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Autore: heijuss    31/12/2012    8 recensioni
Chiara è una ragazza come tante altre: anonima, per niente interessante e in cerca dell'amore. Una vacanza inaspettata in una delle più belle mete turistiche, Sharm El Sheikh, le farà trovare quello che cerca: l'amore. E lo troverà in un ragazzo, Carlos, di origine portoghese. Un amore impossibile, un amore distante, un amore che la metterà a dura prova.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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4. Bacio.


6 Settembre, giovedì.
Sto sognando un paio di occhi scuri che mi fissano, quando all’improvviso mi sento scuotere.
-Chiara, svegliati!- viene sussurrato alle mie orecchie.
-Mamma, non voglio andare oggi a scuola.- mugugno girandomi dall’altro lato.
Un altro scossone. –Alzati, o rimani senza colazione.-
-Mamma, voglio dormire...- dico sbuffando.
-Non sono tua madre! E poi siamo in vacanza, bella addormentata, perciò niente scuola. E non è colpa mia se torni tardi dalle serate karaoke!- sbotta mia zia.
Sollevo la testa di scatto, fissando mia zia. Ha detto davvero serata karaoke?
Improvvisamente le immagini di tutti gli avvenimenti della sera prima ripercorrono la mia mente.
Io che canto col padre di Carlos.
Io, Carlos. Il suo sorriso. Le nostre mani intrecciate.
Un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra, mentre mi porto una mano tra i capelli per sistemarli.
Guardo le mie gambe, notando che sono ancora vestita come la sera prima, e poi fisso la schiena di mia zia, che si sta infilando il costume. –Che ci faccio vestita?- chiedo confusa.
-Sicura che ieri non eri ubriaca?- domanda alzando un sopracciglio.
-Non ho bevuto neanche un bicchiere di coca-cola- sbuffo.
-Comunque, ieri mi hai detto che avevi cantato, hai fatto amicizia, ma non mi hai detto con chi, e che eri troppo stanca anche per spogliarti.-
-Ah, ora ricordo!- esclamo battendo il palmo della mano sulla mia fronte. –Su, vestiamoci e scendiamo a fare colazione. Hai sentito mamma e papà?- domando.
-Sì, hanno già fatto colazione e sono andati a mare. Io li raggiungo tra poco. Tu vieni?- mi chiede.
-No, zia. Sto un po’ in piscina con Letizia.- dico mentre mi metto il costume.
-Chi è Letizia?- chiede guardandomi dal riflesso dello specchio.
-Una ragazza che ho conosciuto ieri.-
Finisco di prepararmi in silenzio, e afferro il mio zainetto andando verso la porta. –Zia, ci vediamo a pranzo allora. A dopo!- esclamo mandandole un bacio volante.
Mi chiudo la porta alle spalle.
Come il giorno prima, l’aria afosa mi investe. Mi dirigo verso le scale, lanciando un’occhiata alla camera 3103.
Sto per scendere il primo scalino quando la porta si apre e il viso di Carlos fa capolino. I suoi occhi, quasi nascosti dalla visiera del cappello, incontrano i miei.
Il suo viso si apre in un meraviglioso sorriso. –Ciao!- esclama.
Il respiro mi si mozza in gola. –Ciao.- dico con voce incerta.
Lo vedo avvicinarsi a me lentamente, con passo sicuro. Posa il suo braccio sulle mie spalle, schioccandomi un sonoro bacio sulla guancia. –Come stai?- mi domanda in inglese.
-Bene, grazie. Tu?- domando cercando di tenere ferma la voce.
-Adesso va decisamente bene.- dice con il suo solito sorrisino strafottente.
Il mio cuore perde un battito e mi costringo a sorridergli, quando tutto quello che vorrei fare è solo mettermi a saltellare come una stupida per il corridoio.
Lentamente toglie il braccio dalle mie spalle. –Ci vediamo in piscina allora!- esclama, dandomi un altro bacio sulla guancia.
