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Autore: Marty_ROUGE    31/12/2012    3 recensioni
Il respiro si fece sempre più pesante. Non riuscivo più a trattenermi.
Improvvisamente mi ritrovai abbracciata a lui, non so per quanto restammo abbracciati, secondi, minuti, proprio non lo so.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Undici anni dopo.


<<Charlie, cosa ti metterai oggi? Io avevo intenzione di mettere questo .. >> Maggie mi fece vedere un vestito attillato color prugna. Nonostante fosse mio non l’avevo mai indossato, e non capivo neanche il perché l’avessi comprato, quel colore non si addiceva per niente alla mia carnagione.
<<Non lo so ancora.. >> sbuffai. << e se devo essere sincera, ci vado solo perché Jeremy ha insistito così tanto, non ha parlato d’altro per quasi una settimana, non ho potuto dire di no, quindi, qualsiasi cosa per me andrà bene.. >> risposi secca.
<<Mh qualcuno oggi non dell’umore adatto.. >> mi stuzzicò.
 Maggie è quella che considero la mia migliore amica, ci conosciamo da più di cinque anni. È la prima persona che ho conosciuto qui a Londra, e dal quel momento siamo diventate più che buone amiche.
Andai verso il mio armadio e presi la mia camicetta preferita color avorio, l’avrei abbinata a dei jeans. Sì, non male come outfit. Con nonchalance mi sfilai la mia tuta e indossai gli abiti che avevo scelto. Lo stesso fece Maggie.

Dopo quasi una trentina di minuti potevo dire di essere pronta, mi osservai allo specchio abbastanza soddisfatta del risultato. Mi girai e guardai la mia amica, ancora intenta a sistemarsi l’eye-liner. Sbuffai. Ogni volta che uscivamo insieme mi faceva sempre aspettare, è così lenta.

Per far passare il tempo mi alzai e inizia a giocare con Wilson, il nostro cane, un bellissimo bulldog inglese di due anni. Era il cane più pigro del mondo, e lo amavo con tutta me stessa.
<<Proprio non capisco perché ti ostini e tenere questa stupida foto. >> Foto? Oddio. Con un balzo ritornai accanto a Maggie e le strappai dalle mani la mia foto. <<Ti ho detto mille volte di non toccarla, non ti da nessun fastidio stando appesa lì. Perché devi fare sempre così?>> la  mia era quasi una supplica.
Da quando ci eravamo conosciute non faceva che dirmi di buttare la mia foto con Greg, ma io non l’avrei mai fatto. Mai.
Era l’unica cosa che avevo di lui, per me questa foto è quasi come un porta fortuna, non potrei mai buttarla via.  Nonostante ora fosse in condizioni pessime. Un’estate mi sono fatto il bagno in un lago con la foto in tasca, mi ricordai di averla con me solo dopo essermi buttata, ero disperata, avevo paura di averla rovinata per sempre. Fortunatamente la foto non si rovinò più di tanto, non me lo sarei mai perdonata.
Un’altra volta invece non riuscivo a trovarla da nessuna parte, avevo messo sotto sopra tutta casa nostra. Poi all’improvviso notai che dalla bocca del nostro vecchio cane Rudolf penzolava qualcosa, corsi immediatamente da lui. Quando tolsi la foto dalle sue fauci era tutta sbavata e le mancava un pezzetto. Quindi, ora la foto non era nelle condizioni migliori, ma per me era importante lo stesso.
Guardai la foto, ormai potevo vederla chiaramente anche a occhi chiusi, sapevo ogni minimo particolare: le nostre mani intrecciate, i nostri sorrisi, lo splendido paesaggio alle spalle dell’altalena, i magnifici occhi azzurri di Greg.
Era la foto che mamma ci scattò due giorni prima della nostra partenza, quando io e Greg eravamo ancora una cosa sola.
Feci un lungo sospiro, ogni volta che pensavo a Greg provavo uno strano senso di vuoto.
Ormai sono passati più di dieci anni, ma nonostante ciò, continuavo a considerarlo il mio migliore amico, lo sarà per sempre. Una piccola parte di me spera che anche lui pensi la stessa cosa, magari un giorno ci saremmo rincontrati. Quel pensiero mi fece arrossire.

