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Autore: xingchan    01/01/2013    4 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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La cuoca di okonomiyaki si aspettava un simile affronto da parte di Shan Pu. Ormai quella ragazza era prevedibile, il problema consisteva nel fatto che quasi nessuno sospettava che avrebbe reclamato Ranma anche dopo le sue nozze. Ciò che aveva appena ascoltato dalle due sorelle Tendo la inorridiva. Ma d'altro canto, sentiva di capire la ragazzina cinese. Però quelle parole che il ragazzo con il codino aveva sbattuto in faccia alle sue pretendenti avevano il sapore di un'imposizione molto dura e, da parte loro, difficile da sopportare.

-Provate soltanto a toccare Akane ed io non risponderò più delle mie azioni!-.

Ricordando quelle parole pronunciate con rabbia da lui, si rattristò un attimo.

L'aveva sempre salvata e sempre protetta sotto la sua ala, come avrebbero loro potuto far sì che la dimenticasse?

Nonostante i loro tentativi fossero studiati nei minimi dettagli, Ranma e Akane non potevano essere separati. L'uno apparteneva all'altra e viceversa. E non c'erano spiegazioni logiche a questo.

L'amore non era logico e nemmeno da pianificare, era questo che Ukyo aveva pensato. Se davvero non avesse voluto quel fidanzamento e successivamente quel matrimonio Ranma si sarebbe opposto con tutte le sue forze anche poco prima della cerimonia.

Lanciò un'occhiata ad Akane che intanto guardava insistentemente verso terra, per poi ritornare sulla focaccia che le stava preparando. Quella ragazza aveva cominciato ad attirare l'odio su di sé fin dall'inizio e, come se non bastasse, quell'avversione in quegli ultimi mesi non aveva fatto altro che aumentare. Soltanto la giovane cuoca si era messa il cuore in pace. Non tanto perchè davvero volesse abbandonare la caccia, piuttosto per non inimicarsi il giovane Saotome.

Akane doveva pensare a qualcosa di spiacevole, perchè le sue sopracciglia si aggrottavano sempre di più, e sia lei sia l'altra ragazza se ne accorsero.

-Goditi il tuo matrimonio e infischiatene!! Se Ranma ti ama come dice, non dovrebbe importarti di nessuno, e Shan Pu deve rendersi bene conto con chi ha a che fare!-.

Nabiki annuì soddisfatta e la sorella la imitò non del tutto convinta. Ukyo intanto cambiò argomento. -Ah, ho saputo che Kasumi si sposerà con il dottore!-.

-Da Nabiki, scommetto...- concluse Akane. Dopo qualche minuto lasciarono il locale a causa delle lezioni che dovevano tenersi al dojo.

***

Ranma era felice. Erano già passate due settimane e ne mancava soltanto una per ritornare a casa. Durante le serate trascorse con i ragazzi davanti al fuoco aveva pensato spesso agli altri e ad Akane. I suoi allievi erano a dir poco distrutti, siccome non erano abituati a quel genere di vita. Facevano del loro meglio, ma secondo il maestro dovevano impegnarsi molto di più e il ragazzo con il codino non faceva altro che incoraggiarli, seppure a modo suo.

Avevano preso l'abitudine di raccontarsi in cerchio attorno al fuoco e quanto gli piacevano quelle chiacchierate! Soprattutto quando si parlava della vita di tutti i giorni, a meno che non si tirasse fuori il discorso matrimonio.

Happosai aveva proibito a Ranma di prendersi certe confidenze con gli allievi, ma lui non volle seguire quella norma: non voleva dare un'immagine distaccata di se stesso ai suoi discepoli, come soleva fare il vecchiaccio maniaco.

-Con il maestro Happosai non si ragiona: si obbedisce e basta!- esclamò uno dei giovani, scimmiottando il proprio padre che lo aveva iscritto e che lo incitava verso il rispetto che si dovrebbe dare agli insegnanti.

-Invece con il maestro Ranma è molto divertente, anche se non ci da tregua!- rimbeccò un altro sorridendogli. Ranma ricambiò con un sorrisone e toccandosi il naso con le dita, con evidente appagamento.

Alimentò il fuoco che stava ardendo sulla legna.

-Questa successione così precoce è stata davvero un colpo di fortuna!-.

Il più furbo del gruppo, che Ranma sapientemente aveva paragonato a Nabiki, sfoggiò un'espressione maliziosa, accompagnata da repliche poco gradita al gioane maestro. -A proposito di successione... Come sta la maestra Akane? Niente di nuovo?- finì con uno sguardo indagatore.

Ranma cominciò ad infastidirsi, ma decise di rispondere con frasi che loro già sapevano a memoria. -No, niente di nuovo. Quella scema ha ancora voluto litigare con me e poi... abbiamo fatto pace, come sempre.- e, vagamente, fece un gesto secco come se volesse terminare lì l'argomento. Ma gli altri non erano dello stesso parere.

-Chissà come fanno pace quei due...- conclusero, per scoppiare a ridere come matti, con un Ranma imbarazzato che non sapeva cosa ribattere se non - FINITELA!!-.

