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Autore: allison742    30/12/2012    10 recensioni
Mentre escono passando dalla porta girevole l'uomo si volta per sistemarsi i capelli ed è in quel momento che incontra i miei occhi.
Rimango folgorata all'istante... Non avevo mai visto niente del genere in vita mia.
E lui sembra provare le stesse sensazioni.
I nostri sguardi rimangono incatenati per pochi secondi, fino a quando la donna lo chiama ed esce sulla strada.
Sento come se mi avessero strappato una parte di cuore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cinque anni dopo…
 
Mi asciugo la lacrima che è scappata al mio controllo, confondendosi con il mio sorriso malinconico.
Quanto mi mancano quei momenti…
Sento un rumore di tacchi avvicinarsi a me.
Quante volte devo dire alla cameriera di cambiarsi le scarpe prima di passare sul parquet?!
Incrocio le braccia e aspetto che passi davanti alla camera.
Quando arriva scopro che non è la cameriera.
- Ehi ragazzina! Dove pensi di andare vestita così?!
- Alla festa della mia amica. – risponde con naturalezza.
- Oh, certo. Solo che lo farai dodici centimetri più in basso.
- Ma non è giusto, ormai sono grande.
- No, hai 13 anni… non metterai i tacchi. Dunque vedi di rimettere a posto le mie scarpe… poi potrai uscire.
- Mmm… ok, a una condizione però!
- Sentiamo… - non cambierà mai!
- Sarai tu ad accompagnarmi a prendere il mio primo paio.
- Andata!
- Grazie Stana! Ti voglio bene. – esclama abbracciandomi.
- Anche io Charlotte… te ne voglio anche io.
Ricambio l’abbraccio, mentre mi regala un bacio sulla guancia prima di scappare via.
Sorrido… eh sì, ormai è diventata grande.
Torno a sedermi sul letto e riprendo in mano la letterina.
Tante emozioni ricorrono nella mia mente come un fulmine, lasciando una scia di felicità.
- Ce l’hai ancora?! – sento delle mani appoggiarsi sulle mie spalle. – E cosa te ne fai?!
Io mi lascio andare a appoggio la schiena al suo petto.
Chiudo gli occhi.
- E’ l’inizio di tutto. Questa letterina indica la nascita della mia vita, la mia vera vita. Ogni tanto la guardo e mi commuovo, ripensando a quando tutto ha avuto inizio, ai primi sguardi, ai primi abbracci… a quella sera… ripenso a tutte le emozioni che sono riuscita a provare in meno di una settimana. Questo singolo pezzo di carta ha cambiato la mia vita. Mi ha fatto incontrare voi. E non stupirti se la conservo ancora…
- Wow… non ti facevo così profonda… - mi prende in giro portando le braccia avanti a me, per abbracciarmi.
- Ma senti chi parla! Pensi che non ti abbia mai visto mentre piangi su quella foto dove siamo tutti e tre alla pista? Quella che abbiamo scattato il giorno dopo che Charlotte era scappata… ricordi?
- Ahaha oh sì, decisamente sì! Credo sia stata la giornata migliore della mia vita! Ma la scena più bella è stato quando lo abbiamo detto a Cindy… Ahahaha!
- Smettila! Non è stato carino da parte nostra! – rispondo pizzicandogli il braccio.
- Vuoi dirmi che non avevi voglia di scoppiare a ridere quando ha chiesto un sacchetto alla sua guardia del corpo perché non riusciva a respirare?! Ahaha sembrava pazza!
- Ok, ammetto che forse mi veniva un po’ da ridere… ma siamo stati cattivi con lei. Potevi farglielo capire pian piano, al posto di buttarglielo in faccia in quel modo…
- Smettila di mentire… lo so che ti stai trattenendo dal ridere! Sei troppo buona Stana!
- Ed è forse un difetto?!
- Oh no, affatto… riesci a vedere del buono in tutte le persone, ed è bello. Anche per questo ti amo.
Mi volto verso di lui e lo bacio.
- Ti amo anche io Nathan, più di quando pensi.
Sento il suo lieve respiro sulle mia guance. Sorrido.
- Forza, basta sdolcinatezze! – esclamo alzandomi.
- Ehi… non puoi lasciarmi così! Mi spezzi il cuore!
Rido, prendendolo per un braccio e facendolo alzare dal letto.
- Allora… è già arrivata la lettera? – chiedo.
- Non lo so… ho controllato ieri sera e niente… provo a vedere ora.
- Ok, speriamo bene… non ce la farei senza di te. Se ti rifiutano mi ritiro.
- Ma non scherzare, tu sei perfetta! – esclama passandomi un braccio intorno alla vita, mentre andiamo nello studio.
- A proposito di perfezione… - comincio mentre lui accende il computer – hai visto come stava uscendo tua figlia?!
- No come? – domanda distratto, mentre apre la sua casella mail.
- Ha indossato le mie scarpe con il tacco! Hai presente quelle con il fiocchetto, aperte sul davanti? Ma ti sembra?!
- Mmm…
- Non mi stai ascoltando vero?
- Certo… quelle con il fiocchetto, giusto? – dice mentre scorre con il mouse.
- Va beh, te lo dirò dop…
- MI HANNO PRESO!
- Cosa?!
- Mi hanno presto Stana! Mi hanno preso! Staremo insieme!
Gli salto al collo e lo bacio… erano settimane che aspettavamo la conferma, sono felice che l’attesa sia finita, e che tutto sia andato per il meglio.
- Hai idea?! – esclama staccandosi da me e fissandomi negli occhi. - Saremo perfetti io e te.
- Non lo siamo già?
- Spiritosa… saremo perfetti! – dice indicando lo schermo.
- Ok Stana, facciamo una prova.
- Ora?! Ma è l’una! Ho un po’ fame. Non è meglio dopo?
- Non se ne parla neanche! Ho aspettato per settimane questo giorno, e non lo interromperò per una cosa così comune come il cibo.
- Ok ok… ma solo due battute, va bene? – rispondo sospirando.
- Perfetto! Parto io. – si schiarisce la voce e si appoggia alla scrivania.
Mi fissa e poi comincia a parlare:
- Allora Detective Beckett, che ne dice? – si gratta il mento e fissa un cadavere inesistente.
Sto per scoppiare a ridere, ma resisto.
Non resisto invece dal rispondere:
- Dico che è ora di andare a mangiare, signor Castle!


