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Autore: Haileys_little_world_    31/12/2012    2 recensioni
Katelyn è una ragazza di 18 anni, che, stufa della sua vita e della sua famiglia, scappa di casa. Si troverà a dover affrontare una nuova scuola, una nuova vita, una nuova 'famiglia', ma ciò che veramente le scombussolerà l'esistenza sarà un ragazzo, un ballerino, che la porterà a vivere esperienze del tutto nuove. Katelyn imparerà ad ambientarsi in questo nuovo mondo a tempo di musica, amori e amicizie che la renderanno, per la prima volta nella sua vita, realmente felice.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Mi scuso tanto per aver aggiornato così tardi, ma i professori non mi hanno lasciato il tempo di vivere le ultime settimane di scuola perciò il capitolo l’ho iniziato solo il 24… e non è proceduto con velocità… se ci sono alcune cose che non si capiscono troppo o ci sono delle incongruenze è perché anche io ormai non ricordo nemmeno più cosa ho scritto negli scorsi capitoli ;)


ATTENZIONE: ALTO CONTENUTO DI DIALOGHI


A Laura,
che in fondo mi ha fatto
diventare la persona che sono adesso

 
Arrivati al bar, i due notarono subito una chioma rossa agitarsi per tutto il locale alla ricerca di qualcuno.
-Ehi Abbie!- chiamò Daniel. Due occhi verdi e riconoscenti scattarono nella loro direzione. Subito la ragazza corse loro in contro per abbracciare e baciare il proprio ragazzo mentre questo giocherellava coi suoi capelli liscissimi e lunghissimi.
-Ehm ehm- li richiamò Violet. I due si staccarono trasognati e i loro sguardi si posarono sull’amica.
Dopo aver realizzato cosa stava succedendo, Abbie, guardò interdetta prima il proprio ragazzo poi la mora.
-Avete fatto pace?!-
-Sì Abbie. Io… lo so che… io dovevo!- provò a spiegarsi Daniel.
-Io vi lascio soli- Violet se ne andò di corsa, senza aspettare risposte.
-Dopo quello che ti ha fatto? Dopo quello che CI ha fatto?- riprese lei sull’orlo delle lacrime.
-Senti, Violet è la mia migliore amica, mi ha chiesto scusa. Ha capito di aver sbagliato e tutti hanno diritto ad una seconda possibilità, non credi?-
-Sì. Forse hai ragione- concesse Abbie tirando su col naso.
-Ehi Danie.. oh! Ciao Abbie- la voce gioiosa di Katelyn li distrasse dai loro problemi di coppia …ma solo per portarne altri.
-Anche lei?!- urlò la rossa sull’orlo dell’isteria.
-Sì, ehm… KaAMANDA ha deciso di cercarsi un lavoro e visto che qui cerchiamo una ballerina…-
-Ah- rispose secca la sua fidanzata, calmandosi un poco.
-Bene. Abbie, ti lascio qui due minuti, vado a parlare con il mio capo dell’assunzione di Amanda e poi torno subito, ok?- esordì Daniel notando che la situazione stava diventando fin troppo tesa.
-Okey…- e detto questo si stamparono un bacio a fior di labbra.
Allontanatisi un poco i due ragazzi tornarono a respirare e Katelyn iniziò a ridere.
-Nervosetta la tua ragazza, eh?-
-Cosa ti ridi tu? Temevo potesse iniziare la terza guerra mondiale!-
-Io non c’entro nulla! Sei tu che hai fatto il casino: cosa ti viene in mente di invitarci a stare nello stesso locale per più di un minuto?!-
-È stato tutto un equivoco! Uff… perché deve essere sempre tutto così difficile?- Katelyn si limitò a rispondere con un sorriso distratto mentre lo guardava di sfuggita e scuoteva la testa.
Quando arrivarono al bancone dovettero aspettare che il capo di Daniel, Mark, si liberasse da un affare con un tizio con il quale parlottava animatamente appena oltre l’ingresso del magazzino, così i due si sedettero.
-Allora… Come va con Malefica?-
-Kat!-
-Che c’è? Ho sbagliato? La devo chiamare Grimilde? Morgana? Ursula? Maga Magò? Befana? Crudelia De Mon? Circ..mm mmm mmmmm!!!- Daniel le tappò la bocca sghignazzando.
-Ssssssh!!! Ti potrebbe sentire!- la rimproverò il ragazzo continuando a ridere sotto i baffi, mentre lei si liberava dalla sua presa.
-Mpf! Sarei potuta andare avanti tutta la notte!-
-Ti ricordo che è la mia ragazza-
-Ti ricordo che è una strega- entrambi scoppiarono a ridere e le lanciarono un’occhiata di sfuggita, sentendosi entrambi perforare la testa dal suo sguardo.
-Kat, dovresti finirla- disse Daniel tornando serio.
-Stavo solo scherzando! È solo che mi fa troppo ridere quella ragazza-
-Perché ti fa ridere?-
-Perché è sempre isterica e ogni volta che mi vede i suoi occhi diventano incandescenti. Mi sembra troppo uno di quei cattivi da cartone animato!-
-Ho detto di smetterla Kat!- ribadì Daniel ridendo comunque sotto i baffi.
