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Autore: Cyan    17/07/2004    0 recensioni
Avevo iniziato a scriverla tempo fa, ma l'aevo abbandonata. L'ho recuperata ora. Non so quanto possa piacere, perchè l'avevo impostata quasi completamente su personaggi inventati (era una delle prime ff che scrivevo e mi era difficile lavorare su personaggi già plasmati). I miei personaggi, comunque, incroceranno presto le strade di quelli già noti... Ah, è ambientata al 5° anno di Harry & Co.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ogni strada è unica e sola. Esistono strade che partono dallo stesso luogo ma portano a luoghi diversi e viceversa. Esistono strade che sembrano proseguire nella stessa direzione e poi bruscamente cambiano rotta. Ci sono strade che continuano a incrociarsi ed altre che non si incroceranno mai. Noi dobbiamo solo scegliere in che direzione andare. Al resto... penseranno le strade.

L’Espresso per Hogwarts era fermo alla Stazione di King’s Cross, ma la locomotiva scarlatta emetteva frequenti sbuffi di vapore, come se fosse impaziente anche lei di partire. Due ragazze si facevano strada disorientate fra la folla indistinta di ragazzi che chiacchieravano, correvano, si abbracciavano e saltavano su e giù dai vagoni caricando pesanti bauli.
- Ala, qua c’è davvero troppa confusione… saliamo?-
Disse la più bassa delle due, spostandosi appena in tempo per non essere investita da un ragazzino lentigginoso che correva. L’altra assentì, strinse più forte il manico del suo baule e si fece largo verso lo sportello del treno lanciando occhiate incuriosite attorno a se. Salirono sul treno, e siccome erano fra le prime non ebbero difficoltà a sistemarsi in uno scompartimento libero. Si lasciarono cadere sui sedili vicino al finestrino e si portarono i lunghi capelli dietro le orecchie con una mossa identica. Risero.
- Allora, come ti sembra?-
Chiese quella che pareva la più grande osservando attenta il via vai degli studenti oltre il vetro. La sua compagna fece spallucce.
- Dai Jaes! Non puoi cominciare così! Hai visto quanta gente? –
- Troppa gente. Sono tutti contenti di ritrovarsi dopo l’estate, mi mette a disagio non conoscere nessuno. –
- Li conoscerai presto.-
- Vedremo.-
Mano a mano che la lancetta del grande orologio della Stazione si avvicinava alle 11.00 sempre più studenti lasciavano la banchina del binario per prendere posto sul treno. Qualcuno aveva aperto la porta del loro scompartimento ritraendosi e scusandosi subito quando l’avevano trovato occupato. Alla fine a terra non rimase nessuno oltre a qualche genitore e una decina di bambini troppo piccoli per andare a Hogwarts che salutavano allegramente con la mano in direzione del treno che partiva.
Il viaggio era lungo e forse un po’ monotono. In quello scompartimento semivuoto l’unica cosa che variava lentamente era il paesaggio sempre più cupo fuori dal finestrino. Una delle due, la minore, fissava assorta le colline trasformarsi in piane e poi tornare di nuovo colline man mano che il treno sfrecciava veloce… l’altra leggeva. Passò la signora con il carrello dei dolci, ne comprarono quanto bastò a tenerle occupate per un’altra mezzora. Poi la porta dello scompartimento si aprì.
Sulla soglia c’era una ragazza alta e magra, aveva i capelli castano chiaro, lisci ma non troppo, tagliati elegantemente sopra le spalle. Stringeva forte una rivista contro il petto e con l’altra mano trascinava un pesante baule.
- Ehm, ciao… posso entrare? Nello scompartimento in cui ero prima è venuta un sacco di gente a far casino e io non ci stavo più… -
- Ma certo, vieni!!-
La ragazza sorrise sollevata, spinse dentro il baule e cercò di sollevarlo per metterlo sulla rastrelliera.
- Aspetta, ti aiuto io. -
Disse una delle altre due, si alzò in piedi e spinse il baule a posto. L’altra ringraziò, si sedette e si aggiustò nervosamente gli occhiali sul naso. La montatura era di plastica trasparente, alla moda, e dietro le lenti gli occhi erano verdi e lucidi.
- Beh, ciao… io sono Liz. -
Disse allegramente, ma con una punta di tensione nella voce. La ragazza vicino a lei non diede segno d’averla sentita, l’altra, che l’aveva aiutata con il baule, sorrise e rispose con voce entusiasta.
- Wow! Liz, quindi Elizabeth? -
- O no, no. Lo chiedono tutti, ma io mi chiamo Liz e basta. Liz Techden.-
- Ah, ok! Piacere… Alatariel Pride. E lei è… -
- So parlare da sola Ala, grazie. -
Disse l’altra, quasi freddamente. Si voltò verso Liz, e aspettò di incontrare il suo sguardo prima di parlare.
- Io sono Jaes Pride.-
La ragazza dagli occhi verdi si permise un attimo di disappunto.
