30/12/2012
0 recensioniLa settimana passò in fretta e il giorno della partenza di Justin arrivò..
Ci stavamo dirigendo all’aeroporto, ormai eravamo vicinissimi.
Nel taxi con noi ci sono Christian, Cait e Ryan. Ho scoperto che nonostante la sua aria da duro può anche essere tenero e simpatico.
Stavano tutti scherzando con Justin, come se lui sarebbe rimasto ancora qui e noi eravamo solo di escursione, intanto io ero immersa nei pensieri muta come un pesce.
Come avrei fatto senza di lui? Cavolo.. non ce la farò mai, mi manca già e non è ancora partito.
Dopo tutto quello che è successo ci siamo ritrovati comunque, ma lui se ne deve andare. Mi sembra impossibile..
-Syd, ti vedo silenziosa, qualcosa non va?- chiede Justin ma faccio finta di non sentirlo.
La macchina frena e noto che eravamo al parcheggio, prima scesero i tre, stavo per seguirli ma sento afferrarmi per un braccio.
-Justin, andiamo..Vuoi perdere l’aereo?- magari..
-c’è tempo... possiamo parlare?- Non gli rispondo, mi rimetto seduta al mio posto e mi giro verso di lui guardandolo in faccia.
-amore, sai che ti amo, sai che non è colpa mia, vorrei restare ma è il mio lavoro capisci?- abbasso lo sguardo. Non voglio che mi veda con gli occhi lucidi ma lui mi prende la testa e me la fa alzare in modo che possa guardarlo negli occhi.
-Prometto che ti chiamerò ogni giorno, cominciando dalla mattina appena ti sarai svegliata, poi il pomeriggio e la sera prima di addormentarti. E poi potremmo sentirci per telefono e faremo una web tutti i giorni per ore infinite!- sorrido tristemente
-Justin, non è la stessa cosa.. io voglio averti accanto a me, non a kilometri e kilometri di distanza!- una lacrima riesce a scapparmi, ma lui l’asciuga subito col pollice.
-Syd, ti prego non piangere, non essere triste, non sai quanto mi distruggere sapere che non potremmo vederci per molto tempo ma ti prometto che, ogni volta che sarà possibile, verrò a trovarti.- lascia andare la mia testa e mi porge il mignolo.
Non credo alle promesse, ormai non credo più a nulla ma qualcosa mi dice che di lui mi posso fidare.
Intreccio il mio mignolo al suo.
-promesso- sussurrammo entrambi, proprio come due bambini piccoli.
Mi bacia dolcemente e scendiamo dalla macchina mano nella mano.
Restammo seduti sulle sedie scomode dell’aeroporto per un’ora.
Ogni minuto che passava mi sentivo sempre peggio, amavo Justin più di me stessa e tra poco sarebbe partito per così tanto troppo tempo..
-Syd..- la sua voce mi fa sobbalzare
-è ora, hanno appena annunciato il mio volo, devo andare..- passano alcuni secondi in cui il silenzio è padrone e di scatto mi butto addosso a lui.
Lo stringo così forte da far si che il suo profumo si attacchi sulla mia pelle e inizio a piangere come una bambina. Justin mi avvolge con le sue braccia e mi accarezza la testa per poi baciarla.
Ci stacchiamo uno dall’altra e solo ora mi rendo cono che anche lui sta piangendo.
Non l’avevo mai visto così, mi si spezza il cuore..
-mi mancherai da morire piccola.-
-anche tu Justin..- lo abbraccio di nuovo, non voglio che se ne vada.
Prende il borsone, si avvicina a me e mette la sua enorme mano sulla mia guancia ormai bagnata dalle lacrime.
Mi guarda così intensamente che mi sento quasi sollevata.
Mi da un bacio. Un bacio inteso, dolce e salato allo stesso tempo. Un bacio perfetto.
Si allontana prima che possa dire qualcosa e fa bene, se fosse per me non l’avrei mai lasciato andare e se sarebbe rimasto un secondo di più quell’aereo avrebbe avuto un passeggero in meno.
Va a salutare gli altri per poi dirigersi verso l’imbarco, a metà strada si gira verso di me ancora una volta.
