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Autore: listenedsmusic    01/01/2013    1 recensioni
questa storia parla di cher e di un ed sheeran che si esibisce ogni sera nei pub di londra per realizzare il suo sogno. emozionare le persone. la prima la emozionò sin dall'inizio, cher.
il coraggio di sognare non manca a nessuno di loro, dei giovani che cercano di costruirsi una nuova vita nella tanto sognata londra. ma si rendono conto che quella grande città che sognavano da sempre, non è così amichevole come pensavano loro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A chubby ginger kid with a smell guitar stole my heart.

 

 

 

 

 

Hey, but, what's happening?

 

 

 

 

 

 

 

 

-IT'S TIME TO GET UPPPPP!- sento Harry urlare, apro gli occhi già arrabbiata, si è lanciato sul mio letto e sopra la mia gamba

-cavolfiori Harry cosa non ti è chiaro della frase:'non saltare su di me per svegliarmi? Eh?!'- dico furibonda - il 'non'- dice lui ridendo.

Patetico.

Mi alzo e vado in soggiorno/cucina e mi prendo dei biscotti col latte. - sta sera si va in un pub qua vicino principessa- lo guardo stranito

-ti piace scherzare vero?! Non sono mai andata in un pub e non ho intenzione di provarne l'ebrezza, Harry.- dico mangiando i miei biscotti

- ma dai c'è ed che suona!- dice supplicandomi

-e a me cosa me ne importa? Niente ti dico io, non mi interessa, oggi starò con te e basta sto bene così ne abbiamo già parlato, mi basti tu Harry.- dico facendo un sorriso più grande della mia faccia

-tu ci vieni, ti farà bene, e poi lui è bravo e io non ci vado da solo okay? Okay. Dai. Tu. Vieni. E. Sorridendo. Mi. Ringrazierai. Babe.- dice convinto

- ci penso okay, e poi non ho nulla da mettermi e lo sai, non vado mai fuori e mi va bene così.-

- sei eh testarda, dai vestiti e andiamo in centro diamine!- mi risponde Harry spingendomi i camera. Mi preparo e prendiamo la metro nella stazione di Cockfosters per Green Park e facciamo una passeggiata la.

- cavolo son già le 12.00 devo andare allo Starbucks per le 14.30, andiamo a mangiare- dico trascinandolo verso la fermata della metro - okay okay andiamo da Joe's vero?- dice Harry correndo con me. Arriviamo in centro e andiamo da Joe's a mangiare il nostro solito panino con l'hamburger. Alle 14.00 mi accompagna allo Starbucks - ti vengo a prendere alle otto, come sempre- mi dice dopo avermi abbracciata

- Sisi adesso vai che fai tardi al centro commerciale!-.

Ah si lui lavora in un negozio d'abbigliamento non troppo lontano da qua, oltre il fiume.

Saluto il principale Paul e comincio a sistemare tutto.

Qui allo starbucks vengono sempre molti turisti che parlano un inglese molto stentato e ci sono sempre moltissimi clienti, non ho un attimo di pausa. Non si può mai respirare e mi capita di portare tre vassoi alla volta, oggi ho il turno al negozio di souvenir, dove di solito c'è più gente perchè pieno di ragazzini che vogliono la maglietta dello Starbucks solo per dire che c'erano ma alla fine non prendono neanche il caffè, si chiamano generazione sprecata; Come quelli che hanno la felpa dell'Hard Rock café ma non sanno una canzone dei guns n Roses che non sia 'Welcome to the jungle', generazione sprecata.

Oggi è martedì e non ci sono troppi clienti i soliti 100 turisti che si vogliono fare la foto con 'la cameriera con il grembiule e che ti dice ciao quando entri'. Nessuno vuole farsi la foto con Brittany, l'altra cameriera, troppo British e imbranata. Non voglio fare la figa ma io ho una bellezza semplice che piace alla maggior parte della gente ma che non attrae mai, sono una faccia carina da tenere nell'album 'Londra' dei turisti, niente di più, un volto fra tanti, senza grosse imperfezioni ma completamente anonimo. Uno fra tanti, è difficile che la gente mi riconosca, infatti è strano che Ed mi abbia riconosciuta al supermercato.

- vai pure a casa Cher hai lavorato abbastanza per oggi- mi dice Paul verso le cinque.

