8) Le
allieve...
Direi che è ora di
rispondere ai commenti (perdonooo!!!) ma presa da mistico furore scrittorio
scrivevo correggevo e pubblicavo immediatamente.
Quindi:
-Gufo_Tave:
Teoricamente
la storia è per una buona percentuale seria...Teoricamente
^^
-Killkenny:
Sì
ce ne saranno molti sul genere cupo (esigenze di copione). Per quanto riguarda i
cattivi tra pochissimi capitoli (massimo tre ma le mie previsioni sono molto
imprecise =P) si saprà qualcosa in più...
-ColdFire:
Beh
son contenta se ti entusiasmi la storia ^^. Beh sì Saori che ammette di aver
sbagliato è pura Apocalisse. Ma per sua (s)fortuna in questa fic. ha un
cervellino ho un po' più grande. Ah sì c'è anche il mio amore sul prenderla per
i fondelli ^^
-SHUN DI
ANDROMEDA
A
questo punto ti faccio gli auguri io ^^. E ne approfitto per ringraziarti sia
del commento che dell' augurio ^^
Rispondo
a una tua frase:
=Perchè questa sfiga
immane di avere come maestri "i piccoli attila"?=
A
dire il vero sono più sfigati i maestri visti i tipini con cui avranno a che
fare.
Ed
ora annuncio:
=Parto
tra pochi giorni e quindi non assicuro che il capitolo di Agosto arrivi in tempo
poichè partirò anche ad Agosto...Spero di poter rispettare i tempi. In caso
contrario a Settembre ^^
Ed
ora a voi il capitolo ^^
***
-Ti fermi due
secondi! Mi stai facendo venire il mal di mare...- ringhiò innervosito Ikki
verso Seiya, che marciava avanti e indietro, incautamente, davanti alla fenice
-E ti ricordo per l'ennesima volta...-
-Oh che palle lo
so! Non sono io che devo fare il maestro bla. bla. bla...- replicò seccato -Ma
le vostre facce mi mettono addosso l'ansia pure a me...Tranne quella di Shiryu
ovvio, lui è l'unico contento-
-Leggermente
ebete però-
Seiya non
potè controbattere. Il dragone sembrava veramente un ebete con quel sorriso
sognante.
-Terra chiama
Shiryu! Terra chiama Shiryu! Houston abbiamo un problema!- fece
Seiya
-Idiota...-
commentò freddamente Hyoga, mentre Seiya passava un mano davanti alla faccia del
cinese
-E smettila!-
disse stizzito Shiryu scostando la mano di Pegasus
Una manata sulla
testa di Seiya fece voltare tutti verso il giapponese, il cui orecchio era ora
in ostaggio in mano ad una donna
-Seiya quante
volte ti devo dire di mantenere un contegno adatto al tuo
rango???-
-Ahia! Castalia
lasciami ti prego!- ululò di dolore
Seiya
-Ti lascerò
quando avrai capito la lezione-
-E allora temo
che dovrà dire addio al suo orecchio- commentò una voce profonda alle loro
spalle
Tutti, o almeno
chi poteva, si voltarono verso la massiccia figura di Cancer, accompagnato da
Pisces e Capricorn, in lontananza li seguiva l'Innominato, per una volta
totalmente assorto nei suoi pensieri, tanto da non sentire la provocatoria
battuta di Death Mask.
-Molto
spiritoso- mugugnò Seiya
-Nobile
Cancer...Seiya!- rimbrottò l'allievo
-Nobili Saint,
Innominato- salutò un'altra voce femminile -Suvvia Castalia non sei riuscita ad
infilargli qualcosa in quella zucca vuota negli anni passati, ormai mi pare
troppo tardi per rimediare- disse Shaina
-Oh grazie
Shaina-
-Intanto non ti
verrà staccato un orecchio-
-Come mai qui?-
disse poi Seiya guardando la sua maestra e poi la sua compagna,
interrogativo
Shaina indicò
con un cenno della testa dietro a se e Castalia fecce cenno di avvicinarsi a
qualcuno.
Dietro a Ophiuco
stava seduta su una colonna abbattuta, piuttosto scompostamente come al solito,
un fanciulla dalla lunga e selvaggia chioma castana.
Dall'altro lato
arrivavano altre due fanciulle: una minuta dai lisci capelli neri e la
carnagione degli orientali, l'altra dalla folta capigliatura bionda e la pelle
scurita dal sole, dal fisico tonico e proporzionato.
Quella seduta si
alzò lentamente andando a raggiungere le altre e salutandole con un cenno della
mano, accostandosi a loro.
-In breve ecco
le allieve- disse asciutta Castalia
Il quartetto
giunto poco prima era lì probabilmente con l'intento di non perdersi la
scena.
