quanto fossero perfette rispetto a me, mi domandavo per quale assurdo motivo tu dovessi interessarti di quella ridicola ragazza che a momenti provocava la distruzione del pianeta.”

Sophie girò la testa di lato, distogliendo lo sguardo da quello di lui.

Mu sorrise mentre prendeva una mano della giovane e iniziò ad accarezzarne il dorso “Ma tu sei perfetta.”

“Ti sbagli!- sbuffò- Sono infantile, irritabile, permalosa e orgogliosa, sono testarda, lunatica, spesso incontentabile, perfezionista e pignola e…e…”

“E imperfettamente perfetta…per me.- disse ridendo il cavaliere- Noto che hai avuto modo per capire come sei veramente in questi anni.”

“Direi di sì” rispose Sophie, di nuovo calma, prima di sfoggiare il primo sorriso da quando era entrata al Santuario.

Mu si chinò piano su di lei per darle quel bacio che si era trattenuto dal darle il quando l’aveva vista ai piedi della scalinata.

“Ti amo, Sophie” le sussurrò poi all’orecchio.

Lei sorrise “Anch’io” rispose accarezzandogli un braccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finisce così la storia di Sophie, finalmente riappacificata con se stessa, Mu e via dicendo. Spero che questa storia vi sia piaciuta perchè in fondo ci tengo molto. E ovviamente mi scuso per l'enorme ritardo con cui ho pubblicato quest'ultimo capitolo. Ringrazio chiunque abbia commentato, ma anche chi ha solo letto o dato un'occhiata...Vi saluto, sperando che magari leggiate anche la mia prossima storia... Grazie 1000 JoJo
   
 
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