*PREMESSA*
Questa storia è estremamente triste, quindi vi consiglio, se
riuscirete a
leggere fino alla fine, di prendervi un bel pacchetto di fazzoletti,
perché vi
sarà molto utile. Detto questo buona lettura :)
I
love you until the end.
29
Agosto 1993
Ti ricordi Liam? Quando eravamo
piccoli te l’ho sempre detto. Odiavo il fatto che tu e io
fossimo nati lo
stesso giorno nella stessa città. Odiavo il fatto che tu
continuassi a dire che
era destino, ma non dicevi altro. Forse era la stessa data di nascita
che ci ha
uniti tanto. Forse era destino che noi due dovevamo nascere lo
stesso
giorno nella stessa città, perché tu sei nato tre
settimane prima del parto
previsto. “Sono nato quasi morto” Te le
ricordi queste parole? Lo dicesti
te. Avevi solo un rene funzionante e la tua respirazione era molto
instabile. I
medici non riuscivano a farti reagire, in nessun modo. Fino a 4 anni ti
portavano sempre all’ospedale per controlli e controlli.
15 Settembre 1999
Eravamo nella stessa scuola
elementare. Ti ricordi? Collingwood. Volevo stare solo con te. Io sono
sempre
stata una ragazza parecchio timida, e con poca autostima, per questo
non avevo
molti amici in quella scuola. Solo te. Amavo stare in compagnia tua.
Eri sempre
frizzante, certe volte anche troppo perché finisti spesso
dalla preside.
29 Gennaio 2000
Cercasti di entrare in una qualunque
squadra della nuova scuola. In nessuna ti prendeva. Un giorno ti vidi
che
uscivi di casa al mattino presto. Stavi correndo. Allora provasti un
giorno a
fare la corsa campestre e arrivasti primo. Da allora continuasti a
correre,
mantenendo sempre un ottimo livello di salute. Mi ricordo che un giorno
tu mi
convincesti a venire a correre con me. Dopo pochi minuti io ero
esausta, ma tu
eri ancora arzillo come una cavalletta. Non ero io quella che aveva
sconfitto
il ragazzo più veloce di Wolverhampton. E a solo 12 anni ti
hanno inserito
nella squadra under 18… eri già il mio idolo.
18 Ottobre 2007
Iniziasti a scappare da scuola. I
bulli ti prendevano sempre di mira e non potevi proprio a ribattere. Mi
dispiace di non aver fatto niente quando mi chiedevi aiuto o comunque
quando
partecipavo a quelle brutte scene non ti davo mai un aiuto. Mi ricordo
che però
sei riuscito ad alzarti dalla polvere. Iniziasti a fare pugilato, a che
spese però!
Un giorno feci a botte con il tuo allenatore, rompendoti il naso. Non
importava
che avesse trent’anni in più di te. Ricordo che
tornavi a casa sempre con la
faccia gonfia e piena di lividi. Mi si lacerava il cuore quando ti
vedevo in
quello stato.
20 Gennaio 2007
Iniziasti a vendere le caramelle
davanti a scuola perché continuavi a vedere quel programma
di affari. “Dragon’s
Den” ha fatto scattare dentro di te qualcosa, gli affari
fecero parte di te fin
dalla più tenera età.
5 Febbraio 2007
Te lo ricordi questo giorno? Io fin
troppo bene. Era il giorno dove ci dichiarammo davanti a quel karaoke
mentre i
nostri amici aspettavano che arrivassimo. Mi ricordo che mi
prendesti i
fianchi e mi baciasti. Aspettavo da troppo tempo quel bacio, ma tu
sorrisi
quando le tue labbra si appoggiarono sopra le mie, allora inesperte
perché
lasciavo il mio primo bacio solo a te. Ci furono molti altri giorni
dove ci
scambiavamo talmente tanti amori, fino a quando tu presi
un’altra mia “prima
volta”. La notte più bella che passai tra le tue
braccia e tra i battiti di
fuoco che minacciavano di esplodermi dal petto. La tua dolcezza in ogni
tocco,
ogni tuo bacio, ogni tua carezza, mi manca tutto questo. Sei sempre
stato il
mio principe azzurro sul suo bianco destriero. Proprio come in una
favola.
23 Luglio 2007
Che bello quel matrimonio! Avevi
cantato per gli sposi. Mi ero specchiata in quella coppia. Sognavo che
un
giorno anche noi due potevamo vestirci così. Io con un abito
bianco che si
appoggiava lievemente sulle mie curve, e tu con lo smoking nero che
sarebbe
riuscito a renderti ancora più affascinante di quanto lo
fossi già. Sognavo che
un giorno tu cantassi al nostro matrimonio. Sognavo che fossimo noi due
ad
aprire le danze come quella coppia neo-spostata. Sognavo una vita come
tua
moglie. Sarebbe stato il sogno più bello, che qualunque
persona sarebbe
riuscita a elaborare.
