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Autore: stillateardrop    31/12/2012    7 recensioni
E' Capodanno. A New York, Selena chiude dei rapporti con le persone sbagliate e ne apre altri con le persone giuste. A Los Angeles, Chiara abbatte i pregiudizi. A Boston, Kelly capisce di non essere sola. A Londra, Becky impara a rimediare agli errori. A Milano, Nicki vive i suoi ultimi istanti.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love is All I Got

31 Dicembre, New York, 22.50

Selena si guardava attorno dalla massa di capelli scuri e ricci. Vedeva sfocato, come quando vuoi scattare una foto da una Reflex ma non hai impostato bene la messa a fuoco. Intravide Esther in fondo alla sala, aggrovigliata ad un ragazzo moro con cui si frequentava da circa 2 mesi. Selena non ne aveva mai imparato il nome, forse perchè non lo riteneva importante. Le aveva rubato la migliore amica, e questo bastava. Lo osservò con sguardo cupo, e poi si avvicinò a loro.

Esther..non sto bene, forse dovremmo andare.” la ragazza bionda la osservò con aria di sufficienza.

Non penso, Selena.” abbassò lo sguardo, colpita. Esther Morrison, la ragazza con cui aveva condiviso ogni tipo di esperienza e segreto, e che conosceva da 7 anni, la stava trattando come uno schifo, l'ultima merda gettata sulla Terra.

Esther, davvero. Per favore.” la implorò con lo sguardo, e la bionda si alzò dalla sedia, per sovrastarla. Le due ragazze erano alte uguali, ma Selena si sentiva infinitamente più bassa.

Cazzo, Selena! E' Capodanno, cristo! Lasciamelo passare come minchia mi pare, di certo non mi fermerò per una puritana bacchettona come te! Vattene, idiota!” la ragazza si sentì colpita da mille macigni, mentre tutti ridevano e si sganasciavano alla vista di quella povera sfigata che aveva osato colpire Morrison la dea. Chiuse gli occhi, corse dall'appendiabiti e prese il giaccone e la borsa. Uscì come un tornado dalla porta, e appena fu fuori scoppiò a piangere, accoccolata a terra, sul ciglio della strada, mentre nevicava.

Tra i singhiozzi che gelavano, Selena sentì dei passi provenire da dietro di lei. Sperò con tutto il cuore che fosse Esther, con la sua chioma bionda, che si inginocchiava a chiedere scusa.

Sentì un forte profumo maschile, e si voltò.

Con un'espressione visibilmente preoccupata, c'era l'oggetto dei suoi illusi sogni da sedicenne. Capelli biondi, occhi color mare, sorriso bianco perla, in maniche corte. Ecco a voi Niall Horan, ex storico di Esther, conteso da tutte le ragazze della scuola. Figurarsi se poteva mai accorgersi della insulsa migliore amica della sua ex, quella ragazza snella che stava seduta attaccata al muro della scuola ad ascoltare musica, dai capelli a cespuglio talmente erano ricci, e dal sorriso inesistente.

Selena aveva una cotta per Niall dai tempi della prima superiore, ma lui non l'aveva mai notata.

Si avvicinò, e si sedette sul mucchio di neve gelida.

Ti inzupperai i jeans.” mugugnò Selena, osservandolo con la coda dell'occhio. Lui sorrise, e la guardò. Le girò la testa con una mano, delicatamente, senza farlo apparire come una forzatura, e la costrinse a guardarlo negli occhi.

Sel...tutto a posto?” Selena sentì le guance che le andavano a fuoco.

 

31 Dicembre, Los Angeles, 23.16

Chiara osservò meglio la piscina. Fare un bagno a Dicembre non le sembrava adeguato al contesto, perciò stava seduta ad un tavolo con un drink in mano, ad osservare le sue amiche sguazzare nell'acqua e ridere con dei ragazzi che non conosceva. Bevve un sorso e sorrise, le era sempre piaciuta l'atmosfera del Capodanno. Da qualche anno, poi, lo passava in discoteche o party affollati, dove trovava sempre nuovi amici, nuove fiamme, nuove persone da aggiungere alla lista degli amici su Facebook.

