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Autore: Daphne_L    30/12/2012    0 recensioni
Come il titolo potrebbe suggerire, è una fanfiction sulla storia di Lily e James (l’ennesima lo so, ma mi piace l’ambientazione e ho voluto provare a scrivere qualcosa anch’io). Inizia con il loro sesto anno di scuola (sì, dopo l’allontanamento di Lily e Piton) e finisce con la loro fine, o meglio con l’inizio della saga. Ovviamente non parla solo di Lily e James, ma anche dei loro amici e compagni di scuola, degli ex-amici, dei nemici, della guerra che sta infuriando e di qualche personaggio che ho inventato e inserito. Il 90% dei personaggi, dei luoghi e di tutto è comunque appartenente a JK Rowling e alla sua fantasia illimitata.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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RITORNO A SCUOLA

Il suono della sveglia la fece sussultare. Allungò la mano e la spense subito, poi si tirò il lenzuolo sopra la testa e si raggomitolò su se stessa, mentre la sua mente iniziava ad elaborare dei pensieri coerenti. Era il primo settembre e sarebbe tornata a Hogwarts per il suo sesto anno. Improvvisamente sentì un peso enorme sullo stomaco e digrignò i denti per frenare le lacrime. Hogwarts non sarebbe stata la stessa senza di lui.
Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa Mezzosangue.
Quelle parole l’avevano ferita più di un incantesimo. Come aveva potuto farle questo? Era il suo migliore amico, era quello che le aveva spiegato cos’era la magia. Il primo ad averle rivelato che era una strega, spiegando così le stranezze che la circondavano da quando era bambina. Le era stato vicino fin dai primi anni, nonostante appartenessero a Case diverse, nonostante avessero amici diversi.
Lily chiuse gli occhi frenando le lacrime. Erano stati i suoi amici a ridurlo così. Da qualche tempo tra i Serpeverde c’era la mania di insultare e disprezzare i Nati Babbani, come lei, chiamandoli Mezzosangue e affatturandoli ogni volta che se ne presentasse l’occasione.
Aveva sperato che Severus si comportasse in modo diverso, lei sapeva che lui era diverso. A lui non importavano le origini di un mago, non gli era mai importato che lei fosse figlia di Babbani. Tuttavia, negli ultimi anni la situazione era cambiata, sempre più spesso i Serpeverde si accanivano contro chiunque non fosse un Purosangue. Severus non aveva mai attaccato nessuno, che lei sapesse, ma non aveva risparmiato insulti e battutine.
Lily tirò su col naso e si asciugò gli occhi con il lenzuolo. Severus era cambiato nell’ultimo anno. Ormai aveva fatto la sua scelta, l’aveva insultata davanti a tutti nonostante fosse la sua migliore amica.
Ricordava ancora la sua esitazione quando era andato da lei a chiederle scusa. Non lo aveva lasciato nemmeno parlare, era troppo arrabbiata e delusa dal lui e dal suo comportamento. E lui non aveva nemmeno tentato di negare il suo coinvolgimento con i Mangiamorte. Ormai era una causa persa.
Da quel giorno l’aveva evitato fino alla fine della scuola. Non era stato particolarmente difficile, Severus non osava avvicinarla quando era con le altre ragazze del suo anno, così era sempre rimasta in compagnia di qualcuno. Mary era stata quella che l’aveva aiutata di più, la accompagnava in Sala Grande per i pasti e al parco per godersi gli ultimi giorni di sole prima del rientro a casa.
«Lily, è ora di alzarsi» la voce gentile di sua madre Elizabeth proveniente dal corridoio la strappò dalle sue riflessioni.
Lily scalciò via il lenzuolo e si sedette sul letto «Arrivo, mamma»
Si precipitò in bagno e lavò la faccia con abbondante acqua fredda per evitare domande sui suoi occhi rossi per il pianto.
Si cambiò velocemente e mentre spazzolava i folti capelli rosso scuro fece una lista mentale delle ultime cose da prendere prima di partire.
Sentì bussare sommessamente alla porta aperta e vide suo padre, William, sorriderle dalla soglia «Lily, la colazione è pronta. Non fare tardi»
La ragazza gli sorrise, lanciò la spazzola sul letto e si precipitò da lui «Sono pronta e ho una fame incredibile»
L’uomo le passò un braccio attorno alle spalle e scese con lei le scale, camminando verso la cucina.
«Spiegami ancora, tesoro» le chiese «Quest’anno non hai altri esami importanti?»
Lily sorrise «Ho i soliti esami di fine anno. I prossimi “esami importanti” sono alla fine del settimo anno e si chiamano M.A.G.O. cioè Magia Ottimale di Grado Avanzato»
L’uomo sospirò «Non me lo ricorderò mai, lo sai vero?»
Lily rise «Non preoccuparti, te lo ricorderò ogni volta che sarà necessario» rispose sedendosi al tavolo.
«Che cosa devi ricordare a papà?» chiese sua madre, Elizabeth, versandole una tazza di tè e posando sul tavolo un bricco di latte e un piattino con alcune fette di limone.
«I miei esami» rispose la ragazza studiando attentamente i biscotti sul tavolo, per decidere quale prendere per primo.
La donna alzò gli occhi al cielo «Tuo padre invecchia, tesoro. Sii paziente»
Il marito rise, divertito «Certo, Lily. Tua madre invece ringiovanisce, non vedi com’è ogni giorno più bella?» chiese lanciando alla moglie uno sguardo dolce.
Lily fece una smorfia addentando un biscotto al burro «L’hai fatta arrossire, papà. Se vi baciate, mi metto a urlare»
«Non fare tanto la dura tu» la ammonì sua madre «Chissà quante volte hai baciato il tuo ragazzo»
«Chi? Il figlio dei Piton?» chiese con disprezzo Petunia entrando in quel momento in cucina e lanciando uno sguardo di scherno alla sorella.
Il padre sgranò gli occhi «Il figlio dei Piton è il tuo ragazzo, Lily?»
Lily ignorò la fitta allo stomaco e la tentazione di schiaffeggiare Petunia «No, papà. Severus è un amico»
«Vi siete visti poco quest’estate» osservò Petunia sghignazzando e sedendosi di fronte a lei «Dicci la verità, ti ha lasciata?»
«Petunia, fatti gli affari tuoi» la ammonì sua madre.
La ragazza scosse la testa agitando i lunghi capelli biondo spento «Mi preoccupo della vita sentimentale di Lily, mamma. Di sicuro non troverà mai un ragazzo normale, se poi si fa scappare anche l’unico come lei a cui piace, rischia di restare zitella»
«L’unico come me?» chiese Lily infastidita «Severus è un mago e io sono una strega. Chiama le persone per quello che sono»
Petunia le lanciò uno sguardo cattivo «Se lo facessi dovrei chiamarvi anormali»
Prima che Lily potesse rispondere, il padre sedò la lite intimando a Petunia di tacere e di scusarsi con Lily.
La ragazza borbottò qualche scusa poco sincera e si concentrò sulla colazione. Lily decise di ignorarla, tra poche ore sarebbe stata sull’Espresso per Hogwarts con Mary, Emmeline e gli altri loro amici. Doveva resistere ancora per poco tempo.
Dopo che Lily e suo padre ebbero caricato il baule in macchina, Petunia le rivolse un freddo saluto, annunciando che non sarebbe andata alla stazione con loro «Ho iniziato da poco il mio nuovo lavoro, posso prendere permessi solo se strettamente necessario» spiegò con aria altezzosa.
Lily abbozzò un sorriso «Allora ci vediamo a Natale, Tunia»
La ragazza sgranò gli occhi per la sorpresa «Torni per Natale?»
Lily annuì «Certo» rispose sicura. In realtà l’aveva detto solo per innervosirla, ma dopotutto le sembrava una buona idea. Negli ultimi anni a Natale era rimasta a Hogwarts con Severus, ma quell’anno sarebbe stato diverso. Tornare a casa sarebbe stata la soluzione migliore.
Dopo aver salutato la sorella, Lily e i suoi genitori salirono in macchina e raggiunsero la stazione di King’s Cross. Lily prese un carrello e vi caricò il baule, con l’aiuto di suo padre, mentre sua madre le reggeva la borsa piena di libri.
«Tesoro ma quanti libri ti sei portata?» le chiese la donna mentre varcavano la barriera tra i binari 9 e 10.
Lily si strinse nelle spalle «I soliti, mamma»
La donna alzò gli occhi al cielo «Spero solo che non ti venga mal di schiena stasera, dopo averli portati in giro tutti quanti»
Lily scosse la testa «A scuola posso usare la magia» le ricordò e la donna parve sollevata.
Mentre si avvicinavano al treno, Lily intravide Severus e sua madre, ma voltò loro le spalle e li ignorò.
«Lily» la voce di suo padre sembrava esitante «Credo che il giovane Piton voglia parlare con te, continua a guardare di qua»
Lily scosse la testa «Non ho nulla da dirgli, papà»
«Tunia aveva ragione, però» commentò sua madre «L’hai evitato tutta l’estate»
«Avete litigato?» si informò suo padre scoccando un’occhiataccia al ragazzo che arrossì e si voltò.
Lily annuì «Sì, abbiamo litigato»
«Mi dispiace, tesoro» disse sua madre accarezzandole una guancia «Non c’è modo di fare pace?»
Lily scosse la testa, ripensando all’ultima conversazione avuta con Severus davanti al ritratto della Signora Grassa e la sua espressione fu una risposta sufficiente per i genitori. Suo padre afferrò il baule e la aiutò a caricarlo sul treno, mentre sua madre lanciò uno sguardo ammonitore a Severus, che aveva approfittato del momento per girarsi ancora verso Lily.
La ragazza abbracciò i genitori e promise di scrivere molto presto. Sua madre la strinse con forza «Sei certa di tornare a Natale? Magari cambierai idea»
Lily scosse la testa «Ne dubito, mamma. Sono abbastanza certa di rientrare»
Suo padre le sorrise «Io ne sono felice. E vedi di portarmi qualche dolce di quel posto magico, li adoro»
Lily rise «Certo, papà. Porterò qualcosa a tutti»
Sua madre la abbracciò di nuovo «E se hai bisogno di qualunque cosa non esitare a scriverci, tesoro»
Lily si divincolò dalla sua stretta «Certo, mamma. Ora salgo sul treno, altrimenti partirà senza di me. Vi voglio bene»
«Anche noi, tesoro. E siamo tanto fieri di te» le rispose suo padre schioccandole un sonoro bacio sulla guancia.
Lily salì sul treno e raggiunse lo scompartimento dove aveva sistemato il baule con l’aiuto del padre. Non aveva ancora visto Mary, ma sapeva che l’amica l’avrebbe raggiunta presto, come ogni anno. Si lasciò cadere sul sedile e iniziò a sfogliare il libro di Pozioni, la sua materia preferita. Stava leggendo la fine del secondo capitolo quando la porta si aprì e Mary entrò seguita da quattro ragazzi che indossavano già la divisa con i colori di Grifondoro.
