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Autore: Anna_styles99    30/12/2012    2 recensioni
E eccomi qua, di nuovo in viaggio.
È la terza volta in mano di un anno che mi trasferisco. A mio papà hanno fatto un’altra offerta di lavoro e per di più nella città che odio di più al mondo Londra.
La odio, lì piove sempre, fa sempre freddo e io odio il freddo. L’unico lato positivo della città è che ci vivono i One Direction, la mia band preferita.
Sono ossessionata da loro e sapere di vivere nella loro stessa città rendo il posto più accettabile, ma con la solita fortuna, non li incontrerò mai.
Si, il lavoro di mio papà è a Londra, ma noi abbiamo preso una casa a Holmes Chaple nel Cheshire. È un paesiano tranquillo. È il luogo in cui è nato Harry Edward Styles….uno dei componenti dei One Direction, lui è colui che mi ha rubato subito il cuore dal primo ascolto.
Scusate mi sono dimenticata di presentarmi. Sono Anna, ho 16 anni e vengo dall’Italia. Come avrete capito non mi va molto a genio questo trasloco perché odio il posto e soprattutto perché ho perso tutte le mie amiche.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 
E eccomi qua, di nuovo in viaggio.
È la terza volta in mano di un anno che mi trasferisco. A mio papà hanno fatto un’altra offerta di lavoro e per di più nella città che odio di più al mondo Londra.
La odio, lì piove sempre, fa sempre freddo e io odio il freddo. L’unico lato positivo della città è che ci vivono i One Direction, la mia band preferita.
Sono ossessionata da loro e sapere di vivere nella loro stessa città rendo il posto più accettabile, ma con la solita fortuna, non li incontrerò mai.
Si, il lavoro di mio papà è a Londra, ma noi abbiamo preso una casa a Holmes Chapel nel Cheshire. È un paesiano tranquillo. È il luogo in cui è nato Harry Edward Styles….uno dei componenti dei One Direction, lui è colui che mi ha rubato subito il cuore dal primo ascolto.
Scusate mi sono dimenticata di presentarmi. Sono Anna, ho 16 anni e vengo dall’Italia. Come avrete capito non mi va molto a genio questo trasloco perché odio il posto e soprattutto perché ho perso tutte le mie amiche.
Ora sono in macchina con mio papà che continuava a parlare del suo nuovo lavoro e della nostra nuova casa. A me non me ne fregava niente di quello che diceva, avevo anche smesso di ascoltarlo. Così mi metto le cuffie. Kiss You parte e la voce di Zayn mi risveglia dal torpore mattutino. Avrete capito che sto ascoltando una canzone dei 1D.
Una volta arrivai in aereo porto ci raggiunge un uomo vestito con una tuta da lavoro bianca e, con un cenno del capo di mio papà, inizia a scaricare le valige.
Fortunatamente non ne avevamo molte, la maggior parte delle cose le avevamo già spedite là.
Entriamo dentro all’aereo porto e andiamo al nostro gate. Sto camminando a testa bassa con mille pensieri per la testa, quando mi sento bloccare da una spalla.
Mi giro e vedo la mia migliore amica Michelle. Mi abbraccia…restiamo così per un tempo che a me sembra infinito.
Nessuna delle due ha il coraggio di dire niente
Il megafono annuncia che i passeggeri per Londra si posso imbarcare
Misci:” promettimi che non cambierà niente, che ci sentiremo tutti i giorni, che mi racconterai tutto che RESTERA’ TUTTO COME E’ STATO FINO AD ORA…”
Annuisco, ci guardiamo nuovamente, entrambe sappiamo che ciò è impossibile, è impossibile che rimanga tutto come era prima ora che saremo a milioni chilometri di distanza
Ci diamo un ultimo abbraccio, mi da un bacio sulla guancia
Mia mamma tossisce e mi dice che dobbiamo andare. Mi incammino verso il gate
Misci:” hey chiamami quando arrivi mi raccomando”
Io:” tranquilla lo farò, ti voglio bene.”
Misci:” anch’io te ne voglio” mentre pronuncia queste parole la sua voce trema. Non la guardo per evitare di piangere e continuo a camminare, ma mi immagino i suoi occhi che si riempiono di lacrima come stanno facendo i miei. In un attimo mi viene in mente tutto quello che abbiamo passato insieme, mi viene un flashback e mi ricordo della prima volta che la vidi, ci odiavamo.
Prima che me ne accorga sono già sull’aereo. Le hostess stanno spiegando la procedura fa fare in caso di avaria del mezzo. Evito di ascoltarle. Mi allaccia la cintura, appoggio la testa al finestrino e aspetto il decollo.
Quando l’aereo ha preso quota e il comandante dice che ci si può slacciare le cinture accendo il mio ipode e mi immergo nella LORO musica, l’unica mia vera salvezza.
Parte “More Than This”. Chiudo gli occhi e mi appare l’immagine della mia migliore amica. Quella è stata la canzone che l’ha fatta innamorare di loro. Mi vengono in mente tutte le volte che la cantavamo con il karaoke dividendoci le parti. Lei faceva sempre la parte di Liam e Zayn, io facevo quella di Harry e Louis e quella di Niall la facevamo insieme.
Sento qualcosa di caldo che mi riga il volto. È una lacrima. Piango perchè sono consapevole del fatto che non troverò mia nessun altro che mi capiva con la misci. Piango perché i nostri momenti insieme non torneranno più…mi sento impotente perché non si può tornare in dietro ormai è tutto finito. Mentre penso a tutto questo mi addormento. Vengo svegliata dalla mano di mio papà. Siamo atterrati.
Scendiamo dall’aereo e andiamo a prendere i bagagli. Ecco la parte che odio di più dei traslochi. L’attesa delle valige. La gente impazzisce mentre aspetta…si accalca tutta in un unico punto senza lasciare il posto agli altri di vedere quando arriva il proprio bagaglio.
Fortunatamente oggi non c’è molta gente  e dopo pochi minuti siamo su un taxi diretti alla nostra nuova casa. Mio papà inizia a parlare con il taxista.
Io guardo fuori dal finestrino. Qui in Inghilterra è tutto così cupo e triste: il cielo è grigio, le strade sono enormi lastre di cemento, gli hotel e le casa anche quelli così imponenti.
Il viaggio dall’aereo porto di Heathrow a Holmes Chapel sembra infinito.
Finalmente l’auto si ferma, il taxista mi apre la portiera e mi fa scendere. Papà gli da i soldi, lui ci salta con un cenno del capo e se ne va.
Papà:” eccola Anna guarda….questa è la nostra nuova casa”
Se avessi ricevuto un euro tutto le volte che ho sentito questa frase, beh a quest’ora sarei milionaria.
Devo dire la verità la casa da fuori non è niente male: è su 2 piani come tutte le tipiche case inglesi, bianca con un paio di balconi, ha molte finestre e dal tetto color kaki spunta un piccolo comignolo.
Il portone in legno dell’ingresso si spalanca sotto la pressione della mano di papà.
Un “WOW” involontario mi esce dalle labbra. Papà mi mostra la mia stanza…
È qualcosa di indescrivibile è…
  
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