Tra il frastuono della musica a tutto volume, intravide qualcuno muoversi dietro il muretto che chiudeva la piscina. Appoggiò il bicchiere e si avvicinò, sentendo qualcuno tossire. Aprì una porticina che dava sull'esterno, e vide un berretto grigio che si voltava di scatto.

Louis Tomlinson, lo sfigato della scuola. Il secchione che prendeva sempre bei voti, che stava da solo, non perchè fosse solitario, ma perchè tutti lo isolavano.

Ma non aveva i soliti occhiali, o i soliti brufoli. La pelle era liscia, gli occhiali avevano lasciato il posto alle lenti a contatto, che evidenziavano i suoi bellissimi occhi azzurri. I capelli che fuoriuscivano dal berretto profumavano di shampoo alle mele, la maglietta attillata evidenziava il suo fisico asciutto. Lo guardai sbalordita.

Lui sembrò preso dal panico appena mi vide.

Oh mio Dio, scusami, me ne vado subito, non volevo disturbarti.” si alzò e prese la sua lattina di coca cola.

Fu allora che realizzai. Tutte le volte che mi aveva portato il pranzo, fatto passare davanti nella fila, raccolto i quaderni, scritto messaggi di Facebook, passato i compiti...tutte le volte che mi aveva salutato in cerca di un misero saluto, e io lo avevo ignorato. Schiava di tutti i pregiudizi, fermandomi all'aspetto fisico.

No, aspetta!” si voltò, perplesso. Mi sedetti a terra, e gli feci cenno di venire a sedersi. Anche se non capiva, si sedette. Gli presi la lattina di Coca Cola e bevvi un sorso. Poi lo guardai.

Mi stavo annoiando, dentro stanno facendo il bagno, e fare un bagno a Dicembre non mi sembra carino.” lui rise, e mi osservò.

Non hai freddo così?” osservai il mio vestitino corto, e sospirai.

Ho dimenticato il cardigan dentro, ma non importa.” lui sorrise e mi passò la sua felpa. La guardai.

Alla faccia, mi passi una felpa di Abercrombie!” sorrise di nuovo. Quant'era bello il suo sorriso?

Te la posso chiedere una cosa?” mi infilai la felpa e gli sorrisi.

Certo.”

Perchè una figa e popolare come te è venuta a passare Capodanno con uno sfigato come me?” abbassai lo sguardo.

Perchè tu non sei sfigato, e meriti un bel Capodanno come tutti.” rise.

 

31 Dicembre, Boston, 23.20

Kelly stava vomitando, come tutte le sere d'altronde. Ormai era routine. Si sentiva svuotata da qualsiasi tipo di emozione o pensiero, a 40 minuti dell'inizio del nuovo anno.

'Bel 2013, passato a vomitare.' pensò fra sé e sé. Non aveva nessuno, e questo la distruggeva. Chi sarebbe venuto a salvarla? Chi le avrebbe fatto compagnia? Sua madre e suo padre l'avevano cacciata di casa sei mesi prima, sua sorella l'avrebbe anche contattata, ma i suoi genitori glielo impedivano, tutti i suoi “amici” erano magicamente scomparsi, il padre del bambino (sì, perchè Kelly era incinta) se ne era andato, nonni e parenti vari non la chiamavano.

Le rimaneva solo Zayn, il suo migliore amico, quello che era sempre rimasto con lei, ma che adesso giustamente si stava godendo un party chissà dove. Anche se lei avrebbe preferito che fosse rimasto con lei, non gli aveva di certo impedito di andare a quella stupida festa, perchè sapeva che dopo notti passate insonni con lei, a contenere le sue nausee, se la meritava una serata di relax. Gli aveva mentito, dicendo che aveva invitato delle sue amiche a casa, quando in realtà Kelly di amiche non ne aveva. Un altro conato fermò i suoi ricordi. Si asciugò e andò in salotto. Con le poche forze che le rimanevano si accasciò sul divano, guardando il tristissimo speciale di Capodanno, con il presentatore che presentava i vari personaggi.

Mancano solo 40 minuti all'inizio del nuovo anno! Come lo passerete?” Kelly chiuse gli occhi.