- Pride… siete sorelle? -
- Oh no. Solo cugine.-
- Ah...-
A Liz non piaceva fissare le persone, ma si permise qualche occhiata più approfondita alle due ragazze. Per nulla al mondo avrebbe detto, a prima vista, che erano parenti, anche se in realtà, ora che gliel’avevano detto, avevano gli stessi lineamenti fini. Alatariel aveva bellissimi occhi azzurro scuro e capelli biondi, lisci e lunghissimi, scalati per dare vivacità. Sorrideva e parlava allegramente, guardarla dava un senso di vita e serenità. Jaes invece era tutto l’opposto. Aveva la pelle molto chiara, su cui risaltavano tantissimo i grandi occhi quasi neri. Portava anche lei i capelli molto lunghi, ma erano mossi, corvini, lucidi come Liz non ne aveva mai visti, e teneva una frangia elegante. Sorrideva, ma a labbra chiuse. Non sembrava allegra, ma nemmeno triste. Era distante, ma non fredda. La sua voce non era squillante e vivace come quella della cugina, ma calma e quasi vellutata.
- Non vi ho mai visto a Hogwarts… Non siete del primo anno, vero?-
- No no… siamo straniere. Stavamo in Australia.-
- Wow! Australia! Come mai siete venute qua?-
- Hogwarts è famosa, anche da noi. Abbiamo preso al volo la possibilità di frequentarla. - Disse Jaes. Sua cugina annuì vigorosamente.
- Già! Io farò il sesto anno… Jaes è al 5°.-
- Oh, come me! Sapete già in che casa…-
Liz venne interrotta da una ragazza con le lentiggini e i codini biondi che entrò nello scompartimento. Era già in divisa, e sul petto aveva appuntato lo stemma di Tassorosso, oltre alla spilla da Prefetto.
- Ciao Hanna! Oh! Vedo che sei Prefetto! Complimenti!!-
- Liz! Ciao!! Oh si, sono Prefetto! Non ci credo ancora! Io e Ernie, per Tasso! Mi aspettavo Potter in Grifondoro, invece sai la novità? Hanno fatto Prefetto Weasley! -
- Oh! Mi dispiace per Harry… - - Già, già… comunque prima ti cercava Padma, in fondo al treno. Ha detto che aveva un sacco di cose da raccontarti e mi ha chiesto se sapevo dov’eri finita. Ha detto che sei sparita dallo scompartimento…-
- Oh… vado a cercarla… Ala… Jaes, vi dispiace?...-
- Figurati, vai pure.-
- Certo, ciao!!!-
- Ehm… allora, ci vediamo dopo!-
Liz uscì velocemente dallo scompartimento. La biondina invece guardò con interesse le due ragazze, come se si fosse accorta solo in quel momento della loro presenza.
- Ah, voi dovete essere le due nuove… no?-
- Si… -
Oh! Dall’Australia vero? Ci hanno detto che arrivavate, a noi Prefetti voglio dire… sapete, i Prefetti devono controllare…-
- Lo sappiamo, cosa devono fare i Prefetti. Non è la prima volta che entriamo in una scuola.-
- Oh… scusa, volevo solo..-
- Lasciala perdere! Jaes fa sempre così con la gente nuova… a proposito, io sono Ala, piacere!-
Intervenne Alatariel, scoccando un’occhiata poco benigna alla cugina. Lei finse di non averla vista.
- Piacere mio! Oh, ora devo proprio andare! Mi aspettano nella Carrozza dei Prefetti! Ci vediamo a scuola!-
Disse e uscì correndo, lasciando la porta aperta dietro di sé. Jaes si alzò per chiuderla. Quando tornò al suo posto, Alatariel la guardò severamente.
- Beh, che c’è?-
- Come sarebbe che c’è! Hai intenzione di inimicarti subito tutta la scuola?-
- Non le ho detto niente di male!-
- Non sei stata molto gentile…-
- E’ colpa mia se so già cos’è un Prefetto? -
La bionda sbuffò.
- Ok, ok. Cerca di essere un po’ più disponibile con gli altri, qualche volta. A proposito, commenti su Liz? A me sembra simpatica…-
Jaes fece di nuovo spallucce.
- Che c’è? Non ti piace?-
- Mmmm-
- Capito, non ti va a genio.-
- No, non lo so ancora. Se mi piace o no. Non la conosco.-
- Ma dai! Quando pensi di capirlo, fra un anno? Se una è simpatica si vede subito! -
- E’ insicura da morire.-
Alatariel la guardò allibita.
- Ma tu che ne sai? Non le hai quasi parlato! -
- Ma l'ho guardata negli occhi..-
- Da quando giudichi le persone guardandole negli occhi?-
- Io non giudico nessuno, faccio solo le mie considerazioni. Se la conoscerò meglio, allora mi permetterò di giudicare. -
- Ecco appunto. Per me è simpatica!-
- Grazie cuginetta, ma l’hai già detto.-
Alatariel sospirò rassegnata e tirò fuori la Divisa. Sua cugina la imitò e si cambiarono.
Mezzora dopo il treno arrivava sferragliando alla Stazione di Hogsmeade e loro si ritrovavano ad attraversare il lago con una cinquantina di primini, sotto la guida di una donna dai lineamenti duri che si era presentata come Professoressa Caporal. Stavano in silenzio, ascoltando il chiacchiericcio nervoso dei due ragazzini seduti in barca con loro. Quando il castello apparve dietro uno sperone roccioso Jaes si illuminò in viso per la prima volta.
- Ala, è bellissimo! Mi piace questo posto!-
Alatariel sorrise.
“Meno male” pensò fra se e sé.
Si sentiva molto protettiva nei confronti della cugina, anche se probabilmente era l’ultima persona al mondo che avesse bisogno di protezione. La bionda lasciò stare le considerazioni filosofiche per godersi lo spettacolo del castello che s’avvicinava lentamente, le luci calde delle finestre si fondevano a quelle delle stelle nei riflessi sull’acqua scura del lago.
  
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