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Autore: _shesnotafraid    30/12/2012    2 recensioni
"Ma papà, ho passato tutte le estati della mia infanzia in quel paradiso che tu chiami 'casetta di campagna'." protesta Charlotte contro il padre, il quale ha deciso di vendere la casa di campagna in cui trascorrevano le loro estati fino alla rottura con la moglie. Charlotte gli propone di passarci un'ultima estate per rivivere le vecchie emozioni che le ricordano tanto l'infanzia. Lì rivede Liam, il suo migliore amico da quando, per la prima volta, ha messo piede in quella casa. Trova che sia cambiato dall'ultima volta che l'ha visto, che sia cresciuto. Comincia a vederlo da un punto di vista differente.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non riuscii a credere alle sue parole, quando disse "Andiamo a riprendere la nostra roba alla casetta di campagna, la vendiamo", lo rincorsi per tutta la casa in cerca di una maledetta spiegazione. 
"Charlotte," -usa questo tono soltanto quando stiamo affrontando un discorso serio- "ti ho già detto che sarebbe inutile tenerla." borbottò. 
"Ma papà, ho passato tutte le estati della mia infanzia in quel paradiso che tu chiami 'casetta di campagna'". Mi diede un bacio in testa prima che potessi finire di pronunciare la frase, poi aggiunse: "Non se ne parla, la vendiamo."
Il giorno seguente, all'alba, ero già seduta in macchina con il mio Ipod tra le mani ed il viso imbronciato. 
"Non sono ammessi musi lunghi nella mia macchina." disse sorridente. 
"Credimi, non avrei questo muso lungo se non vendessi la casa." sbuffai subito dopo. 
"Da quando io e tua madre abbiamo rotto non ci siamo più andati, perciò adesso fa' un bel sorriso e comportati da persona matura."
"Posso chiederti un favore?"
"Spara tesoro."
"Possiamo prima passarci l'ultima estate?" misi gli occhi dolci, quelli che da sempre lo facevano cedere ai miei capricci. 

"Io..." -sospirò e passò una mano tra i suoi folti capelli- "...d'accordo, ma sappi che è l'ultima."
"Grazie, sapevo che mi avresti accontentata."
Corsi in camera a prendere parte della mia roba e la infilai in malo modo nella valigia, mentre lui preparava in modo ordinato e lento la sua. 
Scendemmo e cominciammo a viaggiare verso la mia tanto adorata casa di campagna.
Arrivammo dopo un'ora e mezza, durante il viaggio non feci altro che contare i secondi che scorrevano lenti. 
"Aaaah, aria di campagna. Non ti mancherà tutto questo?" 
"L'aria di campagna è la cosa migliore, te lo concedo, ma la casa si vende lo stesso." disse con viso smorfioso, mentre prendeva le valigie dal portabagagli. 
Aprii la porta con la stessa espressione di un bambino che scarta i regali di Natale. 
"Quello è il mio triciclo?" 
"Quella è polvere? Bene, dato che tieni a questa casa più di ogni altra cosa, adesso comincerai a pulirla Cenerentola."
"Ma papà." protestai. 
Questa volta resistette agli occhi dolci e mi diede uno straccio, un secchio e dei prodotti per la casa. "Molto divertente." dissi sbuffando. 
Rimboccai le maniche della camicia, presi il secchio e feci per uscire. "Papà, vado a riempire il secchio al pozzo." 
Quel pozzo ed io avevamo un conto in sospeso, in tutte quelle estati non riuscii nemmeno una volta a riprendere il secchio dopo averlo riempito, dato che la catena si era rotta e venne rimpiazzata con una corda, tutto questo mi faceva sentire terribilmente schiappa. 
"Okay bello, è il nostro momento."
Legai i capelli e calai il secchio con molta attenzione, lo riempii e feci per tirarlo. 
"DIAMINE, SALI!" per poco non cominciai ad imprecare. 
Al primo tentativo riuscii a tirarlo su, ma esagerai con la spinta, così mi riversai tutto addosso. Il secondo andò male, tanto che pensai di lasciare il secchio lì dentro e non riprenderlo più. 
"Vuoi una mano Charlie?" solo una persona mi chiamava così, e quella era...
"LIAM!" mollai il secchio che aveva già salito una buona parte del pozzo per andarlo ad abbracciare. 
"Wooo, fai piano Charlie, sei inzuppata come un biscotto." 
"Tu e le tue stupide similitudini mi siete mancati."
"Posso dire lo stesso. Allora, una mano o no?" 
Gli porsi la corda e cominciò a tirare, in un batter d'occhio il secchio era già tra sue mani. 
"Grazie cowboy." presi il secchio e feci per tornare in casa. 
"A che ti serve?"
"Devo pulire casa, sai...mio padre."
Impiegai un'intera mattinata a pulire la casa, dopodiché uscii a prendere una boccata d'aria. Decisi di andare a trovare Liam, così misi qualcosa di carino. 
