Salve!! Come va?
era da tanto che non postavo qualcosa...sopratutto sulla mia coppia
preferita :P
Come il mio solito ascoltando una canzone , mi è venuta
l'improvvisa folgorazione,
Sta volta il "merito" o la "colpa" è della
bellissima "Don't Jump" dei Tokio Hotel! non aggiungo altro se non buona
lettura!!!!!!!! ^_^
Don’t Jump
A
Hogwarts tutto sembrava procedure normalmente, ora che la battaglia contro
Voldemort era finita e il signore
Oscuro era stato fermato da colui che tutti chiamavano: Il Prescelto. Harry Potter aveva
vinto, ma aveva perso le cose a cui era più legato, il suo amico di sempre Ron,
ucciso da Bellatrix, mentre cercava di portare in salvo sua madre ferita, e la sua amata Ginny,
che spirò tra le sue braccia dopo che Mcnair gli sparò addosso uno stupeficium,
particolarmente potente in pieno petto, quando la rossa era impegnata a dar
manforte a Tonks… Naturalmente Harry aveva vendicato entrambi, nel giro di
appena mezzora, e ancora preso dal desiderio di vendetta affrontò Voldemort, l’incanto Prior Incantatio,
li imprigionò sotto la sua gabbia dorata, e fu Harry ad uscirne vincitore.
Voldemort aveva finito di seminare
terrore e violenza. Era tutto finito…tutto finito.
Ma
per ogni cosa che finisce una inesorabilmente ricomincia… Hogwarts doveva
terminare, e Harry Hermione e il neo ritrovato Malfoy dovettero ritornare per
terminare la loro carriera da studenti…
Harry
non capì come fosse potuto accadere,forse il troppo dolore per la perdita di
Ron? Hermione sempre di più stringeva i rapporti con Malfoy, che adesso chiamava
semplicemente Draco… In effetti li
aveva aiutati si era dimostrato una valida spia e una bacchetta in più al loro
fianco, aveva aiutato anche a ricacciare suo padre in prigione, ma Harry non ce lo vedeva ancora al
fianco della sua unica amica…
Ma
Harry non era il solo…passarono soltanto tre mesi, da quando una raggiante
Hermione, entrò correndo nella Sala Comune dei Grifondoro, si buttò al collo
dell’amico con occhi sognanti e gli confessò quello che Draco poco prima le
aveva detto… Draco e Hermione erano una coppia ben assortita, entrambi
intelligenti e stimati dalle rispettive e altre case…o per lo meno questo era
quello che sembrava … i Serpeverde non perdevano mai occasione di deriderla,
sapendo che il suo orgoglio gli avrebbe impedito di raccontare tutto a Potter o
a Malfoy per dar loro una lezione… dopo quei mesi passati tra felicità e
disperazione il volto di Hermione era misto di sentimenti contrastanti e un
innata voglia di libertà.
Un
giorno…quel giorno le serpi si erano date da fare più
del solito, durante un estenuate ora di Aritmazia , pomeridiana e Hermione non
riuscì neanche a seguirla bene, le frecciatine erano diventate delle vere e
proprie frecce che si conficcavano nel cuore, della ragazza, e che macchiavano di sangue ogni suo proposito di
felicità…
“Spero
i vostri figli vengano con una percentuale
bassissima di sangue babbano…”
“Dovremmo chiamarti Signora Malfoy, se
Draco non rinsavisce prima, o va bene sempre Sporca
Mezzosangue??”
Erano
queste le frasi che quel giorno l’avevano ferita di più…ed erano quelle frasi
che le rimbombavano in testa con toni sempre più striduli mentre si dirigeva
inconsciamente verso l’unico posto in cui sapeva di trovare la cosa che da tre mesi stava
cercando…libertà…
Erano
passate da poco le otto e Hermione non era scesa a cena, Draco iniziava a
preoccuparsi…non era mai in ritardo, ed erano due giorni che sembrava in ansia
per qualcosa… Il Serpeverde era inquieto.
Harry
lo osservava dal tavolo dei Grifondoro, lanciando occhiate sempre più frequenti
verso l’entrata. Hermione non era ancora scesa, e a lui non aveva detto nulla,
anzi era lui che non l’aveva proprio vista dopo averla lasciata con Draco
davanti l’aula di Aritmazia ore prima…strano…molto strano.
All’unisono
Harry e Draco si alzarono dai propri posti e i loro sguardi si incrociarono. Non
avevano bisogno di parlare, non più… Si capivano con un solo
sguardo.
Harry
annuii in direzione di Draco e lui lo seguì senza battere ciglio. Arrivarono
davanti il ritratto della Signora
Grassa, pochi secondi dopo Harry usciva dalla propria sala comune con in
mano bacchetta e quella che in apparenza sembrava una vecchia pergamena mal
piegata. Andarono in un corridoio deserto, Harry posò la mappa sul davanzale di
una finestra e sussurrò:
-
Giuro
solennemente di non avere buone intenzioni!
