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Autore: Harella    30/12/2012    2 recensioni
La storia di Raven incomincia nel 1753, il 21 settembre,
quando per la prima volta vide la luce.
I suoi genitori e i suoi due fratelli maggiori le hanno sempre detto,
che quel giorno,
il ghiaccio che copre il laghetto in giardino per più di sei mesi l'anno,
si sciolse dopo il suo arrivo sulla terra.
Da quel giorno, tutti i nobili del nord America contarono sulla forza, sullo spirito,
sul potere di quella giovane vampira dai capellli blu.
Nonostante fosse figlia di un vampiro ex umano e della regina dei sanguepuro d'America,
tra pochi secoli verrà obbligata ad ereditare il potere del casato e a sposare suo fratello maggiore Igor,
il giovane sanguepuro dagli occhi zaffiro.
Portroppo i due non sono assolutamente daccordo col matrimonio programmato,
lui desidera passare la sua vita immerso negli studi,
mentre lei sono ormai cent'anni che lavora come hunter e sogna di stare nell'associazione per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Home sweet home
 
 
 
 
 
02 novembre 1810
 
 
 
 
Arrivati al fronte della viuzza tra gli altissimi alberi,
 
che portava al palazzo arroccato su un basso monte, 
 
quasi definibile collinare,
 
era tutto coperto di candida neve 
 
La carrozza aveva lasciato spazio a delle slitte trainate da tre lupi bianchi ciascuna, 
 
che si arrampicavano più agilmente dei soliti cani da slitta. 
 
Dovevano esserci circa quattro gradi sotto lo zero,
 
infatti non faceva ancora freddo e aveva smesso di nevicare.
 
Mi accoccolai sotto le coperte di pelo al calduccio con Igor alla guida, 
 
ho sempre adorato la sua tranquillità, riesce sempre a rendermi felice 
 
e mentre si trova difronte a dei lupi è considerabile un vero capobranco, 
 
ancora non ho capito il perché, ma tutti i lupi si sottomettono a lui.
 
Il paesaggio completamente bianco conferiva a tutto un aspetto magico e leggiadro,
 
la gioia di rivedere la mia terra natale, 
 
fece scomparire la malinconia che la Provenza mi aveva lasciato nel cuore,
 
desideravo non doverla lasciare mai più.
 
Giunti all'imponente cancellata del castello scesi velocemente dalla slitta, 
 
sentivo il cuore battermi forte nel petto,
 
l'euforia mi stappò qualche lacrima di gioia e subito, 
 
incominciai ad esplorare per cercare qualcosa che fosse cambiato rispetto a come lo ricordavo. 
 
Trascinavo i miei fratelli da una parte all'altra del piazzale frontale,
 
Il lago ghiacciato, il bosco, le stalle
 
e la stessa villa erano perfettamente come li ricordavo, 
 
anche la servitù era la stessa sempre giovane e sorridente.
 
Intanto due enormi lupi/sigillo creati dalla magia di mia madre prima della nostra partenza,
 
per tenere sotto stretta sorveglianza il castello e i nobili, 
 
le si avvicinarono.
 
Ella scese della carrozza, e con grande eleganza e femminilità posò le mani sulle fronti bestie,
 
che si trasformarono subito in polvere presto portata via dalla gelida brezza,
 
assorbì così tutta la memoria accumulata dai due 
 
sugli avvenimenti più significativi dei quattro anni trascorsi in Provenza,
 
Purtroppo negli ultimi tempi addirittura considerabili brutali,
 
la vidi subito correre in casa, il suo volto sembrava percorso da anni di sofferenza,
 
Igor e Dakos assistendo a tale spaventosa vicenda la seguirono perplessi. 
 
Io fui presa in braccio da mio padre e portata via, verso la stalle
 
       << Cosa succede padre? >> chiesi timorosa
       
       << Affari tra sangue puro probabilmente, piccola mia lasciamoli un po soli >>
      
       << Ma io voglio sapere >> sussurrai timidamente
      
       << No Raven! Tu saprai solo ciò che ti è debito sapere, 
   
          sei ancora giovane per prendere parte alle questioni politiche stai, qui da brava! >>
 
Non avevo mai visto mio padre così nervoso, 
 
gli occhi di quel caldo castano erano percorsi da serpentine infuocate, 
 
la sua voce tremante e severa voleva nascondermi la verità che lui conosceva. 
 
Il suo sguardo così simile a quello di Igor , ugualmente rassicurante, 
 
dolce ma scosso profondamente da ansie non rivelate mi ricordarono quella sera al castello Lorainnes.
 