A vomitare! Ecco cosa, passerò altri 3 fottuti mesi a vomitare, come una macchina, che non sa fare altro! Vomitare!” si mise a piangere, ignorando il presentatore che si era fatto da parte per lasciare il palco ad un cantante.

Quando riuscì a smettere, ignorò i conati e il mal di stomaco, e uscì in balcone. Nonostante il pancione, riusciva ancora a passare dalla porta.

Guardò Boston di notte, con il cielo nero che avvolgeva tutti i palazzi. Quanto avrebbe voluto andare in strada, fare i fuochi artificiali, sorridere alla vista dei disegni colorati che si creavano in cielo.

Ma non poteva. Per colpa del suo fottuto pancione, non poteva. Stava per tornare dentro, quando vide un fuoco artificiale rosa prendere vita sulla tela nera della notte.

Guardandolo meglio, riuscì a decifrarlo come una scritta.

KELLY...SO CHE NON DOVREI ESSERE QUI...MA PER TE CI SONO SEMPRE. NON TI LASCERO' MAI, PROMESSO. RICORDI? ZAYN.”

A Kelly iniziarono a scendere le lacrime, mentre si copriva la bocca con una mano. Lo sapeva. Lo sapeva che almeno lui non se ne era andato.

 

31 Dicembre, Londra, 23.40

Sì, brava Becky. Sei una bella masochista, no? Ti sei appena lasciata con il tuo ragazzo storico perchè è un cantante e non lo vedi mai, e cosa fai, quando ti dovresti divertire? Stai chiusa in casa, annullando la festa che avevi pianificato nei minimi dettagli, per fare cosa poi? Guardare imperterrita video di te e lui assieme, guardare foto di te e lui assieme, guardare video di lui che canta, guardare vecchio video chat su skype, rileggere sms e conversazioni in chat, tutto perchè poi? Perchè ti manca, ti manca da morire, e dentro ti senti spaccata in due se leggi i rumor che escono sui giornali.

Sì, perchè uno bello come lui non può mica farsi sfuggire una gnocca come lei. Danielle Peazer, ecco il nome della sua storica nemica, della donna che Becky odiava di più al mondo. Uhh Dani ha regalato a Liam un paio di scarpe! Ohh che brava, peccato che Becky gli avrebbe regalato il suo cuore, se fosse stato possibile.

E adesso, Becky, come sei ridotta? Pe-no-sa. Riascoltò solo una canzone, che era la loro canzone.

Liam l'aveva scritta per lei, e non per quella scrofa di Danielle. Fottesega delle scarpe, Becky aveva una canzone.

Baby you got me sick
I don’t know what I did
Need to take a break and figure it out yeah
Got your voice in my head
Saying let’s just be friends
Can’t believe the words came out of your
mouth yeah

Sorrise. Non mettersi a piangere in effetti richiedeva tutti gli sforzi che il suo corpo poteva sopportare. Ricordava ogni singolo istante, momento, passato con Liam. E aveva capito che lasciarlo, anche se non era stata solo lei l'artefice, dato che la decisione era stata presa di comune accordo, era stata la più grande cazzata della sua vita.

I’m trying to be okay
I'm trying to be alright
But seeing you with him
Just don’t feel right

And I’m like oww
Never thought it’d hurt so bad
Getting over you
And oww
You’re giving me a heart attack
Looking like you do
Cause you’re all I ever wanted
Thought you would be the one it's oww
Giving me a heart attack getting over you


Becky guardò fuori dalla finestra. La gente si apprestava a lanciare i petardi sul ciglio della strada, oppure a far partire delle fontane colorate. Lei ricordava perfettamente il suo ultimo Capodanno con Liam, le sembrava ieri. L'avevano passato accoccolati sul divano, dopo aver mangiato, poi si erano baciati a mezzanotte, erano andati fuori a vedere i fuochi artificiali e avevano trovati Milky, il gatto nero che adesso si aggirava per la casa di Becky. Poi Liam era diventato ancora più famoso di quanto non lo fosse prima, e si era dovuto trasferire. All'inizio era stato tutto perfetto, poi qualche crepa c'era stata. Liam era stato paparazzato con Danielle prima, e una ragazza del suo staff, Aurora, poi, e Becky era diventata gelosissima. I media avevano iniziato ad insinuare che Becky avesse una relazione con Dan, un ragazzo che aveva conosciuto ad una festa, e Liam era diventato geloso. Le aveva scritto Heart Attack, e si era tutto sistemato, il loro rapporto era diventato ancora più forte.

