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Autore: sonia1977    30/12/2012    2 recensioni
Una storia d'Amore che inizia a Natale e termina a Natale dell'anno seguente, in tre semplici atti.
Tra regali semplici e carole natalizie...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I Fiori d'Argento

 

La Sala Grande era addobbata a gran festa e gremita di studenti che chiacchieravano ridendo mostrando i loro regali, perché essendo Natale, erano tutti liberi; eppure anche in quel clima di bagordi c’era chi era finito in punizione e doveva scontarla: Harry Potter e Severus Piton percorsero velocemente la Sala d’Ingresso diretti verso la Foresta Proibita sotto lo sguardo compassionevole di studenti e insegnanti.
“Potter, oggi sconterai la tua punizione raccogliendo ingredienti per me” affermò glaciale l’insegnante quando raggiunsero una radura scarsamente illuminata,
“Fai quello che ti pare, ma guai a te se ti allontani troppo” aggiunse, e si sedette su un tronco caduto appena pulito dalla neve, cominciando a leggere.
Harry lo guardò accigliato e bellamente ignorato gli si sedette accanto e -decidendo di non sfidare la sorte- imitandolo si mise a leggere un libro sugli incantesimi difensivi che gli aveva regalato Hermione.
Dopo molti minuti chiese titubante: “Professore posso… mi può spiegare questo incantesimo: Fianto Duri?”il mago gli fece un cenno affermativo.
 “Il Fianto Duri è la combinazione tra il Protego Maxima e il Repello Inimicum, crea una barriera che polverizza qualsiasi corpo tenti di superarla, se usato associato ai precedenti risulta ancor più letale.” Spiegò sbrigativo.
Passarono così quasi l’intera giornata e quando ad Harry vennero i crampi per la fame e per il freddo, Piton sbottò: “Potter osserva il cielo” Harry alzò il capo e quello che vide lo lasciò senza fiato: dei timidi fiocchi di neve scendevano come lacrime gelate dal cielo blu oltremare, era notte eppure non lo avrebbe mai detto perché il campo di fiori sotto di loro cominciò ad emanare una luce argentata e illuminò la radura a giorno.
“Questi sono i Fiocchi d’Argento” affermò Severus ed Harry sgranò gli occhi.
“Non credevo si potessero trovare anche ad Hogwarts, sono rarissimi, servono per creare unguenti contro le bruciature!” esclamò sorpreso ed eccitato.
“Esatto. Cinque punti a Grifondoro. Ora raccoglili, poi torniamo al castello, la tua punizione è terminata” affermò alzandosi, scrollando le vesti e il mantello. Harry si alzò e ne raccolse dieci li mise dentro una scatolina opportunamente consegnatagli dall’uomo e notò che i leggendari medicamenti brillavano, ancora vividi, mentre si apprestava a chiuderla così si voltò interrogativo.
“Brillano perché la loro magia risiede nei petali” detto questo, Severus afferrò brutalmente la scatolina e se la mise in tasca incamminandosi celere con Harry che incespicava cercando di tenere il suo passo.
Al limitare della Foresta si bloccarono davanti al tappeto di neve alto quasi fin sopra al ginocchio, il professore l’osservò assorto ed inconsciamente mormorò: “Il sole brilla e la neve sembra il mare” al suo fianco Harry sorrise,
“Ha ragione, sembra infinita…” e il giovane allungò una mano e afferrò saldamente il braccio del suo insegnante, lo voltò e allacciò saldamente al suo polso un semplice bracciale d’argento, che aveva preventivamente staccato dal proprio, sperando di essere visto.
Prima di poter fare una qualsiasi domanda Severus l’osservò con totale sconcerto.
“È Natale Professore! Lo conservi bene, ci sono molto affezionato. Buon Natale” disse, estrasse la bacchetta e con un rapido movimento si aprì un varco in quell’oceano di neve; e Severus rimase lì ad osservare la luna riflessa sulla superficie ghiacciata del Lago Nero.
 
L’indomani a colazione dopo pochi minuti dall’inizio tutta la tavolata dei Grifondoro si chiedeva sconcertata perché dopo aver adocchiato Severus Piton ad Harry Potter era scappato un gioioso sorriso e qualche nota incostante di una carola natalizia. Infatti, all’insaputa di tutti il giovane aveva notato un insolito scintillio argentato quando il pozionista aveva allungato una mano verso la caraffa per versarsi il caffè nero come ogni mattina.

  
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