Dopo circa venti minuti vidi comparire Igor da dietro il portone in legno chiaro delle stalle,
 
il suo viso era particolarmente pallido e gli occhi avevano perso la loro energia di sempre.
 
       << Allora figliolo è giunto il tempo, non è vero? >>
 
       << Si padre, i nobili del nord stanno perdendo il senno per colpa degli influssi negativi causati dalla lontananza di "Lei",
 
           e i livello End che da prima erano già pericolosi, ora sono in assoluto fermento, 
 
           "lei" si è svegliata definitivamente >>
        
       << Speravo che questo giorno non arrivasse mai, 
 
          o perlomeno non arrivasse così presto >> Liam abbassò gli occhi portandosi una mano tra i morbidi capelli blu
  
       << La nobile madre sta già informando i sangue puro e il consiglio degli anziani a livello mondiale, 
  
          voi siete incaricato di avvisare l'associazione, 
 
          l'udienza si terrà alla villa trsa pochi giorni >> Disse Dakos teletrasportandosi dietro al fratello parlando con un aria seria come non mai 
 
impartì i pochi ordini dettati probabilmente da mia madre, 
 
e mi fece portare da Igor nelle mie stanze.
 
 
 
 
 
 
Non capivo assolutamente nulla, ma ero preoccupata,
 
tutti erano agitati e dai cuori percepivo la loro tristezza. 
 
Mentre io, 
 
io non sapevo nulla, neanche cosa fare,
 
oltre a stare in silenzio fissando mio fratello in cerca di spiegazioni.
 
Igor mi fece sedere sul divanetto di morbido velluto rosso in fronte alla grande finestra della mia camera, 
 
cercò di apostrofare qualcosa ma il tutto si traduceva in lunghissimi e snervanti sospiri, 
 
non riuscendo a parlare dall'ansia, 
 
volgeva gli occhi al cielo camminando su e giù per la stanza ansiosamente. 
 
Solo dopo circa un quarto d'ora esordì in un dolce sorriso dicendo calorosamente 
   
       << Vieni facciamo un bagno caldo con un po di calma riuscirò a darti tutte le spiegazioni che meriti >>
 
       << Si, fratello mio >> 
 
Le inservienti prepararono la vasca d'ottone decorato con acqua calda aromatizzata alla mora e muschio bianco,
 
era proprio quello che serviva per rallegrare quegli animi ormai spenti,
 
la mia mente era fissa ad un solo snervante pensiero, 
 
quella presenza oscura chiamata da mio padre "lei".
 
Chi era questa "lei"? Perché la sua comparsa che pareva già annunciata nessuno si era prevenuto per fermarla?
 
Igor si tolse la giacca e il gilet di velluto verde scuro, 
 
li appoggiò su di una poltrona vicino alla porta della sala da bagno,
 
si sbottonò la camicia e si inginocchiò alla mia schiena sbottonandomi il pesante vestito,
 
dopo esserci spogliati entrammo nella grande vasca da bagno. 
 
Igor ed io abbiamo sempre fatto il bagno insieme, 
 
infatti era più facile parlare nei momenti difficili in un luogo così rilassante,
 
Lui è la persona per cui io venderei l'anima,
 
io per lui, sono l'unico mondo.
 
       << Dolce, piccola, mia Corvina >> disse lui lentamente, mentre mi scioglieva le trecce nell'acqua
 
       << Nobile Igor io voglio sapere, davvero non riesco a capire cosa succede >>
 
       << Cara Raven, quello che sentirai non ti piacerà affatto >> fece una breve pausa per schiarirsi le idee e continuò 
  
       <<  Ricordi quando ti raccontai della scala gerarchica dei Vampiri? E della nascita del nostro casato? >>
 
       << Si fratello mio, mi parlasti di una nobile sangue puro che portava il nome di Yuska Hiska, 
 
          una vampira dall'animo cattivo che era interessata praticamente solo allo sterminio degli umani,
 
          durante la grande guerra ormai cancellata dai libri di storia,
 
          lei fu una dei nobili contro la ripopolazione della razza umana ormai quasi estinta >> 
 
       << Esattamente, tu sei la donna più forte tra quelle nate nella nostra famiglia, 
      
          il tuo potere di mezza hunter e mezza sangue puro dona al tuo organismo sia forza che equilibrio >> Igor tirò un sospiro 
  
       << Sappi che il tuo è il corpo perfetto per far rinascere l'antica regina, 
 
          Yuska prima che l'antico re Kuran le strappasse il cuore sprigionò una terribile maledizione di reincarnazione. 
 
          Questa cita: La principessa dal sangue bastardo verrà sacrificata per dare nuova vita alla sottoscritta dama 
         
          suprema, io regina del Corvo non morirò nè oggi nè mai.
 