Ma dopo 4 mesi, Liam era stato visto di nuovo con Danielle. La distanza, fisica e psicologica, si era fatta sentire. Becky ricordava le litigate di 2 ore e mezza al telefono, le video chat che facevano su Skype, ben diverse da quelle all'inizio. Duravano al massimo un quarto d'ora, dove Liam era costantemente chiamato al cellulare da qualcun'altro e Becky era fredda.

Poi, la rottura. Agli inizi di Dicembre, Becky sperava che con Natale si risolvesse tutto. Liam sarebbe venuto a Londra, l'avrebbero passato assieme, e avrebbero replicato i bellissimi momenti dell'anno prima.

 

Baby now that you’re gone
I can’t stand dumb love songs
Missing you is all I’m thinking about
Everyone’s telling me, I’m just to blind to see
How you messed me up I’m better off now yeah


 

Poi, era arrivata quella videochiamata su Skype. Era Liam, che voleva parlare. Avevano parlato, per 2 ore intere. Avevano parlato del loro rapporto, di cosa era successo per allontanarli così tanto, e poi di comune accordo, si erano lasciati. Finita così. Una storia di 4 anni e mezzo.

In 2 ore, era finito tutto. E adesso, mentre le ultime note della canzone risuonavano, Becky piangeva. Stava per chiudere definitivamente il pc, quando vide una spia lampeggiare in fondo allo schermo. Lesse, e il respiro si fece irregolare.

La famosa popstar britannica Liam Payne è stata avvistata nella piazza principale di Londra, dove sta festeggiando con la popolazione della città l'arrivo dell'anno nuovo. In arrivo masse di giovani fan della pop star, il cui cd è uscito 4 mesi fa.”

Lesse quelle poche righe in due nanosecondi. Si infilò il cappotto, gli Ugg, spense la tv e chiuse a chiave la casa, dopo essersi infilata il berretto di lana. Non prese la macchina, cominciò a correre. A correre, per ritrovare il suo amore. Per rimediare alla più grande cazzata della sua vita.

'Cazzo, Rebecca, da quando sei così lenta? Corri!'

 

31 Dicembre, Milano, 23.53

Il cielo sorrideva. Pareva proprio che sorridesse, pensò Nicki, osservando la coltre nera e fumosa che circondava Milano. Mancavano pochi minuti all'inizio dell'anno nuovo, e lei lo avrebbe passato in un letto di un ospedale. Guardò il monitor nero, attraversato da delle linee verdi, che seguivano un bip costante. Nicki pensava a quando quella linea fosse diventata orizzontale e uniforme. Almeno così avrebbe smesso di soffrire. Quando si era trasferita in Italia insieme al suo fidanzato, aveva creduto che fosse l'inizio di una nuova vita. E invece, il suo ragazzo l'aveva tradita, e aveva scoperto di avere il cancro al colon. Non si sapevano le cause, e Nicki non aveva reagito bene alle chemioterapie. Adesso, si trovava chiusa in una stanza d'ospedale, quando tutte le sue amiche erano a dei party sfrenati dove avrebbe tanto voluto esserci anche lei.

Una persona più di tutte, le mancava. Il suo Harry. Per lavoro era dovuto andare a New York, e aveva promesso che sarebbe tornato per il primo dell'anno.

Nicki guardò il soffitto dell'ospedale. Sperava che qualcuno entrasse da quella porta. Ma in cuor suo sapeva che nessuno l'avrebbe mai fatto. Si alzò, appoggiandosi al lato del letto, e con passi scoordinati arrivò dalla finestra. Guardò fuori; i fuochi artificiali illuminavano il cielo, e le persone gridavano e sorridevano in strada. Gli innamorati all'angolo, seduti sulla panchina, il gruppo di amici, che schiamazzava al centro della strada, la coppia di anziani, che passava, sorrideva, e si ricordava com'era bello essere così aperti, spensierati. Senza preoccupazioni.

