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Autore: hugmeidols    31/12/2012    4 recensioni
"Poi, Emi si sentì mancare per qualche secondo, la voce di Niall, che intonava il
suo piccolo assolo cominciò a sembrarle sempre più lontana, le urla delle fans
si diradavano, era come se il tempo si stesse fermando lasciando isolati lei e il
tipo che l'aveva spinta poi, in una frazione di secondo, le urla di gioia delle fans
si trasformarono in urla di terrore, la musica si fermò e la polizia arrivò nel
giro di pochi secondi."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Emi's corner.
Okay sì, lo metto prima.
E' da un po' che penso a questa os e, boh, sta sera non ero di buon umore.
Sì sono tragica -cit.Sharon 

ma davvero, non sono in vena di OS allegre, spero vi piaccia comunque.
Ho anche pianto mentre la scrivevo, quindi.
Spero vi piaccia, lasciate una recensione se vi va.
E sempre se vi va, passate dall'altra fan fiction.
Su twitter sono @hugmeidols.
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Hello.

Il riecheggiare delle note di "change my mind" e delle urla delle fans creava un'atmosfera a dir poco fantastica.Era la prima volta che Emi provava qualcosa del genere, non era mai stata ad 
un concerto dei one direction eppure li amava da ben due anni.
Vederli lì, sul palco, felici come non mai di esibirsi per la prima volta al Madison Square Garden, le riempiva il cuore di emozioni indescrivibili.I suoi genitori non potevano farle regalo di natale più bello se non quello di farle passare una serata insieme alle sue sorelle e insieme alle persone che amava di più di qualsiasi altra cosa, quei cinque ragazzi che le avevano stravolto la vita e senza i quali si sentiva persa.
Il suo posto era in una fila tra le prime due ma era riuscita miracolosamente ad arrivare alla transenna riusciva a vedere tutto perfettamente e la sua povera macchina fotografica, ormai stremata dallo scattare milioni e milioni di foto, che poi avrebbe mandato ai suoi amici più stretti, continuava a scattare ininterrottamente.Era forse l'unica italiana lì in mezzo ma le altre ragazze l'avevano fatta sentire una di loro e non ci poteva essere cosa migliore.
Emi si stingeva con le altre fan, ballavano a ritmo di musica e piangevano di gioia, intanto, quando ne aveva la possibilità, lasciava che il suo sguardo incrociasse quello di Niall per qualche nano secondo, voleva ricordare quel momento per sempre e voleva potersi 'vantare' di aver fatto perdere Niall nel suo sguardo per un po', e ci stava riuscendo bene. Change My Mind continuava e fu proprio durante il secondo ritornello che le cose cominciarono a cambiare, Emi venne spinta da un ragazzo, almeno sembrava un ragazzo, incappucciato.Non l'aveva mai visto prima, almeno, nella sua fila, ma non fu questo a catturare la sua attenzione.
Il ragazzo si guardava in giro tenendo una mano dentro il cappotto il che non prometteva nulla di buono.Avrebbe voluto gridare aiuto, avrebbe voluto che si accorgessero della cosa, ma come? Le fans urlavano tantissimo, i ragazzi non l'avrebbero sentita e i bodyguard erano distanti. Sperava che qualcun'altro l'avesse visto, ma sfortunatamente l'aveva visto solo lei.
Il ragazzo uscì un oggetto metallico dal cappotto e Emi si 'lanciò' su di lui prima che potesse fare qualcosa.
Poi, Emi si sentì mancare per qualche secondo, la voce di Niall, che intonava il suo piccolo assolo cominciò a sembrarle sempre più lontana, le urla delle fans si diradavano, era come se il tempo si stesse fermando lasciando isolati lei e il tipo che l'aveva spinta poi, in una frazione di secondo, le urla di gioia delle fans si trasformarono in urla di terrore, la musica si fermò e la polizia arrivò nel 
giro di pochi secondi.
Emi si appoggiò alla transenna e guardò verso il palco.