22 Settembre 2008
Avevi solo 14 anni quando ti allontanasti
da me. Tutta la famiglia era attaccata alla televisione solo per te. Te
riuscivi a far attaccare tutto il quartiere allo schermo della
televisione
visto che eri a quel programma. All’inizio ci
riuscisti, classificandoti
tra i primi 24. Non ci riuscisti, nonostante tutti le prove e tutta la
volontà
che avevi. Tornasti a casa, ma non nel modo che mi aspettavo. Eri
sicuro di te,
come se quello che era successo ti avesse fatto crescere. Eri sempre
più
intenzionato a vincere e a diventare una popstar. Non
studiasti più come
una volta, il tuo unico pensiero era quello di cantare, cantare e
cantare, fino
a rimanere senza voce.
19
Giugno 2009
Eri arrivato a casa mia con il fiato in gola e sembrava che dovessi
scoppiare.
Mi dicesti che ero l’unica. L’unica che ha creduto
così fortemente nel tuo
sogno. L’unica che ti aiutasse a stare in piedi e a darti un
motivo per cui
lottare. L’unica che sarà sempre stata nel suo
cuore per tutta la vita.
Nonostante queste parole e la notte piena di fremiti e di amore, tu te
ne
andasti, lasciandomi il cuore vuoto e lasciando che
l’oscurità si avventasse su
di me, lasciando che le tenebre mi tenevano imprigionata nella paura.
Mi hai
lasciato nonostante tu sapessi quanto ti amavo. Mi hai lasciata
nonostante
anche tu mi amassi. Non capirò mai il tuo gesto.
29 Agosto 2009
Aspettai. Aspettai troppo. Tutti i
miei amici erano presenti alla mia festa. Ma cercavo sempre quella
sagoma che
sarebbe riuscita a farmi comparire sul viso un sorriso
d’amore, non un sorriso
falso che i miei genitori mi obbligavano ad assumere con gli ospiti.
Aspettavo,
ma tu non arrivavi mai. Mi avevi già dimenticata?
29 Agosto 2010
Un altro compleanno senza di te. Era
passato un anno da quando hai iniziato a non vedermi e non parlarmi. Un
messaggio, una chiamata, niente. Io continuavo a mandarti messaggi, ma
tu non
rispondevi. Ti cercavo a casa, ma tu non c’eri mai. Da un
giorno all’altro sei
scomparso dalla mia vita. Ma quel giorno, quando ormai avevo passato
troppe ore
ad urlare nel mio cuscino per non fare troppo rumore,
arrivò.
Non tu, sarebbe stato troppo bello, e un sogno impossibile. Tu non
arrivasti
mai. Una lettera piuttosto. Scrivesti quanto era stato difficile per te
lasciarmi, ma quanto desiderasti di poter tornare a xFactor. Quella
lettera non
potrò mai più leggerla. Non perché
l’abbia stracciata o cose così. Appoggiai il
foglio sul cuscino, per avere anche solo la tua scrittura vicino a me.
Ma non
riuscii a trattenere le lacrime. Sapevo che dovevo staccare la carta
dal mio
volto, ma volevo averti vicino a me. Chiedevo troppo ad averti?
Chiedevo troppo
ad amare una persona che non mi voleva più? Chiedevo troppo
se ti volevo di
fianco a me? Chiedevo troppo se… chiedevo che tu non ti
allontanassi mai? La
risposta è proprio quella. Si. Sì, ho chiesto
troppo. Sì, non sei la persona
che pensavo che fossi. Sì, avrei sofferto tanto, ma volevo
infondo che tu
potessi avverare il tuo sogno.
17 Settembre 2010
Cry me a river. Me la ricordo troppo
bene quella canzone, la cantavi sempre con me. Io cercavo di seguirti
nel
canto, ma tu eri già troppo bravo, e mi sentivo solo un
intralcio. Quindi mi
sedevo su quella panca scomoda, fatta di legno non levigato bene, e
certe
volte, nell’aspettarti, mi prendevo delle schegge sulla mano.
Tornai in quel
posto altre molte volte, ma tu non c’eri mai. Non eri
più il Liam Payne che
avevo conosciuto. Il tuo sogno mi ha allontanato da te. Non
è giusto, Liam.
Perché solo io devo soffrire così?