Perfetto, vado a trovare Harry al negozio, non è distante dallo Starbucks, è uno di quei negozi bellissimi e con maglie strane e divertenti, adatte a me, è a tre piani e oltre ad abbigliamento ha altri oggetti fortissimi e tra i più strani.

In questo periodo di inizio primavera ci sono gli sconti e le cose costano molto di meno e potrei dargli un occhiata per prendere una maglia decente da mettere stasera con le mance che ho guadagnato oggi e l'altra settimana.

Già, mi sono convinta, voglio sapere di più su questo Ed e sentire cosa fa, se cover o è un cantautore, se ha una bella voce.

Probabilmente starò in un angolo a dondolarmi sulla sedia, ma va bene così, voglio fare qualcosa di diverso dal solito, ecco!

Una maglietta perfetta per questa sera, è una maglia bianca a manica corta con su scritto 'music is my boyfriend' si, simpatica e in tema con il concerto, costa 8£ perfetto, con le mance per le foto di quei ragazzini svedesi di questo pomeriggio posso comprarmela.

Vado alla cassa, c'è Harry che mi saluta, felice di vedermi lì invece di essere lui a venirmi a prendere.

-OMG con questa vuoi venire al pub?- dice con la voce un po' da effeminato, io lo guardo stranita e lui continua -beh tesoro ora vieni con me e ti troviamo qualcosa di meglio- e comincia a trascinarmi per tutto il negozio -ma dai non è niente di che oggi è solo una serata al pub su! Non importa come mi vesto!- mi lamento - hai ragione tanto te lo toglierà quel vestito.- scherza Harry - vaffanculo- dico seria. Harry comincia a ridere.

Con quella faccina che si ritrova l'impronta della mia mano ci starebbe davvero bene.

Mi trattengo.

-fai in modo che non succeda- dico

-va bene Cher ma, se c'è amore- insiste.

-fai in modo che non succeda okay? Non succederà niente stasera okay niente. Sarà solo una serata noiosa okay? Non parliamone.- finalmente si arrende e capisce che non doveva toccare quell'argomento con me.

Dopo dieci minuti di silenzio continuiamo a guardare dei vestiti.

Lui mi mostra una maglietta, costa 15£, non posso permettermela. Chi paga le bollette dopo?

Metterò qualcosa che ho in armadio.

- andiamo- dico.

Odiavo accontentare Harry e ogni minuto che passa sono sempre più insicura e penso sempre di più a non andarci.

Tra una cosa e l'altra alle otto siamo già al pub, mangiamo qualcosa intanto il locale un po' alla volta comincia a riempirsi sempre più.

Verso le 9 le luci si affievoliscono ancora più di prima.

Entra Ed, applaudono in pochi, tra cui quel deficiente di Harry.

-Emh si, buona sera a tutti, Emh grazie per essere venuti, spero che quello che sto per suonare vi piaccia, userò solo la mia voce, la chitarra e una loop station per in pratica ripetere ciò che suono con la chitarra. Oh la mia chitarra si chiama Cyril.- comincia a dire titubante ed, accorda per un po' la chitarra e comincia a suonare le note della prima canzone ma subito si ferma.

-ah, io sono Edward, ma potete chiamarmi Ed.- detto questo continua premendo con i piedi dei pedali che penso siano la loop station, comincia pezzo dopo pezzo a creare la base e poi inizia a cantare.

Le dita si muovono veloci sulle corde dello strumento. La pelle pallida del viso pian piano comincia ad arrossirsi, un po' per il caldo del locale, un po' per l'emozione.

Sul braccio oltre ai peli arancioni c'è un piccolo tatuaggio, una zampa nera che è riportata in arancione anche sulla chitarra vicino alla tastiera, o bastone, come amo chiamarlo io.

Ha delle scarpe grandi, molto rovinate, con i lacci colorati dei jeans neri larghi a vita bassa, una maglietta semplice, i capelli arancioni sparati un po' ovunque dalla cera per capelli.

I suoi bellissimi occhi colore del ghiaccio guardano sempre il basso e quelle poche volte che si rivolgono al pubblico mi tolgono il fiato. Le lentiggini e la barba tenuta un po' lunga, anch'essa arancione, coprono il viso e contornano le labbra fini e rosee.

La voce angelica ma forte riempe il locale, era venuta in punta di piedi per poi scoppiare e farsi notare da tutti.