Tutti e cinque stavano guardando nella sua direzione con, negli occhi, un misto di terrore e tristezza incolmabile.Liam portava una mano sulla bocca lasciando che le lacrime rigassero il suo 
viso, Louis cominciò ad urlare contro il ragazzo che la polizia stava portando via, Zayn stringeva il pugno e Harry, ormai in preda al pianto cercava di trattenerlo dal correre giù dal palco.
Li guardò tutti e cinque con la confusione che ormai invadeva la sua testa, poi lasciò il suo sguardo incrociasse di nuovo quello di Niall che, come quello degli altri quattro, era colmo di tristezza, le lacrime rigavano il suo viso e prima che lei potesse accorgersi di cosa le fosse successo, si sentì mancare e si accasciò sulla transenna.
Le guardie del corpo dei ragazzi corsero sul palco e li portarono dietro le quinte prima che potesse succedere qualcos'altro lasciando le fans in preda al terrore.
Le porte del Madison Square Garden vennero aperte, il concerto fu interrotto e le fans uscirono correndo, nessuno voleva rischiare, nessuno voleva finire come Emi.
Intanto, i paramedici avevano preso Emi e l'avevano portata dietro le quinte, l'avevano poggiata su uno dei divani e, mentre i ragazzi assistevano, avevano provato inutilmente a rianimarla, ma non c'era nulla da fare.
Tutti e cinque non sapevano cosa dire e Zayn preso dalla rabbia tirò un pugno ad una porta lasciandovi un buco.
"Ragazzi mi dispiace" disse poi un paramedico "la ragazza non ce l'ha fatta" Zayn si accasciò a terra e cominciò a piangere seguito dagli altri quattro che non riuscivano a capacitarsi della cosa "Dobbiamo contattare i parenti" Liam prese un respiro profondo "Aveva una borsa con se, forse c'è il cellulare" il paramedico annuì e cominciò a cercare "Eccolo qui..dannazione!" esclamò poi 
"Cosa succede?" chiese Louis "Non ci capisco nulla, non dev'essere americana"
"CHE VUOL DIRE?!" rispose Zayn brusco.
"Zayn, calmati" commentò Harry "Faccia vedere" continuò poi chiedendo il cellulare al paramedico che glielo passò "E' vero, non è inglese..non c'è un portafoglio lì in mezzo?" il paramedico prese a frugare nella borsa "Fo..forse, sì, eccolo"
"Cosa dice? Di dov'è?" chiese Liam "E' italiana" i ragazzi si scambiarono delle occhiate "I..italiana?" chiese incredulo Louis "Sì, si chiamava Noemi, aveva quindici anni..povero angelo" Liam riprese a piangere "Aveva solo quindici anni dannazione" Harry si passò una mano fra i capelli "Dobbiamo trovare il modo di contattare i genitori, dov'è la nostra interprete?" chiese "Non lo so, Niall vai a chiamarla" rispose Louis "Niall?"
"Dov'è Niall?" i ragazzi cominciarono a guardarsi intorno "E' uscito quando ha saputo che era italiana" rispose Zayn "Be'..vai tu a chiamarla Zayn?" disse Louis, il ragazzo annuì e uscì dalla stanza.
L'interprete arrivò poco dopo e, dopo essersi fatta passare il cellulare, cercò la voce 'mamma', scrisse il numero in un altro cellulare e chiamò.
"Signora Napoli?" disse con voce tremante "Sì? Con chi parlo?" disse la voce dall'altro capo del cellulare "Mi scusi per il disturbo, non so che ore sono lì in Italia ma, ho una notizia da darle"
"Mi dica" l'interprete continuò con un groppo in gola "Sono l'interprete dei one direction, sa il gruppo" diede un'occhiata ai ragazzi che cercavano di capire "Sì, so chi sono, mia figlia è al loro concerto, ma lei come ha avuto il mio numero?"
"Ecco, volevo parlarle di sua figlia..vede" si fermò per un secondo "Che è successo a mia figlia?"
