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Autore: LondonEye    29/12/2012    1 recensioni
frammenti della vita (non sempre) felice di Rachel e Quinn e dei loro bambini. Raccolta di shot puramente fluff in pieno stile Faberry perchè amo troppo queste due insieme e non posso fare a meno di scrivere su di loro
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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rieccomi :) Non mi convince molto questa shot e ne approfitto per scusarmi per la fine ma non avevo veramente idee per concludere in modo decente XD Forse potevo fare di meglio ma ormai l'ho scritta e visto che questa è una raccolta senza troppe pretese la posto :) Ora vi lascio alla lettura...a presto con la prossima shot in cui si torna nel futuro!

 

Rachel si tormentava nervosamente il bordo della gonna che indossava, puntellandosi da un piede all'altro.

Era la prima volta che Quinn presentava Rachel a sua madre e dire che quest'ultima era in ansia era poco. Sapeva quanto Judy fosse religiosa e vista la poca comprensione mostrata in passato ai problemi della figlia era alquanto preoccupata della reazione che avrebbe avuto nello scoprire che non solo sua figlia era lesbica, ma addirittura era fidanzata con l'ebrea figlia di due padri gay.

Come se avesse percepito tutte le sue preoccupazioni, Quinn le strinse forte la mano.

"Mia madre non è come mio padre, sono sicura che capirà" le disse per tranquillizzare più sé stessa che la mora.

Improvvisamente la porta di fronte a loro si aprì.

"Ragazze, che bella sorpresa! Entrate, entrate" le accolse Judy con un enorme sorriso nel trovarsi le due giovani sull'uscio.

Erano sei mesi ormai che Quinn era partita per Yale e le visite a casa erano sempre più rare. Rachel si chiese se era stata una buona idea tornare dopo tanto tempo solo per dare una notizia shock come la loro ma cercò di non pensarci. Ormai erano lì, "O la va o la spacca" pensò.

La più grande delle Fabray preparò loro un caffè che servì insieme a degli ottimi biscotti fatti in casa. Rachel ne prese uno e si sedette sul divano, in religioso silenzio come se sapesse già di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Judy la guardò perplessa, non era di certo abituata a una versione così taciturna di Rachel Berry!

La mora aveva passato interi pomeriggi a villa Fabray e inizialmente Judy ne rimase un po' spiazzata: non si sarebbe mai aspettata che sua figlia potesse diventare così amica dell'altra ragazza.

Col passare del tempo però notò come la mora riuscisse a far star bene Quinn con pochi, semplici gesti. Dopo lo scandalo della gravidanza, il periodo difficile in cui tentò di ricostruire un rapporto con lei dopo averla riaccolta in casa, il crollo emotivo di Quinn con il ritorno di Shelby e Beth e, ciliegina sulla torta, l'incidente che l'aveva paralizzata un po' di spensieratezza era l'unica cosa di cui aveva bisogno sua figlia.

"Allora, a cosa devo questa visita?" chiese la donna, guardando entrambe le ragazze.

Rachel sobbalzò leggermente. Non si aspettava che il discorso sarebbe uscito così in fretta.

"Entrambe abbiamo un periodo senza troppo studio a Yale e alla NYADA, quindi abbiamo pensato di tornare a Lima per qualche giorno e rivedere un po' tutti" rispose la bionda cercando di sviare il discorso...era ancora troppo presto, prima voleva addolcire sua madre. Giusto per sicurezza.

 

"Sono così fiera di te Quinnie. E anche di te Rachel. Una a Yale e l'altra a New York...mia figlia non poteva trovare un'amica migliore" disse Judy con orgoglio.

Rachel deglutì alla parola 'amica', Quinn si limitò a ignorare la cosa continuando a sorridere alla madre.

Il tintinnio del timer del forno interruppe quella scomoda situazione.

"Oh è pronta la torta che stavo preparando per stasera, se aspettate un po' ve ne porto una fetta" disse Judy alzandosi dal divano e correndo in cucina senza nemmeno aspettare una risposta dalle due giovani.

Quinn e Rachel, rimaste sole, si guardarono. Rachel fu la prima a scoppiare:
"Non possiamo farlo, ci rimarrà malissimo! E se ti dice che non dobbiamo vederci mai più? E se ti caccia nuovamente di casa?" piagnucolò a bassa voce sulla spalla di Quinn, che la strinse con un braccio.

"Non possiamo rimandare, ormai ci siamo. Se dice che non possiamo più vederci ci limiteremo a ignorarla e continueremo a farlo, se mi caccia di casa è la volta buona che vado a vivere da sola. E poi io ormai ho casa a Yale, non qui" rispose la bionda accarezzandole il braccio per tranquillizzarla.

Rachel tirò su col naso annuendo debolmente.

"Appena torna glielo diciamo e qualunque cosa accada noi resteremo sempre insieme ok?" aggiunse la bionda guardando negli occhi la sua fidanzata.

"Ok" rispose non troppo convinta Rachel.

Qualche istante dopo mamma Fabray tornò in salotto sorreggendo un grande vassoio con due piattini contenenti delle fette di torta.

Quinn ne prese uno e, armandosi di tutto il coraggio che possedeva, disse:
"Mamma, c'è anche un altro motivo se siamo tornate".

Judy la guardò incuriosita, invitandola a continuare.

Quinn sospirò e tutto d'un fiato disse:
"Io e Rachel stiamo insieme".

Judy rimase pietrificata.