Shaina richiamò
l'attenzione della giovane che l'aveva accompagnata.
-Nobile Shun,
lei è Cristina la vostra allieva-
Silenzio...
Le altre due
sghignazzavano fortunatamente nascoste dalla maschera, mentre la terza guardava
incredula il suo maestro, ricambiata fra l'altro poichè Shun tutto si aspettava
fuorché quella fanciulla che a momenti era più alta e massiccia di lui, e sì che
negli ultimi anni si era irrobustito parecchio.
-Io credevo
fosse l'allieva di Ikki quella- disse con un fil di voce Seiya, pronto a
scoppiare a ridere
-Per
evidenti...problemi...di carattere...Athena ha trovato fosse meglio affidarla ad
un maestro molto paziente- e Shaina
sottolineò attentamente la parola molto
-Oh beh...-
iniziò Shun, sempre con volto stupito, ma con un accenno di sorriso -...Non vedo
dove sia il problema!-
Essendosi i guerrieri titolari rassicurati (più o meno) le altre allieve vennero affidate ai loro nuovi maestri, tuttavia il giovane saint di Andromeda continuava a guardare di sottecchi la sua...allieva. Il solo pensiero gli dava agitazione, avrebbe chiesto maggiori informazioni a Shaina su quella ragazza, qualla sottolineatura sulla pazienza gli aveva messo inquietudine...
-Scusate ma non erano quattro le fanciulle?- chiese a quel punto Seiya, notando che Hyoga non aveva ancora avuto la custodia della sua allieva.
-Infatti, la quarta arriverà fra un mese, è già in viaggio dal luogo del suo primo addestramento...-
-Perfetto.- Commentò solamente Cygnus con voce atona.
Isilpeko (AHIA ndDivina Autrice, inciampata su di un misterioso filo apparso dal nulla) allora riemerse dai suoi pensieri come d'incanto, un sogghigno enigmatico si era dipinto sul suo volto immortale, incrociando le braccia si portò allora vicino a Mask
-Dì tu alla...dea- disse con sarcasmo sfacciato -Che un paio di mie conoscenze stanno venendo a farci visita-
-Uh sì giusto ci servivano un altro paio di Specter, vedi che ci liberiamo dell'asino alato- replicò l'altro sempre nella stessa lingua
-Vi dispiacerebbe usare una lingua civile?- commentò leggermente seccato Pisces osservando una delle sue inseparabili rose rosse
-È una lingua civilissima per tua informazione-
-Ma noi non la parliamo quindi siete pregati di esprimervi in una lingua comune- sentenziò seccato Shura, che già aveva sentito aria di battibecco fra Cancer ed Aphrodite, e lui a differenza degli altre tre era lì per ordine di Athena, che gli aveva chiesto di supervisionare 'gli affidi', non aveva alcuna voglia di fare da balia a quei due.
Sinceramente non capiva il perchè di una tale preoccupazione per tre reclute, tra le quali una era una piantagrane come poche. Nessuno se ne sarebbe interessato più di tanto. Certo erano possibili guerrieri in più, ma non era nemmeno detto arrivassero al termine dell'addestramento. Ma era un ordine della dea, e l'ordine seguiva sicuramente un piano più complesso e prestabilito.
"Questa volta la ragazzina mi ha stupito" rimuginava lo Specter "Con una tale concentrazione di Gold a i pochi che si erano avvicinati se la sono battuta in ritirata, oltretutto Meiko mi ha portato splendide notizie, almeno una l'abbiamo trovata, un po' poco per cantar vittoria, ma è comunque qualcosa. Arianne ormai deve esserle già dietro. Ma guarda te se devo scomodare tutti quanti per colpa della bietola..."
***
"Ma guarda te se dovevo finire qui a morire surgelata..." pensava fra se e se Arianne, dalla sua postazione, non tanto privilegiata, osservava la finestra della stanza d'albergo da ormai mezzora e la sua "protetta" si era affacciata si e no tre minuti. Aveva intravisto capelli biondi e una mano piccola e bianca. Indizzi utilissimi, in fondo lì non c'erano tante donne bionde e minute, solo qualche centinaio.
"Ma che..? Oh fantastico, guardiamo il lato positivo,muovendomi mi darò una scaldata..."
Due ombre si avvicinavano velocemente all'albergo, con pochi balzi saltavano di cornicione in cornicione, la loro agilità era sovrumana, la facilità con cui stavano terminando la 'sclata' non apparteneva alle capacità dell'homo sapiens, Arianne allora seguì i loro passi, cercando di non farsi scoprire e l'effetto sorpresa le avrebbe giovato molto, non fosse che mentre era alla distanza ideale uno dei due bestioni si fosse voltato...
