(…When the night has been too lonely,
and the road has been too long…)
Era sempre stato così, con
lei. Un lento e doloroso bisogno senza
fine.
Da quella loro prima notte in
cui credeva d’aver amato una
sconosciuta, fino a quel momento, poche ore prima, quando l’aveva vista
tornare
la donna di un tempo, splendida e col sorriso sulle labbra, dopo che
Webb, per
mesi, le aveva quasi tolto la gioia di vivere.
Perché mai Mac sceglieva
sempre uomini simili? Uomini che, in un modo
o nell’altro, sapevano distruggerla?
Forse era il suo destino… in
fondo lui stesso, per primo,
probabilmente secondo lei apparteneva a quella categoria di uomini.
Forse proprio per quello era
fuggita.
Dopo il suo incidente in mare,
che aveva messo la parola fine al
rapporto tra Mac e Brumby, lei era fuggita, da Washington e da lui.
E a quel punto le cose, tra
loro, erano cambiate: la tensione aveva
prevalso sulla complicità e sull’amicizia e l’unico momento in cui
l’aveva
sentita ancora veramente vicina era stato quando si erano trovati a
pregare per
la vita di Bud.
Il resto era stato un continuo
alternarsi di sguardi e parole non
dette, di momenti di tenerezza e di distacco, di battutine acide ed
ermetiche
frasi d’amore.
Aveva creduto che lasciare
addirittura la Marina per andare a salvarla
fosse sufficiente a farle capire quanto tenesse a lei… in Paraguay
aveva
davvero sperato che potessero finalmente lasciarsi andare ai sentimenti
che
provavano ed essere felici; invece lei voleva parole… inutili parole
che non
avrebbero aggiunto nulla al gesto che aveva compiuto per amore suo.
Quelle parole erano rimaste
ancora una volta racchiuse tra le sue
labbra, permettendo così che un altro uomo le dicesse al posto suo.
A quel punto era fuggito lui.
Per sei mesi se n’era andato
via, fisicamente; e poi, anche al suo
ritorno, se n’era andato lontano col cuore… che si era riempito di
Mattie.
Ma il legame che li univa, in
un modo o nell’altro, era indissolubile:
ne aveva avuto un’ulteriore conferma quando Mac si era presentata in
tribunale
per l’affidamento di Mattie. Nonostante tutto quello che era
recentemente
accaduto tra loro, nonostante il distacco fisico ed emotivo che si era
venuto a
creare, lei lo aveva sostenuto e lo aveva aiutato ad ottenere
l’affidamento
della ragazzina alla quale si era legato. E lui non era riuscito a
stare
lontano da lei quando aveva saputo del suo problema di salute o quando
Webb
l’aveva ingannata, fingendosi morto.
Era l’ultima sera dell’anno,
un anno che voleva
dimenticare.
Le aveva fatto capire più
volte che desiderava stare con lei… glielo
aveva persino detto:
“Non
voglio più essere un
estraneo, per te… voglio far parte della tua vita. Non ti metterò
fretta…
stiamo a vedere, lasciami scoprire se c’è una possibilità… “
Quando l’aveva raggiunta in
ospedale, dopo l’incidente in cui Mac,
solo una settimana prima, aveva rischiato la vita, le aveva ricordato
che per
lui non era cambiato nulla… non lo aveva mandato via, gli aveva persino
detto
che la cosa più bella era che lui fosse lì, accanto a lei.
L’espressione felice che le
aveva visto in volto soltanto poche ore
prima lo aveva reso furioso. Pensava… aveva sperato di riuscire ad
invitarla alla
festa… voleva trascorrere quella serata con lei; voleva iniziare l’anno
nuovo
guardandola negli occhi…
Mac, invece, sarebbe andata
alla festa con un altro.
Era innamorato di lei da
sempre, da quella prima notte che aveva
trascorso tra le sue braccia. Semplicemente lo aveva capito, o meglio
lo aveva
ammesso con se stesso, troppo tardi. E la sua vita si era complicata
all’inverosimile.
Aveva sperato fino all’ultimo
di essere ancora in tempo per cambiare
le cose… ma ormai non c’era più nulla da fare.
Indossò il cappotto e si
decise finalmente ad uscire di casa.