-Ma è vero! Guardala!- detto questo si girò completamente verso di lei sorridente e fece ciao ciao con la mano, sembrando così proprio una bambina secondo Daniel. Il ragazzo si voltò appena, in modo da vedere la scena solo con la coda dell’occhio. Abbie dapprima alzò un sopracciglio a metà fra lo stupito e l’altezzoso, poi girò la testa indispettita. A quel punto i due ragazzi al bancone si girarono di nuovo, sghignazzando sommessamente.
-Visto?!-
-Ok, hai vinto tu!- accordò Daniel levando le mani in segno di resa.
-IO.VINCO.SEMPRE.IMPARALO!- precisò lei con una linguaccia e una strizzata d’occhio.
In quel momento arrivò Mark abbastanza allegro. Evidentemente quel tizio strano con cui parlottava aveva portato buone notizie.
-Allora: di cosa dobbiamo parlare, Daniel?-
-Ti ho trovato la ballerina!-
-Davvero?! La giornata va di bene in meglio! Sei tu? Ciao, io sono Mark. Piacere-
-Io sono Amanda, piacere mio-
-Allora Amanda, hai qualche referenza?-
-Assolutamente no-
-Perfetto! Sei assunta!- Katelyn strabuzzò gli occhi sorpresa.
-Cc-come scusi? Le ho detto che non ho alcuna referenza!-
-Appunto! Non mi servono le referenze: chiunque sia disposto a lavorare in questa carabattola è già assunto dal principio! Cominci domani, per stasera resta pure qui a divertirti. Un’ultima cosa: saresti disposta a fare anche da cameriera?-
-Certamente!-
-Amo sempre di più questa ragazza- confidò a Daniel a voce abbastanza alta da farsi sentire fino a tre metri di distanza.
Detto questo se ne andò con una strizzata d’occhio.
-Quell’uomo è pazzo!-
-Lo so. Ma in fondo in fondo è la persona più simpatica che conosca-
-Tu non devi lavorare?- saltò fuori Kat che stava palesemente architettando qualcosa.
-Ssssì, perché mi fai questa domanda?-
-Perché adoro vederti sgobbare… e vorrei tanto tanto un drink!-
-Sei incorreggibile!-
-No, sono Katelyn, piacere-
-E anche una bambinella che fa ancora giochetti stupidi-
-Lo so!- rispose soddisfatta lei, mentre Daniel si alzava per ritirarsi al suo posto: dietro al bancone.
-Cosa vuoi?-
-Mmm… è da un po’ che ho voglia di un buon margarita.-
-Oh no: non ci provare! Sei piccola e non ho intenzione di servirti alcolici-
-Scherzi vero? Ho solo due anni meno di te, sono maggiorenne!-
-Appunto! Sei piccola e il massimo che ti porto è un succo di frutta. Se proprio proprio oggi mi stai simpatica posso arrivare fino ad una coca cola-
-Vada per la coca cola, sempre che il signor padrone lo permetta-
-Sì dai: oggi mi stai simpatica- rispose Daniel scherzando.
-Sei un mostro!- ringhiò Kat con una falsa espressione offesa.
-Meglio un mostro che una bambinella bisbetica- la provocò lui.
-Non iniziare questo gioco con me, ballerino-
-Quale gioco, principessina?-
-Questo gioco, vecchio!- i due scoppiarono a ridere, ma quando una testa rossa si sedette non troppo delicatamente sulla sedia accanto a Katelyn entrambi ammutolirono all’istante.
-Ciao Abbie, ti porto qualcosa?- domandò teso Daniel.
-Solo una coca cola, grazie tesoro-
-Mpf!-
-Problemi Amanda?-
-Assolutamente nessuno!-
-Così sembrava…-
-Beh ti sbagliavi! Ciao: vado a farmi un giretto sulla pista- e così si allontanò con un sorrisetto stampato in faccia.
-Non la sopporto!- sibilò Abbie.
-Non è vero-
-Lo so- rispose astiosa. Daniel sorrise guardando il bicchiere che stava asciugando.
-Cosa ridi?- gli domandò lei con ancora una punta d’isteria.
-Rido perché sei consapevole del fatto di sopportarla anche se non vorresti-
-E cosa c’è di divertente? C’è una ragazza che cerca di rubarmi il fidanzato e non riesco nemmeno ad odiarla. È straziante- a quel punto i gesti del biondo si susseguirono a rallentatore. Innanzitutto smise di asciugare il bicchiere, poi alzò lo sguardo verso il soffitto, pensieroso, infine scrutò Abbie, quasi confuso.
-Hai un fidanzato?- la ragazza scoppiò a ridere.
-Quanto sei scemo!-
-Una delle mie tante doti… tornando seri: non devi essere gelosa di Amanda, insomma, lei non sta affatto cercando di rubarti il ragazzo, credimi-
-Però questo è quello che sembra!-
-Devi fidarti di me! Tu ti fidi? Non mi sembra perché sei qui a fare una scenata da ragazzina delle medie, quando invece non c’è niente di niente per cui preoccuparsi- il viso di Abbie si contrasse in una smorfia ferita.
-Forse hai ragione- sussurrò abbassando la testa e in procinto di alzarsi, quando invece Daniel, mezzo steso sul bancone, le afferrò il braccio, la girò verso di sé e le posò un veloce bacio sulle labbra per poi lasciarla andare.
 