«Mary, Remus» esclamò Lily salutando la ragazza dal sorriso luminoso e i lunghi capelli scuri ondulati e il ragazzo dai capelli più chiari, ignorando completamente gli altri tre.
«Sempre gentile, Evans» commentò Sirius Black sedendosi di fronte a lei «Non ci vedi da due mesi e nemmeno ti degni di salutarci» disse accavallando le gambe e scostandosi la frangia scura dagli occhi con un gesto stizzito. Accanto a lui prese posto il suo migliore amico, James Potter, che le lanciò uno sguardo penetrante passandosi la mano tra i capelli spettinati, mentre accanto a Lily si sedette Peter Minus, un ragazzo paffuto dall’aria nervosa che la guardava preoccupato, come se lei fosse una mina innescata e pronta ad esplodere.
«Speravo che ignorandovi sareste spariti» spiegò Lily con un mezzo sorriso a Sirius.
«Lily abbiamo la riunione con gli altri Prefetti tra dieci minuti» le ricordò Remus prima che James o Sirius rispondessero alla ragazza.
Lily si alzò, infilò il libro nella borsa e recuperò la divisa dal baule «Mi cambio in bagno e ti raggiungo»
Anche Mary prese la sua divisa «Vengo con te, così poi riporto qua i tuoi vestiti» propose «Ragazzi, controllate voi i nostri bauli e le borse, intanto?» chiese agli altri.
«Certo» rispose Sirius annoiato «Tanto cosa abbiamo di meglio da fare?»
Remus gli lanciò un’occhiataccia «Nulla. Non avete nulla di meglio da fare, quindi restate qui e aspettate che Mary torni»
James sbuffò e si passò ancora una mano tra i capelli «Andate, restiamo noi a fare la guardia ai vostri amati bauli»
Mary sorrise «Grazie, ragazzi» poi afferrò Lily per un braccio e la trascinò nel corridoio fino ai bagni.
«Come stai?» le chiese quando furono sole, mentre si cambiavano.
Lily si strinse nelle spalle «Bene»
«Lui non si è più fatto vivo?» chiese l’amica allacciando i bottoni della divisa.
Lily scosse la testa «Nulla. Dall’ultima lettera che ti ho scritto, non è cambiato molto. Tunia ha trovato un lavoro però, quindi oggi aveva la scusa per non venire alla stazione a salutarmi»
Mary la guardò esibendosi in una perfetta imitazione di Petunia «Io lavoro, Lily. Non perdo tempo a giocare con tazze e topi. E poi l’uniforme di quella tua scuola di pazzi è così poco alla moda»
Lily ridacchiò «Non vedo l’ora delle vacanze di Pasqua. Sarò maggiorenne e potrò divertirmi come mai prima d’ora» disse sognante.
Anche Mary rise litigando con il nodo della cravatta rosso e oro «Le verrà un colpo»
Lily raccolse i capelli in una coda ordinata e aiutò Mary ad annodare la cravatta, poi le lasciò i suoi vestiti e raggiunse il vagone dei Prefetti.
Remus la aspettava nel corridoio. Le aprì la porta e la fece entrare per prima. Lily gli sorrise, Remus era sempre molto galante con le ragazze anche se non usciva mai con nessuna.
I due Capiscuola, Dorcas Meadowes e Adam Sheridan, aspettarono l’arrivo di tutti i Prefetti prima di iniziare la riunione. Lily ascoltava distrattamente le parole dei due ragazzi del settimo anno mentre stabilivano i turni delle ronde sul treno e del primo mese a scuola. Sentì distrattamente che i Prefetti sarebbero sempre stati in coppia con l’altro Prefetto dello stesso anno e della stessa Casa. Siccome Remus era particolarmente attento alle parole dei Capiscuola e interveniva attivamente alla discussione, Lily si estraniò nei suoi pensieri.
Sicuramente Lumacorno l’avrebbe mandata a chiamare per il pranzo d’inizio anno del Lumaclub, doveva inventarsi una scusa plausibile per non essere costretta a incontrare Severus. Non sapeva come avrebbe potuto resistere due ore nello stesso scompartimento con lui e il professore che elogiava le loro qualità e la loro salda amicizia. Quell’uomo stravedeva per loro due, coglieva ogni possibile occasione per lodare il loro lavoro durante le lezioni e li presentava ai suoi amici influenti a ogni festa, cercando di introdurli in quella che lui riteneva l’alta società magica.
L’anno prima aveva fatto numerose pressioni a Lily perché conoscesse alcuni suoi ex-allievi che lavoravano al Ministero, tra cui un Indicibile e un paio di Auror che ricoprivano incarichi importanti nel dipartimento.
Lily aveva abilmente evitato di scambiare più di qualche parola con gli amici del professore, che tuttavia le avevano lasciato i loro biglietti da visita.
Lumacorno ne era stato entusiasta «Dopo la scuola avrai tantissime porte aperte, Lily» le aveva detto con sguardo sognante.
Lily all’epoca si era limitata ad annuire e il professore si era concentrato su Severus, che tuttavia non suscitava nelle persone la stessa ammirazione di Lily. Severus era sempre stato penalizzato dal suo aspetto e dal suo carattere freddo. Nei primi tempi della loro amicizia, Lily si era sforzata di presentarlo alle persone a lei vicine. Prima Petunia, poi Mary e altre ragazze a scuola, ma era stato tutto inutile. Severus aveva litigato con Petunia perché Babbana e, secondo lui, incapace di capire il loro mondo. Poi aveva trattato Mary con disprezzo e si era guadagnato le antipatie delle altre ragazze, oltre che una strigliata da Lily. Nonostante tutti i suoi sforzi, Severus rifiutava tutte le persone che Lily gli presentava. Passava la maggior parte del suo tempo con i suoi compagni Serpeverde o con lei e non sembrava volere la compagnia di altre persone. In un paio di occasioni, Lily aveva chiesto al ragazzo di presentargli i suoi amici per cercare di conoscerli. La prima volta Severus si era rifiutato categoricamente, la seconda Lily era piombata in mezzo a loro mentre erano nel parco e lui non aveva avuto scelta. Lily si era pentita di quella mossa quando i ragazzi l’avevano fatta sentire a disagio a causa delle sue origini Babbane. Erano solo al secondo anno e Lily non capiva come potessero ritenerla diversa da loro solo perché i suoi genitori non conoscevano la magia.
Quella sera ne aveva parlato con Mary in Sala Comune e Sirius Black aveva ascoltato parte della conversazione, decidendo di intervenire alla fine. Le parole del ragazzo erano ben chiare nella mente di Lily anche dopo più di tre anni.
«Alcune famiglie di maghi hanno la mania del “sangue puro” o come diavolo lo definiscono» aveva spiegato il ragazzo «Per loro, la magia si tramanda con il sangue e quindi i maghi e le streghe con genitori Babbani e i Babbani stessi sono feccia. Ci sono famiglie in cui i cugini si sposano tra loro per tradizione in modo che il sangue puro sia mantenuto tale ad ogni generazione»
«Ma perché?» aveva chiesto Lily, che non riusciva a capire «Io e Mary abbiamo genitori Babbani ma non mi sembra che siamo inferiori agli altri. I professori non hanno mai fatto differenze tra noi»
Sirius aveva sospirato «Voi non siete inferiori a nessun mago Purosangue. È solo una loro idea. Ma non sono tutti così, ve lo assicuro. Ci sono tantissimi Purosangue che non hanno problemi con i Babbani o i maghi nati da genitori Babbani, anche perché altrimenti non sarei qui a parlare con voi due, no?»
Mary l’aveva guardato con attenzione «I tuoi parenti però non sono come te. Narcissa Black è semplicemente insopportabile e anche Regulus si diverte a insultare chiunque non riconosca come Purosangue»
«Mia cugina è cresciuta con l’influenza di una sorella totalmente pazza» disse Sirius rapido «E mio fratello è così idiota da credere a tutto quello che dice mia madre. Lei è convinta che essere un Black ci renda automaticamente membri della famiglia reale»
La conversazione era proseguita su quei toni ancora per qualche minuto, poi Black aveva raggiunto Potter, Lupin e Minus, mentre Lily era salita in dormitorio a riflettere sulle sue parole. Quella era stata una delle poche conversazioni serie che aveva mai avuto con Sirius, famoso a scuola per essere un asso in Trasfigurazione e per avere il record di punizioni insieme al suo inseparabile amico James Potter.
Lily scacciò l’immagine di Potter dalla mente. Pensare a lui voleva dire pensare a tutte le volte che aveva litigato con Severus, inclusa l’ultima, il giorno dei G.U.F.O. di Difesa contro le Arti Oscure.
Lily scosse la testa e cercò di ascoltare i discorsi alla riunione di Prefetti e Capiscuola.
Remus stava chiedendo alla Caposcuola di modificare un turno per un problema personale e Dorcas stava trovando un accordo con i Prefetti del sesto anno di Tassorosso.
«Se non c’è altro, la riunione è finita» disse Adam poco dopo «I Prefetti del quinto anno faranno le ronde fino alle tre, quelli del sesto fino all’arrivo a Hogwarts e quelli del settimo tengano gli occhi aperti e si tengano pronti per le ronde di stasera. Buona giornata»
Lily salutò gli altri e seguì Remus fuori dal vagone.
Il ragazzo le porse il foglio con gli orari e notò che non aveva seguito molto della riunione.
Lily arrossì «Scusa, ma mi sono persa nei miei pensieri»
Lupin rise «Non preoccuparti. Abbiamo le ronde sul treno dopo le tre e domani sera dovremo controllare il quarto e il quinto piano»
Lily lo ringraziò e il ragazzo le chiese delle vacanze «Hai fatto pace con Piton?»
Lily scosse la testa «Severus non è più lo stesso ragazzo di cui sono diventata amica da bambina, Remus. Ha scelto la sua strada, ormai»
Remus la guardò preoccupato «E sei ancora arrabbiata con me?»
Lily sbuffò «Non andremo mai d’accordo sull’argomento, Remus. Tu ti ostini a non frenare i tuoi amici anche se sai che stanno sbagliando»
Remus sembrava sofferente «Loro sono i miei migliori amici, Lily. Mi accettano per quello che sono»
Lei alzò le mani in segno di resa «Te l’ho detto. Non andremo mai d’accordo su questo argomento. Non voglio litigare con te, ma voglio che tu sappia che anche io ti accetto per quello che sei»
Remus le sorrise «Lo so, Lily. E sai che ti sarò eternamente grato per l’anno scorso»
Il periodo in cui Remus, James e Sirius avevano litigato era stato terribile per il ragazzo. Lily ricordava bene di averlo trovato un pomeriggio rannicchiato dietro uno scaffale della biblioteca con la testa tra le mani  e lo sguardo fisso a terra. Pensando che stesse male si era offerta di accompagnarlo in infermeria, ma Remus l’aveva rassicurata che, nonostante le apparenze, fisicamente stava benissimo. Nonostante fossero nella stessa Casa, allo stesso anno e fossero stati entrambi nominati Prefetti, Lily e Remus non si conoscevano bene. Tuttavia, vederlo così distrutto aveva spinto Lily e sedersi accanto a lui. Erano rimasti in silenzio per diversi minuti, poi Remus aveva iniziato a parlare, con voce sommessa, dicendo frasi senza senso. Lily era rimasta in silenzio e l’aveva ascoltato, nonostante non capisse di cosa stesse parlando.