Annuisco, incapace di proferire parola, e lo osservo mentre va verso l’entrata dell’hotel. Mi porto una mano sulla guancia per sfiorare il punto in cui le sue labbra hanno sfiorato la mia pelle.
Una volta essermi ripresa dallo shock, ricomincio a scendere lentamente le scale per dirigermi al ristorante dell’hotel. Pensando al bacio, quasi non cado dalle scale, ma riesco ad arrivare sana e salva alla sala colazione.
Saluto il cameriere che mi tiene aperta la porta e successivamente mi dirigo al tavolo buffet lanciando delle occhiate ai tavoli per individuare la folta chioma di Carlos. Sorrido inconsciamente appena lo individuo in quella massa di gente e mi porto una mano sulla guancia, accarezzandola e continuando a guardarlo. Improvvisamente la mia pancia si riempe di farfalle e la voglia di ingurgitare cibo mi repelle, così prendo solo un bicchiere di succo d'arancia. Lo bevo lentamente, per poter assaporare il gusto di questa bevanda lanciando di tanto in tanto occhiatine a Carlos. Una volta finita la spremuta, mi dirigo alla porta che si affaccia sulla piscina, aprendola e chiudendola successivamente alle mie spalle.
Girovago tra le sdraio per cercarne qualcuna libera per potermi rilassare, ma tutte sono occupate.
Mi porto una mano sulla fronte, per asciugare il leggero strato di sudore che mi si è formato a causa del caldo e decido di andare nell'altra piscina sperando di trovare almeno una sdraio libera su cui poter leggere il mio libro in santa pace. Inaspettatamente questa piscina, rispetto all'altra, è vuota. Mi fiondo immediatamente su una sdraio libera, posandoci sopra la mia roba. Lentamente, comincio a spogliarmi del mio vestitino per rimanere in costume e cammino velocemente verso il bordo della piscina a causa del pavimento che scotta.
Osservo rapita i movimenti dell'acqua contro il bordo della piscina, chiedendomi se fosse calda o fredda.
Spero vivamente la seconda, dato il caldo!
Sono così presa dai miei pensieri che quasi non mi accorgo dei movimenti alle mie spalle, rendendomene conto, però, troppo tardi.
Vedo Carlos, con un sorriso furbo stampato sulle labbra, correre veloce verso di me, troppo veloce.
Non ho il tempo di spostarmi o di urlare che lui è addosso a me, le sue braccia attorno alla mia vita, spingendoci entrambi in piscina, nella quale cadiamo generando una montagna di spruzzi.
L'acqua mi sommerge, il suo corpo ancora premuto contro il mio. Comincio a scalciarlo con forza per poter riprendere l'aria che, a causa della sorpresa, non sono riuscita a trattenere, ma la sua forza è nettamente superiore alla mia e non riesco a smuoverlo di un millimetro.
Un secondo dopo sento le sue braccia stringermi più forte e spingere entrambi verso l'alto. Il contatto con l'aria è un toccasana e prendo un respiro profondo mentre sono ancora tra le sue braccia.
Comincio a tossire e sputare tutta l'acqua bevuta. Lo ammazzo di botte a quest'idiota!
Sento Carlos accanto a me tossire anch'egli l'acqua bevuta. Ben ti sta, stronzo!
Una volta essermi ripresa, lo spingo via guardandolo con occhi che spero siano minacciosi, ma dalla sua espressione divertita capisco di non essere riuscita a sembrare arrabbiata come avrei voluto.
Ci guardiamo un'ultima volta negli occhi prima di scoppiare a ridere insieme contemporaneamente.
Ricopre in pochi secondi la distanza che ho messo precedentemente e mi stringe nuovamente a se.
-Stupido! Stavo annegando.- gli dico passandogli le mie braccia lungo la sua vita.
-Non ti avrei mai fatto annegare.- ammicca verso di me.