       << Io quindi sono un tramite? giusto? >> i miei occhi si riempirono di lacrime 
 
       << Igor ho paura >>
 
       << No piccola, non aver paura. Troveremo un metodo per non farla uscire mai, 
 
          non ti lascerò morire non ti lascerò mai, fidati di me >> Igor mi strinse a se amorevolmente. 
 
Uscimmo dalla vasca e ci asciugammo infilandoci nelle vestaglie, 
 
ormai era notte inoltrata e ci addormentammo vicini stretti in un abbraccio, 
 
in quell'istante tutto pareva essersi tranquillizzato, 
 
stando stretta a lui avrei anche potuto smuovere le montagne.
 
Questo, è tutto ciò che ricordo prima della mutazione in quella creatura dalla doppia personalità, 
 
e con quei ingestibili poteri, 
 
quell'essere che sono tuttora.
 
 
 
 
                                                                         Yuska Hiska
 
 
 
 
04 dicembre 1810
 
Il mese successivo al nostro ritorno in America, 
 
i capi dei casati principali e il circolo degli anziani si riunirono  nell'ala est della villa adibita a sala trofei.
 
Il profumo sprigionato dai sangue puro ospitati nel maniero imprimeva l'aria a tal punto,
 
che mio padre dovette allontanarsi e andarsene a caccia nel bosco, per non sentirsi minacciato.
 
Igor era ormai da ore chiuso in camera di Dakos, 
 
probabilmente era teso come le corde del violino che suonava per scaricare la tensione,
 
quella canzone che echeggiava nell'aria trasmetteva una grande pace, 
 
ma un orecchio ben allenato poteva ben sentire nelle note più alte il suo profondo disagio.
 
Mia madre ed io, invece, eravamo difronte alla gigantesca porta in legno scolpito della sala dei trofei,
 
mia madre mi stringeva con forza la mano
 
         << Raven sei davvero pronta a scoprire cosa ci attenderà? >> si inginocchiò, 
 
la guardai dritta nei brillanti occhioni blu, che cercavano di nascondere le imminenti lacrime e mi disse 
  
         << Bambina mia io non permetterò che loro ti facciano del male, 
 
            ricordalo sempre il mio compito è proteggerti,
 
            se hai paura chiudi gli occhi e concentrati fino a visualizzare la tua camera, 
       
            se sarai abbastanza motivata riuscirai a teletrasportarti >> 
 
         << si, nobile madre >> 
 
Non sapevo cosa aspettarmi, 
 
probabilmente non ero pronta ad attraversare quella porta.
 
Ricorderò in eterno quel terribile incontro. 
 
Entrammo nella grande sala, 
 
sulle pareti tappezzate d'affreschi raffiguranti scene di caccia intervallati 
 
da enormi finestre vi erano anche i teschi dei più grandi animali boschi,
 
al centro della stanza, un tavolo rettangolare intagliato artigianalmente, 
 
ospitava attorno ad esso una moltitudine di poltroncine,
 
sulle quali vi sedevano tutti i vampiri più nobili a livello mondiale. 
 
Eravamo seguite dai miei fratelli che si guardavano attorno attoniti, 
 
appena ci videro, tutti nobili si alzarono dalle loro poltrone di velluto rosso chinando la testa in segno di rispetto, 
 
qualcuno tra gli anziani alla mia vista fece strane smorfie,
 
altri parlavano tra loro fissandomi attentamente,
 
altri ancora come un bel giovane dai capelli castani e occhi penetranti, 
 
che doveva avere qualche anno più di me, 
 
mi si avvicinò affiancato dal padre, 
 
mi sorrise e mi strinse la mano, 
 
capì anche da quel solo lieve contatto, 
 
che quel bambino non era come gli altri, 
 
aveva qualcosa di misterioso un pesante fardello che doveva portare da solo,
 
e che aveva paura di maneggiare. 
 
Ci sedemmo tutti e il colloquio incominciò:  
 
         << Tutti sapete il motivo della vostra convocazione >> Il nobile Igor incominciò il discorso poi lasciò la parola ad Ella
 
         << La Maga Bianca fondatrice del nostro potente casato si è svegliata nel corpo di mia figlia.
 
            Molti anni prima della rinascita della civiltà umana, sulla terra, 
 
            vivevano delle creature dalla forza spaventosa e dall'intelligenza superiore a qualsiasi altro essere vivente.
 
            Questi individui chiamati vampiri, diedero origine a una florida società,
 
            basata sulla pace e organizzata in modo gerarchico, capeggiata dai 5 re dei 5 continenti e dalle 7 regine.
 