Nel momento stesso in cui Abbie si stava allontanando, Katelyn era appena riuscita a raggirare Daniel e procurarsi un benedetto drink da un altro barista.
-Ehi ciao! Sono Amanda, da domani lavorerò qui-
-Lo so chi sei: a scuola faccio lo spettacolo assieme a te, ricordi? Sono uno degli attori però, non dei ballerini-
-Oh già, scusa, è che sono così tanti i nomi e le facce che ho dovuto imparare ultimamente che alcune me le scordo proprio. Aspetta tu sei… Matt Spencer… se mi dai un secondo mi ricordo anche chi interpreti… D… qualcosa con la D… ci sono: Dick! Il tuo personaggio è il migliore amico del protagonista, Marcus-
-In persona-
-Ecco, tornando a noi, vedi quello là? Sì, proprio lui! Daniel Matthews. Ecco, quel cretino dice che sono troppo piccola per gli alcolici, ma essendo maggiorenne penso proprio di potermi permettere almeno un bicchierino, no?-
-Ahahah, tieni Amanda: prova questo e allontanati prima che Daniel mi impicchi con il mio stesso intestino-
-Grazie mille: io ti adoro!-
-Lo dici solo perché ti do un drink?!-
-E per cos’altro?!- Katelyn s’allontanò con un sorriso furbo in volto.
 