Nicki non era mai stata senza preoccupazioni. Il cancro aveva colpito prima suo fratello Mick, che era morto 3 anni prima, e poi lei. Pensava che se fosse morta, i suoi genitori non avrebbero retto. Era però vero che avevano anche Demetria, la figlia minore, da crescere e da accudire come se fosse anche Mick e Nicki. I suoi genitori se ne erano appena andati, a prendere una torta per festeggiare l'anno nuovo, anche se erano consapevoli che Nicki non l'avrebbe sfiorata.

La ragazza si sdraiò di nuovo sul letto, improvvisamente debole. Si vedeva disidratata, bianca, pallida, magra e smunta, e si odiava per questo. Era sempre stata carina, ma adesso...si sentiva un mostro. Osservò di nuovo il monitor, e si chiese a che ora era la fine del mondo. Del suo mondo. Della sua vita. Sentì un rumore provenire dalla porta, che si spalancò. Nicki si tirò a sedere, mentre le brillavano gli occhi.

Un ragazzo riccio dagli occhi verdi, berretto in testa e giacca di pelle, arrossato in viso e con le lacrime agli occhi, le sorrideva dalla porta.

“Harry.” disse con una voce straordinariamente flebile.

“Nicki.” il riccio sorrise, e si avvicinò al letto, dove la strinse forte in un abbraccio caldo. Nicki si lascio scivolare nelle braccia del riccio. Sembrava che le sue braccia fossero fatte per contenere il suo fragile corpo. Harry si staccò e le diede un bacio.

“Come stai?” Nicki si accovacciò al suo petto.

“Ora bene. Ti amo.” Harry si mise a singhiozzare.

“Anche io Nicki. Più di ogni cosa.”

 

31 Dicembre, New York, 00.00

Selena guardò l'ora.

Niall! E' mezzanotte!” il biondo sorrise, la guardò negli occhi verdi, e le mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Cosa dovresti fare a mezzanotte?” Selena arrossì.

Scuoiare un tacchino?” Niall rise, battendo la mano a terra.

No.”

Mangiare la pizza che hai ordinato?”

Anche, ma non è quello.”

Non so...baciare il mio fidanzato?”

Brava!”

Ma non ho un fidanzato.”

La persona a cui piaci, allora.”

Non c'è. Non esiste.”

Sciocca Selena.”

Perchè?”

Ce l'hai qui davanti.” Selena arrossì di nuovo, mentre Niall rideva. Si alzarono entrambi, e abbracciati nella gelida aria d'inverno, si baciarono, per iniziare il nuovo anno.

Partirono dei fuochi artificiali dietro di loro, e Niall sorrise.

Vedi, Sel? Come i sogni possono diventare realtà?”

Selena sorrise e lo baciò di nuovo.

31 Dicembre, Los Angeles, 00.00

Chiara si strinse nella felpa di Louis, mentre aveva la testa appoggiata alla sua spalla. Si alzò di scatto.

Oddio scusami!”

Ti eri addormentata, mi sembrava malefico svegliarti! Nel frattempo, è il 2013.”

Chiara guardò l'ora. Era mezzanotte. I fuochi iniziarono a guizzare sulla tela nera del cielo, mentre Louis li guardava affascinati. Era incredibile come in poche ore erano riusciti ad instaurare un'amicizia profonda.

Chiara..ti sei mai innamorata di una persona che era impossibile che ricambiasse?” Chiara sospirò. Guardò meglio i suoi capelli castani, gli occhi azzurri, la felpa di Abercrombie che aveva sulle spalle.

Sì. Ma sei così sicuro che sia impossibile?” Mentre una fontana di luce verde scoppiava dietro di lei, Chiara si buttò letteralmente addosso a Louis, e lo baciò intensamente. Il ragazzo la guardò perplessa, per poi lasciarsi andare a quel momento che aspettava da anni.

31 Dicembre, Boston, 00.00

Kelly si mise a correre, e si fiondò letteralmente fuori dalla porta. Corse il più veloce possibile, pancia permettendo, e dopo tutti gli sforzi rischiò quasi di svenire nelle braccia di Zayn, che la prese su.

Kelly...non potevo lasciarti da sola sapendoti a vomitare. Buon anno!”