Quella notte cominciò a piovere e dovettero interrompere quelle chiacchierate sotto le stelle. Ciascuno si ritirò nella propria tenda, quando prese a nevicare.

All'alba la terra era completamente coperta di un manto bianco, mentre Ranma stava seriamente considerando di tornare indietro.

Non era giusto forzare i ragazzi durante quelle condizioni tutto fuorchè favorevoli all'addestramento all'aperto.

Improvvisamente sentì un urlo provenire da poco lontano. Era uno di loro. Iniziò a correre verso quella direzione e vide alcuni del gruppo che lo cercavano.

-Ranma! Jin è stato attaccato.-.

Si fece indicare il luogo e si trovò di fronte un enorme orso bruno che era sul punto di avanzare verso il più piccolo dei giovani. Senza preoccuparsi della sua incolumità, saltò verso di loro fino a frapporsi fra il ragazzo e l'animale, che annaspava nel tentativo di afferrare la sua preda.

Jin, rincuorato dalla presenza del suo maestro, si alzò cercando di farsi coraggio. Il resto della compagnia si dispose a semicerchio per coprire Ranma. Egli cercava di schivare gli attacchi dell'orso, ragionando sul momento giusto per colpirlo. Alle gambe, pensava, per non permettergli di avanzare. Gli diede alcuni calci all'addome, evitandone altri. Finchè arrivò una zampata che gli ferì il fianco e gli incrinò una costola.

Jin Intanto si era procurato qualche bastone e, porgendoli ai suoi amici e tenendosi uno per sé, lo agitò per spaventare l'animale e farlo fuggire.

Nel frattempo, due dei discepoli sorreggevano il ragazzo con il codino, cercando di coprire la ferita che sanguinava.

A pericolo scampato, coloro che brandivano i pezzi di legno scorsero il loro giovane maestro che giaceva nella neve, ancora cosciente. A Jin scesero alcune lacrime, pensando che mai nessuno aveva rischiato la vita per salvarlo come avevano fatto Ranma e i suoi compagni.

-Dobbiamo tornare indietro- proferì un altro. Lo trasportarono al villaggio più vicino per farlo medicare, ma erano intenzionati a portarlo a Nerima il giorno stesso, dal dottor Tofu.

***

-Non dite niente ad Akane, per favore...-. Ranma si fece promettere di non dire nulla alla moglie e che sarebbe tornato lui stesso al dojo e avrebbe raccontato tutto.

Erano allo studio di Tofu, che li aveva accolti con un velo di apprensione. Aveva curato le ferite di Ranma dicendogli che se voleva poteva anche dimettersi dall'ospedale.

-Akane-chan si arrabbierà con te del fatto che non hai mandato nessuno da lei e nemmeno hai telefonato!-.

Ranma sbuffò alzandosi dal lettino e prese gli antibiotici rilasciati da Tofu. -Le dirò tutto di persona. Ho pensato che sarebbe stato peggio per lei se qualcuno le dicesse una cosa simile in mia assenza...-.

Uscì dallo studio. -Arrivederci, dottore.-.

La sera stessa si ritirò accompagnato da due allievi che erano rimasti con lui per tutto quel tempo.

Li salutò ed entrò, coricandosi immediatamente. Emise un sospiro di sollievo nel constatare che la ragazza stesse ancora dormendo, non accorgendosi neanche dei rumori che provocò rientrando in casa.

Akane si svegliò prestissimo. Aveva quest'abitudine quando Ranma non c'era.

Fece scorrere le dita sul letto, sentendo qualcosa di caldo e muscoloso accanto. Spalancò gli occhi, scoprendo il ragazzo che dormiva con un'espressione serena intervallata da piccole smorfie. Lei batté le palpebre incredula focalizzandolo bene e, senza curarsi che era addormentato, gli si buttò quasi addosso svegliandolo di soprassalto. Dalla bocca di Ranma fuoriuscì un sonoro mugolio di dolore e la ragazza si scansò subito. -Oh, scusa...-.

Ranma si tastò la parte dolorante respirando un po' più velocemente, ridacchiando.

-Ma che ti è successo?-.

-Niente, un piccolo incidente...- rispose.

Ignorando il ragazzo che protestava per le sue iniziative poco convenienti, Akane gli alzò la maglietta facendolo arrossire e facendolo balbettare: -M-Ma che... che fai?!?!?!-.

Akane mosse le pupille soffermandosi sulle piccole chiazze di sangue che le bende non riuscivano a contenere, e poi lo guardò torva e spaventata. -Ma... Questo lo chiami un piccolo incidente?-.

-Un orso ci ha attaccati, tutto qui... Sono già andato dal dottor Tofu e mi ha dato anche dei medicinali...-, giustificò e l'altra tacendo si strinse il braccio di Ranma al petto.

-Non mi hai avvertito, però...- appurò lei, con gli occhi lucidi.

Si aspettava questo rimprovero, come del resto anche Tofu. Ma lui le disse che aveva già considerato di non rimanere in clinica più del necessario.

-Sei uno stupido, Ranma...-.

 

 

 

 

 

 

Sono tornata!! ^-^

Fra Natale e Capodanno non si riesce a rimanere soli con le proprie idee...

Vi auguro tanta serenità. Buon 2013!!

 

 

   
 
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