La serata andò avanti e, come previsto, il bar si svuotò non appena la partita iniziò. Avendo quindi finito il suo turno perché il personale ormai avanzava, Daniel portò fuori Abbie, Violet e Katelyn assieme a Matt e a un altro ragazzo, Simon Bells. Anche quest’ultimo faceva parte dello spettacolo come Matt, ma Kat faceva proprio fatica a ricordare tutti i nomi, perciò inizialmente dovette chiedere al ragazzo il suo.
Non sapendo assolutamente cosa fare, finirono in una discoteca e ovviamente il gruppo si divise a coppie: Daniel prese Abbie sotto braccio e subito si avventurarono al centro della pista; Simon chiese scherzosamente la mano di Violet imitando i cavalieri ottocenteschi quando invitavano le dame a ballare; Matt, vedendo gli amici allontanarsi, fece un sorriso sghembo a Katelyn.
-Beh, piccoletta, dici che potrei chiederti di ballare oppure pensi che il ballerino mi picchierebbe prendendomi per maniaco?-
-Mmm… penso che io faccio quello che voglio e se il ballerino si avvicina gli tiro un calcio che non scorda più-
-E cos’è di preciso che vuoi?- domandò curioso Matt con lo stesso sorriso in faccia.
-…devo dire che la tua proposta mi allettava… penso che potrei anche accettare…-
-Beh, allora andiamo!-
Le tre coppiette si scatenarono per circa un’oretta e mezza, almeno fin quando Matt non si sentì male: aveva bevuto troppo. Si ritrovarono tutti in bagno. Katelyn aiutava Matt e gli altri quattro discutevano appoggiati ai lavandini.
-Matt, sei un cretino: avevamo deciso di non esagerare!- esordì Simon.
-Amanda, tu non hai toccato un goccio, vero?- chiese premuroso Daniel, ma la ragazza non rispose.
-AMANDA!- tuonò il biondo. Intanto Abbie iniziava a soffiare fumo dalle orecchie per tutte le attenzioni del proprio ragazzo verso la piccola del gruppo.
-Giusto un bicchiere!- ringhiò infastidita la ragazza.
-Non rispondermi così! E comunque “giusto un bicchiere” nei tuoi sogni! Tu puzzi d’alcool peggio di lui- continuò ormai infuriato.
A quel punto Katelyn si rizzò in piedi lentamente e con la stessa calma si girò verso il gruppetto alle sue spalle con occhi di fuoco.
-Punto primo: TU-NON-SEI-LA-MIA-BALIA e io ti rispondo come mi pare e piace; punto secondo: se ti dico “solo un bicchiere” è perché sei così assillante che se ti dicessi quanto ho veramente bevuto mi faresti una ramanzina chilometrica, ma, come già detto: NON SEI LA MIA BALIA; punto terzo: levati di qui prima che molto delicatamente ti posi un pugno in mezzo agli occhi!; punto quarto: se tanto puzzo come dici allora cosa chiedi a fare?!- a quel punto Daniel rimase senza parole e, quando invece cercò di aprir bocca, fu bloccato da una furiosa Abbie che di gran corsa se ne uscì dal bagno borbottando qualcosa. Tutti gli occhi finirono strabiliati su di lei e, quando fu uscita, sulla porta. Solo Katelyn la seguì semplicemente con la coda dell’occhio (ancora di fuoco), per poi girarsi subito verso Matt, che continuava a vomitare.
Daniel, invece, fu l’ultimo a distogliere lo sguardo dalla porta, avvilito. Guardò poi Amanda, di schiena, e i suoi occhi si riempirono di nuovo di rabbia, così uscì anche lui dal bagno, in cerca della sua ragazza. Nessuno lo notò, ma in quel momento il fuoco nello sguardo di Katelyn si spense per lasciare il posto all’afflizione.
 