Sbuffo, ancora ridendo e dandogli un pugno giocoso sulla spalla.
Improvvisamente mi prende in braccio facendomi salire sulla sua schiena e mi lascio scappare un urletto.
Per fortuna la piscina è quasi totalmente vuota, tranne che per i suoi genitori e qualche bambino che gioca attorno a noi.
Saluto distrattamente Tiago e i suoi genitori, che ci fissano ridendo, mentre Carlos si lascia trascinare sott'acqua portandomi con se. Stavolta non mi faccio cogliere impreparata e trattengo il fiato. Sento il suo corpo scivolare via dal mio per poi girarsi e afferrare i miei fianchi tirandomi verso di lui. Mentre allaccio le mie braccia dietro il suo collo, ci guardiamo negli occhi, pochi centimetri di distanza tra i nostri visi, e tutto quello che riesco a pensare è quanto tutto questo sia surreale.
Vedo il suo viso avvicinarsi sempre di più al mio, per poi schioccarmi un bacio sulla punta del naso.
Presa alla sprovvista, spalanco la bocca buttando fuori l'aria e mi do una spinta con le gambe per tornare in superficie.
Dopo pochi secondi, Carlos emerge dall'acqua, sistemandosi i capelli e lanciandomi un'occhiata divertita.
Comincio ad elaborare un piano di vendetta nella mia mente, così gli do la schiena dirigendomi verso i suoi genitori e suo fratello Tiago. Quest'ultimo, vedendomi arrivare, mi lancia un'occhiata interrogativa. -Aiutatemi in una battaglia all'ultimo schizzo contro Carlos. Sola non ce la farò mai, e mi devo vendicare!- mi affretto a spiegargli.
Lo vedo scambiarsi un'occhiata di intesa col padre e poi tutti insieme avanziamo minacciosi verso Carlos. Lui, capendo le nostre intenzioni, comincia a scappare nuotando, ma lo inseguo riuscendo quasi subito ad afferrarlo per un piede.
-Ora!- dò il segnale ai miei "alleati".
È così che ha inizio la Terza Guerra Mondiale. Carlos, in difficoltà e solo contro tutti, non riesce né prova a difendersi, sopraffatto dagli spruzzi che io e la sua famiglia gli lanciamo contro.
-Mi arrendo!- lo sento esclamare.
La sua famiglia scoppia a ridere e io gli sorrido trionfante, smettendo di spruzzargli acqua contro e mi avvicino a lui. -Così impari, tesoro!- gli dico dandogli un buffetto sulla guancia.
Dopodiché nuoto lentamente verso la scaletta, uscendo dalla piscina e dirigendomi verso la mia sdraio. Afferro la mia asciugamano, mettendomela intorno al corpo e prendo la mia roba.
Guardo di nuovo verso la piscina, notando lo sguardo di Carlos fisso su di me. Gli faccio l'occhiolino. -A dopo!- gli urlo salutandolo con la mano mentre mi allontano dalla piscina.
Sorrido come un ebete per tutto il breve tragitto dalla piscina alla hall, ripensando alla fantastica mattinata appena trascorsa.
 
 
-Chiara!- sento esclamare non appena entro nella hall.
Volto il capo in direzione della voce, sorridendo a Letizia che mi fa segno di avvicinarmi a lei.
-Ciao Letì!- le dico una volta essere arrivata davanti a lei.
-Ma dove sei finita? È tutta la mattinata che ti cerco!-
-Ero nella piscina piccola.. con Carlos.- concludo sorridendo.
-Davvero? Ohhhh! Abbiamo fatto colpo eh?- chiede facendomi l'occhiolino.
-Mi stava facendo annegare!- esclamo.
In tutta risposta, Letizia alza un sopracciglio. -Scherzi?-
-No!- ribatto e le spiego in breve quello che è successo nella mattinata.