 
 
 

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Note dell’autrice
 
Se devo essere sincera ho cominciato questa storia un po’così… pensando che fosse molto scontata e banale.
Poi però leggendo le vostre recensioni mi sono resa conto che l’avete vista in modo completamente opposto.
Vi ringrazio per questo. Un grazie che viene dal cuore.
Forse non sarà un racconto che passerà alla storia; probabilmente non mi farà diventare famosa e sicuramente non verrà pubblicata da una casa editrice.
Ma leggendo i vostri commenti mi viene spontanea solo una domanda: “Chi se ne importa?!”
Io sono felice e soddisfatta così.
Voi avete provato delle emozioni leggendola; io ho provato emozioni ancora più grandi leggendo le recensioni.
Quella che mi prega di far accadere questo piuttosto che l’altro; quella che mi fa complimenti dalla prima all’ultima riga; quelle incazzate (si può dire?) del capitolo sei; quelle che non vedono l’ora di leggere il seguito.
Insomma, mi sembra giusto dire un enorme GRAZIE a tutte.
Siete fantastiche. Ed io sono dell’idea che uno scrittore senza lettori non è niente.
Ed ora vi lascio così, con una nota più lunga del capitolo.
Ma se siete arrivate a leggere fin qui vuol dire che vi importa anche un po’ di quello che penso io, non solo della storia.
Vi voglio bene. Ma tanto tanto.
Niente, mi sembra di aver detto tutto.
Ed ora vi lascio davvero, con la frase più bella (a mio parare) dei promessi sposi:
 

“… Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c’è parsa così giusta,
che abbiam pensato di metterla qui, come sugo di tutta la storia.

La quale, se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta;
ma se invece fosse riuscita ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.”

 
 

   
 
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