-Abbie, fermati, ti prego!- la ragazza finalmente si fermò. Non per i richiami del ragazzo, non perché non vedeva più nulla a causa delle lacrime, ma perché ebbe un mancamento: stava per svenire in mezzo all’enorme folla asfissiante intorno a lei. L’ultima cosa che vide era Daniel che la afferrava in tempo e la pregava di tenere gli occhi aperti.
Rimase priva di sensi poco tempo, sì e no cinque minuti, ma le sembrò di aver sognato per giorni interi. Non le importava più che il suo ragazzo prestava troppe attenzioni a quella… bambina, voleva solo finirsi di godere la serata in santa pace senza altri imprevisti: era già abbastanza scombussolata per avere altri colpi di scena. Al resto ci avrebbe pensato in seguito. Ma il destino, evidentemente, non voleva darle pace. Dopotutto, vi dico, credo che se fossi stata lì quella sera avrei detto ‘Povera Abbie’.
Si ritrovò appena fuori dalla discoteca con tutti e cinque i suoi amici attorno, anche Matt sembrava essersi ripreso. Il più preoccupato di tutti era Daniel, come si può immaginare, ma ciò che stupì Abbie fu che anche Amanda sembrava abbastanza sconvolta.
-Abbie, tesoro, mi dispiace non sai quanto…- ma la ragazza lo interruppe subito.
-Non fa niente, l’ho già dimenticato-
-Senti, Abbie, io e Violet portiamo a casa Matt prima che si senta di nuovo male. Se tu vuoi venire con noi basta chiedere e…-
-No grazie, Simon. Adesso sto bene, credo che rimarrò qui-
-Oh, perfetto…-
-Sicura? Se vuoi io posso…- questa volta era stato Daniel a parlare, ma Abbie lo interruppe ancora, come aveva fatto anche con Simon.
-Non c’è bisogno: ho detto che sto bene, grazie- concluse la ragazza con una calma innaturale.
Amanda non aveva ancora spiccicato parola, né aveva intenzione di farlo, ma, per un patto implicito, Abbie sapeva che sarebbe stata zitta, e ciò le stava più che bene. Dopotutto loro due si intendevano alla grande, addirittura senza parole: in altre situazioni avrebbero potuto essere anche amiche. In altre situazioni.
Matt, Violet e Simon se ne andarono e i tre rimanenti ripresero la loro serata come se nulla fosse successo: la coppietta a ballare e la “piccolina” alla ricerca di alcool oppure di un ragazzo. La seconda la allettava sicuramente di più. Dopo vari giri sulla pista Katelyn decise di lasciar perdere e di ballare un po’ da sola, ma neanche il tempo di pensarlo, che invece un bel ragazzo le si fece vicino.
-Scusa, sono qui da solo e mi sto un po’ annoiando… vuoi ballare?-
-Sì, finalmente! Sì, grazie, mi piacerebbe molto ballare con te!- il ragazzo si mise a ridere.
Aveva una risata meravigliosa, pensò Katelyn. Era anche carino: alto, muscoloso, ma non troppo, capelli nerissimi, lisci. Occhi color nocciola molto intensi. Le labbra sottili sempre distese in un sorriso. Ballarono per un po’ e per tutto il tempo entrambi ebbero la strana sensazione di essere osservati. Forse proprio questa sensazione li spinse, ad un certo punto, ad uscire dal locale. Volevano fare due passi, ma, nel momento in cui il ragazzo cercò di proporlo a Katelyn, si accorsero di non essersi neanche presentati.
-Amanda, piacere!-
-Bel nome! Io sono…- il ragazzo fu interrotto. Katelyn non seppe mai il nome di quel ragazzo.
-Dove pensi di andare, signorinella?- urlò uno strano tizio correndo loro incontro.
-È il tuo ragazzo?- domandò curioso il moro.
-Certo che no! Daniel: cosa ci fai qui? E poi scusa: signorinella? Signorinella? Dici sul serio? Ma fammi il piacere. Vattene per favore-
-No che non me ne vado! Tu adesso vieni via che ti porto a casa-
-Non ci penso neanche! Tu vai pure. Io resto-
-Amanda non dire stupidaggini: vieni, forza!-
-Hai sentito cos’ha detto lei? Vuole restare. Levati di torno, per piacere- disse il ragazzo della discoteca.
-E tu saresti..?-
-Io sarei quello che ti ha detto di andartene!-
-Forza Amanda. Non starlo a sentire: vieni via!- così Daniel la prese per un braccio, cercando di portarla via. Il ragazzo misterioso, invece, le mise una mano sulla spalla, molto più delicatamente.
-Amanda…- ma appena Daniel se ne accorse i suoi occhi carichi d’ira si posarono prima sulla mano, poi sul ragazzo, il quale, appena notato quello sguardo assassino, ritrasse la mano, come se fosse stato scottato.
I movimenti successivi si susseguirono con una tale rapidità che Katelyn fece fatica a seguire ciò che stava succedendo. Comprese quello che Daniel aveva fatto solo quando vide il moro a terra con il naso sanguinante. A quel punto lei si portò le mani alla bocca in segno di stupore e fece un passo verso il poveretto.