-Cretino.- è il suo unico commento all'intera storia prima di dirigerci insieme in sala ristorante.
-Prendiamo un tavolo grande per mangiare insieme con le nostre famiglie?- propongo.
Annuisce. -Vado a dirlo ai miei!- esclama.
Mi dirigo anch'io verso i miei genitori, fermi davanti al tavolo buffet.
-Ciao papà, ciao mamma! Divertiti oggi a mare?- domando appena arrivata al loro fianco.
-Chi non muore si rivede!- esclama mio padre. -Ci eviti da quando siamo arrivati.- mi ammonisce senza rispondere alla mia domanda.
Ridacchio di nascosto. -Ma non vi evito! È una vacanza, no? Allora fatemi svagare.- ribatto.
Lo vedo scuotere lentamente la testa. -Devo dedurne che ci vedremo solo durante i pasti?- domanda.
-Diciamo di si!- sorrido. -Comunque, oggi mangiamo in quel tavolo grande con la famiglia di Letizia.- dico indicandogli con il dito il tavolo di cui parlo.
In tutta risposta mio padre fa spallucce e si dirige verso il tavolo, salutando e presentandosi ai genitori di Letizia.
Dò le spalle alla scena per afferrare un piatto, lanciando un'occhiata al cibo previsto nel menù di oggi.
Mi lascio scappare un gemito quando capisco che il menù di oggi prevede solo pesce. Merda.
Decido allora di prendere un panino, che sarà il mio pranzo, e mi dirigo lentamente verso il tavolo. Prendo posto nell'unica sedia libera accanto a Letizia e comincio a sgranocchiare il mio panino.
Ad un tratto sento qualcosa urtare la mia schiena e mi giro per vedere cosa fosse, o meglio chi fosse. I miei occhi incontrano quelli divertiti di Carlos che mi fa un cenno del capo in saluto ricevendo in risposta una mia linguaccia, prima di sedersi nella sedia alle spalle della mia. Con la coda dell'occhio vedo Letizia sorridere e scuotere la testa alla vista degli stupidi comportamenti miei e di Carlos.
Per tutta la durata del pranzo sento la sua presenza tangibile dietro di me, il suo profumo.
Alla fine, io e Letizia ci alziamo salutando i nostri genitori e dirigendoci lentamente in piscina.
Posiamo le nostre cose su due sdraio vicine e ci buttiamo mano nella mano in acqua, incuranti del fatto che abbiamo appena finito di mangiare.
Personalmente, ho sempre fatto il bagno, ma anche la doccia stessa, dopo mangiato senza nessun problema. In estate, da piccola, i miei genitori mi minacciavano sempre che se volevo fare il bagno a mare, dovevo svegliarmi presto per fare colazione, sennò avrei dovuto aspettare un'ora prima di poter entrare in acqua. Con il passare degli anni, però, ho scoperto che non sarei morta!
Io e Letizia cominciamo a giocare tra di noi, schizzandoci l'acqua e parlando delle nostre vite, di quello che ci piace, della città in cui viviamo, per conoscerci meglio.
All'improvviso due mani si posano sui miei occhi, un petto nudo aderisce alla mia schiena e sento Letizia in lontananza ridacchiare. -Chiara, io vado nella hall dai miei genitori. Tra mezz'ora devo uscire per un'escursione. A stasera!- la sento esclamare.
-No! Ehi, aspetta.. chi è?- grugnisco sbuffando. -Sei il DJ?- domando.
Sento il suo petto tremare, segno che sta ridendo silenziosamente. -Allora il cameriere!- riprovo. -No, aspetta.. come fa il cameriere ad essere in piscina?- mi domando come una stupida.
Sento le due mani scivolare via dai miei occhi, ridandomi la vista, e immediatamente mi volto per vedere chi è.
-Carlos!- esclamo.
-Chica.- dice in risposta.
Ridacchio piano. -Mi chiamo Chiara.- lo correggo.