Se prima Ed era in imbarazzo mentre gesticolava cercando di parlare, invece quando canta riusce a dire ciò che vuole dannatamente bene.

Ed non è di certo magro come Harry ma neanche grasso, la sua fisionomia di certo non è una di quelle che fanno impazzire le ragazzine con l'ormone a palla.

Ma in un certo senso mi prendeva.

Harry aveva ragione, Ed ha tutte le caratteristiche per piacermi.

Finite le prime due canzoni comincia a parlare e lo ascolto con attenzione e con sguardo perso. Mezz'ora dopo finisce la sua esibizione e scende dal palco, andando verso Harry e lo abbraccia.

-grande Ed!- si complimenta Harry.

-ne sei sicuro Harry? Non so, sembravo così impacciato posso fare sicuramente meglio... Non so..- comincia a dire, mentre l'odore della cera per capelli mi riempe le narici.

-non dire cazzate Ed sei stato grande, dai facciamoci una birra- cominciano ad andare verso il bancone e io li seguo a ruota con la testa bassa senza sapere che fare

-John, due birre, tu Cher cosa vuoi?- chiede Ed fissandomi e facendo perdere un battito al mio cuore.

-Emh sono a posto così- dico in fretta evitando il suo sguardo.

Loro cominciano a scherzare e a parlare mentre io sono in disparte vicino ad Harry a giocherellare con l'orlo della maglietta ormai usurata.

Non so quanto tempo è passato ma loro hanno finito la birra.

-hazza si va a casa?-

-si amico dai vieni da me oggi vero?-

-si, quello stronzo di Joe,- impreca riferendosi a qualcuno che io non conosco che a quanto pare non si è comportato bene con lui- andiamo con la tua macchina vero?- continua.

Usciamo dal locale e Harry mi prende in disparte,

-dopo parliamo okay? Facciamo che vengo a casa tua tra un po'?- annuisco.

Vado a sedermi nei sedili posteriori mentre Ed e Harry continuano a scherzare.

Quando finalmente sono a casa mia, nel mio soggiorno mi butto sul divano e sbuffo. 'Stupida stupida stupida' continuavo a ripetermi.

Sono ancora sul divano quando Harry entra nel soggiorno

-Harry...- sussurro dal divano

-Cher che ti è successo? Eri con il sorriso durante tutto il concerto è venuto ed e non hai spicciato parola, perché?- comincia Hazza sedendosi vicino a me mettendo la mia testa sulle sue gambe.

Lo guardo dal basso mentre lui cerca di capire qualcosa dal mio sguardo

-avevi ragione- ammetto a malincuore.

-su cosa?-

-avevi ragione, Ed mi piace, mi piace senza neanche avergli realmente mai parlato. Mi piace e basta e nel modo più difficile.-

-e quale?-

-quello in cui non riesco a parlargli e riesco solo a fissarlo e come prova a parlare io lo evito e finisco subito il discorso. In quel modo- dico triste.

-senti Cher, adesso ed starà da me per un po' di tempo perché l'hanno sfrattato, divideremo le spese, anche perchè casa mia è grande quindi ci sta comodo lui. Senti quando vuoi vieni pure e prova, non so, ad interagire... dai forza Cher, adesso vai a dormire- dice facendomi alzare.

Una volta seduta mi sistemo i capelli e mi alzo, come fa lui, e l'abbraccio lasciandolo tornare a casa.

-A domani, se vuoi vieni per colazione, Ed ha portato i croissant- dice aprendo la porta di casa.

-umh okay ci vediamo!- dico già più felice.

Chiudo la porta e vado in bagno a lavarmi.

Mezz'ora dopo sono già nel letto. Metto la playlist 'buonanotte', come sempre.

Dura 45 minuti, il tempo che impiego per addormentarmi più altri quattro brani.

Ascolto attentamente i brani, sono stanca ma non riesco comunque a chiudere occhio.

Senza che me ne accorga finisce l'ultimo brano e io sono ancora con gli occhi spalancati. Decido di alzarmi per bere una camomilla, mia madre diceva che faceva prendere sonno, a me non è mai piaciuta, ma devo farmela piacere perché domani ho il turno della mattina. Merda non posso andare da Harry perché lui mangia la colazione alle otto e io devo essere allo starbucks già alle 6.30 per preparare i 'coffee to go' per i pendolari.

Preparo la camomilla calda e esco fuori in giardino, sul dondolo.

