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Autore: foschi    31/12/2012    1 recensioni
Un'ombra nera uscì dalle colonne. Silenziosamente si avvicinò alla donna che canticchiava un motivetto, incosapevole della presenza di qualcuno alle sue spalle:
- Ishizu... -
Spero di avervi incuriositi! :P
[Xenoshipping]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ishizu Ishtar, Odion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Because of love...

 

 

Saaalveee!! :D 

Scusate se aggiorno solo ora, ma, devo essere sincera, mi sono presa una settimana di vacanza xD

So di avervi lasciati in sospeso con le (dis)avventure di Ishizu ed Odion e che mi avrete bestemmiato, ma ora

sono qui per rimediare v.v xD

Spero che questo capitolo vi piaccia!! ^^

Buona lettura=D



Cap.12 - A que condena, a que dolor tu me has sentenciado




- Ehi, stai bene? - le chiese l'uomo seduto accanto a lei

la donna si riscosse dai suoi pensieri: - Sì certo, grazie - e di nuovo abbassò lo sguardo, fissando, senza in realtà vederlo, il fondo del carro.

Perché aveva preso quella decisione? Ah già, per abbandonare l'Egitto. E perché voleva abbandonare l'Egitto?

Nascose la testa fra le mani, il corpo era sconvolto dai singhiozzi. Avrebbe potuto rispiarmarsi quella visione! Anzi, avrebbe potuto risparmiarle quella visione! 

Cosa ci faceva Odion con quella ragazza? Chi era quella ragazza? Ma soprattutto, perché Odion stava baciando quella ragazza?...



Era arrivata in quella città, dove sperava di trovarlo. E l'aveva trovato! Lì, al mercato, lì accostato ad una bancarella.

Era esplosa in una gioia infinita! Pochi passi e sarebbero stati insieme. Pochi passi e il loro sogno d'amore si sarebbe realizzato.

Ma quei pochi passi non erano quelli si aspettava: lui era lì, accostato ad una bancarella, era lì che rideva con una ragazza. Il cuore le si era fermato nel petto, le braccia le erano cadute, prive di forza, lungo i fianchi. La ragazza si era protesa verso di lui e l'aveva baciato.

Aveva sgranato gli occhi: era tutto vero quello che stava vivendo?

Aveva chiuso gli occhi ed aveva inspirato profondamente: no, certamente era un incubo! Certamente si sarebbe svegliata in un letto, con il sollievo che si era trattato di un incubo... ed invece no, gli dei non erano stati benevoli con lei.

Aveva riaperto gli occhi, ma i due erano ancora lì.

Una fitta dolorosa al ventre e si era accasciata a terra. Anche suo figlio si era accorto di quello che stava succedendo? O aveva percepito la preoccupazione della madre? 


Era accasciata lì a terra, con fitte troppo forti per potersi rialzare. Una folla di persone si era riunita intorno a lei. Le parlavano, la guardavano, ma lei non li vedeva. La vista era annebbiata, i suoni confusi... 

Si rialzò a fatica: doveva andarsene da lì. Doveva andarsene da quella folla di curiosi. Doveva andarsene da quella visione. Doveva andarsene da quel paese! 

"Chiamatemi codarda o come volete" aveva pensato, cercando di allontanarsi quanto più possibile "ma io non posso più stare qua!"



Non sapeva come, ma era riscita a ritrovare il cavallo che aveva lasciato in una stalla, sotto la cura di giovane. 

Non sapeva con quale forza, ma era riuscita a tornare a casa. A raccontare, una volta ripresasi, quanto accaduto a sua madre. A raccontare la sua decisione...

" Madre" aveva detto decisa "io non posso più stare qui, in questo paese. Non dopo quello che ho visto."

" E dove vuoi andare, figlia mia?"

" Non lo so ancora, forse in Grecia. Ma devo andare. Sarò più tranquilla se saprò che siete al sicuro altrove" 

" E dove dovrei andare?"

" In un villaggio qui vicino c'è una mia amica, si prenderà cura di voi. E' una sacerdotessa di Hathor, come me"

l'anziana donna aveva preso le mani della figlia fra le sue "Figlia mia, ti prego, non andare. Non mi è rimasto nessuno a parte te, lo sai"

"Lo so, madre. Ma non posso rimanere. Scusatemi se sono così egoista." Aveva lasciato le mani della madre e si era avviata all'uscita della camera. 

"Vi accompagnerò io al villaggio, madre."



E così aveva fatto. Sua madre era arrivata al villaggio ed era ora sotto la cura della sua amica, che aveva acconsentito alla richiesta di Ishizu.

Senza preoccupazioni, ora viaggiava su quel carro, alla volta del porto dove sarebbe salita su una nave che l'avrebbe condotta in Grecia, che l'avrebbe condotta verso una nuova vita...



Ogni tanto il suo pensiero correva a Marik, chissà come stava... chissà che vita stava vivendo... ma almeno lui viveva accanto all'uomo che amava! 

E che invidia provava! Lui era accanto alla persona amata! Lui era felice! Lei invece... lei invece no! Con lei l'amore non era stato benevolo! A lei l'amore era sfuggito dalle mani e non l'aveva più ritrovato! 

L'amore per lei era stato letale come una pugnalata! Tutta la sua vita si era spenta, a causa sua. Era distrutta, a causa sua.


"A quale condanna, a quale dolore mi hai condannato, Odion?!" pensò la donna scoppiando a piangere...




Era alla disperata ricerca di quel maledetto carro. L'aveva riconosciuta lì, in mezzo a quella folla. L'aveva vista lì accasciata a terra, assente. Aveva cercato di seguirla, ma Ismene l'aveva bloccato. 

Come non lo sapeva, ma era riuscito a liberarsene. Ma aveva perso le sue traccie. 

Aveva chiesto a chiunque e finalmente era venuto a conoscenza di dove era diretto quel carro.

"Ishizu, aspettami. Sto arrivando!" 


Ed arrivato al porto, troppo tardi però. Lei era già salita su quella nave:

- Ishizu!!! - Gridò, ma inutilmante. Lei non l'aveva sentito.










Angolo Autrice


Tadààà! :D

Ecco a voi il 12° capitolo!! XD Spero vi sia piaciuto e che sia riuscita a farmi perdonare per il ritardo! xP

Dunque, sintesi veloce: 

Ishizu era riuscita a ritrovare Odion, ma l'aveva visto con Ismene. Per questo si era sentita male e si era accasciata a terra. 

Una volta ripresasi, scappa via e prende la decisione di allontanarsi dall' Egitto per andare in Grecia. (Scelta per niente casuale xD)

Lascia la madre da un'amica e sale su un carro con dei passanti alla volta della Grecia.

Odion che l'aveva vista al mercato, una volta liberatosi di Ismene, cerca di raggiungerla ma troppo tardi: lei era già salita sulla nave.


Tutta la parte centrale della storia è costituita dal flashback delle disavventure di Ishizu mentre l'ultima parte è dedicata ad Odion (si era capito -_- nd lettori)


La traduzione del titolo del capitolo è data dalla stessa Ishizu: " A quale condanna, a quale dolore tu mi hai condannato". E' una frase ripresa dalla canzone "Un alma senteciada" di Thalia (che suggerisco di ascoltare v.v)

Penso di aver concluso! :D

Grazie per aver letto e grazie a kioccolat e ladypandora che hanno recensito gli altri capitoli!

Un bacione=D

   
 
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