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Autore: im just that    29/12/2012    0 recensioni
'C'è un tempo giusto per andarsene dalla vita di una persona anche quando non si ha un posto dove andare!' dice Will Smith nel film 'Sette Anime'. Penso e ripenso a questa frase nella mia mente cercando di trovare una soluzione a questa mia stupida situazione. Sono le 03.15 fuori piove a dirotto, sento i rami degli alberi sbattere contro il vetro della finestra di casa mia. Cerco di dormire, non riesco.
Vengo svegliata sgarbatamente da mia madre delle 8.00, come tutti i gironi, per andare in quel posto dove vengo torturata quotidianamente da gruppetti di ragazze che pensano di sentirsi meglio insultando me. Ridicolo.
Metto su la prima cosa che mi trovo davanti per non perdere tempo e scendo. Trovo mia madre che fa la colazione al suo ragazzo e sua figlia, la quale mi ha sempre odiato dicendo che sono una depressa.
Non faccio colazione, non ho voglia.. mia madre non prova nemmeno a convincermi.
Esco di casa e mi avvio verso il mio istituto; vedo già in lontananza una nube tutt'intorno a quel posto.. forse è solo una mia impressione.
Durante il tragitto incontro Liam, il mio migliore amico.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo
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'C'è un tempo giusto per andarsene dalla vita di una persona anche quando non si ha un posto dove andare!' dice Will Smith nel film 'Sette Anime'. Penso e ripenso a questa frase nella mia mente cercando di trovare una soluzione a questa mia stupida situazione. Sono le 03.15 fuori piove a dirotto, sento i rami degli alberi sbattere contro il vetro della finestra di casa mia. Cerco di dormire, non riesco. 
 