Ad un certo punto aveva sentito due voci concitate e Remus si era zittito di colpo, rannicchiandosi ancora di più. Erano James Potter e Sirius Black, sembrava che stessero litigando. Vedendo Remus in quello stato, Lily si era alzata e li aveva raggiunti, intimando loro di lasciare i loro litigi fuori dalla biblioteca.
Sirius le aveva rivolto uno sguardo implorante, cogliendola alla sprovvista «Evans, sai dov’è Remus?»
Lily sapeva bene che il ragazzo poteva sentirli, se non li aveva raggiunti, significava che non voleva essere trovato. Aveva mentito a Sirius e James e li aveva minacciati di togliere punti alla Casa se li avesse visti di nuovo disturbare in biblioteca. Sirius era uscito immediatamente, probabilmente per cercare Remus, mentre James l’aveva ringraziata educatamente e le aveva chiesto, nel caso un cui avesse visto Remus, di informarlo perché lo stavano cercando. Lily aveva promesso di riferire il messaggio e anche James era uscito dalla biblioteca, così la ragazza era tornata dietro lo scaffale. Remus non si era mosso di un millimetro e lei si era seduta di nuovo accanto a lui.
«Hai sentito tutto?» gli aveva chiesto timidamente.
Remus aveva annuito «Non voglio vederli. Grazie per non aver detto che ero qui»
«Di nulla. Avete litigato?» aveva chiesto, iniziando a capire alcune delle frasi che il ragazzo aveva pronunciato poco prima e che erano riferite a qualcuno che aveva tradito la sua fiducia.
Remus aveva annuito di nuovo «Io non mi fido più di loro»
Lily era rimasta sorpresa da quelle parole. Nei giorni seguenti aveva sempre visto Remus da solo in biblioteca. Ogni volta che James e Sirius si avvicinavano a lui, li respingeva con rabbia e se ne andava. Lily aveva anche notato che James e Sirius non passavano più molto tempo insieme e che Peter Minus si divideva tra i due e Remus, disperato.
In quei giorni, Lily aveva cercato di passare del tempo con lui, nonostante Severus avesse espresso la più totale contrarietà «Lily, quel ragazzo nasconde qualcosa. Sta male ogni mese, con la luna piena. Non ti dice nulla?»
Lily aveva ignorato le obiezioni di Severus, ribattendo che lui frequentava compagnie decisamente poco raccomandabili mentre Remus Lupin era semplicemente un Prefetto cagionevole di salute.
Una sera si era seduta accanto a lui in Sala Comune, con la scusa di aver dimenticato il loro turno per le ronde. Avevano iniziato a parlare della lezione di Pozioni, in cui Remus aveva combinato un disastro dietro l’altro, e di quella di Difesa contro le Arti Oscure, in cui avevano imparato alcuni incantesimi difensivi.
Il ragazzo aveva quasi sorriso dopo una battuta di Lily e così si era decisa a chiedergli della lite con James e Sirius. Remus si era incupito di colpo, ma le aveva risposto.
«Avevo confidato una cosa a James e Sirius» le disse in tono piatto «Una cosa molto personale e che volevo rimanesse segreta, ma loro due l’hanno sfruttata a loro vantaggio. Per divertirsi, capisci?»
Lily aveva provato pena e affetto per Remus, avevano solo quindici anni ma lui era molto più maturo dei loro coetanei e sembrava sempre sofferente, come se dovesse espiare una colpa nota solo a lui.
Lily prese coraggio e gli strinse la mano «Remus, dove vai ogni mese quando lasci la torre?»
Lui si era irrigidito e l’aveva guardata con aria triste «Mia nonna sta male» disse in un tono che non avrebbe convinto nessuno.
Lily strinse la mano del ragazzo nelle sue «Ogni mese con la luna piena?»
Remus era impallidito più di quanto non lo fosse già. Sembrava invecchiato di anni in un solo momento, Lily strinse le labbra e sostenne il suo sguardo «Remus, sei un Lupo Mannaro?» chiese in un sussurro.
Lui annuì, lentamente e distolse lo sguardo.
«Quando è successo?» chiese lei, senza lasciarlo.
«Quando ero un bambino» rispose lui fissando il pavimento «Te l’ha detto Piton, vero?»
Lily sgranò gli occhi «Severus lo sa?»
Remus la fissò stupito «Certo. È quasi morto quella sera, Sirius gli ha detto di seguirmi nel passaggio sotto il Platano Picchiatore e mi ha visto trasformarmi. Se James non l’avesse portato via, avrei potuto attaccarlo»
Lily era a bocca aperta «È per questo che avete litigato?»
Remus annuì «Ma a te chi l’ha detto?»
Lily lo guardò con dolcezza «Severus fa continue allusioni, ma avevo già visto che le tue assenze combaciavano con i periodi di luna piena. Non volevo crederci, non mi sembra possibile, Remus»
Lui chinò lo sguardo «Già, Silente è stato un pazzo ad ammettermi»
Lily scosse la testa «Cosa stai dicendo, Remus? Silente ha fatto benissimo, invece. Sei una persona fantastica, non vedo come un episodio che si verifica solo una volta al mese e contro la tua volontà potrebbe impedirti di frequentare Hogwarts»
Remus la fissava a bocca aperta «Non hai paura?»
Lily scosse la testa «Certo che no, perché dovrei? A quanto mi risulta, i Lupi Mannari sono pericolosi solo durante le notti di luna piena, quando si trasformano. È per quello che prendi quel passaggio segreto, vero? Ti porta in un luogo dove non puoi nuocere a nessuno?»
Remus annuì «La Stamberga Strillante»
Lily scoppiò a ridere «Davvero?» chiese riacquistando il controllo «Sei tu che infesti la casa più infestata della Gran Bretagna?»
Remus annuì, abbozzando un sorriso. Anche Lily sorrise «Finalmente ti sei tolto quella faccia da funerale»
Remus l’aveva ringraziata, commosso, e lei l’aveva abbracciato ridendo. In quel momento aveva intravisto James, Sirius e Peter che li guardavano con tre espressioni contrastanti sul volto: Sirius era arrabbiato, James sembrava triste, mentre Peter sorrideva sollevato.
«Remus» disse sciogliendo l’abbraccio «Credo che tu debba dare ai tuoi amici la possibilità di spiegarsi. Quando avranno esposto le loro ragioni, potrai decidere se continuare a ignorarli come fai ora o perdonarli, ma non puoi lasciare tutto in sospeso»
Remus aveva annuito, l’aveva ringraziata di nuovo e aveva raggiunto gli altri tre amici. Erano saliti insieme nel dormitorio maschile e, il giorno dopo, Lily aveva saputo che avevano fatto pace.
Lily accantonò il ricordo dell’anno precedente, guardò negli occhi Remus e scosse la testa «Non si ringraziano le persone per la loro amicizia, si è amici e basta» disse entrando nello scompartimento dove avevano lasciato i bauli.
Mary la accolse con un sorriso raggiante «Finalmente siete tornati» esclamò esasperata, svegliando Sirius che era sdraiato sul sedile di fronte a lei.
«Dove sono James e Peter?» chiese Remus preoccupato.
Sirius sbadigliò e si stiracchiò mettendosi a sedere «Cercavano qualcosa da fare»
Remus impallidì e si precipitò di nuovo in corridoio, per cercarli prima che si mettessero nei guai con i nuovi Prefetti del quinto anno.
Lily si sedette accanto all’amica mostrandole il foglio con gli orari delle ronde e informandola che c’erano segnate anche le date delle uscite a Hogsmeade. Le due ragazze iniziarono a pianificare la prima uscita, mentre Sirius controllava le date e le segnava sulla copertina del libro di Trasfigurazione che aveva usato come cuscino.
Quando arrivò la strega con il carrello dei dolci riapparvero anche James, Peter e Remus. Tutti fecero scorta di Gelatine Tuttigusti+1 e Cioccorane e richiusero la porta dello scompartimento per godersi le leccornie in santa pace.
Lily non aveva fatto in tempo a scartare la prima delle sue Cioccorane che la porta dello scompartimento si aprì di nuovo ed entrò una ragazzina bionda del secondo anno che indossava l’uniforme con i colori di Corvonero. Lily la riconobbe subito come Abigail Moore, una studentessa molto brava in Pozioni che il professor Lumacorno aveva aggiunto al Lumaclub a metà dell’anno precedente.
«Ciao a tutti» salutò con la sua vocetta squillante «Il professor Lumacorno ti ricorda che sei invitata al Pranzo di inizio anno nel suo vagone, Lily» annunciò con un sorriso entusiasta «E l’invito vale come sempre anche per Sirius Black e James Potter. Il professore sarebbe davvero onorato dalla vostra presenza quest’anno»
Sirius alzò gli occhi al cielo e James scosse la testa «Dì al professore che abbiamo altri impegni per pranzo, piccola» rispose con un sorriso che fece arrossire la ragazzina.
Lily scosse la testa, seccata che così tante ragazze rimanessero imbambolate davanti al sorriso di quell’idiota arrogante, e si rivolse alla ragazzina, dicendole che non sarebbe stata presente nemmeno lei.
La ragazza sgranò gli occhi «Lily, pensaci bene. Se non vieni nemmeno tu Lumacorno sarà molto dispiaciuto, chi loderà per la distillazione di quella storica Pozione Polisucco se non ci siete né tu né Severus?»
Sirius guardò la ragazzina con un ghigno «Mocciosus non viene al pranzo speciale?»
Abigail arricciò il naso «Severus non ci sarà»
Lily intervenne prima che la situazione degenerasse «Mi dispiace, Abby. Dì al professore che ci vedremo a lezione e porta a tutti i miei saluti»
La ragazzina uscì con aria altezzosa e sparì lungo il corridoio, mentre Mary studiava l’espressione di Lily.
La ragazza si nascose dietro il libro di Pozioni che aveva ripescato dalla borsa. Forse anche Severus non sarebbe andato al pranzo del Lumaclub per evitare di incontrare lei. O forse perché lui e i suoi viscidi amici stavano progettando nuovi incantesimi oscuri da usare sui Mezzosangue, come quelli che Avery e Mulciber avrebbero usato su Mary l’anno prima se il Prefetto di Tassorosso, Marlene McKinnon, non li avesse fermati. Al solo pensiero, Lily rabbrividì e cercò di scacciare la sensazione di terrore che le stringeva lo stomaco leggendo il capitolo sul Distillato della Morte Vivente.
«La Evans mi ha gentilmente comunicato le date delle uscite a Hogsmeade» annunciò Sirius poco dopo con un sorriso smagliante.
