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Autore: ScratchThePage    31/12/2012    0 recensioni
C'è un mondo, da qualche parte, dove antiche ballate non sono solo antiche leggende, ma fatti realmente accaduti. In questo mondo viaggia Lysa, alla ricerca di qualcosa che ha perso. Purtroppo, però, il viaggio è lungo è le è impossibile non aiutare la gente che la ospita, spesso colpita da vecchie maledizioni, che continuano ad essere ancora tramandate.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                    Lo spirito solitario
 
Chiuse immediatamente i due miseri lembi di pelle che ricoprivano il foro della sua finestra: stava per arrivare un bufera di neve e non aveva voglia di trovarsi con una stanza completamente bianca e ancora più fredda di quanto non lo era già. Un tempo aveva avuto delle protezioni in legno, ma una bufera precedente le aveva completamente distrutte. Così era costretta a dormire sotto una coltre di pelli e con non meno di sette strati di vestiti. Talvolta il freddo era così tremendo che scendeva in soggiorno e si sdraiava vicino al caminetto che, nonostante fosse spento, emanava ancora un certo calore.
Un lieve spiffero entrò nella stanza e lei si coprì ancora di più con il suo giubbotto di pelle e foderato in pelliccia. Decise di scendere: prima di andare a dormire voleva almeno riscaldarsi un po’.
Scese due piani di scale in pietra per raggiungere, infine, l’unica sala che aveva un certo tepore. Si avvicinò al fuoco strofinandosi le mani e vide che là davanti c’era anche sua madre, avvolta in una coperta di trapunta.
‹‹ Ciao mamma, vedo che sei tornata. ›› le disse.
La donna si girò e la osservò.
‹‹ Hai chiuso tutte le finestre? ›› le domandò.
‹‹ Sì mamma. ›› rispose sedendosi anche lei davanti al caminetto.
Allungò le braccia e godè pienamente del calore che ricevette.
‹‹ Detesto l’inverno e tutte le sue bufere. ›› affermò.
‹‹ Un tempo non era così… ››, sussurrò sua madre, ‹‹ Un tempo si poteva raccogliere abbastanza legna per riscaldare tutta una casa. Hai visto anche tu tutti i caminetti che ci sono nella nostra e ti ricordo che la stiamo ereditando da generazioni. ››
Sorrise, capendo il discorso della donna.
‹‹ Mamma, tu stai parlando di un secolo fa! Ormai tutta la città si è abituata a vivere così. ››
‹‹ Però darebbe bello se tutto ritornasse come prima ››, una strana luce si accese nei suoi occhi, mentre diceva quelle parole, ‹‹ Certi dicono che dentro la foresta ci siano molti più animali che fuori, e che sia piena di deliziosi frutti.››
‹‹ Questo l’ho sentito anch’io… ma ormai sono abituata a questa vita fatta di carni magre e legna più o meno scarsa. ››
‹‹ Oh giusto, la legna! ››, esclamò sua madre, ‹‹ Marya, mi puoi fare un favore? Me ne puoi andare a comprare un po’? Io non sono riuscita e orami siamo agli sgoccioli. ››
Marya sbuffò al solo pensiero di uscire al freddo e al gelo. Purtroppo, però, la legna serviva e lei non poteva dire di no.
‹‹ Va bene. ›› rispose alzandosi.
Si avviò verso una vecchia credenza in legno appartenuta a sua nonna. Aprì con cura il primo cassetto: se si fosse rotto, sarebbe stato molto difficile farlo riparare.
Frugò un po’ e trovò una piccola scatoletta metallica. L’ aprì e prese un paio di monete, poi la rimise dentro e chiuse il cassetto.
‹‹ Allora vado. Ah, se la bufera si scatena mentre sono fuori, è probabile che mi fermi al Ritrovo. ›› disse prima di uscire.
Notò, prima di chiudere la porta in legno, che sua madre aveva agitato la mano in segno di saluto.
Appena fu fuori, la investì una tremenda folata di aria fredda. Estrasse dalla tasca del giubbotto la sciarpa e i guanti di pelle e, dopo esserseli infilati, si tirò su il cappuccio. Si guardò attorno e vide che, con il cielo completamente grigio, la sua città era ancora più tetra: una spessa coltre di neve ricopriva le strade, mentre le case di ergevano una attaccata all’altra. Erano tutte in pietra e prive di tetto. Al suo posto avevano una volta a botte, sempre dello stesso materiale dell’edificio e unita abilmente con il resto. Le finestre erano tutte piccole e anonime, soprattutto quelle dei condomini, enormi strutture in pietra che si intrecciavano tra di loro.
Sospirò e vide il suo fiato condensarsi davanti a lei. Si avviò verso la piazza del mercato, non pensando alla bufera di neve imminente. Sapeva benissimo che il Ritrovo era vicino e che, se fosse scoppiata all’improvviso, avrebbe potuto fare una corsa e raggiungerlo senza problemi. Inoltre non era l’unica folle a camminare per le strade con quel tempo: ormai la gente era abituata a quella situazione.
Stava per raggiungere la sua meta, quando un uomo passò vicino a lei di corsa urlando :‹‹ Uno straniero! Uno straniero avvistato dalle mura! ››
Mary si girò immediatamente verso l’immensa muraglia in pietra che circondava la città, molto sorpresa da quell’avvenimento: era da moltissimo tempo che nessuno si addentrava in quelle terre fredde e desolate e, soprattutto, nei pressi della Foresta dello Spirito.
‹‹ Uno straniero? E cosa ci fa qua? ››  
  
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