            Dall'unione di questi, nacquero le più nobili stirpi di principi sangue puro,
 
            tra i quali Yuska la bella figlia del re Hiska d'Alaska governatore di tutte le Americhe.
 
            La principessa famosa grazie ai capelli corvini e occhi zaffiri,
 
            fin dal suo primo millennio di vita, incominciò a dilettarsi con la magia alchemica,
 
            fino a diventare talmente potente che prese il nome di maga bianca. 
 
            Durante la grande guerra che nessun libro di storia osa raccontare,
 
            svolse uno dei ruoli fondamentali, quello di sterminatrice.
 
            La principessa del Corvo, fu infatti la prima a dettare disordine e distruzione in quel pacifico mondo, 
 
            dove umani e vampiri vivevano in simbiosi anche se gli uni prede e gli altri predatori.
 
            Come tutti sapete, tra i sangue puro vi era l'obbligo di procreare solo tra simili,
 
            ma purtroppo all'amore non si è mai potuto comandare, 
 
            così molti dei numerosi figli dei primi re lasciarono il trono unendosi agli umani 
 
            i quali figli di sangue misto erano di classe inferiore ai primi nonostante la loro discendenza comunque nobile
  
            e molti di voi qui presenti ne sono la prova >> 
 
Mia madre si fermò per prendere fiato e sospirando profondamente, 
 
ma con inestimabile eleganza riprese il discorso con molta rabbia in voce
 
          << Anche Yuska era l'amante di un umano ma questi fu trasformato e cieca dalla rabbia entrò nelle grazie dei suoi demoni interiori
     
            in un circolo vizioso durato fino alla sua morte, lei si schierò contro tutti i capo stirpe dei nostri casati e anche contro il suo stesso padre
 
            fu fermata dopo aver sterminato grandemente i nobili e dopo aver trasformato un numero spropositato di umani.
 
            prima della sua morte la maga promise il suo ritorno dannando il suo stesso casato, 
 
            la leggenda narra che appena prima di trasformarsi completamente in scaglie di vetro disse: 
 
          " La principessa dal sangue bastardo verrà sacrificata per dare nuova vita alla sottoscritta dama suprema, 
 
            io regina del Corvo non morirò né oggi né mai." >> 
 
La mora si sedette sulla sua poltrona e Dakos continuò mentre i nobili sgranavano gli occhi sbigottiti, 
 
un tale comportamento era inaudito per un sangue puro,
 
quella poteva essere una scena definibile pietosa, 
 
ma nessuno osò commentare.
 
         << Signori quella leggenda è oggi divenuta realtà, mia sorella minore Raven Hiska Ohak è il tramite,
 
            il suo sangue ne puro ne umano tiene chiuso un tremendo segreto, 
 
            la sua forza è paragonabile a quella di un Hunter ma il suo potere è quello di un sangue puro. 
 
            Voi potreste sentirlo se solo lo annusaste, quindi anche se è contro ogni logica morale, 
 
            voi oggi capirete nel modo peggiore che possa esistere la forza della nostra principessa. 
 
            Raven posa qui la tua mano >> Dakos mi poggiò un vassoio d'argento dinnanzi 
 
         << Raven è per il tuo bene non sarà tanto doloroso, durerà poco vedrai >> disse Igor mettendosi dietro le mie spalle e accarezzandomi i capelli sorrise  
 
         << Si >> risposi con la voce tremante. 
 
Già immaginavo cosa mi sarebbe accaduto, 
 
posi timorosamente la mano sul vassoio e mia madre si allontanò per sviare la scena, 
 
i nobili fissavano increduli mio fratello, 
 
quello che da li a poco sarebbe accaduto non si era mai visto o perlomeno non pubblicamente.
 
         << Scusami piccola mia >> Dakos estrasse dal fodero in cuoio appeso alla sua cintura un pugnale argento scintillante,
 
lo impugnò con forza, 
 
sollevandolo in aria lo spinse brutalmente nel dorso della mia mano, 
 
trafiggendomi da parte a parte. 
 
Urlai dal dolore, 
 
Igor a stento sosteneva la scena, 
 
Dakos teneva gli occhi chiusi e la mano sinistra ancora stretta sul pugnale. 
 
 
 
 
Il mio sangue si espandeva velocemente, 
 
tingendo il vassoio di uno splendente color indaco,
 
i nobili dagli sguardi spenti,
 
mi fissavano con grandi occhi rossi che si dipinsero presto sui loro volti. 
 
Assaporavano il profumo propagarsi nell'aria, 
 
inebriati da quell'orribile sensazione di godimento e soddisfazione nel vedere altri soffrire.
 