-Tu sei pazzo!- esordì finalmente Katelyn –Ma come ti viene in mente!-
Il ragazzo a terra, tenendosi il naso fra le mani si alzò da terra e si allontanò borbottando “Matti! Tutti matti!”
-Cosa hai fatto? Ti rendi conto? Non pensavo tu potessi arrivare a tanto!- continuò furiosa lei.
-Cosa ho fatto io?! Tu piuttosto! Te ne stavi andando con uno che poteva essere un maniaco! O uno stupratore! O un drogato! O peggio: un assassino!-
-Comunque sia non sono affari tuoi, te l’ho già detto!-
-Non sono affari miei? Non sono affari miei?- dicendolo gli occhi di Daniel si caricarono ancora di più d’ira e avanzò verso di lei, con la conseguenza che la ragazza indietreggiò, inciampando nei propri piedi e cadendo a terra. A quel punto Abbie, che aveva assistito alla scena sin dal principio senza fiatare, intervenne da dietro le spalle del ragazzo. Parlò non guardando minimamente i due, bensì le proprie unghie laccate.
-Mi fai proprio ridere, Daniel. Dici di amarmi e poi ti batti così per un’altra. Mpf! Per me non hai mai fatto a botte… ma adesso ho capito: non è una semplice cottarella. Finalmente vedo nei tuoi occhi l’amore, la passione, il sentimento… non li avevo mai visti! Peccato solo che non siano per me-
-Abbie non ti ci mettere anche tu. Non è il momento: vai in macchina!-
-No, grazie, torno a piedi. Ho bisogno di una boccata d’aria-
-Cosa stai dicendo?! Vai in macchina!- a quel punto gli occhi di Abbie si incatenarono a quelli di Daniel.
-Non puoi comandare tutto e tutti. Non hai mai cercato di farlo, ma da qualche tempo ti vedo… cambiato. Sei lunatico, sempre in un altro mondo… mi sembra di averti perso. Non ce la faccio più, basta-
-Cosa stai dicendo?! Non dirmi che…-
-Sì, Daniel, io ho chiuso con te. Mi dispiace, ma ogni giorno ti vedo che mi scivoli dalle mani e non resisto più- a quel punto Daniel la oltrepassò con un moto d’ira e inveendo contro il nulla “Io non vi capisco proprio, a voi donne! Strane! Siete proprio strane!”
Sia Katelyn che Abbie lo seguirono con gli occhi. La prima ancora a terra terrorizzata da quando il biondo le si era avvicinato carico di rabbia, la seconda con l’amarezza che le si leggeva in faccia.
La rossa girò il volto verso Kat, che ormai non le sembrava niente di più di un gattino spaventato.
-Mm-m-mi dispiace…- balbettò Katelyn fissando le sue scarpe. Abbie rise, poi si chinò e le porse una mano per rialzarsi.
-Se solo tu fossi un po’ più cattiva… sarebbe più facile odiarti- a quel punto, Amanda prese la mano, si rialzò, e osservò quella strana ragazza allontanarsi lentamente. Rimase in uno stato di confusione per altri due minuti, nei quali rimase in piedi nello stesso punto a fissare l’angolo dietro al quale era sparita la rossa poco prima. Era successo tutto troppo in fretta. Non aveva capito niente. Per tutto il tempo della discussione fra la ormai ex-coppietta era rimasta a terra terrorizzata, non sapeva bene per cosa. Ora, però, stava solo cercando di riorganizzare le idee e capire come poteva tornare a casa. Il problema, comunque, si risolse dopo poco, quando una testa bionda si avvicinò a lei guardando altrove.
-Forza, vieni che ti riporto a casa- disse Daniel guardandola distrattamente. Katelyn non aveva voglia di discutere, non dopo tutto ciò che era successo, così si limitò ad annuire convinta e a seguirlo a testa bassa.
Durante tutto il tragitto nessuno dei due parlò, ma la tensione era palpabile. Daniel stringeva così forte il volante che le sue nocche erano diventate bianche e la mascella di Katelyn era così rigida che sembrava fatta di ferro. Non si scambiarono nemmeno un’occhiata, lui guidava guardando attentamente la strada e lei fissava il paesaggio scorrere velocemente fuori dal finestrino. Nonostante ciò entrambi sapevano che la rabbia che avevano dentro era solo per una piccolissima minuscola parte rivolta verso l’altro. In realtà entrambi sapevano che non c’era alcun tipo di odio tra di loro, seppur volessero dimostrarlo.
Arrivati a casa di Katelyn, Daniel fermò l’auto di colpo e continuò a guardare davanti a sé con la stessa espressione impassibile. La ragazza, invece, guardò il suo accompagnatore solo per un secondo, ma con una tale tristezza e una tale amarezza che anche lui sentì quello stato d’animo come fosse suo e quando lei fu scesa il suo volto prese la stessa espressione di Katelyn.
 