Kelly ridacchiò.

Zayn...per favore, promettimi che se non ci sarà un padre naturale per questo bambino, almeno ci sarai tu.”

Te lo prometto, Kelly. Fosse l'ultima cosa che faccio.” i due si abbracciarono, promettendosi di dedicare la loro vita all'altro. Kelly pensò che questo 2013 era iniziato al meglio. Come voleva che iniziasse. Non era più sola.

31 Dicembre, Londra, 00.00

Cazzo Rebecca, corri! Erano gli unici pensieri che riusciva a formulare. Becky si guardò attorno, la piazza piena di gente, che le augurava un felice anno nuovo.

'Ma non capite? Non capite che senza di lui non sarà mai un felice anno nuovo?' Vide una testa bruna. Degli occhi tristi. Degli auguri di buon 2013 a persone che non conosceva. Becky voleva piangere dalla gioia. Si mise a correre, di nuovo, sperava per l'ultima volta.

Abbracciò da dietro il ragazzo, sperando fosse lui, e di non fare figure di merda. Il ragazzo sussultò, e si voltò di scatto. Era lui. Becky sorrise.

Liam.”

Becky...speravo che fossi tu.” sorrise.

Liam, io ti amo, davvero, e lasciandoti ho fatto la più grande cazzata della mia vita. Lo so che adesso stai con un barboncino...ehm, con Danielle, però spero, che almeno in fondo al cuore, tu provi le stesse cose che provo io. Perchè questo 2013 sarà una merda totale senza di te, perchè io ho bisogno di te, come Winnie The Pooh ha bisogno del suo miele, come l'albero di Natale ha bisogno delle palline, come Babbo Natale ha bisogno delle renne, come Wanda ha bisogno di Cosmo, come Spongebob ha bisogno di Patrick. Non può essere un felice 2013 senza te. Ti prego, se provi almeno un briciolo di queste cose, fottesega la distanza, non mi importa, ma ho bisogno di te, come un umano ha bisogno dell'ossigeno. Se provi queste cose, Liam, non andartene più Ti prego.”

Liam si mise a ridere.

Non ti lascerò mai andare. Davvero.”

Becky si mise in punta di piedi, e baciò quello che era di nuovo il suo ragazzo. Finalmente. Sentì le scintille dentro la pancia, sorrise, e quando si staccò da Liam, voltò la testa verso il cielo, e urlò:

Ora ficcatele pure in culo le scarpe firmate, barboncino di merda!”

Liam la guardò, dapprima sconvolto, poi rise e la baciò di nuovo, prendendola in braccio e facendola girare.

31 Dicembre, Milano, 00.00

Harry osservò Nicki.

Buon anno amore mio.” Nicki sorrise debolmente.

Buon anno anche a te. E buon anno anche a te, cancro.” Harry sorrise a malavoglia, e poi si mise a piangere.

Non piangere, perchè piangi? Ci sono io con te.” Nicki si alzò e gli accarezzò la guancia. Poi sentì le forze venire meno e si adagiò sul letto. Harry spalancò gli occhi, spaventato voltò la testa di scatto verso il monitor.

Biiiiiiip.

Eccola. La temuta linea orizzontale, dritta, ferma. Una vita spezzata. Una vita fermata. Una vita tagliata. Una vita troncata. Da un cancro.

Un bip. Il rumore che Harry sentirà per tutto il 2013.

No..Nicki...ti prego svegliati...” Harry si appoggiò a lei, prendendole le mani e stringendole.

Arriverò anche io, Nicki. Arriverò in cielo con te, promesso.”

 

blblblblbl space.

WOHO.

Salve a tutti. In teoria questa parte finale doveva essere allegra, Nicki guariva dal cancro e bla bla bla, ma la mia natura tragica non lo ha permesso...scusate.

Detto questo, tutti hanno imparato qualcosa da questa storia. E vorrei augurarvi un felice 2013, che tutte le paure scompaiano e che i problemi diventino microscopici.

Grazie a tutti voi che avete reso speciale il mio 2012, anche se è stato un po' una merda.

Ok, detto questo, noi vi salutiamo, e BUON 2013!

YO!

Luca, Des, Reby

  
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