Lily alzò gli occhi dal libro e puntualizzò che non gli aveva comunicato nulla e che lui aveva copiato quelle date dal foglio che lei stava mostrando a Mary.
«Grazie, Evans» le rispose Peter ignorandola e studiando le date segnate sul libro di Sirius. James lanciò uno sguardo alla prima della lista e sfoderò il suo miglior sorriso abbagliante, quello che usava solitamente per far arrossire le ragazze e che aveva avuto effetto su Abigail Moore poco prima «Evans, che dici? Vieni a Hogsmeade con me alla prima uscita?»
Remus alzò gli occhi al cielo, mentre Sirius e Peter scrutavano i due in attesa della risposta di Lily.
Lei lo fissò con astio «È per caso successo qualcosa alla piovra gigante?»
James scosse la testa, senza capire. Poi improvvisamente ricordò la plateale sfuriata di Lily sulle rive del Lago Nero e sbuffò «Lo devo prendere come un “no”?»
Lily scosse la testa «Lo devi prendere come un “mai”»
Sirius ridacchiò dando una pacca sulla spalla all’amico «Niente da fare, Ramoso. Vince ancora lei»
James si strinse nelle spalle e afferrò il libro di Trasfigurazione di Sirius iniziando a sfogliarlo con foga e borbottando qualcosa sul fatto di non arrendersi.
Dopo due partite agli scacchi dei maghi, vinte misteriosamente da Sirius, Lily e Remus iniziarono le loro ronde lungo i corridoi del treno e quando raggiunsero la famigliare stazione di Hogsmeade tornarono allo scompartimento per chiamare gli altri, ma lo trovarono già vuoto.
Controllarono che gli studenti scendessero ordinatamente dal treno e raggiungessero le carrozze e videro gli amici che li aspettavano poco lontano dalla stazione con un gruppo di altri ragazzi.
«Prefetti, muovete le chiappe» li chiamò James sbracciandosi.
Remus sogghignò «Arriviamo, Capitano»
Lily lo guardò schifata «Capitano? James Potter è il Capitano della squadra quest’anno?»
Remus annuì «Non hai notato la spilla? È stato impettito tutto il viaggio per farla ammirare»
Lily scosse la testa «Non ci ho fatto caso»
Remus rise di gusto «Povero James. Eviterò di dirglielo, forse. Però a Sirius interesserebbe»
Arrivati al punto di partenza delle carrozze, Remus salutò Lily e si diresse al castello con i tre amici e due studenti del Settimo anno di Grifondoro: Dorcas Meadowes, la Caposcuola, e Lucas Spinnet. Dorcas era nota per essere un vero portento in Incantesimi e in Difesa contro le Arti Oscure, era piuttosto bassa e minuta, con i capelli scuri e lo sguardo sempre vispo e allegro. Lily l’aveva incontrata per la prima volta la sera che era arrivata a Hogwarts. Dorcas aveva un anno più di lei e aveva accolto i nuovi studenti di Grifondoro facendo volare sopra le loro teste delle candele illuminate in modo da comporre la parola “Benvenuti”. Lily ne era rimasta molto affascinata e anche ora, che sapeva farlo anche lei con una certa semplicità, ricordava quel momento come uno dei più magici della sua permanenza a scuola.
Lucas Spinnet, invece, era uno dei membri della squadra di Quidditch di Grifondoro ed era molto amico di Dorcas e James, capitava spesso di vedere i tre seduti insieme a discutere di schemi di gioco, nonostante la ragazza non avesse mai fatto le selezioni per essere ammessa in squadra, poiché preferiva dedicarsi allo studio.
Lily salutò invece Emmeline Vance, che stava parlando con Mary mentre la aspettava.
Emmeline era una ragazza di Corvonero del loro anno molto dolce e dall’aria nobile. Aveva dei lunghissimi capelli castani che portava sempre raccolti sulla nuca ed era solare e molto intelligente. Salutò Lily calorosamente e si informò su come avesse passato le vacanze. Lily trovava piacevole la sua compagnia e anche quella degli amici della ragazza, Simon Carter e Edward Corner, due studenti di Corvonero del loro stesso anno che giocavano come Cacciatori nella squadra della loro casa assieme ad Emmeline che era il Cercatore e il Capitano.
I cinque ragazzi salirono sulla stessa carrozza raccontandosi gli episodi più divertenti dell’estate e pianificando la prima uscita a Hogsmeade tutti insieme.
Arrivati al castello, si divisero per raggiungere i tavoli delle rispettive Case in Sala Grande e Lily respirò con gioia l’atmosfera di Hogwarts. Le era mancata la confusione degli studenti nei corridoi, il mare di uniformi scure e cappelli a punta, i fantasmi che galleggiavano a qualche metro da terra parlottando tra loro e salutando gli studenti delle proprie Case. Per la seconda volta quel giorno, Lily scorse Piton tra la folla. Era con Avery e sembravano piuttosto impegnati nella loro conversazione. Lily sentì rabbia e profonda irritazione a quella visione, così affrettò il passo e raggiunse la tavolata di Grifondoro, sedendosi in uno dei primi posti. Durante la prima cena a Hogwarts, i Prefetti venivano fatti sedere all’estremità del tavolo più vicina alla tavolata dei professori, in modo che potessero accogliere i nuovi studenti e rispondere alle loro domande durante la serata. Remus si sedette di fronte a lei e Lily notò che aveva la cravatta con i colori verde e argento. Quando lo fece notare al ragazzo, lui si limitò a sospirare e a sistemarla borbottando qualcosa sulla scarsa originalità di James negli scherzi.
Lanciando un’occhiata al tavolo dei professori, Lily vide Silente intento a parlare con Lumacormo e si girò in fretta, voleva evitare lo sguardo addolorato del professore di Pozioni.
Poco dopo, William Goldstone, il Prefetto del settimo anno di Grifondoro, si sedette accanto a Remus e Dorcas prese posto accanto a Lily, di fronte a lui.
«Speriamo che ci siano pochi studenti da Smistare» borbottò la ragazza controllando nel riflesso delle posate i capelli spettinati «Ho una fame incredibile»
William scosse la testa «Ho dato un’occhiata prima di salire sulla carrozza, c’erano almeno un centinaio di ragazzini urlanti e con gli occhioni sgranati al molo»
Dorcas rivolse a Lily un’espressione sofferente, poi salutò i Prefetti del quinto anno, Annabelle Stevens e George Reed, che si erano uniti a loro, e li mise al corrente dell’enorme orda di ragazzini che avrebbero dovuto essere Smistati prima della meritata cena.
Lanciando un’occhiata al tavolo dei Serpeverde, Lily incrociò gli occhi di Severus. Per pochi istanti, entrambi sostennero lo sguardo, poi il ragazzo fu chiamato da qualcuno e voltò la testa. Lily allora cercò di inserirsi nella conversazione con gli altri Prefetti, che in quel momento stavano decidendo se togliere o no qualche punto a James, Peter e Sirius che si erano alzati in piedi sulle panche e facevano gesti osceni ai Serpeverde.
Remus si alzò con aria rassegnata e li raggiunse, facendoli tornare seduti e apparentemente tranquilli.
«Ti ammiro, Remus» disse Dorcas mentre il ragazzo tornava a sedersi di fronte a Lily «La tua pazienza con quei tre è davvero infinita»
Remus sorrise «Li conosci, Dorcas. Sembrano tre cretini, ma in realtà sono solo tre adorabili cretini»
La ragazza scoppiò a ridere e anche Lily non riuscì a trattenersi, ma poco dopo Silente si alzò in piedi chiedendo il silenzio e la professoressa McGranitt guidò gli studenti del primo anno lungo la sala, fino allo sgabello su cui venne posto il Cappello Parlante.
Per un attimo, Lily fu catapultata a sei anni prima, quando tra quei bambini impauriti e meravigliati c’era anche lei.
Era rimasta vicina a Severus, il più lontano possibile da James e Sirius che continuavano a parlottare tra loro e ridacchiare. Li trovava fastidiosi e chiassosi, sperava di non finire nella loro stessa Casa per non dover passare troppo tempo con loro. Gli altri ragazzini attorno a loro erano quasi tutti pallidi e preoccupati, ricordò Remus, che allora non conosceva, che se ne stava in disparte dal resto del gruppo. Era pallido e teneva lo sguardo basso, il viso era già solcato da alcune cicatrici che avevano attirato la sua attenzione. Ricordava anche Emmeline, che aveva uno sguardo determinato e sembrava che non aspettasse altro da tutta la vita. Quando la Professoressa McGranitt aveva detto loro di seguirla nella Sala Grande si era sentita piccola e indifesa. La sala era immensa e piena di ragazzi seduti a quattro tavoli sovrastati da stendardi di colori diversi. Lily ricordava l’emozione nel sentir pronunciare il suo nome dalla professoressa. Era arrivata al Cappello con il terrore di inciampare e cadere a terra, poi si era seduta sullo sgabello malconcio e la McGranitt le aveva posto il Cappello sul capo.
Accidenti, Lily Evans. C’è davvero di tutto qua dentro, hai decisamente una bella testa. Non ho nessun dubbio, GRIFONDORO.
Lily si era tolta il Cappello ed era corsa alla tavola con gli stendardi rossi e oro, cercando di ignorare Sirius Black che le sedeva accanto e che cercava di parlarle. Quella sera aveva conosciuto Dorcas, Mary, Remus, Peter e molti altri. Ma il suo migliore amico sarebbe rimasto Severus, almeno fino alla fine del quinto anno.
Lily si riscosse da quei pensieri e vide che la professoressa aveva già iniziato a chiamare i piccoli studenti e che due di loro erano già stati smistati a Tassorosso. Applaudì con forza quando Lucy Derwent si unì a Grifondoro sedendosi accanto a lei e iniziando a porre qualche timida domanda ai Prefetti.
Come William aveva previsto, lo Smistamento richiese quasi un’ora e dopo che anche l’ultimo studente si fu seduto al tavolo della propria Casa, Silente si alzò per augurare a tutti buon appetito.
«Finalmente» ansimò Dorcas lanciandosi letteralmente sul pasticcio che era apparso al centro della tavola e scatenando una serie di battutine da parte di William e Remus.
Al temine della cena, la professoressa McGranitt raggiunse i Prefetti per comunicare loro la parola d’ordine (Annus Felix), poi Dorcas e William guidarono gli studenti del primo anno lungo i corridoi fino alla Torre di Grifondoro. Lily e Remus, insieme ad Annabelle e George, comunicarono la parola d’ordine agli altri studenti mentre si dirigevano verso la loro Sala Comune. Dopo aver varcato il buco dietro il ritratto della Signora Grassa, Lily si abbandonò su una poltrona vicina alle fiamme e fu raggiunta da Mary che sorrideva raggiante mentre si sedeva sul bracciolo della poltrona di Lily. La ragazza le chiese il motivo di tanta gioia e l’amica spiegò che subito dopo la cena Michael Kettleburn, di Tassorosso, le aveva chiesto di studiare insieme Incantesimi.
