UNA
VACANZA INDIMENTICABILE!!
Capitolo 1
Ore 9,45
Era il giorno più assolato del mese di luglio ed io ero in camera mia a
prepararmi per le vacanze estive. Non vedevo l’ora di partire! Forse era questo
il motivo per cui mi alzai molto presto, quel martedì.
L’euforia di quel giorno per me era tanta, sapere che l’indomani avrei solcato le mie impronte in una nazione fantastica:
l’INGHILTERRA.
“Vale, che ne dici di scendere a fare colazione?”
“Si mamma, scendo subito!” – ma nel tentativo incespicai per via della stupida
carognata che mio fratello mi aveva fatto mentre scendevo le scale.
Evidentemente sapeva perché ero tanto disattenta, per via della vacanza, ma non
era questo il motivo per cui ero assorta in mille
pensieri a fantasticare su una stupidaggine che molto probabilmente, almeno
fino a quel momento, non avevo pensato che si realizzasse. Avevo appena finito
di mangiare il cornetto al cioccolato e quando feci per ritornare in camera
mia, mia madre mi chiese:
“Cos’hai di tanto importante da fare in camera tua?”
“Mamma sto preparando la valigia per domani”
“Già da ora?!” – chiese stupita mia madre
“Sì, almeno quando uscirò stasera, saprò cosa mettere o non mettere visto che il mio guardaroba è già in valigia!Poi, non voglio
prendermi il fastidio stasera!Devo salutare i miei amici”
“Prenderemo il volo domani a Bari (io sono di Andria!^^)! Non c’è bisogno che
ti prepari adesso!” – ma prima che potesse concludere
la frase me ne tornai ancora pensierosa in camera mia.
Ore 20,30
Non avevo nulla da fare, poiché la valigia l’avevo preparata la mattina; presi
il cellulare e chiamai un po’ tutti gli amici per un ultimo
saluto prima delle vacanze! Mi era appena arrivato un MMS da parte di
una mia amica che mi augurava delle buone vacanze con una simpatica fotografia,
quando decisi di fare alcuni ripassi di inglese, dato
che l’indomani avrei dovuto sperimentare il mio modo di comunicare in lingua
straniera proprio nel Paese che volevo io. Ed era
stata un’ottima idea, i miei non riescono a parlare l’inglese e anche se
potevano farsi capire gesticolando al direttore dell’albergo, non sarebbe stato
tanto educato e sicuramente coloro che li avrebbero guardati sarebbero
scoppiati in una risata irrefrenabile. Poi non mi andava di
fare brutte figure, sarebbe stata una vacanza da dimenticare al più
presto. No, feci proprio come la vacanza in Francia quando avevo nove anni;
ricordo che all’albergo quel pover’uomo non riusciva a capire che mio padre
voleva la chiave n° 14 e così, data la mia ottima predisposizione nel parlare
il francese studiato durante la scuola elementare, dissi io, che volevamo la “clé nombre catorzè (<-- I don’t remember if
it written us!)” e quello finalmente ce la diede. Ora mi sentivo sicura ad
affrontare una nuova esperienza e speravo, con tutta me stessa, che la mia
professoressa d’inglese non si era sbagliata a darmi quel volto decisamente alto alla disciplina, anche se io stessa volevo
approfondire gli studi ad un corso privato. Quando ebbi finito di stare sul
letto a osservare il soffitto mentre mi perdevo nella
mia mente strapiena di pensieri e supposizioni, decisi che dovevo salutare i
miei amici di penna. Accesi il computer e navigai a
Internet per raggiungere il prima possibile il forum al quale appartenevo:
“Daniel Radcliffe Fans Forever”: Mandai un bel po’ di e-mail alle mie compagne
e sull’ultimo messaggio che inviai, destinato a Lily Emily Potter, scrissi: “Ti
saluto Emily, xkè dmn parto x le vacanze. Ci riscriveremo al + presto. Saluti
anke alle altre. V.V.B. , kiss kiss by Angel Malfoy.”
Poi, su Express, mandai una e-mail ad un’altra persona sulla quale scrissi:
“There see tomorrow to my hotel” e da allora spensi il computer.
Mi sdraiai sul letto di nuovo, per pensare se avrebbe rispettato l’appuntamento,
se avrebbe portato con sé chi volevo io, se mi avrebbe riconosciuto nonostante
le mille foto che gli ho spedito.
Pensavo a tutte le cose che potevano prevenire l’incontro, mi avrebbe dato buca? Se era impegnato per via di ciò che…., be’ speravo che non tutte le negatività che avevo
pensato, non si concretizzassero, e quello fu l’ultimo pensiero che mi confortò
e che mi accompagnò nel mondo dei sogni. Dopotutto dovevo alzarmi alle tre del
mattino!