"C'è..c'è stata una..sparatoria al concerto e..sua figlia" l'interprete cominciò a piangere "sua figlia si è..sacrificata al posto dei ragazzi" dall'altro capo del telefono non arrivò risposta, poi, dopo qualche interminabile minuto si sentì un urlo di dolore e rabbia seguito dalla madre che ripeteva ininterrottamente in nome di sua figlia "Signora..mi dispiace tantissimo" 
"La mia bambina, no, vi prego non è vero" Liam si accasciò sul pavimento, se pur parlando un'altra lingua, i ragazzi compresero ciò che la donna stesse dicendo e non riuscirono a non piangere.
"Vorremmo tutti che non fosse vero" la donna dall'altro capo del telefono cominciò a respirare tremolando "Come posso venire da lei, vi prego devo vedere la mia bambina"
"Vedremo di fare dei biglietti per lei e suo marito, non si preoccupi, ci dispiace tantissimo" rispose l'interprete piangendo "capisco tutto il suo dolore"
"Quando possiamo partire?"
"Domani stesso" disse l'interprete per poi chiudere la chiamata "Non fatemi mai più fare una cosa del genere" disse poi riferendosi ai ragazzi "Grazie, noi non ne avremmo avuto la forza" rispose Harry "Non vi avrebbe capito più che altro, adesso scusatemi ma ho bisogno di un po' d'aria".
Nel frattempo, i paramedici avevano portato Emi in un'altra stanza aspettando l'ambulanza e Niall, che si era allontanato dai ragazzi era andato da lei e si era seduto accanto al divano in cui l'avevano appoggiata.
"Io non posso credere che sia successa una cosa del genere" disse piangendo "Non voglio crederci, non te lo meritavi, nessuno se lo meritava" poggiò la testa sul cuscino del divano e prese la sua mano ormai fredda "Non te lo meritavi"
"Signor Horan" un paramedico entrò "Sì?"
"Dobbiamo portare via la ragazza, domani i suoi genitori saranno qui"
"Sì, fate pure" rispose asciugandosi le lacrime e alzandosi lentamente "Siamo tutti addolorati di ciò" continuò il paramedico mentre entravano i suoi colleghi con la barella "Lo so" rispose Niall mentre guardava i paramedici portare via la ragazza ormai senza vita.
Quando i paramedici se ne furono andati, Niall si sedette sul divano e mettendosi le mani fra i capelli, poggiò i gomiti sulle sue gambe per poi cominciare a piangere "Perché.." rimase in silenzio per qualche secondo per poi sentire il cuscino accanto a lui abbassarsi come se qualcuno vi si fosse 
seduto sopra.
Respirò lentamente e si girò per poi spalancare gli occhi e rimanere di stucco 
"Ciao" la ragazza che aveva appena visto portare via, a cui aveva tenuto la fredda mano, era accanto a lui e gli stava sorridendo "T..tu? Ti ho visto mentre ti portavano via in barella, che ci fai qui?"
"Barella? Aaah" rise "sì, sono scesa da quella cosa, era scomoda, devo essere svenuta o cosa?" continuò a ridere "Sv..svenuta? No tu..tu sei m.." Harry entrò nella stanza interrompendolo "Niall? Con chi stai parlando?" il ragazzo si girò verso l'amico "Con..con Noemi, è..è qui" Harry lo guardò perplesso "Niall, l'hanno appena messa in ambulanza, la stanno portando all'ospedale"
"No, ti dico che è qui, guarda!" il ragazzo si alzò dal divano in modo che l'amico potesse vedere la ragazza che stava seduta accanto a lui, ma Harry non vide nessuno "Niall, non c'è nessuno"
"N..non è possibile" Niall guardò la ragazza che ricambiava il suo sguardo perplessa "Niall, è stato per tutti un bruttissimo colpo, ma dobbiamo farcene una ragione.." il ragazzo guardò l'amico, era sicuro di cosa stesse dicendo, eppure lui riusciva a vederla "Sì..penso che tu abbia ragione" concluse poi "che stupido che sono..comincia ad andare, vi raggiungo a breve"
"Va bene" Harry gli sorrise e si avviò.
Non appena Harry ebbe chiuso la porta la ragazza cominciò a parlare "Niall, perché Harry non mi vede, perché..che cosa mi è successo?" il ragazzo si sedette di nuovo "Sei..sei, morta..qualche minuto fa" la ragazza sgranò gli occhi e cominciò a piangere "No, non può essere, io vi stavo guardano, stavate cantando change my mind, non posso essere morta , tu mi vedi, vero?"