<<Come hai detto che si chiamano?>> urlai per farmi sentire da Maggie. Il locale era affollatissimo e la musica era più alta del solito. <<Mmh, non lo so, è un nome strano..più che altro sono lettere>> sbuffò.
Guardai tra la folla, Jeremy ci stava aspettando, era arrivato da almeno dieci minuti, dovevamo solo trovarlo.
Sempre con Maggie al mio fianco ci addentrammo nella pista, conoscendolo, in questo momento stava ballando. Spero solo di non trovarlo avvinghiato a qualche ragazza, non ero dell’umore adatto per una sfuriata.
<<Oh Charlie, piccola.. ti stavo aspettando.>> mi girai e Jeremy era davanti a me, con un enorme sorriso stampato sul viso. Dio quanto è stupendo questo ragazzo.
<<Hey.>> gli sussurro all’orecchio, dopo avergli messo le braccia intorno al collo per abbracciarlo. Lui mi cinse i fianchi e mi fece girare. <<Oh Jemy.. smettila.>> Amavo questo suo lato giocherellone. Amavo anche il fatto che ora lui fosse mio.
Lo conoscevo da molto tempo. Mia sorella Bryanna un periodo stava uscendo con il fratello di Jeremy, e un giorno decise di fare un’uscita a quattro con noi, anche se per me e Jemy era più un appuntamento al buio. All’epoca non ci conoscevamo ancora. Mi colpì subito; ha un carattere allegro ed è una delle poche persone che riesce a tirarmi su di morale nei momenti più tristi.
Dal quel giorno iniziammo a frequentarci, ma solo come amici, per lo meno per me lui era solo un amico. Lui invece voleva di più.  Non faceva che chiedermi di uscire ogni volta che si mollava con una delle sue conquiste. Per tutti questi anni la mia risposta è sempre stata ‘no’. Non volevo di certo rovinare l’amicizia che si era creata. Tenevo molto a lui.
Ora come ora, non so perché la mia risposta è diventata ‘sì’. Fatto sta, che sto da dio con lui. Nonostante sia un perfetto donnaiolo, però con me non si comporta come con le altre. E sono veramente felice di questo. Non potrei sopportarlo altrimenti, e sicuramente non potrei neanche volerlo più come amico.

Tutti e tre ci dirigemmo verso i divanetti. In una mano tenevo la mano di Jeremy e nell’altra quella di Maggie.
<<cosa volete da bere ragazze?>> Jeremy mi abbracciò da dietro e inizio a baciarmi il collo.
Nonostante Maggie avesse sempre insistito che uscissi con Jemy, mi imbarazzavo sempre quando lui mi baciava davanti a lei, e io solitamente non sono una che si imbarazza.
<<Io prendo un Cosmopolitan, lo sai.>> mi guardai intorno, c’era davvero tanta gente. Le altre volte non era così affollato. Wow. <<Io credo che prenderò una birra>> disse Maggie prima di buttarsi sul divanetto. Non appena Jeremy si allontanò mi sedetti accanto a lei. Dopo neanche cinque minuti la mia migliore amica mi lasciò da sola, aveva visto un ragazzo carino e voleva andare a conoscerlo. Ma si può? Io non l’avrei mai lasciata da sola. Che amica.
Allora decisi di andare da Jeremy. Una volta arrivata al bancone fu un’impresa trovarlo, così decisi di aspettarlo lì vicino, tanto lui mi avrebbe visto.
Il tempo non passava più, mentre guardavo la fila notai che iniziò ad aumentare anziché diminuire. Erano solo le undici e il locale era strapieno, con molto stupore notai che molti dei presenti erano già ubriachi. Proprio davanti a me c’era un gruppo di ragazze, tutte con abiti troppo corti per coprire il corpo e con tacchi altissimi.
Le ragazze ideali di Jeremy pensai. Non potei non ridere al quel pensiero.
Una di loro era molto ubriaca, non si reggeva neanche in piedi, e di certo quei trampoli non le erano per niente d’aiuto. Mi accorsi che si stava avvicinando a me solo quando me la ritrovai quasi addosso, così per evitarla indietreggiai e andai a finire sopra qualcuno. <<Cazzo.>>
Era una scena ridicola. La ragazza ubriaca era sopra di me, e io ero sopra un’altra persona. Lo sapevo benissimo che sarei dovuta restare a casa, almeno mi sarei risparmiata questa figuraccia.
Dopo qualche istante quell’ubriacona si alzò, aiutata dalle amiche -non tanto sobrie- che non la smettevano più di ridere. Stranamente io non la trovavo una scena divertente, chissà perché.
Appena quel peso morto si alzò, mi alzai anche io. Feci un lungo respiro e mi girai per chiedere scusa alla sfortunata persona che a mia volta avevo travolto.
Non so il perché, ma pensavo fosse una ragazza, invece mi ritrovai davanti un ragazzo. Un bel ragazzo.
<<Ti chiedo umilmente scusa>> urlai. <<quella ragazza mi stava venendo addosso e non avevo visto che eri dietro di me.>> Non male come scusa, no?
Il ragazzo doveva aver sbattuto la testa perché notai che aveva l’aria assente. Mi fissava. Mi guardai intorno, leggermente in imbarazzo, mentre aspettavo una sua risposta, che per il momento non voleva darmi.
Feci per andare da Jeremy ma qualcosa mi bloccò. Aggrottai la fronte, era impossibile, dovevo essermi sbagliata.
<<Lottie?>>
Come mi aveva chiamato? No, non poteva essere. Solo una persona mi chiamava così.
Il cuore iniziò a battere più del normale e il mio respiro si fece affannoso.
<<Charlotte. Sei tu?.... Sono io…. Greg!>> Oh, il suo sorriso. I miei ricordi non gli fanno giustizia.
Per undici lunghi anni ho aspettato di sentire queste parole. Stava davvero succedendo? Lui era davvero davanti a me? Per essere sicura allungai una mano e gli toccai il braccio. Era reale!
<<Greg.. oh mio dio.. io.. io.. pensavo che non ti avrei più rivisto…>> Gli saltai addosso. Non mi importa se ai miei occhi era quasi uno sconosciuto, è cambiato così tanto. Lui è quel dolce bambino che mi teneva la mano nell’altalena e che ha pianto il giorno della mia partenza. <<Non puoi neanche immaginare quanto tu mi sia mancata. Non c’è stato un giorno in cui io non abbia pensato a te..>> A quelle parole scoppiai a piangere. Ma questa volta non erano lacrime di tristezza, no, erano lacrime di gioia. Eccoci, eravamo di nuovo una cosa sola.
Il suo abbraccio è qualcosa di meraviglioso, mi avvolge tutto il corpo, come un indumento perfetto. In questo momento non vorrei più staccarmi da lui.