Lily obiettò che le lezioni non erano nemmeno cominciate, ma Mary le rivolse un sorriso sognante «Ha detto che ha fatto fatica ai G.U.F.O. e che sa che io sono piuttosto brava e posso aiutarlo a migliorare»
Lily ridacchiò dell’espressione beata di Mary e salì in dormitorio con l’amica per concedersi, finalmente, una lunga nottata di sonno.Il suono della sveglia la fece sussultare. Allungò la mano e la spense subito, poi si tirò il lenzuolo sopra la testa e si raggomitolò su se stessa, mentre la sua mente iniziava ad elaborare dei pensieri coerenti. Era il primo settembre e sarebbe tornata a Hogwarts per il suo sesto anno. Improvvisamente sentì un peso enorme sullo stomaco e digrignò i denti per frenare le lacrime. Hogwarts non sarebbe stata la stessa senza di lui.
Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa Mezzosangue.
Quelle parole l’avevano ferita più di un incantesimo. Come aveva potuto farle questo? Era il suo migliore amico, era quello che le aveva spiegato cos’era la magia. Il primo ad averle rivelato che era una strega, spiegando così le stranezze che la circondavano da quando era bambina. Le era stato vicino fin dai primi anni, nonostante appartenessero a Case diverse, nonostante avessero amici diversi.
Lily chiuse gli occhi frenando le lacrime. Erano stati i suoi amici a ridurlo così. Da qualche tempo tra i Serpeverde c’era la mania di insultare e disprezzare i Nati Babbani, come lei, chiamandoli Mezzosangue e affatturandoli ogni volta che se ne presentasse l’occasione.
Aveva sperato che Severus si comportasse in modo diverso, lei sapeva che lui era diverso. A lui non importavano le origini di un mago, non gli era mai importato che lei fosse figlia di Babbani. Tuttavia, negli ultimi anni la situazione era cambiata, sempre più spesso i Serpeverde si accanivano contro chiunque non fosse un Purosangue. Severus non aveva mai attaccato nessuno, che lei sapesse, ma non aveva risparmiato insulti e battutine.
Lily tirò su col naso e si asciugò gli occhi con il lenzuolo. Severus era cambiato nell’ultimo anno. Ormai aveva fatto la sua scelta, l’aveva insultata davanti a tutti nonostante fosse la sua migliore amica.
Ricordava ancora la sua esitazione quando era andato da lei a chiederle scusa. Non lo aveva lasciato nemmeno parlare, era troppo arrabbiata e delusa dal lui e dal suo comportamento. E lui non aveva nemmeno tentato di negare il suo coinvolgimento con i Mangiamorte. Ormai era una causa persa.
Da quel giorno l’aveva evitato fino alla fine della scuola. Non era stato particolarmente difficile, Severus non osava avvicinarla quando era con le altre ragazze del suo anno, così era sempre rimasta in compagnia di qualcuno. Mary era stata quella che l’aveva aiutata di più, la accompagnava in Sala Grande per i pasti e al parco per godersi gli ultimi giorni di sole prima del rientro a casa.
«Lily, è ora di alzarsi» la voce gentile di sua madre Elizabeth proveniente dal corridoio la strappò dalle sue riflessioni.
Lily scalciò via il lenzuolo e si sedette sul letto «Arrivo, mamma»
Si precipitò in bagno e lavò la faccia con abbondante acqua fredda per evitare domande sui suoi occhi rossi per il pianto.
Si cambiò velocemente e mentre spazzolava i folti capelli rosso scuro fece una lista mentale delle ultime cose da prendere prima di partire.
Sentì bussare sommessamente alla porta aperta e vide suo padre, William, sorriderle dalla soglia «Lily, la colazione è pronta. Non fare tardi»
La ragazza gli sorrise, lanciò la spazzola sul letto e si precipitò da lui «Sono pronta e ho una fame incredibile»
L’uomo le passò un braccio attorno alle spalle e scese con lei le scale, camminando verso la cucina.
«Spiegami ancora, tesoro» le chiese «Quest’anno non hai altri esami importanti?»
Lily sorrise «Ho i soliti esami di fine anno. I prossimi “esami importanti” sono alla fine del settimo anno e si chiamano M.A.G.O. cioè Magia Ottimale di Grado Avanzato»
L’uomo sospirò «Non me lo ricorderò mai, lo sai vero?»
Lily rise «Non preoccuparti, te lo ricorderò ogni volta che sarà necessario» rispose sedendosi al tavolo.
«Che cosa devi ricordare a papà?» chiese sua madre, Elizabeth, versandole una tazza di tè e posando sul tavolo un bricco di latte e un piattino con alcune fette di limone.
«I miei esami» rispose la ragazza studiando attentamente i biscotti sul tavolo, per decidere quale prendere per primo.
La donna alzò gli occhi al cielo «Tuo padre invecchia, tesoro. Sii paziente»
Il marito rise, divertito «Certo, Lily. Tua madre invece ringiovanisce, non vedi com’è ogni giorno più bella?» chiese lanciando alla moglie uno sguardo dolce.
Lily fece una smorfia addentando un biscotto al burro «L’hai fatta arrossire, papà. Se vi baciate, mi metto a urlare»
«Non fare tanto la dura tu» la ammonì sua madre «Chissà quante volte hai baciato il tuo ragazzo»
«Chi? Il figlio dei Piton?» chiese con disprezzo Petunia entrando in quel momento in cucina e lanciando uno sguardo di scherno alla sorella.
Il padre sgranò gli occhi «Il figlio dei Piton è il tuo ragazzo, Lily?»
Lily ignorò la fitta allo stomaco e la tentazione di schiaffeggiare Petunia «No, papà. Severus è un amico»
«Vi siete visti poco quest’estate» osservò Petunia sghignazzando e sedendosi di fronte a lei «Dicci la verità, ti ha lasciata?»
«Petunia, fatti gli affari tuoi» la ammonì sua madre.
La ragazza scosse la testa agitando i lunghi capelli biondo spento «Mi preoccupo della vita sentimentale di Lily, mamma. Di sicuro non troverà mai un ragazzo normale, se poi si fa scappare anche l’unico come lei a cui piace, rischia di restare zitella»
«L’unico come me?» chiese Lily infastidita «Severus è un mago e io sono una strega. Chiama le persone per quello che sono»
Petunia le lanciò uno sguardo cattivo «Se lo facessi dovrei chiamarvi anormali»
Prima che Lily potesse rispondere, il padre sedò la lite intimando a Petunia di tacere e di scusarsi con Lily.
La ragazza borbottò qualche scusa poco sincera e si concentrò sulla colazione. Lily decise di ignorarla, tra poche ore sarebbe stata sull’Espresso per Hogwarts con Mary, Emmeline e gli altri loro amici. Doveva resistere ancora per poco tempo.
Dopo che Lily e suo padre ebbero caricato il baule in macchina, Petunia le rivolse un freddo saluto, annunciando che non sarebbe andata alla stazione con loro «Ho iniziato da poco il mio nuovo lavoro, posso prendere permessi solo se strettamente necessario» spiegò con aria altezzosa.
Lily abbozzò un sorriso «Allora ci vediamo a Natale, Tunia»
La ragazza sgranò gli occhi per la sorpresa «Torni per Natale?»
Lily annuì «Certo» rispose sicura. In realtà l’aveva detto solo per innervosirla, ma dopotutto le sembrava una buona idea. Negli ultimi anni a Natale era rimasta a Hogwarts con Severus, ma quell’anno sarebbe stato diverso. Tornare a casa sarebbe stata la soluzione migliore.
Dopo aver salutato la sorella, Lily e i suoi genitori salirono in macchina e raggiunsero la stazione di King’s Cross. Lily prese un carrello e vi caricò il baule, con l’aiuto di suo padre, mentre sua madre le reggeva la borsa piena di libri.
«Tesoro ma quanti libri ti sei portata?» le chiese la donna mentre varcavano la barriera tra i binari 9 e 10.
Lily si strinse nelle spalle «I soliti, mamma»
La donna alzò gli occhi al cielo «Spero solo che non ti venga mal di schiena stasera, dopo averli portati in giro tutti quanti»
Lily scosse la testa «A scuola posso usare la magia» le ricordò e la donna parve sollevata.
Mentre si avvicinavano al treno, Lily intravide Severus e sua madre, ma voltò loro le spalle e li ignorò.
«Lily» la voce di suo padre sembrava esitante «Credo che il giovane Piton voglia parlare con te, continua a guardare di qua»
Lily scosse la testa «Non ho nulla da dirgli, papà»
«Tunia aveva ragione, però» commentò sua madre «L’hai evitato tutta l’estate»
«Avete litigato?» si informò suo padre scoccando un’occhiataccia al ragazzo che arrossì e si voltò.
Lily annuì «Sì, abbiamo litigato»
«Mi dispiace, tesoro» disse sua madre accarezzandole una guancia «Non c’è modo di fare pace?»
Lily scosse la testa, ripensando all’ultima conversazione avuta con Severus davanti al ritratto della Signora Grassa e la sua espressione fu una risposta sufficiente per i genitori. Suo padre afferrò il baule e la aiutò a caricarlo sul treno, mentre sua madre lanciò uno sguardo ammonitore a Severus, che aveva approfittato del momento per girarsi ancora verso Lily.
La ragazza abbracciò i genitori e promise di scrivere molto presto. Sua madre la strinse con forza «Sei certa di tornare a Natale? Magari cambierai idea»
Lily scosse la testa «Ne dubito, mamma. Sono abbastanza certa di rientrare»
Suo padre le sorrise «Io ne sono felice. E vedi di portarmi qualche dolce di quel posto magico, li adoro»
Lily rise «Certo, papà. Porterò qualcosa a tutti»
Sua madre la abbracciò di nuovo «E se hai bisogno di qualunque cosa non esitare a scriverci, tesoro»
Lily si divincolò dalla sua stretta «Certo, mamma. Ora salgo sul treno, altrimenti partirà senza di me. Vi voglio bene»
«Anche noi, tesoro. E siamo tanto fieri di te» le rispose suo padre schioccandole un sonoro bacio sulla guancia.
Lily salì sul treno e raggiunse lo scompartimento dove aveva sistemato il baule con l’aiuto del padre. Non aveva ancora visto Mary, ma sapeva che l’amica l’avrebbe raggiunta presto, come ogni anno. Si lasciò cadere sul sedile e iniziò a sfogliare il libro di Pozioni, la sua materia preferita. Stava leggendo la fine del secondo capitolo quando la porta si aprì e Mary entrò seguita da quattro ragazzi che indossavano già la divisa con i colori di Grifondoro.
«Mary, Remus» esclamò Lily salutando la ragazza dal sorriso luminoso e i lunghi capelli scuri ondulati e il ragazzo dai capelli più chiari, ignorando completamente gli altri tre.