"Fantastico!"
...E l'avesse vista. Arianne saltò allora su uno dei terrazzi per aver più spazio subito seguita dal suo avversiario, mentre l'altro continuava la scalata.
Il cloth di Arianne aveva già diffuso i primi veleni e la Creatura dopo pochi secondi di vicinanza pareva già più lenta e affaticata.
"Vediamo se sei così stupido come dicono"
Se l'avversario fosse stato abbastanza imprudente da avvicinarsi ulteriormente, la guerriera avrebbe potuto ferirlo ed i veleni avrebbero fatto il resto...Ma anche quel piano incontrò un imprevisto, l'altra Creatura aveva già raggiunto la stanza della ragazza che doveva proteggere, una volta sfondato il vetro era riuscito a mettere con le spalle al muro la fanciulla.
-Spiacente ma credo che dovrò tagliar corto- borbottò attaccando per prima, l'essere cadde a terra, abbattuto facilmente. -Tutto fumo...-
Un grido la distrasse dal cadavere e saltando come aveva fatto l'altro avversario raggiunse la stanza, ormai devastata. Scheggie di legno e vetro formavano un tappeto tagliente nei pressi più della finesta, i calcinacci e lo stucco del muro si erano posati a terra come la neve che scendeva all'esterno.
La bestia che aveva di fronte era leggermente più piccola dell'altra, ma sicuramente aveva una faccia
(un muso)
più sveglio, difatti appena Arianne fu entrata nella stanza ed i primi miasmi avevano raggiunto le narici della creatura, quella aveva cercato di caricarsi in spalla la fanciulla per poi fuggire, sapendo di dover fuggire, perchè la giovane donna era più forte. L'ultima cosa, prima del vuoto opaco della morte, che Arianne vide negli occhi dell'essere fu la paura, prima che cadesse a terra agonizzante.
La ragazza, tremando, si appiattì ulteriormente contro il muro, nonstante il tremore delle membra le rivolse uno sguardo pieno di coraggio
-Uccidimi se è quello che vuoi ma sappi che la mia casata non avrà problemi a rimpiazzarmi-
La donna di fronte a lei sghignazzò, mentre la scrutava. La sua condotta in quel momento era indecorosa, se l'avessero vista nessuno le avrebbe risparmiato una bella sgridata. Bel modo di combattere, tremare ignominiosamente davanti ad un nemico, si costrinse al coraggio, mentre le esalazioni provenienti dalla corazza nera della guerriera le stordivano la mente, facendo sì che i suoi pensieri fossero deliranti e sconnessi.
-Se ho abbattuto i due bestioni evidentemente non sono in combutta con loro...-
-Grazie agli dei...- sospirò di sollievo
-...Ma potrei benissimo esserlo con qualcun altro...- si affrettò a correggersi perché la ragazza stava già studiando la porta per darsi alla fuga -...Ma per tua fortuna non lo sono, perciò tu vieni con me.-
-No!-
-Oh sì...-
Se la caricò in spalla e si avvicinò alla finestra, incurante dei calci e dei pugni che la ragazza, d'un tratta combattiva, le rifilava. I compagni dei due nemici abbattuti stavano arrivando, probabilmente perché i loro 'amici' non avevano ancora fatto ritorno. Poi vide qualcosa e sorrise nella notte.
Arianne si lanciò dalla finestra, mentre il grido di terrore della ragazza squarciava la calma fittizia della notte.
***
-Andate, e non vi azzardate a tornare senza di lei- aveva ordinato
La guerriera camminava impazientemente avanti e indietro, quel comando era stato dato oltre un quarto d'ora prima, perciò aveva mandato gli altri a controllare, colta da un brutto presentimento. Il calore emanato dalla sua armatura aveva creato un piccolo spiazzo privo di neve.
Nemmeno un fiocco candido si era posato sulla nera corazza, che curiosamente spendeva di bagliori rossastri, sciogliendosi in una sottile nebbiolina che circondava lo spazio di tenera erbetta bruciacchiata, e proteggeva parzialmente la donna facendone sbiadire i contorni, la figura era così simile ad un miraggio, forse è meglio dire uno spettro maligno, che da dietro la maschera nera, che ne celava il volto, scrutava il mondo oltre la coltre di vapore acqueo.
Il suo cosmo divampò, e divenne fiamma ardente di nero Inferno quando un grido attraversò la notte, sonoro testimone del fallimento. Del suo fallimento.
A quel grido di puro terrore un urlo, che definere ruggito non sarebbe sbagliato, si unì assordante, carico di rabbia e furia.
La neve, sfrigolando, svanì cento metri intorno all'incandescente figura.
To be continued...
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