Perché? Se avessi avuto io una vita come la
tua, tu cosa avresti fatto? Voglio rivederti, voglio abbracciarti,
voglio
baciarti, voglio sentire quelle braccia forti intorno al mio corpo,
voglio che
le tue mani mi tocchino come quando facevamo l’amore. Il
nostro è un amore
impossibile, vero? Ormai eri lì. Davanti ai miei occhi. Ma
non dal vivo. Eri
ancora lì, sullo stesso palco di due anni prima: xFactor.
Non mi persi più una
puntata. Me le registravo tutte, così per averti vicino
anche solo grazie ad
uno schermo.
26 Settembre 2010
Occhi pieni di lacrime quando vidi
quella foto. Una semplice foto, ma che riuscì a suscitare in
me ricordi troppo
pesanti e duri da sopportare. Danielle, quella ragazza si era
impossessata di
te. Fidanzato con una ballerina di xFactor. Cosa aveva lei in
più di me? Fama?
È per questo che mi hai lasciata, Liam? Perché
non ero famosa? Se ci fossi
stata io al posto di Danielle, saresti stato con me? Non voglio
continuare a
guardare te felice mentre continuo a disperarmi. Fan urlanti vi
aspettavano
davanti allo studio di xFactor. Potevo andarci anche io, ma non ce la
feci.
Sarà perché mi hai ferito troppo. Sarà
perché avevo paura di trovarti felice
con qualcun’altra. Sarà perché avevo
paura che mi avessi dimenticato. Sarà
perché sono un’illusa. Non lo so. Ma so per certo,
che quello che mi ha ferito
sei stato tu, e nonostante tu facevi finta che non esistessi, mi sono
sempre
preoccupata per te, e sappi che il mio amore nei tuoi confronti non
finirà mai.
Ho riservato per te molte delle mie prime volte. Ti ho donato la mia
purezza.
Ma tu non hai pensato due volte a trafiggermi alle spalle.
1 Ottobre 2011
La prima volta che andasti in Italia.
Non mi portasti con me nonostante ti abbia detto anche troppe volte che
volevo
andarci il prima possibile. Ti dimenticasti, vero? Ormai non ero altro
che un
ricordo della tua mente da dover buttare, e disfarsene. Il mio sogno di
poter stare
accanto a te è impossibile, vero? In quelle notti che
continuavi a dirmi che
saresti stato sempre con me, stavi mentendo, vero? Non sono altro che
una
bambina. Aspettare ancora un principe come nelle favole quando ormai si
hanno
18 anni. Non cambierò idea. Ho fatto bene a dedicare la mia
purezza solo a te.
Ho sempre detto che con te avrei condiviso tutto, ma non credevo a tal
punto.
Il mio cuore sta diventando troppo pieno di ricordi che dovrei
cancellare, ma
non posso. Sono troppo affezionata a te, e credo che questo mio amore
nei tuoi
confronti, sia il mio veleno che piano piano mi sta spegnendo ogni
vitalità.
12 Agosto 2012
Siete arrivati al culmine della vostra
popolarità. Tutto il mondo vi ha visti. Le olimpiadi sono
state meravigliose, e
tu eri il più bello. Non ti ricordavi di me? Ho sempre amato
le olimpiadi, e tu
c’eri andato grazie al tuo talento. Danielle ovviamente non
mancava. La
ballerina dei giochi olimpici. Cosa avresti fatto se mi avessi vista?
Cosa
avresti fatto se quel giorno fossi venuta alle olimpiadi e mi fossi
presentata
davanti? Come sempre, la mia vigliaccheria mi proibì di fare
un passo avanti.
Troppe tue fan c’erano là davanti. Anche se solo
ci avessi provato non avrei
mai potuto incontrarti. Ormai sai che mi hai distrutto, e le mie
lacrime che
continuano a solcarmi il viso ne sono la prova. Non passa giorno, ora,
minuto,
secondo, attimo, che c’è sempre qualcosa nel
paesaggio, nell’aria che mi
ricorda te e il tuo dolce viso. Non c’è mai una
volta che non pensi a quelle
parole che mi dicesti prima di sparire per sempre e come una candela
consumata,
anche io sto per spegnermi. Pochi attimi, e il mio fuoco si
spegnerà.
25 Dicembre 2012
I tuoi genitori sono dalla mia parte.