«Sempre gentile, Evans» commentò Sirius Black sedendosi di fronte a lei «Non ci vedi da due mesi e nemmeno ti degni di salutarci» disse accavallando le gambe e scostandosi la frangia scura dagli occhi con un gesto stizzito. Accanto a lui prese posto il suo migliore amico, James Potter, che le lanciò uno sguardo penetrante passandosi la mano tra i capelli spettinati, mentre accanto a Lily si sedette Peter Minus, un ragazzo paffuto dall’aria nervosa che la guardava preoccupato, come se lei fosse una mina innescata e pronta ad esplodere.
«Speravo che ignorandovi sareste spariti» spiegò Lily con un mezzo sorriso a Sirius.
«Lily abbiamo la riunione con gli altri Prefetti tra dieci minuti» le ricordò Remus prima che James o Sirius rispondessero alla ragazza.
Lily si alzò, infilò il libro nella borsa e recuperò la divisa dal baule «Mi cambio in bagno e ti raggiungo»
Anche Mary prese la sua divisa «Vengo con te, così poi riporto qua i tuoi vestiti» propose «Ragazzi, controllate voi i nostri bauli e le borse, intanto?» chiese agli altri.
«Certo» rispose Sirius annoiato «Tanto cosa abbiamo di meglio da fare?»
Remus gli lanciò un’occhiataccia «Nulla. Non avete nulla di meglio da fare, quindi restate qui e aspettate che Mary torni»
James sbuffò e si passò ancora una mano tra i capelli «Andate, restiamo noi a fare la guardia ai vostri amati bauli»
Mary sorrise «Grazie, ragazzi» poi afferrò Lily per un braccio e la trascinò nel corridoio fino ai bagni.
«Come stai?» le chiese quando furono sole, mentre si cambiavano.
Lily si strinse nelle spalle «Bene»
«Lui non si è più fatto vivo?» chiese l’amica allacciando i bottoni della divisa.
Lily scosse la testa «Nulla. Dall’ultima lettera che ti ho scritto, non è cambiato molto. Tunia ha trovato un lavoro però, quindi oggi aveva la scusa per non venire alla stazione a salutarmi»
Mary la guardò esibendosi in una perfetta imitazione di Petunia «Io lavoro, Lily. Non perdo tempo a giocare con tazze e topi. E poi l’uniforme di quella tua scuola di pazzi è così poco alla moda»
Lily ridacchiò «Non vedo l’ora delle vacanze di Pasqua. Sarò maggiorenne e potrò divertirmi come mai prima d’ora» disse sognante.
Anche Mary rise litigando con il nodo della cravatta rosso e oro «Le verrà un colpo»
Lily raccolse i capelli in una coda ordinata e aiutò Mary ad annodare la cravatta, poi le lasciò i suoi vestiti e raggiunse il vagone dei Prefetti.
Remus la aspettava nel corridoio. Le aprì la porta e la fece entrare per prima. Lily gli sorrise, Remus era sempre molto galante con le ragazze anche se non usciva mai con nessuna.
I due Capiscuola, Dorcas Meadowes e Adam Sheridan, aspettarono l’arrivo di tutti i Prefetti prima di iniziare la riunione. Lily ascoltava distrattamente le parole dei due ragazzi del settimo anno mentre stabilivano i turni delle ronde sul treno e del primo mese a scuola. Sentì distrattamente che i Prefetti sarebbero sempre stati in coppia con l’altro Prefetto dello stesso anno e della stessa Casa. Siccome Remus era particolarmente attento alle parole dei Capiscuola e interveniva attivamente alla discussione, Lily si estraniò nei suoi pensieri.
Sicuramente Lumacorno l’avrebbe mandata a chiamare per il pranzo d’inizio anno del Lumaclub, doveva inventarsi una scusa plausibile per non essere costretta a incontrare Severus. Non sapeva come avrebbe potuto resistere due ore nello stesso scompartimento con lui e il professore che elogiava le loro qualità e la loro salda amicizia. Quell’uomo stravedeva per loro due, coglieva ogni possibile occasione per lodare il loro lavoro durante le lezioni e li presentava ai suoi amici influenti a ogni festa, cercando di introdurli in quella che lui riteneva l’alta società magica.
L’anno prima aveva fatto numerose pressioni a Lily perché conoscesse alcuni suoi ex-allievi che lavoravano al Ministero, tra cui un Indicibile e un paio di Auror che ricoprivano incarichi importanti nel dipartimento.
Lily aveva abilmente evitato di scambiare più di qualche parola con gli amici del professore, che tuttavia le avevano lasciato i loro biglietti da visita.
Lumacorno ne era stato entusiasta «Dopo la scuola avrai tantissime porte aperte, Lily» le aveva detto con sguardo sognante.
Lily all’epoca si era limitata ad annuire e il professore si era concentrato su Severus, che tuttavia non suscitava nelle persone la stessa ammirazione di Lily. Severus era sempre stato penalizzato dal suo aspetto e dal suo carattere freddo. Nei primi tempi della loro amicizia, Lily si era sforzata di presentarlo alle persone a lei vicine. Prima Petunia, poi Mary e altre ragazze a scuola, ma era stato tutto inutile. Severus aveva litigato con Petunia perché Babbana e, secondo lui, incapace di capire il loro mondo. Poi aveva trattato Mary con disprezzo e si era guadagnato le antipatie delle altre ragazze, oltre che una strigliata da Lily. Nonostante tutti i suoi sforzi, Severus rifiutava tutte le persone che Lily gli presentava. Passava la maggior parte del suo tempo con i suoi compagni Serpeverde o con lei e non sembrava volere la compagnia di altre persone. In un paio di occasioni, Lily aveva chiesto al ragazzo di presentargli i suoi amici per cercare di conoscerli. La prima volta Severus si era rifiutato categoricamente, la seconda Lily era piombata in mezzo a loro mentre erano nel parco e lui non aveva avuto scelta. Lily si era pentita di quella mossa quando i ragazzi l’avevano fatta sentire a disagio a causa delle sue origini Babbane. Erano solo al secondo anno e Lily non capiva come potessero ritenerla diversa da loro solo perché i suoi genitori non conoscevano la magia.
Quella sera ne aveva parlato con Mary in Sala Comune e Sirius Black aveva ascoltato parte della conversazione, decidendo di intervenire alla fine. Le parole del ragazzo erano ben chiare nella mente di Lily anche dopo più di tre anni.
«Alcune famiglie di maghi hanno la mania del “sangue puro” o come diavolo lo definiscono» aveva spiegato il ragazzo «Per loro, la magia si tramanda con il sangue e quindi i maghi e le streghe con genitori Babbani e i Babbani stessi sono feccia. Ci sono famiglie in cui i cugini si sposano tra loro per tradizione in modo che il sangue puro sia mantenuto tale ad ogni generazione»
«Ma perché?» aveva chiesto Lily, che non riusciva a capire «Io e Mary abbiamo genitori Babbani ma non mi sembra che siamo inferiori agli altri. I professori non hanno mai fatto differenze tra noi»
Sirius aveva sospirato «Voi non siete inferiori a nessun mago Purosangue. È solo una loro idea. Ma non sono tutti così, ve lo assicuro. Ci sono tantissimi Purosangue che non hanno problemi con i Babbani o i maghi nati da genitori Babbani, anche perché altrimenti non sarei qui a parlare con voi due, no?»
Mary l’aveva guardato con attenzione «I tuoi parenti però non sono come te. Narcissa Black è semplicemente insopportabile e anche Regulus si diverte a insultare chiunque non riconosca come Purosangue»
«Mia cugina è cresciuta con l’influenza di una sorella totalmente pazza» disse Sirius rapido «E mio fratello è così idiota da credere a tutto quello che dice mia madre. Lei è convinta che essere un Black ci renda automaticamente membri della famiglia reale»
La conversazione era proseguita su quei toni ancora per qualche minuto, poi Black aveva raggiunto Potter, Lupin e Minus, mentre Lily era salita in dormitorio a riflettere sulle sue parole. Quella era stata una delle poche conversazioni serie che aveva mai avuto con Sirius, famoso a scuola per essere un asso in Trasfigurazione e per avere il record di punizioni insieme al suo inseparabile amico James Potter.
Lily scacciò l’immagine di Potter dalla mente. Pensare a lui voleva dire pensare a tutte le volte che aveva litigato con Severus, inclusa l’ultima, il giorno dei G.U.F.O. di Difesa contro le Arti Oscure.
Lily scosse la testa e cercò di ascoltare i discorsi alla riunione di Prefetti e Capiscuola.
Remus stava chiedendo alla Caposcuola di modificare un turno per un problema personale e Dorcas stava trovando un accordo con i Prefetti del sesto anno di Tassorosso.
«Se non c’è altro, la riunione è finita» disse Adam poco dopo «I Prefetti del quinto anno faranno le ronde fino alle tre, quelli del sesto fino all’arrivo a Hogwarts e quelli del settimo tengano gli occhi aperti e si tengano pronti per le ronde di stasera. Buona giornata»
Lily salutò gli altri e seguì Remus fuori dal vagone.
Il ragazzo le porse il foglio con gli orari e notò che non aveva seguito molto della riunione.
Lily arrossì «Scusa, ma mi sono persa nei miei pensieri»
Lupin rise «Non preoccuparti. Abbiamo le ronde sul treno dopo le tre e domani sera dovremo controllare il quarto e il quinto piano»
Lily lo ringraziò e il ragazzo le chiese delle vacanze «Hai fatto pace con Piton?»
Lily scosse la testa «Severus non è più lo stesso ragazzo di cui sono diventata amica da bambina, Remus. Ha scelto la sua strada, ormai»
Remus la guardò preoccupato «E sei ancora arrabbiata con me?»
Lily sbuffò «Non andremo mai d’accordo sull’argomento, Remus. Tu ti ostini a non frenare i tuoi amici anche se sai che stanno sbagliando»
Remus sembrava sofferente «Loro sono i miei migliori amici, Lily. Mi accettano per quello che sono»
Lei alzò le mani in segno di resa «Te l’ho detto. Non andremo mai d’accordo su questo argomento. Non voglio litigare con te, ma voglio che tu sappia che anche io ti accetto per quello che sei»
Remus le sorrise «Lo so, Lily. E sai che ti sarò eternamente grato per l’anno scorso»
Il periodo in cui Remus, James e Sirius avevano litigato era stato terribile per il ragazzo. Lily ricordava bene di averlo trovato un pomeriggio rannicchiato dietro uno scaffale della biblioteca con la testa tra le mani  e lo sguardo fisso a terra. Pensando che stesse male si era offerta di accompagnarlo in infermeria, ma Remus l’aveva rassicurata che, nonostante le apparenze, fisicamente stava benissimo. Nonostante fossero nella stessa Casa, allo stesso anno e fossero stati entrambi nominati Prefetti, Lily e Remus non si conoscevano bene. Tuttavia, vederlo così distrutto aveva spinto Lily e sedersi accanto a lui. Erano rimasti in silenzio per diversi minuti, poi Remus aveva iniziato a parlare, con voce sommessa, dicendo frasi senza senso. Lily era rimasta in silenzio e l’aveva ascoltato, nonostante non capisse di cosa stesse parlando.
