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Autore: Eichsmile    29/12/2012    4 recensioni
Il mondo è meraviglioso e ha tantissimo da offrirti: belle cose e brutte, l’importante è affrontarle con un sorriso. Forse questo dovresti impararlo da Louis: la vita va affrontata con un sorriso; non per superficialità ma semplicemente perché ci sono moltissime cose per cui essere felici.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Solo un attimo di attenzione :)
La storia seguente è di mia pura invenzione e sono scritte cose che spero non si realizzino (anche perché amo Anne… Voi dopo capirete a cosa mi riferisco xD)
Per quanto riguarda i nostri due boys e il comportamento particolarmente intimo che avranno fra loro… Che dire?! Forse accade quotidianamente, forse è accaduto in passato e ora non più, forse accadrà… O semplicemente rimarrà sempre e solo frutto della mia immaginazione.
 
 
 
23 Febbraio, Holmes Chapel. Era un giorno particolarmente freddo e buio, uno di quei giorni in cui la tristezza si ancora al tuo corpo e non se ne vuole andare, per nessun motivo.
Un giorno che sicuramente, lui, Harry Styles, non avrebbe mai dimenticato.
Sembrava quasi che qualcuno avesse voluto creare quell’atmosfera malinconica, cupa e macabra apposta per lui, per quel giorno. Erano circa le cinque e un quarto del pomeriggio quando Harry e Louis lasciarono quel cimitero; avevano appena assistito al funerale di Anne, la mamma di Harry.
La donna tre mesi prima aveva scoperto di avere un cancro al pancreas, i medici le avevano detto che il male era piuttosto diffuso e non avevano potuto fare molto per curarlo. Così, come se le avessero predetto il futuro nel modo giusto, se ne era andata.
I due ragazzi si incamminarono, con il vento tagliente che sferzava sui loro visi, verso l’automobile di Louis. Harry sentiva le lacrime calde bagnargli il viso e contemporaneamente il vento freddo che cercava di congelargliele, quasi volesse fissarle per bene su quel volto perfetto.
Louis avrebbe voluto quanto meno cingergli la vita con un braccio, sarebbe stato un gesto di consolazione, di amore, avrebbe voluto stringerlo a se per dargli forza, ma non poteva. Così si limitò ad avvicinarsi quel che bastava per far sfiorare innocentemente le loro spalle, mentre acceleravano il passo per raggiungere la vettura il prima possibile. Una volta in macchina Louis guardò Harry, aveva il volto arrossato sia a causa del freddo che del pianto; era la dolcezza in quel momento, così indifeso e disperato. Il più grande, con ancora gli occhi lucidi, gli accarezzò delicatamente una guancia prima di partire. Il viaggio passò in completo silenzio, Harry si limitava a trattenere le lacrime e a Louis non sembrava opportuno proferire parola dato che il riccio aveva sentito parlare abbastanza per quel giorno, dopo tutte le condoglianze che aveva ricevuto.
Una volta arrivati al loro appartamento londinese si tolsero i cappotti ed Harry si avvicinò al mobile del soggiorno prendendo in mano una scatola rettangolare di latta, dal colore blu notte. La madre gliel’aveva consegnata pochi giorni prima del decesso sussurrandogli: ‘aprila dopo il mio funerale, mi raccomando!’ Il ragazzo l’aveva ascoltata ed ora era giunto il momento di vedere cosa conteneva; si girò e poggiò la scatola sul tavolo. Louis silenziosamente lo raggiunse, senza sfiorarlo, certo del fatto che il più piccolo percepisse la sua presenza.
Il riccio respirò a fondo ed aprì il contenitore con gli occhi nuovamente pieni di lacrime; all’interno c’era un quaderno ad anelli, non troppo spesso e sulla copertina era inciso con bella grafia: ‘Per Harry, tua per sempre, la mamma’.
Si fece forza, prese in mano quel quaderno e lo aprì per poi leggere con la vista offuscata.
Il testo recitava:
 
‘Ciao amore mio, se stai leggendo vuol dire che me ne sono andata… Ho fatto questo quaderno perché volevo che tu avessi qualcosa di mio, per sempre. Anzi questo è per voi, per te e per Louis.
Per questo motivo ti ho detto di aprire la scatola dopo il funerale, mi sembrava il momento più adatto, in cui ero certa foste a casa da soli. Se non è così, richiudi tutto e riaprilo quando sarai solo con lui; altrimenti inizia a leggere ad alta voce.’

 
Harry con ancora in mano quel quaderno girò di poco la testa per incontrare lo sguardo di Louis che, come lui, aveva letto tutto con gli occhi, il maggiore gli fece mezzo sorriso e annuì leggermente; allora Harry si asciugò gli occhi e si schiarì di poco la voce eseguendo quello che aveva scritto la madre. Con la voce bassa e roca, rotta dal pianto, cominciò:
 
‘Sedetevi sul divano, abbracciati in quel modo strano, buffo e dolce che conoscete solo voi’

sul volto di Harry apparve l’accenno di un sorriso. Louis fece in modo di poterlo guardare in faccia, gli asciugò con i polpastrelli delle dita le lacrime che erano cadute ancora sulle sue guance e gli diede un leggero bacio a stampo. Poi andò a sedersi sul divano e gli disse: “Vieni qua piccolo” Harry senza ribattere gli si avvicinò, si sedette sulle sue gambe in quel modo che sembrava fisicamente impossibile, ma non per loro. Continuò a leggere:
 
‘Fate finta che io sia li a parlarvi. Lo so quanto questo mondo possa sembrarvi ipocrita e ingiusto, so quanto vi costa, a causa della fama, non poter stare assieme alla luce del Sole. Ma voi dovete combattere, dovete promettermi che non vi arrenderete, che non mollerete. Siete la coppia più innamorata che abbia mai visto, le persone che hanno più motivi validi di tutti per pretendere di stare assieme. Anche se non sarò li con voi e non mi potrò godere quel bellissimo spettacolo, sono certa che un giorno voi camminerete per strada mano nella mano, sorridendo e godendovi la vostra vita e il vostro amore. Dovete solo resistere e non cedere.’

