Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: VAleMPIRE    31/12/2012    0 recensioni
Questo è l'unico romanzo che sia mai riuscita a finire. Ne inizio molti , ma raramente l' "ispirazione", la voglia e la costanza mi assistono a lungo...
In poche parole , è la storia di un pittore tormentato che finalmente trova in una sola persona la sua musa e, per la prima volta, l'amore.
Ma poi...non posso dirvi altro!
Dal momento che l'ho già scritta tutta ( circa 3 anni fa ho anche partecipato ad un concorso per provare a pubblicarlo nelle librerie ), non tarderò ad aggiornare, se ci sarà anche un solo lettore interessato.
Spero vi piaccia e commentiate sinceramente! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO TRENTASEIESIMO

 

Paul Jefferson viveva in un grande appartamento al 34° piano di un grattacielo. Harry non era mai stato in un grattacielo e la salita in ascensore gli sembrò interminabile. Giunto finalmente a casa sua, ebbe l'impressione che i suoi polmoni riprendessero ad ossigenarsi. Sia lui che Meredith, appena varcata la soglia della casa di Paul, compresero che questo doveva essere un patito dell'oriente e che ogni sua scelta si indirizzasse sul gusto etnico. Molto rapidamente, dopo avergli offerto del tè verde, chiamò Harry ad accomodarsi con lui nel suo studio, una stanza poco curata, di non più di 20 metri quadri.
- Scusate il disordine, ma questa giungla deriva dalla mancanza di una presenza femminile. - spiegò guardando Meredith.
Il cuore della donna sussultò e le sembrò che Paul provasse qualcosa per lei.
Harry non lo notò, era troppo preso dal pensiero di doversi staccare dal quadro.
- Bene, mostrami il dipinto.
Harry con cautela lo uscì da una carpetta e lo passò al critico che lo scrutò in silenzio. Per osservarlo meglio lo sollevò dalla scrivania e lo mise a favore di luce. In attesa del giudizio, Harry rivisse i momenti di tensione passati a Londra più volte nello studio di Got.
- Duemila. - disse semplicemente Paul dopo una lesta riflessione.
- Come? - chiesero stupiti in coro i Clever.
- Vi do duemila dollari per questo. - ripeté il critico guardando estasiato il dipinto.
- Così tanto? - chiese Clever incredulo.
Meredith pestò un piede al fratello sotto la scrivania e ringraziò Paul stringendogli una mano con gioia.
- Non ho parole, grazie ... !- disse Harry emozionato.
Quello sarebbe stato solo il primo di una lunga serie d'affari tra Jefferson e il pittore. Con i primi guadagni Harry e Meredith affittarono un monolocale in periferia, qualche giorno prima del Natale. Era stato proprio Paul ad indicarglielo ed era poco lontano da lui. Quello del '99 fu per loro sicuramente uno dei migliori: Harry cominciava ad avere successo, Meredith cominciava ad innamorarsi di Paul. 
Il 25 Dicembre Harry rinunciò alla pittura, volle passare almeno quel giorno in un modo diverso e dedicarsi ad altro, dopo tanto tempo: con Meredith andò in giro per i negozi della città. Camminarono per ore, nonostante avesse iniziato a nevicare. Tutto ad Harry sembrò migliore, era felice, sorrideva a tutti per le strade, finalmente camminava senza il timore d' essere additato o riconosciuto ed insultato. Quest'armonia però, in quella serena giornata, sembrò spezzarsi quando Harry si trovò di fronte una panchina e si fermò con aria malinconica.
- Cosa c'è? - chiese Meredith non capendo il suo atteggiamento.
- Niente, solo che è molto simile a quella in cui ho ritratto Janet, nel suo giardino. - rispose lui con lo sguardo fisso.
- E' passato più di un mese da quando ti ha detto addio. Non pensarla più. So che è difficile, ma devi andare avanti senza di lei. E per farlo dovresti anche buttare la chiave. - consigliò la sorella - L'hai ancora con te, non è così? - continuò allungando la mano aperta verso di lui.
Harry mise la mano dentro la tasca destra dei pantaloni in cui conservava la chiave. Di fronte a sé aveva il panorama dell'isola di Manhattan e una grande distesa d'acqua gelida, nella quale ebbe l'impressione che sua sorella volesse spingerlo a buttarvi dentro l' ultimo ricordo materiale di Janet.
- Fallo tu, Harry. - lo incitò Meredith, qualche passo più indietro del fratello, coi capelli mossi dal vento.
Quello indietreggiò, uscì la chiave e la guardò ripensando intensamente tutto quello che aveva passato con Janet. La prima volta che l’aveva vista in ospedale. 
I loro incontri a casa di lui e poi di lei. Il momento in cui si era dichiarato. La scoperta della tremenda verità … Una lacrima scese lentamente dal viso di Harry alla chiave. Meredith lo guardò e pensò che non l'avrebbe mai buttata. Poi, improvvisamente, vide Harry prendere la rincorsa e lanciare con un ampio gesto la chiave verso il mare. Meredith seguì la traiettoria dell' oggetto stupita ed Harry fece un sospiro di sollievo.
- Andiamo a casa, sta facendo buio. - disse alla donna con contegno, voltandogli le spalle.
Meredith lo seguì e lo abbracciò.
- Sono felice che tu lo abbia fatto. - disse sorridendo.
Così, dal quel pomeriggio, ad Harry non rimase nulla di tangibile che fosse legato a Janet. Solo il suo ricordo.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: VAleMPIRE