-
Io
men che meno di lui… , aggiunse Malfoy appoggiato al muro, mentre osservava
comparire sulla mappa piccolissimi fili d’inchiostro a comporre il castello di
Hogwarts.
Harry
osservava con capo chino la mappa, ma non trova Hermione. Biblioteca,Bagno
dei Prefetti, e ogni altro luogo in
cui si potesse trovare: deserti. Di Hermione neanche traccia… Harry stava per
inveire contro la mappa che non l’aveva mai tradito quando uno strano puntino
attirò la sua attenzione “Hermione Jane Granger” , sopra un disegno che si trovava in alto
rispetto a tutto il castello… “Torre di
Astronomia”.
Harry
degluttì istintivamente e ricollegò in un attimo tutte gli strani comportamenti
dell’amica nella settimana trascorsa… Fece per avvisare Draco che osservava
ancora il moro scrutare la mappa,
con sguardo nervoso, non riuscì a parlare, girò, respirando a fatica, la mappa verso di lui indicando con la
punta della bacchetta un piccolo segno in alto., con sguardo
allarmato.
Draco
sbarrò gli occhi e senza una parola iniziò a correre dalla parte opposta nella
quale si trovavano lui e
Harry.
Arrivò in po chi minuti, si appoggiò alla parete per riprendere fiato, e
istintivamente, guardando la ripida scala di fronte a lui, urlò il nome di Hermione; non
ottenne nessuna risposta così iniziò a salire.
La
porta era socchiusa e rifletteva sugli ultimi scalini un flebile fascio di
luce, Draco aprì piano la porta e
la vide: stava in piedi di fronte al parapeto di pietra, rivolta verso il
panorama ormai inghiottito dalle tenebre, e illuminata dalla luce della lune, un
leggero venticello spostava i boccoli bruni della ragazza sopra la sua spalla,
le braccia abbandonate lungo i fianchi, Draco osservava la sua Hermione con una
strana morsa al cuore, non era da lei quel comportamento… Avanzò di un passo e
la chiamò piano per farsi notare
-
Hermione?
La
ragazza non rispose, non sembrò neanche udire la voce del Serpeverde a pochi
passi da lei.
Hermione mosse qualche passo verso il parapetto , Draco notò
che dove si trovava prima, brillavano alla luce della luna delle piccole
macchie. Hermione stava piangendo.
On top of the roof
The air is so cold and so calm
I say your name in silence
You don't want
to hear it right now
The eyes of the city
Are counting the tears
falling down
Each one a promise of everything
You never found
Il
cuore dell’imperturbabile Malfoy, perse un battito quando vide quello che Hermione si
accingeva a fare:
appoggiò le mani al parapetto e fece per salirvi
sopra. Se quello era un incubo
Draco pregò con tutto se stesso di svegliarsi in fretta. Mosse qualche altro passo in direzione
della ragazza, senza però far rumore per non spaventarla, in quella situazione
il minimo rumore poteva farla precipitare nel vuoto.
I scream in to the night for you
Don't make it true
Don't
jump
The lights will not guide you through
They're deceiving you
Don't jump
Cercò di pensare a qualcosa per farla
ritornare in se, ma la sua mente
non rispondeva, troppo spaventato forse nell’essere così vicino al
perdere la persona a cui, dopo quanto successo, sapeva di tenere veramente.
Doveva pensare qualcosa…qualsiasi cosa e al più presto.
Don't let memories go
Of me and you
The world is down
there
Out of view
Please don't jump
-
Hermione?, disse flebilmente
-
Draco?,
rispose all’improvviso lei, quasi pensando di sentire la voce di lui nella sua
testa
Il
ragazzo sorrise,finalmente le rispondeva. Altri pensieri iniziarono a frullare
per la testa del biondo ora che aveva la certezza che Hermione poteva tornare a
ragionare. Cosa l’aveva ridotta in quello stato?
-
Che
fai li sopra?, chiese piano il ragazzo
-
Ricomincio
Il
ragazzo non capì, l’affermazione della ragazza
-
Cosa?
-
Voglio
ricominciare tutto da capo, e la fine è un buon inizio per ricominciare,
non credi anche tu,
Draco?
You open your eyes
But you can't remember what for
The
snow falls quietly
You just can't feel it no more
Somewhere up there
You lost yourself in your pain
You dream of the end
To start all
over again
Se
il cuore di Draco si era fermato nel vederla salire sul muretto di pietra,
adesso poteva giurare di non averlo mai avuto un cuore. Si sentì improvisament
vuoto quando capì finalmente le parole della ragazza.
I scream in to the night for you
Don't make it true
Don't
jump
-
Hermione,
non si può ricominciare così…, tentò di iniziare lui cercando di
convincerla
-
Lo
so…ma almeno finirà…
The lights will not guide you through
They're deceiving you
Don't jump
Il
tono della ragazza era malinconico, e non era per niente in se, dov’era la
lucidità della Grifondoro adesso che le serviva per salvarsi la vita?
Draco
si avvicinò un po’ di più, aprì più volte la bocca per parlare,ma non riuscì a
dire nulla, la osservava e sperava di vederla voltare sorridente mentre le
diceva che era stato tutto uno scherzo…ma lei non si voltava, rimaneva immobile
su quel maledetto muretto dandogli le spalle e osservando le tenebre dinnanzi a
lei.