Vengo svegliata sgarbatamente da mia madre delle 8.00, come tutti i gironi, per andare in quel posto dove vengo torturata quotidianamente da gruppetti di ragazze che pensano di sentirsi meglio insultando me. Ridicolo. 
Metto su la prima cosa che mi trovo davanti per non perdere tempo e scendo. Trovo mia madre che fa la colazione al suo ragazzo e sua figlia, la quale mi ha sempre odiato dicendo che sono una depressa.  Non faccio colazione, non ho voglia.. mia madre non prova nemmeno a convincermi. 
Esco di casa e mi avvio verso il mio istituto; vedo già in lontananza una nube tutt'intorno a quel posto..o forse è solo una mia impressione?
Durante il tragitto incontro Liam, il mio migliore amico. Anche lui non è un gran amante di quel posto, ma è comunque molto meno torturato di me.  Tutte e due non riusciamo a capire quale sia il problema delle persone di quella scuola. Noi tutti abbiamo i nostri problemi, ma non bisogna prendersela con gli altri per questo. 
Io sono nata in una famiglia che non sento mia, in una casa che non sento mia, in un paese che non sento mio, in uno stato che non sento mio, in un mondo che non sento mio. 
Mio padre Jack è morto 8 anni fa, io ero piccola ma me lo ricordo ancora benissimo. Da quel giorno mia madre Anne ha iniziato a bere..ed ha conosciuto quest'uomo, Mark: anche lui vedovo con una figlia. 
Io e sua figlia Sophie abbiamo tutte e due 17 anni, ma siamo completamente differenti. Non mi sono mai trovata bene con loro, tanto meno da quando sono venuti a vivere con noi un paio di anni fa. Trovo lui molto maleducato, ipocrtia e arrogante; la figlia è molto simile a lui, solo in versione femminile e più stronza. 
Un giorno tornata da scuola ho trovato Mark che piacchiava mia madre perché tornato dal lavoro non aveva trovato il pranzo sulla tavola, ma lei ubriaca. Ancora. 
Sono corsa nella mia stanza dove ho trovato un enorme cartellone appeso al muro con la scritta 'SFIGATA' da parte di Sophie. Chiudo la porta, metto la musica al massimo e mi sdraio sul latto. Non penso nemmeno sia il momento più adatto per dire a mia madre del 4 in latino. 
D'un tratto qualcuno apre la porta di scatto, è Mark. 
'che vuoi? non dovresti bussare?!'-gli chiedo. 
'senti ragazzina, non osare parlarmi così! e abbassa questa dannata musica di merda che ti ascolti!'- risponde lui alzando la voce. 
'senti, non mi dire quello che devo fare.. tu non sei nessuno.'- dico alzandomi dal letto. 
Nemmno il tempo di dire altro che vedo la stanza girare, probabilmente lo sberlone più forte che mi abbiano mai dato. Cerco di riprendermi dalla botta senza mostrare quanto faccia male, anche se all'improvviso sento gli occhi che cominciano a riempirsi di lacrime. Lui mi fissa, col suo solito sguardo di quand'è incazzato..fa paura. Ma perché prendersela con me? che ho fatto? 
D'improvviso spunta dietro si lui Sophie appena arrivata: 'che succede papà?' ..silenzio, nessuno risponde. 'oh, ho detto che succede?!' 
'vai in cameta tua Sophie'-dice lui stingendo i denti.
 '..ma.. perché?!'-chiede sorpresa. 'HO DETTO VAI IN CAMERA TUA'- urla con rabbia. 
Intanto io con la mano sulla guancia guardo sbaroldita Sophie che se ne va e lui che riprende a guardarmi. E' diverso, non sembra lui.  
'che stai..?' nemmeno il tempo di finire la frase che mi butta a terra.
Solo tanto dolore è quello che ricordo, nient'altro. Mi sono risvegliata circa mezz'ora dopo sul pavimento della mia stanza con tutto il corpo addolorato e la faccia sanguinante. Riesco a rialzarmi dopo un po' con l'aiuto di mia madre. 
Mi chiudo in camera, lontana da tutto e tutti. Non voglio parlare con nessuno tanto meno voglio vedere nessuno. 'Stare soli è la migliore scelta, nessuno più farci del male' FALSO. Io posso benissimo fare male a me stessa. Posso farlo pensando a come sia inutile a come non mi senta  mai abbastanza, a come mi manchi dannatamente mio padre che ho perso troppo presto, a come mi senta continuamente una delusione per mia madre oppure a come vengo torturata quotidianamente a scuola. 
Ma no io non volevo, io dovevo essere forte.  

.. no, non ci sono riuscita. Essere forte avere coraggio tutte quelle stronzate, no.. non erano per me. 
Tanti piccoli tagli sulle braccia mi ritrovo a nascondere giorni dopo..non riesco a tenerli nascosti per molto che Liam li vede. 
'che che diavolo hai fatto?' chiede con faccia stranita. 'mah..non ricordo nemmeno, mi pare di essermi incarbigliata in qualcosa..' rispondo cercando di essere il più possibile.
'sarà..' non ci posso crede che c'abbia creduto seriamente! 
Oggi, altra ad aver preso un 9 in spagnolo (qualcosa per rendere un minimo fiera mia madre credo d'averla finalmente!) ho conosciuto un ragazzo. Harry, Harry Syles. Già dal nome mi sciolgo. Ammetto che non è stata il modo più romantico per conoscerci ma va bene. Eravamo tutte e due in punizione.. per aver 'risposto male' al professore. Qui dire la propria opinione equivale a rispondere male. 
Tornando alla questione importante, Harry: è stupendo. Ha un sorriso con delle fossette meravigliose, dei strepitosi ricci marroni e fantastici occhi azzurri nel quale mi ci potrei perdere. E' simpatico, dolce ed intelligente..ha anche un modo strano di tenere i piedi storti mentre cammina o sta fermo, ma lo trovo buffo! Sarei già pronta per sposarlo.