-Chira. Chara.- sbuffa non riuscendo a dire il mio nome.
Scoppio a ridere vedendolo in difficoltà. -C-h-i-a-r-a.- cerco di spiegargli.
-Chiara!- esclama infine dopo un altro po' di tentativi.
-Bravo.- gli faccio l'occhiolino.
-Carlos!- una voce esclama.
Ruoto il capo in direzione della voce per vedere il padre di Carlos dirigersi verso di noi e fermarsi a bordo piscina. Li guardo mentre si dicono qualcosa in portoghese per poi vedere il padre allontanarsi e tornare alla hall.
-Cosa vi siete detti?- chiedo a Carlos avvicinandomi a lui.
-Mi aveva detto di prepararmi perchè saremmo andati a mare, ma ho risposto che preferivo rimanere qui... con te.- spiega.
-Ma potevi andare con i tuoi, se volevi!- esclamo.
-È proprio questo il punto! Io.. voglio stare con te.- ribatte.
Sento le mie guance andare in fiamme alla sua affermazione e lui sorride intenerito alla vista della condizione delle mie guance. Mi afferra per un braccio, stringendomi a sè e lasciando un tenero bacio tra i miei capelli. Dopo la sorpresa iniziale, lascio intrecciare le mie mani dietro la sua schiena spingendo il mio corpo contro il suo. -Grazie..- sussurro piano sul suo collo chiedendomi se mi avesse sentita.
Mi stacco dal suo abbraccio sorridendogli, ma restando comunque vicino a lui. -Raccontami un po' di te.- gli chiedo.
Ed è così che passiamo tutto il pomeriggio: parlando di noi.
Mi racconta che ha un altro fratello, oltre Tiago, più grande, rimasto a casa per stare con la sua ragazza, nonché futura moglie. Mi racconta della scuola, dicendo che frequenta il secondo liceo di un istituto tecnico-scientifico. Mi racconta del suo migliore amico e di come si sono conosciuti 8 anni prima. Poi è il mio turno. Parlo anch'io della mia famiglia e del fatto che sono figlia unica. -Non ti senti sola, a volte?- mi chiede in proposito.
-Inizialmente si, ma poi ci si fa l'abitudine.- sorrido.
E riprendo a raccontare di me, della scuola che frequento, dei miei amici.
Restiamo in silenzio per un po', seduti l'uno accanto all'altra nelle due sdraio occupate prima da me e Letizia. -Te l'hanno mai detto che assomigli a Harry Styles?- chiedo all'improvviso.
-Si.. la mia ex ragazza.- risponde.
-Ex ragazza?- domando, sentendo una punta di gelosia nella mia voce.
-Già.. mi ha lasciato dopo un mese dicendomi che credeva fossi come Harry Styles, ma che gli somigliavo solo fisicamente e non caratterialmente.- spiega.
-Scherzi, spero.-
-No!-
-Oddio. Che stupida!-
esclamo. -Ok, non pensiamoci.. Vieni, buttiamoci in piscina!- dico.
-Ma siamo appena usciti!- ribatte.
Mi alzo dalla sdraio, prendendo la sua mano e tirandolo in piedi. Lo trascino fino a bordo piscina e insieme ci tuffiamo. Riemergiamo uno accanto all'altra, forse un po' troppo vicini. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio viso, così tanto che posso annegare nelle sue iridi scure. Restiamo a fissarci per un tempo che mi sembra infinito, quando finalmente vedo il suo viso farsi sempre più vicino al mio. Pochi secondi e le nostre labbra si sarebbero sfiorate, pochi secondi e avrei assaggiato il sapore delle sue labbra. Manca davvero pochissimo.
-Carlos, siamo tornati!- esclama suo padre facendoci allontanare di scatto, imbarazzati.
Lo sento borbottare qualcosa in portoghese che somiglia tanto ad un insulto e sorrido alla vista delle sue guance rosse per l'imbarazzo.