Don't let memories go
Of me and you
The world is down
there
Out of view
-
Perchè
vuoi farlo?, riuscì a dire finalmente dopo qualche minute di
silenzio
-
Saremo
li beri Draco…non capisci?
-
Non
posso essere libero se tu non ci
sei.
-
Sarai
libero…e anch’io…
-
Hermione…non
saltare! , la nota d’urgenza nella sua voce, lo tradì, si stava dimostrando
fraqgile, ed era l’ultima cosa che sarebbe servita per far scendere Hermione da
la…
Please don't jump
Don't jump
-
Scendi
da li Hermione, ricomincieremo insieme…
-
I
tuoi figli non devono avere una madre mezzosangue…non lo meritano…sei così
caro…
-
Cosa
stai dicendo? , Draco si avvicinò al muretto quasi di fianco alla ragazza e la
osservava con la testa riolta verso il volto di Hermione ricoperto dai ricci che
il vento le portava sopra.
-
Non
posso renderti infelice…non le meriti Draco... no davvero…
-
Hermione
non dire stupidaggini, scendi da li, io ho bisogno di te, di stringerti e
sentirti al mio fianco!
I don't know how long
I can hold you so strong
I don't
know how long
-
Tu
non capisci Draco…tu devi essere libero…e io devo
ricominciare…
Draco
era stravolto, chi aveva riempito la mente di Hermione di tutte quelle
stupidaggini? Adesso non gli importava doveva solo convincerla a scendere
giù…
-
Hermione?
Vieni qua da me…
-
Non
posso….
-
Hermione
ascoltami, sono tutte bugie non è vero nulla!
-
Io
sarò felice quando saprò che tu sarai libero…
Il
vernto scostò i capelli dal suo volto e Draco potè vedere che sorrideva,mentre
le lascrime le rigavano il volto. Draco si passò una mano nei capelli, poi
sempre più agitato si ivolse di nuovo ad Hermione
-
Dammi
la mano,Hermione. Scendi da li…andiamo, vieni qui.
Just take my hand
Give it a chance
Don't jump
I scream in to the night for you
Don't make it true
Don't jump
The lights will not guide you through
They're deceiving you
Don't
jump
Hermione
non gli rispondeva, con uno slancio salì sopra il cornicione e le si mise di
fianco.
-
Verrò
anche io con te.
Hermione
si voltò nella sua direzione con il viso rigato dale lacrime egli occhi rossi
dal pianto, e un espressione sconvolta.
-
No!
-
Salteremo
insieme, o nel vuoto o a terra, ma sarà insieme.
Don't let memories go
Of me and you
The world is down
there
Out of view
Please don't jump
Don't jump
And if all
that can't hold you back
I'll jump for you
Hermione
sembrò in difficoltà, Draco approfittò di quel momento, per lanciarsi su di lei
ed entrambi caddero sulla pietra del pavimento della torre. Draco fece da scudo
con il suo corpo ad Hermione, e sentì la pelle lacerarsi a contatto con il
ruvido pavimento, ma adesso non gli importava, teneva stretta al petto la sua
Hermione ed era la cosa più importante.
-
Hermione?
Ricevette
solo un singhiozzo in risposta, che fu subito seguito da molti altri. La strinse
più forte e le diede un bacio sul capo. A quel gesto Hermione rispose con un
singhiozzo più forte degli altri e strinse la camicia di lui più forte. Mentre
la teneva abbracciata, cercava di venire accapo dell’intera vicenda, chi aveva
potuto plagiarla in quel modo e renderla così fragile? Di certo lei non avrebbe
parlato orgogliosa com’era, ma Draco era furioso e volva sapere chi inchiodare
al muro per l’intera faccenda. Dopo
pochi minutini convinse che l’unico modo era quello di leggere tra i pensieri di
Hermione. Si maledì per quello che stava per fare, ma doveva farlo… Dopo circa mezzora Draco
sapeva che il merito di quanto successo era da imputare ai suoi compagni di casa, Pansy Parkinson in primis. Ma non quella sera,
avrebbe pagato come gli altri…ma
non quella sera…Hermione aveva un disperato bisogno di sentirlo accanto a lei,
la tenne stretta per molto tempo, portandola in infermeria non appena sfinita si
addormentò aggrappata alla sua camicia.
Si
stranì di non aver visto Potter nei paraggi, eppure era preoccupato quanto, se
non più di lui, quando gli mostrò la mappa… ma sicuramente lui era stato li,
aveva assistito alla scena senza intervenire perché ormai in fondo conosceva il
Serpeverde e sapeva quanto anche lui tenesse ad Hermione. Ma anche di questo si
sarebbe occupato poi, adesso l’unica cosa davvero importante era tenere la mano
di Hermione tra le sue mentre la guardava riposare serena, cosciente che
avrebbero ricominciato,si, ma insieme…e in quella vita, affrontando tutto e
tutti, come sempre.
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