 
I due ragazzi si guardarono negli occhi ed Harry bisognoso di sentire il sapore di quell’uomo che ormai era diventato Louis, fece congiungere le loro labbra chiedendo accesso alla sua bocca con la lingua, cosa che non gli fu negata. Sempre il più piccolo prese l’iniziativa e si staccò da lui donandogli un ultimo piccolo bacio a stampo, per poi riprendere la lettura:
 
‘Vi chiedo una cosa, da adesso parlo in particolar modo a te Harry, cerca di sorridere perché quando lo fai ti illumini. E’ come se il Sole si impossessasse di te, il sorriso ti rende bellissimo tesoro quindi fallo sempre, pensa a queste parole e sorridi che sei una meraviglia!’
 

Lesse quelle poche righe con un po’ di imbarazzo e commozione, Louis aggiunse:
“Ha ragione, concordo pienamente con lei”
“Tu sei una delle cause del mio sorriso Lou” e il più grande come risposta fece combaciare nuovamente le loro labbra.
 
‘Ricordati che non esiste un motivo che valga le tue lacrime, nemmeno la mia morte. Può succedere qualunque cosa ma piangere non servirà a niente. Forse nell’istante in cui cercherai di annegare nelle tue lacrime potrà aiutarti pensare che nel mondo sta succedendo qualcosa di straordinario e bellissimo per cui non vale la pena piangere.
Harry il mondo è meraviglioso e ha tantissimo da offrirti: belle cose e brutte, l’importante è affrontarle con un sorriso. Forse questo dovresti impararlo da Louis: la vita va affrontata con un sorriso; non per superficialità ma semplicemente perché ci sono moltissime cose per cui essere felici. A volte anche nelle cose negative si può trovare la felicità, perché molto spesso sono proprio queste ultime che portano il cambiamento, la svolta, la rinascita.
Quindi ridi, mostra la tua bellezza perché qualunque cosa può cambiare da un giorno all’altro.’

 
Il resto del quaderno era tappezzato di loro foto: di Harry da piccolo, di Louis ed Harry, di Anne con il pancione, fino all’ultima pagina, nella quale c’era una bellissima foto di loro tre scattata all’ultimo compleanno di Anne; in quella pagina, in basso a destra c’era scritto: ‘Vi amo, sarò sempre con voi, Anne.’
Harry con gli occhi lucidi ed un sorriso accarezzò quella foto e Louis disse:
“Era una grande donna, e penso abbia ragione sul fatto dei cambiamenti”
“In che senso?”
“Nel senso che se vogliamo possiamo cambiare questa situazione, basta solo un po’ di coraggio Harry. In fin dei conti siamo persone libere, una volta che abbiamo urlato ad un concerto che ci amiamo, è fatta, dopo non possono mica segregarci!”
Harry rise e rispose:
“Allora facciamolo Lou, facciamo vedere al mondo e soprattutto a lei che siamo coraggiosi, che ce l’abbiamo fatta.”
“Al prossimo concerto, va bene?” Sorrise dolcemente Louis.
“E’ perfetto.”
 
E così Anne aveva ragione, a volte sono proprio i momenti peggiori che ci danno la forza di combattere, di essere forti, di cambiare quello che secondo noi non va nella nostra vita.

 
 
Spazio mio:
Mi piacerebbe farvi sapere perché ho pubblicato questa storia…
 
*Premetto che mi è sempre piaciuto scrivere, sin da quando ero piccola. Ho sempre scritto ma non ho mai fatto leggere niente a nessuno, tantomeno pubblicato in rete, per paura del giudizio altrui.*
 
A settembre ho iniziato a frequentare il terzo anno al liceo scientifico e ho una nuova prof di italiano che mi ha detto che non so scrivere. Dice che quando scrivo non mi so esprimere, non riesco a trasmettere nulla e i concetti sono confusi e scritti in malo modo. Ora, io non mi ritengo affatto una scrittrice o chissà chi, però amare scrivere e sentirsi continuamente dire da quella donna, di non saperlo fare… Demoralizza parecchio.
Oggi ho preso coraggio e ho deciso di mettermi in gioco per una volta.
Sono curiosa di sapere se la mia prof ha ragione, non mi offendo se prendete le sue posizioni, vorrà dire che cercherò di migliorarmi.
Però non fatemi stare in ansia vi prego, recensite :) Ho bisogno di un parere oggettivo v.v
Ah, nel caso non si fosse notato sono una fan degli one direction. Amo anche il rapporto che c’è tra Louis ed Harry di qualunque natura esso sia: amicizia, amore, odio (?)
Ok, non vi rompo più, anzi si xD un ultimissima cosa: mi sono da poco iscritta a twitter e ho decisamente bisogno di followers, se siete così gentili da seguirmi ve ne sarei grata e ricambio :)
 

@eichsmile
 
Grazie per aver letto tutta ‘sta roba, davvero ♥

  

  
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