Ero disgustata da quelle bestie, 
 
animali senza freni dal volto che tradisce,
 
quello stesso viso tanto simile ad un vero umano ma profondamente diverso.
 
Disgustevoli presenze delle quali il primo pensiero è chi ingannare o chi giudicare,
 
se solo non fossero così pericolosi sarebbero paragonabili a delle comare di alto borgo. 
 
 
 
 
Dakos estrasse con forza la lama, 
 
e mi avvicinò il candido polso alle labbra,
 
essendo ancora giovane le mie zanne non erano forti abbastanza da traforare la pelle di un sangue puro,
 
ma i vampiri più piccoli potevano risucchiare la forza con un semplice contatto, 
 
con quel bacio la ferita si richiuse immediatamente, 
 
Dakos si lasciò cadere sulla sua poltrona senza forze.
 
Quei "Cani" dei nobili erano affascinati da quell'insolita visione,
 
di un sangue così strano, così speciale, così minaccioso, 
 
che dopo varie ore di discussioni giunsero all'accordo di non uccidermi,
 
purtroppo qualcuno tra loro era più motivato di altri, 
 
tra questi mi affascinò un inquietante uomo vestito di porpora,
 
con due occhi blu come il mare scintillanti come il pomello del suo lussuoso bastone da passeggio.
 
Costui era Augusto Lorenzi, il sangue puro più nobile d'italia, chiamato da tutti il Conte.
 
La sua fama lo precedeva, 
 
nonostante io sapessi appena chi fosse quell'uomo, 
 
mi faceva tremendamente paura. 
 
Il suo sguardo penetrante mi teneva sotto stretto controllo, 
 
pareva volesse mettermi in un dannato circo per espormi come fenomeno da baraccone,
 
quello studio di ogni mio minimo particolare, 
 
accentuava ancor di più la mia repulsione nei suoi confronti.
 
 
 
 
Comunque, l'unica condizione su cui i nobili si accordarono unanime, 
 
fu quella di essere frequentemente monitorata dal concilio degli anziani vigilante sull'America del nord,
 
in più non avrei mai dovuto usare i miei poteri, 
 
se non per estreme necessità, 
 
ma anche sotto quest'ultime sarei dovuta essere seguita da un sangue puro.
 
Dopo qualche giorno tutti quegli odiosi individui ripartirono verso le loro terre natie,
 
così nella villa tornò la vecchia e splendida pace.
 
pian piano che il tempo passava il mio corpo subiva tremende variazioni, 
 
spesso gli arti non rispondevano e dolevano formicolando, 
 
costringendomi a lunghe settimane di assoluto riposo, 
 
per non dire delle convulsioni che continuamente mi percorrevano il corpo, 
 
queste dovute alla presenza dei miei poteri di sangue puro, 
 
ovviamente incontrollabili per un corpo fragile come quello di un livello B.
 
l'unica cosa che mi permetteva di sopravvivere era il mio sangue di hunter, 
 
che conferendomi la sua forza rallentava la degradazione delle mie carni.
 
Tre anni dopo il terribile incontro dei dannati cani del governo, 
 
i nostri cuori si rinvigorirono con la lieta nascita di Lorain, 
 
la mia prima sorellina, 
 
per fortuna nata come vampira comune e senza poteri particolarmente sviluppati,
 
fin da subito in lei scoprimmo uno spiccato senso musicale.
 
Dopo circa due anni dalla sua nascita mi trasferì nuovamente in francia,
 
dove appresi le tecniche tramandate dagli hunter della famiglia Ohak,
 
queste arti mi avrebbero permesso di accrescere il potere dell'hunter che c'è in me, 
 
con la speranza che questi riuscisse ad ostacolare il progredire della mutazione nell'essere perfetto,
 
quell'essere che Yuska tanto desiderava possedere.
 
In europa purtroppo non passai solo faticosi anni d'addestramento,
 
hai quali dedicai tutta me stessa, 
 
scoprendo che la caccia è la mia vocazione, 
 
ma dovetti anche affrontare le persecuzioni dei nobili, 
 
che assolutamente dovevano essere tenuti all'oscuro dei miei spostamenti e dell'uso dei miei poteri, 
 
ma dovetti pure preoccuparmi quel folle ed introverso italiano,
 
quel vampiro non solo era una bestia feroce ma anche uno scienziato mentalmente malato.




Ciao a tutti ^.^
Sono tornata e stranamente non sono in ritardo.
Ecco il nuovo capitolo,
fatemi sapere cosa ne pensate.
Spero abbiate passato un buon natale
e felice 2013,
un bacione
Harella
  
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