Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: agnem    30/12/2012    3 recensioni
… come penso sia andata per lui, com’è andata per lei.
Non tutto capita per rendere la vita peggiore, a volte il caso è dalla nostra parte, solo che apparentemente ci sembra avverso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1
 
‘Le persone non si aspettano, i treni si aspettano. Alle persone si va incontro.’

Dire addio non è mai stato facile, ancor di più se non si è abituati a farlo. Per Rick il problema non si era mai posto, non aveva mai cambiato casa, mai cambiato scuola, città o amici, e non si era nemmeno mai verificato un evento che gli potesse far provare la sensazione dell’addio. 
Era una mattina di maggio, il Sole si faceva di giorno in giorno più caldo e il cielo che lo incorniciava era sempre più azzurro e sempre più limpido. Niente avrebbe potuto rovinare una giornata così.  Rick, seduto alla scrivania del suo ufficio, contemplava la vista delle cime dei grattacieli che risplendevano al Sole completamente assorto nei suoi pensieri, quasi ipnotizzato da quella luce, tanto da sospirare di tanto in tanto, fissando costantemente un punto e alzando il sopracciglio destro, come era solito fare quando pensava a qualcosa di serio, di importante. Nato e cresciuto nell’immensa Dallas, in Texas, ed ora, a 23 anni, lavorava come tirocinante presso un importante Ufficio Legale. Si era laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti, ed era entrato automaticamente nel programma di formazione post-laurea che gli avrebbe poi aperto le porte di qualsiasi società avesse voluto. Andava fiero del suo percorso, del suo lavoro e di ciò che rappresentava quel tirocinio: indipendenza dalla sua famiglia, soddisfazione per i sacrifici che avevano fatto i suoi genitori per farlo studiare, ma soprattutto rivincita su chi diceva che non sarebbe diventato nessuno, rivincita su chi diceva che non sarebbe mai riuscito a preparare un esame universitario. Era quello a cui pensava guardando il cielo, quando entrò il suo responsabile, il signor Dalton, in procinto di dargli una notizia che avrebbe sconvolto radicalmente la sua vita. Il suo destino apparentemente già segnato e spianato avrebbe potuto essere solamente in discesa, completamente senza ostacoli, ma il destino se ne frega di ciò che è e comincia a prendere decisioni al tuo posto. 

Valerie sedeva in classe, sguardo assente, la testa altrove. Non aveva mai amato andare a scuola, anche se la sua passione per le lingue l’aveva fatta desistere dal mollare. In cinque anni di liceo, era riuscita a legarsi solo a quattro persone, Amber, Paige, Becca eElla, le uniche quattro persone semplici e simpatiche, al contrario del resto dei suoi compagni, figli dell’apparenza e della superficialità, a cui interessava solamente schedare e prendere in giro gli ‘sfigati’. Fortunatamente Valerie e le sue amiche ne erano sempre rimaste fuori, ringraziando di essere completamente diverse dal resto della massa. E poi c’era Carol, la sua vicina di casa, la sola amica che aveva da più di cinque anni. Purché fossero tutte molto legate, il rapporto con Amber era quello più stretto: lei era diversa dalle solite amiche, lei era una di quelle che sapeva risollevarti il morale solamente con una parola, un discorso, un commento. Le amiche avevano il sorprendente potere di riportare l’allegria nel cuore di Valerie, sempre così chiusa in se stessa. Quella mattinata, in particolare, era una di quelle in cui Valerie sentiva le compagne parlottare fra loro sui fini settimana a casa di una o dell’altra all’ennesima festa a cui non era stata invitata e rimpiangeva tutte le volte il fatto di non essere come loro, di non essere abbastanza ‘figa’ per entrare a far parte del loro giro. A quei pensieri generalmente sarebbero seguite le autoconvinzioni di essere molto meglio di un paio di galline senza cervello e senza il minimo senso della decenza, a casa, poi un pianto liberatorio sulle note dei Coldplay e infine una doccia bollente per mandare via i segni di un’altra giornata da dimenticare. Amber sarebbe stata li, in un modo o nell’altro, a consolarla, facendole l’imitazione di qualcuna di quelle oche, risolvendo così un’altra situazione critica che si sarebbe aggiunta al resto del carico di incertezza che Valerie si portava dietro. Quella era l’amicizia perfetta, secondo Valerie: gli abbracci non avevano senso per lei, non erano una manifestazione d’affetto; il vero affetto era quello che proveniva dalle parole di qualcuno che tenta di infonderti coraggio con il solo potere di un ‘’tu sei migliore di tutte loro’’. Valerie desiderava con tutto il cuore che un giorno quelle ragazze che la ignoravano e la prendevano in giro cominciassero ad essere gelosa di lei, di quello che faceva, di chi frequentava, giusto per poterle ignorare come loro avevano fatto con lei.
Erano quelli i pensieri che affollavano la testa di Valerie mentre sentiva discorsi senza senso su ‘un paio di scarpe che devo avere assolutamente’, ma quella volta no, non ci sarebbero state lacrime, ma solo un sacco di risate con le amiche. Valerie viveva nella periferia di Irving, altrimenti detta Ovest di Irving con sua madre Rachel,infermiera, suo padre Vin, sceriffo e suo fratello minore Ed. Le piaceva a vivere li, anche se l’ambiente le rimaneva un po’ stretto: sempre le stesse facce, sempre i soliti posti, sempre tutto uguale. Aveva bisogno di novità, di respirare aria nuova, di cambiare le sue abitudini.

-Ragazzo, ci sono novità.
Disse il signor Dalton in tono abbastanza serio
-Mi dica
Replicò Rick distogliendo lo sguardo dalla finestra.
L’uomo gli porse una lettera sigillata che recava il logo dell’ufficio. Rick cominciò a leggere, serio e preoccupato. 

“Signor Richard Oliver Benson,
date le sue notevoli qualità, i dirigenti dello Studio Legale di Dallas hanno ritenuto opportuno mettere alla prova le sue conoscenze trasferendo in via definitiva presso il comando dello sceriffo ad ovest di Irving, Texas.
Questo le permetterà non solo di fare esperienza, ma soprattutto di aggiungere notevoli informazioni al Suo curriculum vitae.” 

-Mi dispiace. Non era mai stata presa questa decisione. Per qualsiasi domanda, rivolgiti pure a me. Ti sembrerà retorico, ma mi dispiace davvero.
Ripeté il signor Dalton.
Rick fece cenno che non doveva preoccuparsi, d'altronde non era colpa sua se volevano decentrarlo ad Irving.
-Ovest di Irving? Ma è lontanissimo da qui! Quindi significa che devo trovarmi casa.
-La parte ovest di Irving sta diventando una specie di paese a sé stante, hanno bisogno di funzionari, ed è per questo che hanno deciso di mandarti lì: potrai mettere in pratica tutto quello che hai imparato qui e farti le ossa in caso tu voglia poi aprire un tuo studio personale. Non la prenderei come una notizia del tutto negativa.
-Si, ma dovrò andare a vivere là. Come faccio?
-Di quello non ti devi preoccupare. Il comando possiede, sopra gli uffici, alcune camere destinate allo sceriffo e al vice, e siccome sarai a tutti gli effetti il vice sceriffo, vista la laurea, avrai diritto a vivere lì. Il tuo superiore vive a un isolato dal comando, in qualsiasi momento tu avrai bisogno, lui sarà da te per aiutarti.
In un secondo, la vita di Rick era passata da ‘molto facile’ a ‘molto complicata’. Avrebbe dovuto lasciare tutto e diventare un uomo. 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: agnem