Si voltò, le mani affondate nelle
tasche.
Harry però guardava il nome alla
sinistra della bruciatura di Andromeda: Bellatrix
Black, unita da una doppia linea
a Rodolphus Lestrange.
<< Lestrange >> mormorò
Harry.
[…]
<< Sono ad Azkaban >>
rispose Sirius asciutto.
Non farmi altre domande, Harry, perché non sono
certo di come ti risponderò. N’è passato di tempo. Bellatrix è il mio crudele
passato. Adesso non esiste più. Bellatrix Black non è mai stata mia cugina. Non
è mai stata considerata tale…
Mi giro a guardarti, noto il tuo volto curioso. I
tuoi occhi verdi che confusi non comprendono il mio atteggiamento.
Non riusciva a capire nemmeno tuo padre…
Quando Bella passava per i corridoi di Hogwarts,
dove noi Marauders avevamo messo radici, io… non riuscivo a dire e a fare
niente e James rimaneva sempre deluso da me. Quasi mi isolavo, non proferivo
parola. Non capiva nemmeno quando, scontrandoci con Lucius e gli altri
Slytherin, nasceva la solita rissa e io, notando lei accanto al biondo, non
riuscivo più ad essere il solito Black.
Forse solo al settimo anno ha compreso tutto. Si
forse solo in quell’anno il mio amico ha compreso il mio strano amore per mia
cugina.
Si l’amavo. E soffrivo, perché sapevo che la sua
vita si sarebbe sgretolata in mille pezzi con quel Mangiamorte; Sapevo che
sarebbe diventata seguace di Voldemort, anche lei. E non volevo. Avrei voluto
tante cose per lei. Per mia cugina. So che non era, e non è, “normale” amare un
proprio parente, ma quando si ama non si riesce a comprendere il peccato che si
sta consumando. L’amavo proprio tanto, e non come cugino. Soffrivo. Ma lei non
lo ha mai capito. Nessuno dei miei gesti. Pensava che giocassi e non capì mai
che il mio non era soltanto un gioco.
<
Ricordo quando è arrivata ad Azkaban. La notai di
sfuggita. Era nella cella accanto a quella del marito. E di seguito a quella,
c’era la mia. La vidi e notai quanto il suo viso fosse fiero.
La sua camminata lenta e vittoriosa.
I suoi
capelli ricci che ondulavano a destra e sinistra ed evidenziavano la sua
carnagione chiara.
Era fiera.
Fiera di rimanere lì, in quel luogo.
Fiera… anche se aveva perso.
Fiera perché era riuscita, in parte, ad ottenere
ciò che il suo Signore Oscuro desiderava.
Fu proprio da quel giorno che ho iniziato ad
odiarla. Ad odiarla perché l’avevo amato. Avevo amato quella sua personalità
crudele…
E tutto questo amore per lei, mi faceva credere
che dalla vita desideravo tutto ciò da cui ero scappato. Che ero sempre rimasto
com’ero, il crudele primogenito dei Black. Mi sembrava che, provando questo
sentimento per lei, tutto fosse stato inutile. Mi ero allontanato dalla mia
famiglia, perché credevano in me soltanto per il sangue che mi circolava nel corpo.
E amando lei era come se mi fossi riavvicinato, era come se avessi negato all’inizio
e acconsentito alla fine…E non era ciò che volevo. Anche se l’amavo come non
avevo mai amato, non potevo. Forse per orgoglio. Forse per principio. Non
potevo amarla.
<<
Non hai mai detto che è tua… >>
Cugina? Parente? Non era importante!!
Era importante che almeno lei si riuscisse a
salvare. Era importante per me. Ora non più. Ora tutto è diverso… Ora non
riesco a sopportare che lei possa vivere.
Mi infastidisce il suo essere Bellatrix Black. Non
posso accettarlo. Ho amato tutto ciò da cui ero scappato. E tutto questo l’ho
rinnegato tempo fa. Non la potevo amare fin dall’inizio. Ma l’ho amata. Poi ad
Azkaban ho capito. Ho la capito quanto sia stato stupido. Non potevo amare una
persona che mi riportava a ciò che più odiavo. Come potevo?
E allora ho provato a reprimere tutti quei
sentimenti che vorticavano in me…
Ci sono riuscito?
Non so risponderti.
<<
E’ importante che sia mia cugina?
>> sbottò Sirius. << Per quanto mi riguarda, non è la mia
famiglia. Lei di sicuro non fa parte della mia famiglia. Non la vedo
da quando avevo la tua età, tranne che di sfuggita quando è arrivata ad
Azkaban. Credi che sia orgoglioso ad avere una parente come lei? >>
<<
Scusa >> si affrettò a dire Harry,
<< Non volevo…ero solo sorpreso, tutto qui… >>
<<
Non importa, non scusarti >> borbottò Sirius. Si voltò, le mani affondate nelle tasche.
Scusami Harry. Quando si tratta di Bellatrix,
riassumo le sembianze del vecchio Black. Sono scontroso nella mia realtà, ma
tuo padre ha saputo cambiarmi e in questo modo non voglio esserlo più. Quindi
basta con Bellatrix. Non è più affare mio. Non mi interessa più.
*
Camminava per la lunga via acciottolata,
che circondava il castello. Non aveva nessuna intenzione, anche se il
coprifuoco lo imponeva, di salire in camera e dormire. Le lunghe camminate al
chiaro di luna, lo rilassavano. Il vento soffiava forte e rumorosamente, e i
suoi capelli corvini gli rotolarono indietro.