Passarono cinque secondi. Poi dieci. Poi quindici. Poi venti.

Rachel voleva morire.

Quinn voleva piangere.

Finalmente la bocca della più anziana si aprì e "Oh" fu l'unica cosa che uscì dalle sue labbra.

Quinn, intuendo che la madre non avrebbe detto più nulla per diverso tempo, riprese a parlare:
"Lo so che è sconvolgente e che avrei dovuto dirtelo prima, ma è accaduto tutto così in fretta che non sapevo come spiegartelo. Inizialmente eravamo solo amiche ma poi ho iniziato a provare qualcosa di più per Rachel" - a queste parole si girò verso di lei in cerca di approvazione e la mora sorrise dolcemente alla dichiarazione d'amore della bionda- "Stiamo insieme ufficialmente da un paio di mesi e anche se so che sei contraria a questo genere di...unioni...mi farebbe molto ma molto piacere se accettassi la cosa mamma".

Rachel si era limitata ad annuire per tutto il discorso di Quinn, troppo spaventata per dire o fare altro.

Dopo qualche altro secondo di silenzio Judy ritrovò la parola:
"Questo è...è...vieni qui Quinnie" disse alzando le braccia in direzione di sua figlia.

Quinn, con il sorriso più grande che Judy le avesse mai visto, si avvicinò a lei e la abbracciò, iniziando a piangere sulla sua spalla.

Judy la strinse forte e si rese conto di quanto agitata era stata sua figlia all'idea di rivelarle quella notizia.

"Non sono tuo padre sai? Ti voglio bene tesoro, magari sei un tantino diversa dalle figlie delle mie amiche della chiesa ma che importa? Te sei migliore, sei speciale" le disse staccandosi da lei per guardarla negli occhi.

Quinn, per la prima volta dopo la nascita di Beth, pianse dalla gioia. Si sarebbe aspettata di tutto ma non quella comprensione.

Rachel si limitò a sorridere, liberata dal peso enorme che la affliggeva sin da quando aveva messo piede in quella casa e visibilmente intenerita dalle parole della madre di Quinn.

 

 

 

 

"Non è andata poi tanto male no?" chiese Quinn, mano nella mano con Rachel mentre tornavano a casa.

Avevano appena lasciato casa Fabray e si preparavano per tornare nell'hotel che avevano prenotato per il loro piccolo ritorno a Lima (si erano rifiutate di andare a dormire a casa dei propri genitori perché l'idea di poter dormire insieme come e quando volevano le aveva allettate troppo).

"Direi proprio di no! E noi che eravamo tanto preoccupate...tua madre non è così male come pensavo" rispose la mora.

"Te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene" rispose la bionda facendo l'occhiolino alla sua fidanzata, che la zittì con un bacio.

"E' questo per che cos'era?" chiese Quinn.

"Per noi due, per la benedizione ufficiale che abbiamo ricevuto da tua madre!".

"Dobbiamo ancora parlare con i tuoi genitori" ribatté Quinn.

"Oh per piacere, non vedranno l'ora di scoprire che sono fidanzata con te! E' da mesi che cercano di convincermi ad ammettere che sono lesbica, probabilmente appena glielo diremo ci canteranno una canzone e ci inviteranno ad andare di sopra a consumare" rispose candidamente la mora.

"Cosa?" chiese Quinn sconvolta, fermandosi in mezzo alla strada e facendo quasi inciampare Rachel quando la sua mano, arpionata a quella di Quinn, rimase indietro con la bionda.

"Oh non te l'ho mai detto? Quando io e Finn dovevamo sposarci ci hanno invitato loro stessi ad andare in camera a divertirci" rispose come se fosse una cosa da nulla Rachel.

"Non potrei mai fare una cosa del genere, mi sentirei troppo in imbarazzo! Non lo faremo vero Rachel?" chiese visibilmente spaventata la bionda.

Rachel sorrise alle preoccupazioni della sua ragazza:
"Minimizzi la questione di raccontarlo a tua madre, che avrebbe potuto cacciarti di casa, e hai tanta paura di dirlo ai miei perché potrebbero spingerci a passare la nottata insieme? Faccio così schifo a letto? Mi pare che quando urlavi il mio nome l'altra notte non la pensavi così" chiese scherzando.

"Non ho detto questo!" rispose la bionda diventando tutta rossa. Rachel la trovò adorabile.

"Dai sto scherzando, è ovvio che non faremo mai una cosa del genere. I miei volevano solo farmi capire che io e Finn non eravamo fatti l'uno per l'altra" le disse riprendendo a camminare e trascinandosela dietro.

Quinn sogghignò.

"Che c'è?" chiese la mora.

"Allora non dobbiamo preoccuparci di nulla".

"Perché?".

"Noi siamo fatte l'una per l'altra, i tuoi papà nemmeno ci penseranno per un istante a provare a chiederci di fare una cosa del genere. Siamo a posto".

Rachel scoppiò a ridere e baciò nuovamente la sua ragazza, che mentre rispondeva al bacio la alzò da terra con le braccia e la fece ruotare.

Alcuni passanti le guardarono con aria contrariata scuotendo la testa ma entrambe li ignorarono.

Rachel non poteva fare a meno di sorridere mentre si avviava verso l'hotel mano nella mano con Quinn. Quella era stata una giornata perfetta e nessuno avrebbe potuto intaccare il rapporto che c'era fra lei e la sua fantastica fidanzata.

  
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