Ormai io ed Harry ci conosciamo da mesi, lo amo e la situazione in casa da me non fa altro che peggiorare. Abbiamo deciso, scappiamo. Andreamo via, nessuno dei due sa dove, basta andarcene.  L'unica persone per cui mi dispiace è Liam, che mi è sempre stato vicino e mi ha sempre aiutato. Ma non cambio idea. 
Una sera, verso le 02.05 sento un sassolino picchiare contro il vetro della finestra della mia staza. Era lui, Harry. 
Ero stranamente emozionata all'idea dell'andarmene di casa, non vedevo l'ora di andarmene da Mark, Sophie e si, anche mia madre. 
Abbiamo dormito abbracciati su delle panchine e ci siamo svegliati al sorgere del sole. 'e ora?'- chiedo vogliosa di un'avventura da film col ragazzo che amo. 
'e ora aspettiamo' disse ancora con la voce rauca, essendosi appena svegliato. 'aspettiamo..cosa?' chiesi stranita e curiosa.  'tutto'. 
Così ha detto, solo questo..non capivo ma ho finto di farlo per evitare di fare tante domane. 
Sono passati diversi giorni da quando sono andata via di casa, ma ci sono molte possibilità che mia madre non se ne sia nemmeno resa conto. Sinceramente? Non sento la sua mancanza, nè quella di Mark e Sophie. Come posso sentire la mancanze di qualcuno che mi fa continuamente del male? Non è possibile appunto. 
'che hai?'- chiede Harry avendomi vista pensierosa. 'nulla'-rispondo sgargiando un sorriso da 34689 denti per essere credibile. Lui mi sorride e mi bacia. 
Camminando per le strade ci stupiamo nel vedere dei volantini su di noi. 
' RAGAZZA BASSA, MINUTA E MORA E RAGAZZO ALTO MORO CON OCCHI AZZURI SCOMPARSI DA DIVERSI GIORNI. SE QUALCUNO LI VEDE IN GIRO, CHIAMI IL 3496179985' con una nostra foto. Non ci potevo credere, davvero importava della mia assenza a qualcuno? 
'Sono passate ormai due settimane, non è meglio che torniamo a casa?'- chiedi una sera. 'torniamo a casa? Perché doremmo?'-chiese sembrano irritato. 'perché io sono stanca Harry, dove possiamo andare adesso da soli? che possiamo fare? credo proprio nulla!' 
illuminato disse:'..forse, potremmo affittare un appartamento!' 'e con quali soldi Harry? NON POSSIAMO FARE UN CAZZO!'

Apro la porta di casa, dopo tqausi re settimane e mi trovo davanti mamma e Mark: lei con gli occhi lucidi e lui con l'aria irritata. Lei mi abbraccia subito, lui mi rimprovera e mi minaccia. Siamo tornati come prima, nulla che sia migliorato. Grandioso. 
Viene a trovarmi Liam, comunque offesso perché si è spaventato per me e perché non gli ho detto nulla, chi ho chiesto scusa 20 volte..tutto come prima, è la persona più dolce che io conosca.

 Ho finito il Liceo con Liam al mio fianco, mentre Harry non si è fatto più sentire. Mi sono diplomata. Sono tanti anni duri e tristi, ma ce l'ho fatta. Mi basta questo per essere felice. 



-'mamma, quindi Harry? Non vi siete più parlati? 
-'no, piccola.. è finita. Ma sai, è stato un bene..altrimenti non avrei mai notato la meraviglia che avevo davanti da anni. Per fortuna che tuo padre si è dichiarato,altrimenti io con quelle fette di prosciutto che avevo sigli occhi non avrei mai notato che era lui quello giusto.'
-' ti amo Jane Hope, più della mia stasse vita'.
-'ti amo Liam Payne, più di quanto tu possa immaginare'.
-'ok, va bene..besta ragazzi! ora voglio dormire! Buona notte mamma, buona notte papà!'

-'notte piccola'- 





 
  
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