-Ti amo.- sussurro più a me stessa che a lui.
-TI AMO ANCH’IO SYD, NON PIANGERE, CI SENTIAMO PRESTO E.. RICORDA LA PROMESSA!- urlò lui ormai lontano, attirando l’attenzione dei presenti.
E prima di sparire tra la folla sorrise. Il sorriso più bello del mondo.. è una di quelle persone a cui le labbra erano state create per sorridere, e quando sorrideva, ci sapeva proprio fare. Come ora per esempio..
Mi manca.
Cait mi abbraccia e insieme a Chris e Ryan torniamo al taxi che ci stava aspettando fuori.
Per tutto il viaggio verso casa pensai a lui, alle sue carezze, ai suoi abbracci, ai suoi occhi, al suo corpo sul mio, al suo sorriso, al suo profumo..
Come sarebbe stato senza di lui qui? Non sarei più stata la stessa.
In poco tempo è entrato nel mio mondo e l’ha sconvolto.
Era lui la ragione del mio sorriso e ora che non c’è più? Dio che confusione.. (sarà perche ti amo?)
Pensando alla sua promessa, istintivamente mi guardo il mignolo..
Ho deciso. Mi affiderò a questa promessa.
Mi affido a lui e al nostro amore.
Speriamo bene..
..2 mesi dopo..
-Justin pov-
Finalmente è arrivato il giorno.
Stasera mi esibirò da Ellen per presentare la mia nuova canzone.
“Believe” è il titolo.
Non so come ho fatto a scriverla, è come se già sapessi le parole.
Poco fa ho chiamato Syd per dirglielo, volevo farle una sorpresa quindi non gli ho anticipato niente.
Mi manca così tanto.
È da quando sono partito che non la vedo.
Fottuta distanza..
Volevo che venisse con me, ma lei ha la sua vita, non potevo chiederle così tanto.
Ora sono agitato, speriamo che le piaccia.
È uno dei modi con cui posso starle vicina: con la mia musica.
-Capito Syd?-
-si ho capito, ma ora sei da Ellen?-
-si, tra poco dovrebbe annunciarmi, tu aspetta e guardami.-
-ok, ma che cos’è questa sorpresa?-
-se te lo dico non è più una sorpresa!-
-giuso.. ahahaha- che bello sentirla ridere.
-Bieber, tra 2 minuti in scena!- sento urlare da qualcuno-
-amore, tra 2 minuti mi chiamano, devo andare.. poi ti richiamo ok?-
-ok, ciao, ti amo.-
-ti amo anch’io.-
Chiudo la chiamata e aspetto di sentire pronunciato il mio nome.
-e ora, un applauso per Justin Bieber!- Ci siamo, entro in scena.
Un orda di urla e applausi mi accolgono calorosamente, le mie Beliebers. Le amo.
Saluto Ellen con un bacetto sulla guancia e mi siedo sulla poltrona di fronte a lei.
-Allora Justin, andiamo dritti al punto, tutti vogliono sapere qual è questa sorpresa, parla..-
-si, beh.. ho scritto una nuova canzone e vorrei farvela ascoltare..-
-uuh, una nuova canzone! L’hai scritta tu?-
-si, è stato facile, ho solo tirato fuori quello che avevo ne cuore..-
-allora deve essere fantastica! Forza, facci ascoltare!- mi alzo e vado a prendere il microfono.
Le luci si abbassano con un riflettore che colpisce solo me, c’è silenzio, finché la musica non inizia ad invadere lo spazio circostante e io inizio a cantare.
I don’t know how I got here
I knew it would be easy
But your faith in me was so clear
It didn’t matter how many times I got knocked on the floor
But you knew one day I would be standing tall
Just look at me now
…….
G&L: ecccccccco qui il capitolo! *-* ci abbiamo messo un po' di tempo perchè abbiamo dovuto chiedere un po' di fantasia agli unicorni e agli orsetti di peluche (?) speriamo vi piaccia :3 e scusate se ci sono degli errori ma non avevamo voglia di rileggerlo ahahahahahah kiau <3