Entrambi sapevano che non c’era odio,
ma nessuno dei due sapeva cosa in realtà ci fosse.
È la classica storia:
lui ama lei,
lei ama lui,
lo sapevano tutti, tranne loro due…
 
 
 
 
 
 
 
AIUTO!!!!! Ho appena finito questo capitolo e giuro che ho bisogno di qualcuno che mi aiuti: vi prego. È una settimana che lo scrivo, non ci ho mai messo così tanto, ma spero vi piaccia con tutto quello che vi ho fatto aspettare… sarà più di un mese che non aggiorno!!! E proprio per questo spero anche che apprezziate il fatto che è luuuuungo. Ci sono un sacco di dialoghi e la cosa non mi alletta molto, ma è venuto così quindi…… beh, niente, che dire…
 
Grazie a tutte le nove carissime persone che seguono questa storia

Blutigen91
 Directioner_LLN
 FedeKiryu
 littleromanticgirl
marika_
 pucciosa_96
 Sunny_97
 SimonWeasley
 Sofia Phoenix  

Grazie alla bellissima persona che ricorda questa storia

sky_wings 
 
Grazie alle due meravigliose persone che preferiscono questa storia
  
elfaRioter
Nixo  
 
Grazie alla mia gemella diversa <3

Believe98 

Grazie a tutti lettori silenziosi (love youuuuu)
 
E infine grazie a tutti voi che complessivamente avete fatto raggiungere le 151 visualizzazioni al primo capitolo… so che non significa un egual numero di lettori, ma sono traguardi!!!
 
Bacionissimi
 

Hailey <3
 
P.s. in questo capitolo non si parla un po’ troppo di sguardi, occhi, occhiatacce e roba varia?? Vabbé però è vero ciò che si dice: “gli occhi sono lo specchio dell’anima” e avevo un gran bisogno di farvi capire ciò che succedeva dentro ai personaggi.
 
P.p.s. ma questi due non fanno un po’ troppo tira e molla? Litigano, fanno pace, litigano, fanno pace… spero che la prossima volta che faranno pace sarà per sempre e basta… ma non sono io che decido: è la mia testa bacata quindi… ;)

 
   
 
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