Mi hanno detto che per quest’ultimo dell’anno
andrai da loro. Ti consegnerò
questa lettera. E sai che cosa ti chiedo? Di piangere, piangere. Senza
fine. La
mia sofferenza è troppo grande, voglio che tu pianga. Io da
lassù almeno capirò
che un minimo mi volevi bene. Tu leggerai questa lettera che
sarà già troppo
tardi. Voglio solo che tu sappia che ti ho amato e ti amerò
per sempre. Non
importa cosa dirai o se ci sia Danielle o meno nella tua vita. Ho
sempre
sofferto per un amore impossibile, adesso è il momento che
la smetta con tutte
le mie isterie e il mio carattere egoista. Spero che questa Danielle
sarà la
miglior donna che tu possa mai avere come fidanzata. Spero che la tua
vita
futura sarà tutta rosa e fiori, perché ti
assicuro che è bruttissimo soffrire
per amore. Te lo auguro con tutto il cuore. Liam Payne sarà
sempre il mio
bellissimo principe azzurro sul suo cavallo bianco. La luce dei miei
giorni.
Dal momento in cui la mia luce si spegnerà, sarà
solo la tua a ricordarmi,
quindi ti prego di non spegnere mai la tua vitalità, la tua
dolcezza, e abbi
una vita felice con la tua fidanzata Danielle.
29 Dicembre 2012
La mia luce si è spenta.
Il ragazzo chiuse la lettera, ormai impossibilitato a fermare quel
fiume di
lacrime che minacciavano di bagnare il suo dolce viso mentre la ragazza
al suo
fianco lo stava accompagnando con le lacrime.
Danielle e Liam avevano ricevuto quella lettera dalla famiglia che,
ignara
delle intenzioni della ragazza, non avevano letto il testo lasciando
che lei
svolgesse la peggior scelta della sua vita.
Liam cadde in un pianto straziato. Non l’aveva dimenticata.
Pensava solo che
con tutti gli impegni che aveva lui avrebbe fatto la cosa giusta
lasciandola
libera.
Lui la amava, e credeva che così l’avrebbe fatta
felice, invece ha solo
peggiorato le cose. Non pensava che potesse reagire così,
non pensava che lo
amasse così tanto.
Lui corse, corse via. La sua fidanzata non lo seguì, aveva
capito che doveva
parlare con il suo amore perduto.
Andò in quell’hotel, dove per la prima volta
provarono l’emozione più forte di
tutta la loro vita. Si inginocchiò a terra, ormai urlando
dal dolore che
provava.
Perché l’hai fatto, Meg? Perché?, si
ripeteva lui. Chiedeva una spiegazione, ma
non gli arrivò niente, un segno, una parola, un qualsiasi
cosa che potesse
fargli capire che era uno scherzo. Continuò così
per tutta la notte,
accasciandosi su un marciapiede e passando la notte abbracciando la
lettera che
aveva scritto la ragazza prima di morire.
Liam fece quello che il suo amore perduto gli aveva consigliato di
fare. Sposò
Danielle, ebbero una figlia, che aveva preso gli stessi occhi del padre.
Liam continuava a fare visita alla tomba di Meg, Danielle non aveva
niente in
contrario, aveva capito quanto aveva sofferto quella ragazza e certe
volte si
fermava davanti alla tomba anche per più tempo di Liam.
Meg divenne la nuova amica di Danielle.
“Papà! Andiamo al parco?” le chiese sua
figlia. Al vedere tanta innocenza le
sorrise, e accettando disse: “Hai un nome bellissimo,
Meg.”
E l’angelo che aveva scritto quella lettera di addio al suo
amato, fu felice di
tornare a vivere come figlia del suo principe. Solo così,
sarebbe riuscita a
vivere per sempre in sua compagnia.
Until
the end...
Ed eccomi qui!! *col
raffreddore perché si è commossa anche la
sottoscritta*
Ecco la OS deprimente... c'ho messo tutta la passione che potevo.
Come potete notare questa OS è completamente diversa dal mio
modo di
scrivere... anche perchè come scrivo io è molto
più ragazzesco (?) faccio molte
battitune, pippe mentali ecc... (come per esempio ne è piena
la mia long "Sarò
una brava ragazza?")
Voglio chiedervi una cosa... avete pianto? Almeno una lacrimuccia?
Perché io
veramente c'ho messo tutta me stessa.
Sia ben chiaro che io amo Danielle, ma era solo per chiarire, che non
mi
arrivino recensioni del tipo "Perché odi Danielle?" "sei
solo
una bimbaminchia perchè odi Danielle
hìhìhìhì". No. Grazie.
Detto tutto, adesso mi dileguo aspettando le vostre recensioni
perché sono
molto curiosa di sapere quanto vi ho emozionati ;)
Grazie per essere arrivati qui... ciao :)
PS: Se cliccate sul titolo dello spazio autrice vi esce una canzone. :)