Nel frattempo, suo padre ci raggiunge entrando in piscina. -Divertiti?- ci domanda.
-Tanto!- esclamo sorridendogli.
-Chiara, ti andrebbe di cenare al nostro tavolo, stasera?- mi chiede il padre.
Spalanco la bocca, presa in contropiede a causa della sorpresa e noto con la coda dell'occhio lo sguardo speranzoso di Carlos. -Scusi, ma non posso. Stasera devo andare in pizzeria con i miei..- dico.
Leggo la disapprovazione negli occhi di Carlos e gli lancio uno sguardo di scuse. -Sarà per un'altra volta!- esclama suo padre, facendomi sorridere.
-Certamente.- rispondo. -Scusate, ma adesso dovrei tornare in camera a prepararmi per stasera. A dopo! Ciao Carlos.- dico sorridendogli e cominciando a nuotare verso la scaletta.
All'improvviso qualcuno mi afferra per un braccio e io mi volto per guardare il viso di Carlos con un'espressione curiosa. -Si saluta così? Io voglio un bacio!- esclama facendomi arrossire.
In questo momento vorrei solo sprofondare, perchè suo padre ci guarda con occhi divertiti e consapevoli. Avvicino il mio viso a quello di Carlos e gli lascio un tenero bacio sulla guancia. Lui sorride soddisfatto lasciando il mio braccio libero.
Gli lancio un'occhiata di rimprovero prima di rimettermi a nuotare verso la scaletta. Sento Carlos parlare col padre mentre mi dirigo alla mia sdraio per prendere la mia roba e successivamente imbocco la via per arrivare alla mia camera, ripensando al quasi bacio.
 
 
La serata in pizzeria è stata davvero noiosa, ma i romani proprietari del locale sono stati davvero simpatici e la pizza era squisita!
Adesso sono seduta in uno dei divani della hall, a sentire parlare i miei genitori. Ad un tratto mi sento osservata e lascio vagare lo sguardo per tutta la sala, incontrando infine le iridi scure di Carlos. Gli rivolgo un sorriso timido che lui prontamente ricambia.
Sento un improvviso bisogno di raccontare alla mia amica tutta quest'assurda situazione e decido di andare alla piscina piccola per utilizzare il wi-fi dell'albergo. -Papà, mamma, io sto andando alla piscina piccola per usare il wi-fi. Ci vediamo dopo!- esclamo alzandomi dal divano.
Lancio un'ultima occhiata a Carlos, che mi guarda curioso, prima di aprire la porta che si affaccia sulla piscina. Cammino lentamente verso una delle sdraio piùvicine al bordo piscina e mi ci siedo sopra prendendo il cellulare.
Dopo essermi connessa alla rete wi-fi dell'hotel entro su facebook, aprendo la chat della mia migliore amica e digitando velocemente le parole che scorrono in quel momento nella mia testa. Le racconto tutto: del viaggio in aereo, dell'arrivo a Sharm, del primo giorno di permanenza, dell'arrivo di Carlos, della serata karaoke, di tutti le cose strane che stanno succedendo tra me e lui.
-Che stai scrivendo?- una voce mi fa sobbalzare di paura.
-Oddio Carlos!- esclamo. -Stava per venirmi un infarto.- mi porto una mano al cuore sentendolo battere veloce.
Lui comincia a ridacchiare. -Scusa.- dice semplicemente. -Non mi hai detto che stai scrivendo..-
-Sto raccontando alla mia migliore amica quello che è successo in questi giorni.- spiego inviando il messaggio appena scritto.
-Quindi stai parlando di me.- afferma con il suo solito sorrisino. Oddio, se continua così gli salto addosso.
-Cosa te lo fa pensare?- domando alzando un sopracciglio.