Ad un certo punto aveva sentito due voci concitate e Remus si era zittito di colpo, rannicchiandosi ancora di più. Erano James Potter e Sirius Black, sembrava che stessero litigando. Vedendo Remus in quello stato, Lily si era alzata e li aveva raggiunti, intimando loro di lasciare i loro litigi fuori dalla biblioteca.
Sirius le aveva rivolto uno sguardo implorante, cogliendola alla sprovvista «Evans, sai dov’è Remus?»
Lily sapeva bene che il ragazzo poteva sentirli, se non li aveva raggiunti, significava che non voleva essere trovato. Aveva mentito a Sirius e James e li aveva minacciati di togliere punti alla Casa se li avesse visti di nuovo disturbare in biblioteca. Sirius era uscito immediatamente, probabilmente per cercare Remus, mentre James l’aveva ringraziata educatamente e le aveva chiesto, nel caso un cui avesse visto Remus, di informarlo perché lo stavano cercando. Lily aveva promesso di riferire il messaggio e anche James era uscito dalla biblioteca, così la ragazza era tornata dietro lo scaffale. Remus non si era mosso di un millimetro e lei si era seduta di nuovo accanto a lui.
«Hai sentito tutto?» gli aveva chiesto timidamente.
Remus aveva annuito «Non voglio vederli. Grazie per non aver detto che ero qui»
«Di nulla. Avete litigato?» aveva chiesto, iniziando a capire alcune delle frasi che il ragazzo aveva pronunciato poco prima e che erano riferite a qualcuno che aveva tradito la sua fiducia.
Remus aveva annuito di nuovo «Io non mi fido più di loro»
Lily era rimasta sorpresa da quelle parole. Nei giorni seguenti aveva sempre visto Remus da solo in biblioteca. Ogni volta che James e Sirius si avvicinavano a lui, li respingeva con rabbia e se ne andava. Lily aveva anche notato che James e Sirius non passavano più molto tempo insieme e che Peter Minus si divideva tra i due e Remus, disperato.
In quei giorni, Lily aveva cercato di passare del tempo con lui, nonostante Severus avesse espresso la più totale contrarietà «Lily, quel ragazzo nasconde qualcosa. Sta male ogni mese, con la luna piena. Non ti dice nulla?»
Lily aveva ignorato le obiezioni di Severus, ribattendo che lui frequentava compagnie decisamente poco raccomandabili mentre Remus Lupin era semplicemente un Prefetto cagionevole di salute.
Una sera si era seduta accanto a lui in Sala Comune, con la scusa di aver dimenticato il loro turno per le ronde. Avevano iniziato a parlare della lezione di Pozioni, in cui Remus aveva combinato un disastro dietro l’altro, e di quella di Difesa contro le Arti Oscure, in cui avevano imparato alcuni incantesimi difensivi.
Il ragazzo aveva quasi sorriso dopo una battuta di Lily e così si era decisa a chiedergli della lite con James e Sirius. Remus si era incupito di colpo, ma le aveva risposto.
«Avevo confidato una cosa a James e Sirius» le disse in tono piatto «Una cosa molto personale e che volevo rimanesse segreta, ma loro due l’hanno sfruttata a loro vantaggio. Per divertirsi, capisci?»
Lily aveva provato pena e affetto per Remus, avevano solo quindici anni ma lui era molto più maturo dei loro coetanei e sembrava sempre sofferente, come se dovesse espiare una colpa nota solo a lui.
Lily prese coraggio e gli strinse la mano «Remus, dove vai ogni mese quando lasci la torre?»
Lui si era irrigidito e l’aveva guardata con aria triste «Mia nonna sta male» disse in un tono che non avrebbe convinto nessuno.
Lily strinse la mano del ragazzo nelle sue «Ogni mese con la luna piena?»
Remus era impallidito più di quanto non lo fosse già. Sembrava invecchiato di anni in un solo momento, Lily strinse le labbra e sostenne il suo sguardo «Remus, sei un Lupo Mannaro?» chiese in un sussurro.
Lui annuì, lentamente e distolse lo sguardo.
«Quando è successo?» chiese lei, senza lasciarlo.
«Quando ero un bambino» rispose lui fissando il pavimento «Te l’ha detto Piton, vero?»
Lily sgranò gli occhi «Severus lo sa?»
Remus la fissò stupito «Certo. È quasi morto quella sera, Sirius gli ha detto di seguirmi nel passaggio sotto il Platano Picchiatore e mi ha visto trasformarmi. Se James non l’avesse portato via, avrei potuto attaccarlo»
Lily era a bocca aperta «È per questo che avete litigato?»
Remus annuì «Ma a te chi l’ha detto?»
Lily lo guardò con dolcezza «Severus fa continue allusioni, ma avevo già visto che le tue assenze combaciavano con i periodi di luna piena. Non volevo crederci, non mi sembra possibile, Remus»
Lui chinò lo sguardo «Già, Silente è stato un pazzo ad ammettermi»
Lily scosse la testa «Cosa stai dicendo, Remus? Silente ha fatto benissimo, invece. Sei una persona fantastica, non vedo come un episodio che si verifica solo una volta al mese e contro la tua volontà potrebbe impedirti di frequentare Hogwarts»
Remus la fissava a bocca aperta «Non hai paura?»
Lily scosse la testa «Certo che no, perché dovrei? A quanto mi risulta, i Lupi Mannari sono pericolosi solo durante le notti di luna piena, quando si trasformano. È per quello che prendi quel passaggio segreto, vero? Ti porta in un luogo dove non puoi nuocere a nessuno?»
Remus annuì «La Stamberga Strillante»
Lily scoppiò a ridere «Davvero?» chiese riacquistando il controllo «Sei tu che infesti la casa più infestata della Gran Bretagna?»
Remus annuì, abbozzando un sorriso. Anche Lily sorrise «Finalmente ti sei tolto quella faccia da funerale»
Remus l’aveva ringraziata, commosso, e lei l’aveva abbracciato ridendo. In quel momento aveva intravisto James, Sirius e Peter che li guardavano con tre espressioni contrastanti sul volto: Sirius era arrabbiato, James sembrava triste, mentre Peter sorrideva sollevato.
«Remus» disse sciogliendo l’abbraccio «Credo che tu debba dare ai tuoi amici la possibilità di spiegarsi. Quando avranno esposto le loro ragioni, potrai decidere se continuare a ignorarli come fai ora o perdonarli, ma non puoi lasciare tutto in sospeso»
Remus aveva annuito, l’aveva ringraziata di nuovo e aveva raggiunto gli altri tre amici. Erano saliti insieme nel dormitorio maschile e, il giorno dopo, Lily aveva saputo che avevano fatto pace.
Lily accantonò il ricordo dell’anno precedente, guardò negli occhi Remus e scosse la testa «Non si ringraziano le persone per la loro amicizia, si è amici e basta» disse entrando nello scompartimento dove avevano lasciato i bauli.
Mary la accolse con un sorriso raggiante «Finalmente siete tornati» esclamò esasperata, svegliando Sirius che era sdraiato sul sedile di fronte a lei.
«Dove sono James e Peter?» chiese Remus preoccupato.
Sirius sbadigliò e si stiracchiò mettendosi a sedere «Cercavano qualcosa da fare»
Remus impallidì e si precipitò di nuovo in corridoio, per cercarli prima che si mettessero nei guai con i nuovi Prefetti del quinto anno.
Lily si sedette accanto all’amica mostrandole il foglio con gli orari delle ronde e informandola che c’erano segnate anche le date delle uscite a Hogsmeade. Le due ragazze iniziarono a pianificare la prima uscita, mentre Sirius controllava le date e le segnava sulla copertina del libro di Trasfigurazione che aveva usato come cuscino.
Quando arrivò la strega con il carrello dei dolci riapparvero anche James, Peter e Remus. Tutti fecero scorta di Gelatine Tuttigusti+1 e Cioccorane e richiusero la porta dello scompartimento per godersi le leccornie in santa pace.
Lily non aveva fatto in tempo a scartare la prima delle sue Cioccorane che la porta dello scompartimento si aprì di nuovo ed entrò una ragazzina bionda del secondo anno che indossava l’uniforme con i colori di Corvonero. Lily la riconobbe subito come Abigail Moore, una studentessa molto brava in Pozioni che il professor Lumacorno aveva aggiunto al Lumaclub a metà dell’anno precedente.
«Ciao a tutti» salutò con la sua vocetta squillante «Il professor Lumacorno ti ricorda che sei invitata al Pranzo di inizio anno nel suo vagone, Lily» annunciò con un sorriso entusiasta «E l’invito vale come sempre anche per Sirius Black e James Potter. Il professore sarebbe davvero onorato dalla vostra presenza quest’anno»
Sirius alzò gli occhi al cielo e James scosse la testa «Dì al professore che abbiamo altri impegni per pranzo, piccola» rispose con un sorriso che fece arrossire la ragazzina.
Lily scosse la testa, seccata che così tante ragazze rimanessero imbambolate davanti al sorriso di quell’idiota arrogante, e si rivolse alla ragazzina, dicendole che non sarebbe stata presente nemmeno lei.
La ragazza sgranò gli occhi «Lily, pensaci bene. Se non vieni nemmeno tu Lumacorno sarà molto dispiaciuto, chi loderà per la distillazione di quella storica Pozione Polisucco se non ci siete né tu né Severus?»
Sirius guardò la ragazzina con un ghigno «Mocciosus non viene al pranzo speciale?»
Abigail arricciò il naso «Severus non ci sarà»
Lily intervenne prima che la situazione degenerasse «Mi dispiace, Abby. Dì al professore che ci vedremo a lezione e porta a tutti i miei saluti»
La ragazzina uscì con aria altezzosa e sparì lungo il corridoio, mentre Mary studiava l’espressione di Lily.
La ragazza si nascose dietro il libro di Pozioni che aveva ripescato dalla borsa. Forse anche Severus non sarebbe andato al pranzo del Lumaclub per evitare di incontrare lei. O forse perché lui e i suoi viscidi amici stavano progettando nuovi incantesimi oscuri da usare sui Mezzosangue, come quelli che Avery e Mulciber avrebbero usato su Mary l’anno prima se il Prefetto di Tassorosso, Marlene McKinnon, non li avesse fermati. Al solo pensiero, Lily rabbrividì e cercò di scacciare la sensazione di terrore che le stringeva lo stomaco leggendo il capitolo sul Distillato della Morte Vivente.
«La Evans mi ha gentilmente comunicato le date delle uscite a Hogsmeade» annunciò Sirius poco dopo con un sorriso smagliante.
Lily alzò gli occhi dal libro e puntualizzò che non gli aveva comunicato nulla e che lui aveva copiato quelle date dal foglio che lei stava mostrando a Mary.
«Grazie, Evans» le rispose Peter ignorandola e studiando le date segnate sul libro di Sirius. James lanciò uno sguardo alla prima della lista e sfoderò il suo miglior sorriso abbagliante, quello che usava solitamente per far arrossire le ragazze e che aveva avuto effetto su Abigail Moore poco prima «Evans, che dici? Vieni a Hogsmeade con me alla prima uscita?»