Pensava di essere il solo ad avere avuto
quell’idea. Di essere appagato da una bella passeggiata e poi, ad un accenno di
sbadiglio, correre in camera per cercare di dormire e aspettare l’alba del
giorno dopo. Lo credeva, ma si sbagliava.
Camminò ancora e, più camminava, più
notava, davanti al lui, la sagoma di una persona. Notò che procedeva con la sua
stessa lentezza. Con la sua stessa andatura. Ma con una diversa espressione nel
volto. Lui era sorpreso. Il volto dell’altro era indecifrabile. Si
oltrepassarono, evitandosi del tutto. Poi si fermarono e si girarono a
guardarsi ed entrambi sorrisero, piacevolmente.
<< Un Black, allora, non perde mai
le sue qualità migliori>> Un suono. Una voce ruppe gelidamente, quel
silenzio.
<< Solo il mio cognome mi renderà
continuo schiavo dei Black. Nient’altro >> rispose.
<< Hai ragione, nient’altro.
Oramai non sei più, nemmeno Purosangue >> Rispose secca.
<< Mi fa star male sapere una cosa
del genere >> rispose teatralmente dispiaciuto.
<< Cos’è che tanto odi dei Black?
>>
<< Tu sei il perfetto esempio di
cosa odio >> proferì, sorridendo.
<< Io? >> chiese lei,
celando dentro di sé una vena di dolore. << Tu mi odi…? Come puoi odiare
tua cugina? >>
<< E’ importante che tu sia mia cugina? >> sbottò arrabbiato. << Per quanto mi riguarda, non sei più la mia famiglia. Tu, di
sicuro, non fai parte della mia famiglia, già da molto tempo >>
<< Da quand’è che odi me, Black? >>
era sempre più afflitta dalle parole del cugino.
Vorrei odiarti… Sirius non rispose e la
fissò con insistenza.
<< Ti sposi? >>
Bellatrix annuì, sul volto si poteva
scorgere una vena di tristezza, ma la voce negò del tutto ciò che provava.
<< Rodolphus vuole che sia così… e
io non posso che esserne lieta!>> annunciò falsamente, con enfasi.
<< Beh, auguri >> fece per
andarsene per la sua strada ma sua cugina lo bloccò.
<< Geloso, Black? >> ghignò.
Iniziò a ridere di gusto.
<< Ma dai cugina…Potrei esser
geloso di un parente? >> rispose, calmandosi.
Si,
lo sono eccome…
<< Hai appena negato la nostra
parentela, quindi ripeto…Sei forse geloso? >> ghignò. Aveva vinto.
Sirius di risposta sorrise e le si
avvicinò, fino ad arrivarle a una distanza inesistente. Sorrise ancora di più,
quando vide il viso completamente sconvolto e sorpreso. Sapeva benissimo, lei,
cosa stava per accadere…e da lui non se lo aspettava di certo.
<< Black, cosa fai? >>
<< Ti consegno il mio regalo di
nozze…Non posso? >>
Bellatrix lo guardò senza rispondere. Era
troppo orgogliosa per dire che le andava benissimo.
Lui sorrise ancora di più poi eliminò la
poca distanza e la baciò.
Si allontanò poco dopo.
<< Ti ringrazio. >> disse
lui.
<< Più che un regalo…sembrava
fosse un…Addio>>
<< Forse perché lo è… >> Non avrei voluto questo per te, Bella… Non
avrei voluto vederti con un uomo del genere accanto. Ma un Purosangue ha
accanto solo un suo simile. E anche se una volta lo ero…Non avrei potuto,
comunque. Forse è giusto così, anche se so già qual è il tuo destino.
Bellatrix non osò rispondere e lo guardò
furente.
<< Sai che non potrei fare altro!
>> soggiunse a dire, poi.
<< Non ti ho chiesto nulla del
genere! >> Rispose asciutto.
<< Lo stai facendo invece! >>
gridò, Bella.
<< Insomma, dovresti aspettartelo,
no? Non lascerei mai che andassi con…quell’essere… >> sbottò Sirius.
<< E’ la mia vita! Tu hai deciso
di andartene…io, invece, di rimanere e arrivare in alto, dove tu hai rinunciato
ad andare! >>
<< Come vuoi tu, Bellatrix. Sempre
e solo come vuoi tu. In fondo hai sempre creduto che giocassi con te…Continua a
crederlo… Addio! >> E con questo si voltò, le mani affondate nelle tasche.
La donna rimase lì. Ammutolita.
Rinchiusa nelle sue idee. Idee sbagliate e chiarite in così poco tempo. L’amava
anche lei. Avrebbe dovuto rincorrerlo. Essere felice. Non lo fece. Perché il
suo destino era stavo già segnato.
E lo stesso era per quello di Sirius
Black.
Ma entrambi credevano e speravano che si
sarebbero rincontrati e che tutto si sarebbe risolto…Ma nessuno dei due sapeva
come sarebbe andata a finire…Veramente.
Fine.
E rieccomi qui… Spero non rimaniate
delusi ma anche se questa coppia non mi convince, mi piace scriverci su. Alcuni
pezzi dell’inizio, dove è presente anche Harry, per chiarirci, sono ripresi
parola per parola dal quinto libro di Harry Potter. L’ho ripresi non per
copiare…Ma per far intendere meglio alcuni comportamenti, che ho voluto
evidenziare in questo modo, di
Sirius nella storia reale e in quella da me inventata. Spero sia piaciuta,
questa è l’ultima che scriverò su di loro…E spero sia piaciuta. Aspetto tante
recensioni!^^