"Sì, ma non me lo so spiegare perché"
"E..e poi, se sono morta, tu non dovresti riuscire a toccarmi, ecco vedi" cercò di prendere la mano del ragazzo con la sua, ma essa non aveva presa..passava attraverso "Perché non riesco a prenderla, PERCHE' NON CI RIESCO" comincio a gridare.
Niall rimase immobile a fissare il vuoto "Niall, ti prego parlami..non dirmi che non riesci più a sentirmi, non potrei farcela, ti prego" lo pregava Emi.
"Non preoccuparti, riesco a sentirti e a vederti benissimo" le sorrise leggermente "Perché allora tu si e Harry no?"
"Sì dice che se i fantasmi non riescono a passare oltre è perché hanno ancora qualcosa da fare qui sulla terra" il ragazzo la guardò negli occhi "Cosa dovevi fare tu?"
"N..non lo so, che ne posso sapere io"
"Be', per il momento è meglio andare..tu restami accanto, tanto loro non possono vederti" disse senza pensare "Già"
"Scusa, non volevo" la ragazza gli sorrise "Non fa nulla, adesso si spiega perché riesci a capirmi se parlo la mia lingua.."
"Mi dispiace, davvero, non sarebbe dovuto succedere, nessuno sarebbe dovuto morire" si trattenne dal piangere "..Andiamo?" Emi annuì, così dicendo raggiunsero gli altri.
Il giorno seguente i ragazzi andarono al funerale, i genitori di Noemi erano distrutti, avevano gli occhi gonfi e rossi, segno di una notte intera passata a piangere.
Al suo funerale vi era anche Noemi, si guardava distesa dentro la bara, con gli occhi chiusi ormai e le guance, che di solito erano rosso vivo, bianche come il latte, le labbra violacee e i capelli di un colore spento che non semrava nemmeno castano.
Stava lì, accanto ai suoi genitori, avrebbe voluto poterli abbracciare, avrebbe voluto dirgli "Sono qui, sono accanto a voi, non me ne sono andata" ma non poteva.
Niall la guardava mentre cercava disperatamente di abbracciare sua madre senza alcun risultato e gli faceva male il cuore nel vederla così.
Finito il funerale, i genitori decisero di non portarsi nulla della figlia, preferirono che gli fossero spedite con un pacco, così, partirono poco dopo con un dolore in viso che lasciò i ragazzi privi di emozioni, non se l'erano nemmeno presa quando il padre di Noemi gli era corso in contro urlando e aveva preso a pugni, privi di forze, il petto di Zayn il quale era stato il primo che aveva visto 
e il quale era rimasto immobile perché comprendeva tutto il suo dolore.
La sera stessa i ragazzi si rimisero sul tour bus e si diressero verso l'aeroporto, ci avrebbero messo qualche giorno a partire poiché dovevano annullare tutti i concerti che avevano programmato per la settimana poiché i genitori non volevano mandare le loro figlie ai loro concerti, perciò, prima di poter tornare in Ighilterra, sarebbero dovuti stare fermi in aeroporto per due o tre giorni.
Avevano preferito non andare in albergo perché sarevve stato rischioso, almeno in aeroporto erano tutti uniti anche se restavano chiusi nel tuor bus posteggiato nel parcheggio.
Emi ovviamente era sempre con loro, anche se sono Niall riusciva a vederla.
Durante il giorno non potevano parlare ma la sera, quando tutti erano andati a dormire, stavano ore e ore a chiacchierare del più e del meno.
Niall ormai sapeva quasi tutto di Noemi, la faceva ridere e quando si addormentava, la guardava dormire e si tratteneva dal piangere.
Poi, la sera prima di partire, Noemi si svegliò di botto e svegliò Niall 
"Ti prego, Niall svegliati"
"Cosa c'è?" rispose con la voce impastata dal sonno "Ho bisogno della mia borsa" disse "Ma..ma la tua borsa e insieme ai bagagli, nel pacco, a che ti serve"
"Ti prego" rispose "Va bene" così dicendo si alzò, prese le chiavi dal posto di guida e aprendo lo sportello del tour bus si diresse verso il vano bagagli per prendere il pacco con le cose della ragazza.