"Guarda chi si rivede, la forzuta Charlie. Hai terminato già le pulizie?" fece un sorriso a trentadue denti. 
"Credo di essere la migliore pulitrice di case di campagna, hey, potrei aprire una ditta."
"E se diventassi il tuo socio?"
"Affare fatto." gli diedi il cinque. 
Passeggiamo lungo il sentiero vicino il lago, dove giocavamo da piccoli. 
"Perchè non sei più venuta?" il suo volto divenne serio. 
"I miei genitori hanno rotto ormai da anni, sono in ottimi rapporti, ma..."
"Non sono più una coppia." mi interruppe. 
Non feci altro che fissare il viso di Liam, notai la perfezione dei suoi lineamenti: possedeva una folta chioma riccia e dorata, una carnagione chiara, gli occhi a mandorla castano chiaro e delle lunghe ciglia nere come cornice. Ricordavo il paffuto viso di una volta, quello con le guance rosse e morbide, mentre davanti a me quel giorno c'era un bel ragazzone slanciato con un fisico che sembrava quasi scolpito, ma era sempre il mio migliore amico, colui che riusciva a sopportare le mie lamentele, a farmi ridere mentre delle grosse lacrime pendevano dai miei occhi dopo essermi sbucciata un ginocchio cadendo dalla bici, era il mio Liam. 
"Mi dispiace Charlie." mormorò guardando in basso. 
"Hey, non fa nulla, adesso sto bene, davvero."
"Che ne dici di andare al lago?" chiese euforico. 
Accettai e velocemente ci recammo lì, ci sedemmo sul molo e viaggiamo nella memoria, rammentandoci le nostre avventure estive. 
"Ricordo quella volta, a tarda sera, in cui ci travestimmo e ci nascondemmo dietro il cancello del signor Jones, facendolo spaventare non appena fece per uscire." dissi con la voce rotta dalle risate. 
"Quella volta mia madre mi tenne in punizione per una settimana, perchè il signor Jones era cardiopatico e per poco non si prese un attacco di cuore." disse mentre era attento a slacciarsi le scarpe. 
"Che stai facendo?" mi distesi sul molo per prendere il sole. 
"Un tuffo, vuoi venire?" chiese con sguardo diabolico. 
"Preferisco di no, oggi di acqua ne ho vista abbastanza."
"Come vuoi." fece spallucce. Tolse la maglietta per poi lanciarla via, le mie guance si scaldarono e si riempirono di rosso alla vista del suo torso nudo, sfilò i pantaloni, prese una rincorsa e si tuffò con una capriola, schizzandomi. 
Mi alzai di scatto, per l'impatto con l'acqua gelida ed esclamai: "IDIOTA! SONO BAGNATA FINO AI PIEDI."
"Sbaglio o hai anche il trucco sbavato? Fa' vedere un po'." fece cenno con la mano di avvicinarmi a lui. 
Mi avvicinai, affinché potesse controllare che fossi apposto, quando agguantò velocemente il mio colletto e mi tirò giù insieme a lui, tipico di Liam. 
Mi cinse con le sue muscolose braccia prima che potessi spiccare parola per rimproverare quello stupido gesto. 
"Che braccia muscolose, fai palestra?" 
"Adesso ho smesso, perché, ti piaccio?" chiese con tono scherzoso. 
"Non mi piaceresti nemmeno in un'altra vita, Leeyum."
utilizzai il suo soprannome, gli piaceva sentirlo pronunciare da me, diceva che aveva qualcosa di strano, ma dolce. 
Mise il broncio e le braccia conserte per giocare, io lo schizzai battendo forte con la mano sulla superficie dell'acqua, così mi spinse. Continuammo così finchè non decidemmo asciugarci un po' al sole e poi tornare a casa. Ci salutammo al sentiero, davanti casa sua, quando rientrai in casa trovai mio padre a fissarmi con gli occhi strabuzzati.
"Che hai combinato? Sei caduta nel pozzo per caso?" disse sarcastico. 
"Ho fatto una nuotata con Liam, tutto qui." dissi mentre frugavo nel frigo in cerca di qualcosa da sgranocchiare. 
"Ho messo delle barrette lì dentro, questa mattina, ho portato i viveri essenziali. Prendi quella nello sportello."
"Grazie." dissi mentre ero impegnata ad aprire la confezione.
"Una nuotata con Liam hai detto? Liam, il bambino cicciottello che ti faceva mettere sempre nei guai?"
"Quel Liam, e si dà il caso che sia il mio migliore amico, ecco perché sono contraria a vendere questa meraviglia." dissi a bocca piena. 
Rimasi tutto il giorno a pensare a quanto fosse cresciuto, diventato grande, e mi chiedevo cosa pensasse della vecchia amica Charlie. 
 

  
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