<<CHARLIE.>>
Oddio. Jeremy. Girai il viso e lo vidi immobile fuori dalla fila, che ci fissava incredulo. O forse era rabbia quello che vedevo nei suoi occhi? Nelle mani teneva il mio cocktail e due bottiglie di birra, che si affrettò subito ad appoggiare al primo tavolo che incontrò, e venne verso di noi.
Automaticamente io e Greg ci staccammo. In pochi instanti Jeremy gli fu addosso. No. No. No. Cosa stava facendo?
<<Jeremy smettila, staccati.>> cercai invano di staccarlo da Greg, che ormai era bloccato al muro. <<Senti amico…..>> non riuscì a sentire cosa gli avesse detto Greg, fatto sta che Jemy finalmente lo lasciò andare.
<<Cosa diavolo avevi intenzione di fare? Ma sei matto?>> ringhiai.
In questo momento sono furiosa. Non sono mai stata arrabbiata così in vita mia.
Greg e Jeremy, ora uno al fianco dell’altro mi guardavano. Negli occhi di Greg vidi tristezza. Tristezza nei miei confronti, nel vedermi così. Oh Greg. Invece in quelli di Jeremy ora vidi rabbia. Oh Jeremy! Non avresti dovuto farlo. Se si fosse azzardato a picchiare Greg.. no, non ci voglio neanche pensare.
Scappai nel bagno delle ragazze. Le lacrime che ora uscivano dai miei occhi non erano di gioia come quelle di poco fa, no. In questo momento dentro di me c’erano un’infinità di emozioni: negative e positive.

Nota dell'autrice.

Ieri, dopo aver scritto il prologo della mia storia ho voluto continuare e scrivere il capitolo. Avevo così tante idee in testa che se non le avessi scritte le avrei perse. Devo dire che sono piuttosto soddisfatta di questo capitolo. La storia inizia a crearsi ;) 
Detto questo, come sempre ringrazio anticipatamente chiunque legga la mia storia. Tutti i vostri commenti sono ben accetti da me ;) voglio davvero sapere cosa ne pensate. A me fa sempre piacere ricevere e leggere le recensioni, mi invogliano a continuare. Ok, mi fermo ;) 
Marty
  
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