"Ecco a te" glielo porse dopo essere risalito sul bus "Aprilo, genio"
"Giusto" prese un paio di forbici e aprì il pacco, lentamente, in modo da non svegliare i ragazzi "Mi spiegi a cosa ti serve?"
"Prendi la borsa e te lo dico" Niall prese la borsa e la posò sul suo letto "Aprila, dentro c'è una cosa per te"
"Per me? Mi spieghi?" Emi sospirò "E' questa la cosa che devo fare, ti avevo scritto una lettera, avrei dovuto dartela dopo il concerto ma non ne ho avuto la possibilità, è una lettera speciale speravo la leggessi, l'ho scritta col cuore"
Niall le sorrise e aprì la busta "Devo leggerla ad alta voce?"
"Se vuoi" rise leggermente "Okay..allora"..
"Caro Niall, non so come mi trovo a scrivere queste poche righe, perdona la mia scrittura prima di tutto e il mio inglese" rise "ma, volevo solo farti sapere quanto tu significhi per me, sei tutto ciò che ho, tutto ciò di prezioso che 
posseggo, sei la ragione del mio sorriso, sei l'unica persona che riesce a farmi ridere quando sto male e quando l'unica cosa che voglio è chiudermi in camera e piangere fino ad addormentarmi.
Ti amo come non ho mai amato nessuno Niall e volevo solo che tu lo sapessi.
Sei la ragione del mio sorriso e anche se tra noi non succederà mai niente, sappi solo che c'è una persona che abita in una città, di un'isola Italiana, che ti ama più di se stessa.
Con tutto l'amore possibile, Noemi."
Mentre Niall leggeva quelle poche righe, Noemi si sentì formicolare dalla punta dei piedi alla punta dei capelli, cominciò a sentirsi strana e sentì di nuovo il mondo allontanarsi come qualche sera prima, tutti i suoni, gli odori e tutto ciò che la circondava, diventava sempre più sbiadito e confuso, fino a quando, l'unica cosa che vide, fu una luce calda che la invase come un uragano poi, il nulla.
Niall intanto, rileggeva quelle poche righe finché, quando chiuse la lettera si accorse di essere da solo.Si guardò in tornò confuso e cominciò a gridare il suo nome.
"Noemi, dove sei?!" gridava mentre la cercava per tutto il bus, poi i ragazzi si svegliarono "Niall, che succede?" chiese Louis mentre si grattava la nuca "Perché urli nel cuore della notte?" disse Zayn "E' che.." voleva dirgli la verità ma non voleva farsi prendere per pazzo perciò ci pensò prima di parlare "è che..non riuscivo a trovare una cosa e, stavo uscendo matto" mentì.
"La cercheremo domani, okay?" disse Liam poggiandogli una mano sulla spalla per poi tornare a dormire "Sì, grazie ragazzi" così dicendo mise la lettera sotto il cuscino e cercò di addormentarsi.
Passarono i giorni e Niall continuava a pensare a cosa gli fosse successo, non riusciva a credere che fosse passata oltre, che l'avrebbe lasciato solo.
Era tutta colpa di quella stupida lettera, così, un giorno, mentre era da solo in casa decise di prenderla e buttarda definitivamente "Sei stata la causa di tutto questo" diceva mentre la prendeva dal comodino "Non avrei mai dovuto leggerti" la prese in mano ma prima che potesse dire altro, si accorse che sul foglio era apparsa una scritta che prima non c'era o che forse non aveva notato:
"Grazie per avermi fatto sentire una delle ragazze più speciali al mondo anche solo per qualche giorno, ti amerò per sempre.
Sempre tua, Noemi."
Niall lesse e rilesse quella frase più volte per poi stringere quel pezzo di carta al cuore, e piangere non di tristezza ma di gioia perché Noemi non l'aveva mai lasciato solo, era sempre stata dentro il suo cuore.
  
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