-Perché sono io che ti sto movimentando la vacanza, come tu lo stai facendo a me, perchè ti piaccio e ho visto come mi guardi, perchè so che vuoi che il quasi bacio di oggi diventi un bacio vero e perchè se ti baciassi adesso tu non ti tireresti indietro.- dice avvicinandosi a me.
Il mio respiro si fa irregolare, il cuore comincia una corsa senza precedenti. Le sue mani adesso sono sul mio viso e con un pollice accarezza la mia guancia, le mie braccia attorno al suo collo. I nostri visi si fanno sempre più vicini, i miei occhi fissi nei suoi, le sue labbra incurvate in un sorriso beffardo. Le nostre labbra sono ad un soffio di distanza e sento il suo respiro sul mio viso.
La sua bocca sfiora la mia in un bacio casto, leggero, quasi inesistente, per poi premere sempre più forte.
Allontana il suo viso dal mio, intreccio le mie mani coi suoi capelli accarezzandoli e spingo nuovamente il suo viso contro il mio in un bacio passionale. Le nostre lingue si rincorrono, si cercano, in un gioco che sembra non avere mai fine. Lentamente e con gentilezza, Carlos mi fa coricare sulla sdraio, portandosi sopra di me, senza smettere di baciarmi. Continuiamo così per un tempo che mi sembra infinito, facendo allontanare le nostre labbra solo il tempo necessario per riprendere aria.
-È tardi..- sussurro in uno dei momenti in cui le nostre labbra non si sfiorano.
-Rimarrei così per sempre, ma dobbiamo andare.- dice sospirando.
Si alza dalla sdraio, allungando una mano verso di me per aiutarmi ad alzarmi. Senza lasciarla, cominciamo a camminare in silenzio sulla strada di ritorno alle nostre camere. Una volta arrivati davanti la porta della mia camera, Carlos avvicina il suo viso a mio lasciandomi un leggero bacio a fior di labbra. -Buonanotte.- sussurra.
-Buonanotte- rispondo.
Lo guardo avvicinarsi alla porta della sua camera e gli regalo un ultimo radioso sorriso prima di aprire la porta ed entrare.
La camera è al buio, segno che la zia ancora deve tornare. Mi spoglio lentamente, infilandomi successivamente il pigiama. Mi infilo nel mio letto fresco guardando la luna piena fuori dalla finestra. Mi lascio andare ad un sospiro. La migliore vacanza della mia vita, penso prima di cadere in un sonno profondo.



Writer's corner:

SCUSATE!
(non c'è scritta più grande....)

Non aggiorno da due mesi, scusate davvero tanto! Come ho già detto sono senza pc, e lo sono ancora!
Ho scritto questo capitolo col cellulare, e vi dico che non è stato per niente facile! E sto pubblicando ora solo perchè sto usando il pc di mia zia! cc
Per farmi perdonare ho scritto un capitolo lungo lungo! Insomma, perdonatemi çç
Siamo entrati nel vivo della storia dallo scorso capitolo, ma in questo le cose si fanno già più.... piccanti.
I nostri protagonisti non riescono a stare lontani l'uno dall'altra! 
Chissà cosa succederà dopo! 
Spero di poter pubblicare presto il prossimo capitolo! 
Voglio ringraziare tutte le fantastiche lettrici che mi hanno lasciato una recensione allo scorso capitolo! Ben 7 recensioni *-* Vi amo.

Ringrazio anche tutte quelle persone che hanno inserito la storia tra le preferite, ricordate, seguite e inoltre tutte quelle persone che mi hanno messa tra gli autori preferiti! Siete le migliori.:') 
Ringrazio lalu0395 per la segnalazione per le scelte, non smetterò mai di ringraziarla! GRAZIE MIA BETA! 
Grazie per le 768 visualizzazioni al primo capitolo. Grazie! 
E basta, credo. Ho finito con i ringraziamenti..
Continuate a recensire e ditemi cosa ne pensate!
Vi amo tutti! 

Vostra, Chiara c:

   
 
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