Remus alzò gli occhi al cielo, mentre Sirius e Peter scrutavano i due in attesa della risposta di Lily.
Lei lo fissò con astio «È per caso successo qualcosa alla piovra gigante?»
James scosse la testa, senza capire. Poi improvvisamente ricordò la plateale sfuriata di Lily sulle rive del Lago Nero e sbuffò «Lo devo prendere come un “no”?»
Lily scosse la testa «Lo devi prendere come un “mai”»
Sirius ridacchiò dando una pacca sulla spalla all’amico «Niente da fare, Ramoso. Vince ancora lei»
James si strinse nelle spalle e afferrò il libro di Trasfigurazione di Sirius iniziando a sfogliarlo con foga e borbottando qualcosa sul fatto di non arrendersi.
Dopo due partite agli scacchi dei maghi, vinte misteriosamente da Sirius, Lily e Remus iniziarono le loro ronde lungo i corridoi del treno e quando raggiunsero la famigliare stazione di Hogsmeade tornarono allo scompartimento per chiamare gli altri, ma lo trovarono già vuoto.
Controllarono che gli studenti scendessero ordinatamente dal treno e raggiungessero le carrozze e videro gli amici che li aspettavano poco lontano dalla stazione con un gruppo di altri ragazzi.
«Prefetti, muovete le chiappe» li chiamò James sbracciandosi.
Remus sogghignò «Arriviamo, Capitano»
Lily lo guardò schifata «Capitano? James Potter è il Capitano della squadra quest’anno?»
Remus annuì «Non hai notato la spilla? È stato impettito tutto il viaggio per farla ammirare»
Lily scosse la testa «Non ci ho fatto caso»
Remus rise di gusto «Povero James. Eviterò di dirglielo, forse. Però a Sirius interesserebbe»
Arrivati al punto di partenza delle carrozze, Remus salutò Lily e si diresse al castello con i tre amici e due studenti del Settimo anno di Grifondoro: Dorcas Meadowes, la Caposcuola, e Lucas Spinnet. Dorcas era nota per essere un vero portento in Incantesimi e in Difesa contro le Arti Oscure, era piuttosto bassa e minuta, con i capelli scuri e lo sguardo sempre vispo e allegro. Lily l’aveva incontrata per la prima volta la sera che era arrivata a Hogwarts. Dorcas aveva un anno più di lei e aveva accolto i nuovi studenti di Grifondoro facendo volare sopra le loro teste delle candele illuminate in modo da comporre la parola “Benvenuti”. Lily ne era rimasta molto affascinata e anche ora, che sapeva farlo anche lei con una certa semplicità, ricordava quel momento come uno dei più magici della sua permanenza a scuola.
Lucas Spinnet, invece, era uno dei membri della squadra di Quidditch di Grifondoro ed era molto amico di Dorcas e James, capitava spesso di vedere i tre seduti insieme a discutere di schemi di gioco, nonostante la ragazza non avesse mai fatto le selezioni per essere ammessa in squadra, poiché preferiva dedicarsi allo studio.
Lily salutò invece Emmeline Vance, che stava parlando con Mary mentre la aspettava.
Emmeline era una ragazza di Corvonero del loro anno molto dolce e dall’aria nobile. Aveva dei lunghissimi capelli castani che portava sempre raccolti sulla nuca ed era solare e molto intelligente. Salutò Lily calorosamente e si informò su come avesse passato le vacanze. Lily trovava piacevole la sua compagnia e anche quella degli amici della ragazza, Simon Carter e Edward Corner, due studenti di Corvonero del loro stesso anno che giocavano come Cacciatori nella squadra della loro casa assieme ad Emmeline che era il Cercatore e il Capitano.
I cinque ragazzi salirono sulla stessa carrozza raccontandosi gli episodi più divertenti dell’estate e pianificando la prima uscita a Hogsmeade tutti insieme.
Arrivati al castello, si divisero per raggiungere i tavoli delle rispettive Case in Sala Grande e Lily respirò con gioia l’atmosfera di Hogwarts. Le era mancata la confusione degli studenti nei corridoi, il mare di uniformi scure e cappelli a punta, i fantasmi che galleggiavano a qualche metro da terra parlottando tra loro e salutando gli studenti delle proprie Case. Per la seconda volta quel giorno, Lily scorse Piton tra la folla. Era con Avery e sembravano piuttosto impegnati nella loro conversazione. Lily sentì rabbia e profonda irritazione a quella visione, così affrettò il passo e raggiunse la tavolata di Grifondoro, sedendosi in uno dei primi posti. Durante la prima cena a Hogwarts, i Prefetti venivano fatti sedere all’estremità del tavolo più vicina alla tavolata dei professori, in modo che potessero accogliere i nuovi studenti e rispondere alle loro domande durante la serata. Remus si sedette di fronte a lei e Lily notò che aveva la cravatta con i colori verde e argento. Quando lo fece notare al ragazzo, lui si limitò a sospirare e a sistemarla borbottando qualcosa sulla scarsa originalità di James negli scherzi.
Lanciando un’occhiata al tavolo dei professori, Lily vide Silente intento a parlare con Lumacormo e si girò in fretta, voleva evitare lo sguardo addolorato del professore di Pozioni.
Poco dopo, William Goldstone, il Prefetto del settimo anno di Grifondoro, si sedette accanto a Remus e Dorcas prese posto accanto a Lily, di fronte a lui.
«Speriamo che ci siano pochi studenti da Smistare» borbottò la ragazza controllando nel riflesso delle posate i capelli spettinati «Ho una fame incredibile»
William scosse la testa «Ho dato un’occhiata prima di salire sulla carrozza, c’erano almeno un centinaio di ragazzini urlanti e con gli occhioni sgranati al molo»
Dorcas rivolse a Lily un’espressione sofferente, poi salutò i Prefetti del quinto anno, Annabelle Stevens e George Reed, che si erano uniti a loro, e li mise al corrente dell’enorme orda di ragazzini che avrebbero dovuto essere Smistati prima della meritata cena.
Lanciando un’occhiata al tavolo dei Serpeverde, Lily incrociò gli occhi di Severus. Per pochi istanti, entrambi sostennero lo sguardo, poi il ragazzo fu chiamato da qualcuno e voltò la testa. Lily allora cercò di inserirsi nella conversazione con gli altri Prefetti, che in quel momento stavano decidendo se togliere o no qualche punto a James, Peter e Sirius che si erano alzati in piedi sulle panche e facevano gesti osceni ai Serpeverde.
Remus si alzò con aria rassegnata e li raggiunse, facendoli tornare seduti e apparentemente tranquilli.
«Ti ammiro, Remus» disse Dorcas mentre il ragazzo tornava a sedersi di fronte a Lily «La tua pazienza con quei tre è davvero infinita»
Remus sorrise «Li conosci, Dorcas. Sembrano tre cretini, ma in realtà sono solo tre adorabili cretini»
La ragazza scoppiò a ridere e anche Lily non riuscì a trattenersi, ma poco dopo Silente si alzò in piedi chiedendo il silenzio e la professoressa McGranitt guidò gli studenti del primo anno lungo la sala, fino allo sgabello su cui venne posto il Cappello Parlante.
Per un attimo, Lily fu catapultata a sei anni prima, quando tra quei bambini impauriti e meravigliati c’era anche lei.
Era rimasta vicina a Severus, il più lontano possibile da James e Sirius che continuavano a parlottare tra loro e ridacchiare. Li trovava fastidiosi e chiassosi, sperava di non finire nella loro stessa Casa per non dover passare troppo tempo con loro. Gli altri ragazzini attorno a loro erano quasi tutti pallidi e preoccupati, ricordò Remus, che allora non conosceva, che se ne stava in disparte dal resto del gruppo. Era pallido e teneva lo sguardo basso, il viso era già solcato da alcune cicatrici che avevano attirato la sua attenzione. Ricordava anche Emmeline, che aveva uno sguardo determinato e sembrava che non aspettasse altro da tutta la vita. Quando la Professoressa McGranitt aveva detto loro di seguirla nella Sala Grande si era sentita piccola e indifesa. La sala era immensa e piena di ragazzi seduti a quattro tavoli sovrastati da stendardi di colori diversi. Lily ricordava l’emozione nel sentir pronunciare il suo nome dalla professoressa. Era arrivata al Cappello con il terrore di inciampare e cadere a terra, poi si era seduta sullo sgabello malconcio e la McGranitt le aveva posto il Cappello sul capo.
Accidenti, Lily Evans. C’è davvero di tutto qua dentro, hai decisamente una bella testa. Non ho nessun dubbio, GRIFONDORO.
Lily si era tolta il Cappello ed era corsa alla tavola con gli stendardi rossi e oro, cercando di ignorare Sirius Black che le sedeva accanto e che cercava di parlarle. Quella sera aveva conosciuto Dorcas, Mary, Remus, Peter e molti altri. Ma il suo migliore amico sarebbe rimasto Severus, almeno fino alla fine del quinto anno.
Lily si riscosse da quei pensieri e vide che la professoressa aveva già iniziato a chiamare i piccoli studenti e che due di loro erano già stati smistati a Tassorosso. Applaudì con forza quando Lucy Derwent si unì a Grifondoro sedendosi accanto a lei e iniziando a porre qualche timida domanda ai Prefetti.
Come William aveva previsto, lo Smistamento richiese quasi un’ora e dopo che anche l’ultimo studente si fu seduto al tavolo della propria Casa, Silente si alzò per augurare a tutti buon appetito.
«Finalmente» ansimò Dorcas lanciandosi letteralmente sul pasticcio che era apparso al centro della tavola e scatenando una serie di battutine da parte di William e Remus.
Al temine della cena, la professoressa McGranitt raggiunse i Prefetti per comunicare loro la parola d’ordine (Annus Felix), poi Dorcas e William guidarono gli studenti del primo anno lungo i corridoi fino alla Torre di Grifondoro. Lily e Remus, insieme ad Annabelle e George, comunicarono la parola d’ordine agli altri studenti mentre si dirigevano verso la loro Sala Comune. Dopo aver varcato il buco dietro il ritratto della Signora Grassa, Lily si abbandonò su una poltrona vicina alle fiamme e fu raggiunta da Mary che sorrideva raggiante mentre si sedeva sul bracciolo della poltrona di Lily. La ragazza le chiese il motivo di tanta gioia e l’amica spiegò che subito dopo la cena Michael Kettleburn, di Tassorosso, le aveva chiesto di studiare insieme Incantesimi.
Lily obiettò che le lezioni non erano nemmeno cominciate, ma Mary le rivolse un sorriso sognante «Ha detto che ha fatto fatica ai G.U.F.O. e che sa che io sono piuttosto brava e posso aiutarlo a migliorare»
Lily ridacchiò dell’espressione beata di Mary e salì in dormitorio con l’amica per concedersi, finalmente, una lunga nottata di sonno.

  
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