Introduzione:
Finalmente sono riuscita a
leggermi “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” che ha suscitato in me il
desiderio, da sempre incombente, di scrivere una fic a capitolo unico su questo
romanzo famoso in tutto il mondo.
I protagonisti sono alcuni
dei miei personaggi preferiti:
Harry, ora decisamente più
spigliato ed attraente e Sirius, per il quale nutro un sentimento segreto.
Ok, rimandiamo alla fine
ulteriori commenti.
Vi lascio alla breve
lettura che spero gradirete,
.:Darkprincess:.
Titolo: Out of control
Serie: Harry Potter
Personaggi: Sirius; Harry
I personaggi presenti in
questa fanfiction sono tutti maggiorenni, nati dalla mente di J.K Rowling
mentre viaggiava su un treno, comodamente seduta sul suo sedile.
Questa breve storia non ha
alcun fine di lucro, ma è solamente un miserevole tentativo di migliorare la
mia scrittura dalle infantili caratteristiche.
__ Prigioniero del suo sogno precipitò
nell’oscurità __
Pensare che lo aveva considerato un assassino meritevole di una morte dolorosa come quella che solo i dissennatori potevano offrire…
Stupido.
Ricordare l’odio che lo aveva pervaso quando aveva
scoperto, ai tre Manici di Scopa , durante una tranquilla conversazione fra
l’attuale ministro della magia (Cornelius Caramell) e vari prof. appartenenti
alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che Sirius Black aveva tradito
i suoi genitori conducendoli alla morte…
Idiota.
La paura, il senso di oppressione e vendetta che
aveva provato ogni qual volta quel nome riaffiorava alla sua mente…
Non meriterei di vivere.
Il dolore… e la rabbia che aveva sentito nello pensare che, suo padre, James Potter, fosse stato tradito da quello che lui considerava, probabilmente, il suo più grande amico…
Dovrei morire per questo.
Sentimenti così simili a quelli che provava ora:
dolore&disperazione, causati dalla sua morte
improvvisa ed inesorabile;
rabbia&angoscia, per non essere stato in grado
di raggiungere la sua mano… che era stato così vicino dallo toccare…
Poi rimpianto, per non essere riuscito a confessare
sentimenti così forti e intensi per lui…sentimenti che abilmente aveva tenuto
nascosto e che aveva giurato di confessare un giorno o l’altro…
Ed infine follia, alienazione mentale.
L’attimo in cui, paradossalmente, felicità e
disperazione raggiungono contemporaneamente l’apice.
L’inizio e la fine di vecchie e nuove certezze.
L’inevitabile.
*°*°*°*°*°*°
Svegliarsi la mattina e
borbottare qualcosa come “lasciatemi dormire…” oppure “di già…?”; lo scoprirsi
ancora stanchi dopo una nottata dormita nella grossa…
Ricordare sogni, incubi…
E poi il piacere di
consumare la colazione in compagnia degli amici, parlando del più e del meno.
Tutto questo non era più
possibile.
Non per lui, Harry Potter,
il bambino sopravvissuto, il prescelto, come molti ora lo chiamavano…Il più
grande nemico di Lord Voldemort, un ragazzo che la notte non era più in grado
di dormire e bearsi dei sogni, come tutti gli esseri umani segnati da
un’esistenza per lo più normale.
“Sogno…” pensò amaramente
“ovvero l’immaginazione di cose irrealizzabili o, per lo più, considerate
tali…”.
“Illusione…” continuò poi
imperterrito “ossia la percezione alterata delle cose da parte dei
sensi…l’ingannevole rappresentazione della mente che immagina o interpreta la
realtà secondo i propri desideri e le proprie speranze…”.
All’improvviso, colto da
un vago senso di debolezza e inutilità, sentì il suo corpo fremere…
Davvero, come aveva detto
Hermione più volte… si stava auto-ingannando…??
“NO!NO!!” esclamò
furiosamente dentro di sé, pensiero accompagnato da un brusco movimento del
capo che si voltò permettendogli di fissare il muro, una parete di quelle che
sostenevano quella Hogwarts che tanto amava…
Il suo sguardo opaco, assente…
«Sirius…» chiamò a quel
punto «davvero…sei qui no…?» mormorò flebilmente, allungando una mano verso
quella parete che lui non sembrava scorgere:
davanti a lui l’elegante
figura di Sirius Black, il suo amato padrino che da settimane lo stava
accompagnando ovunque egli andasse «tu esisti vero…?» continuò Harry, sperando
di ricevere risposta da quella che era veramente una mera illusione…
«…vero…?» domandò ancora,
scongiurando la parete di rispondere a quella domanda assurda agli occhi
altrui.
Una domanda la cui
evidente risposta avrebbe totalmente sconvolto la sua vita…
Preso da un attacco di
panico iniziò a colpire quello che credeva essere il suo padrino:
era duro, troppo per un
essere umano…era privo di calore…non si spostava, non si lamentava per il
dolore…era troppo piatto…ruvido…
morto…
La mano tremava per il
dolore…
Un dolore lancinante,
insopportabile…
«IO NON MI STO
AUTO-INGANNANDO!!!» urlò a quel punto il ragazzo sentendo il respiro farsi
sempre più irregolare, pesante, come se l’aria fosse stata privata di
quell’ossigeno necessario alla vita «io ho bisogno di crederti vivo Sirius!!»
spiegò ansante, grosse lacrime che gli solcavano il viso pallido e sconvolto
dall’amarezza della verità «devo ancora credere che la mia vita abbia un
senso…» singhiozzò poi sentendosi debole.
Estremamente debole.
Fragile.
Inutile.
Vuoto…
Crollò sulle ginocchia, lo
sguardo costantemente legato al pavimento, la testa tenuta insistentemente
bassa…
incatenato ad una tetra
disperazione causata da un sogno impossibile…:
La vita di Sirius…
__Prigioniero di un sogno…crollò nelle oscurità della vita…__
* END *
Spazio autrice:
allora, che ne pensate?
Penso sia abbastanza eloquente, ma non ho saputo scrivere
di meglio…
Mentre battevo sulla tastiera pensavo a ciò che ho
provato alla morte di un mio carissimo amico… e questo ne è il risultato.
Forse dovrei continuarla e far trovare al povero Harry la
pace?
Non lo so…ditemelo voi…
Kisses
Darkprincess
Ps: il titolo l’ ho preso in prestito da una canzone
degli Hoobastank che evidentemente mi portano fortuna. Almeno è successo con la
fanfic di beyblade –crawling in the dark- ^^