Lo so, nella periferia di Londra stare fuori sola, in pigiama, non è di certo una buona idea ma questo è sempre stato un quartiere tranquillo quindi non mi impaurisco molto. Comincio

a bere sorso dopo sorso la camomilla. Cavolo se non era buona. 'Devi berla tutta Cher, tutta' continuavo a ripetermi.

Nel silenzio della notte sento arrivare qualcuno, subito mi spavento e comincio a tornare in casa.

-Cher? Che ci fai qui?- dice Ed non appena mi alzo.

Ho preso due spaventi. Uno per la sorpresa e uno perchè c'è Ed con la chitarra in mano.

-non riesco a dormire, Emh devo andare domani ho il turno di mattina e il tuo concerto mi ha già stancata troppo, ciao- dico velocemente, così tanto in fretta che dubito che Ed abbia capito qualcosa di quello che ho detto, vado veloce dentro casa mia.

-ma....- accenna Ed e subito si zittisce, prende la chitarra in grembo e comincia a strimpellare qualcosa, canticchiare, annotando il tutto su un quadernino.

Nel giro di due nano-secondi sono di nuovo in camera mia sul letto affacciata alla finestra che da' sul giardino dove c'è Ed tutto intento a strimpellare. Per sentire meglio la sua voce apro la finestra cercando di non farmi sentire e comincio a fissarlo, incantandomi.

Dopo un po' mi risveglio da quella specie di trans e vedo che Ed mi fissa con le mani ancora sulle corde della sua chitarra.

Appena me ne accorgo chiudo velocemente la finestra e vado a dormire. 

Alle sei suona la sveglia e io mi alzo subito anche se sono stremata perché non ho chiuso occhio. Alle 6.30 sono già allo Starbucks.

Alle sette, puntuali come un orologio svezzero, apriamo e pian piano arrivano tutti i signori in completo da lavoro o in divisa, i segretari che comprano i caffè per i loro capi.

Durante queste mattine c'è una frenesia che ti fa pensare solo a

'Cosa vuole.

Collegare il nome al prezzo.

Batterlo in cassa.

Prendere le banconote.

Dare velocemente il resto.

Passare l'ordine a quelli accanto.

Rifare tutto.'

Tutto questo fino alle otto e mezza. Poi il traffico diminuisce dalle 9 alle 10 non c'è praticamente nessuno e finalmente posso riposarmi.

Ma con le 10 arrivano tutti i turisti. Il mio capo ormai neanche me lo dice, so già che devo fare da bella statuina ed essere cordiale con tutti

'carina e coccolosa,

non hai chiuso occhio,

ma resta carina e coccolosa,

ti pagano una miseria, ma tu resta carina e coccolosa,

porgi la tazza al turista, abbassati,

resta carina e coccolosa,

cheese,

sorridi,

carina e coccolosa'

continuo a ripetermi. A volte penso che mi verrà un crampo alla mascella per il tanto sorridere.

Alle 12 Paul mi libera e una volta cambiata torno a casa in bici come sempre anche se la strada è un po' lunghetta "vieni a pranzo da me vero? Harry" mi scrive Harry mentre sono ancora a metà strada, senza pensarci gli rispondo di si.

Arrivo a casa sua per le 13.00, busso, anche se ho le chiavi.

-ciao Cher!- esclama Ed sulla soglia della porta vedendomi.

-ehi- dico veloce, entro in casa e vado subito da Harry che è in cucina.

-che si fa di buono oggi?- dico sbirciando tra i fornelli.

Lui subito mi spinge fuori dalla cucina.

-sorpresa mon amour- mi dice.

Torna in cucina e chiude la porta a chiave.

Ci siamo solo io e Ed in soggiorno.

Entrambi ci sediamo sul divano, io con lo sguardo basso.

-allora come ti è andata oggi?- prova a chiedermi lui

-poteva andare meglio se riuscivo a dormire ma sono comunque ancora viva, tu?-

-oh io sono proprio felice ieri ho scritto una canzone nuova, la suonerò sta sera!- 

-ah, ma suoni anche oggi?-

-suono tutti i giorni, se trovo qualcuno che mi ingaggi, tu da quanto sei a Londra?-

-bah un mesetto, circa, tu?-

-io due mesi ecco niente di più io vengo da Halifax, non so se conosci, comunque sia sono venuto qua per realizzare il mio sogno- rispose Ed.

-fare il commesso?- dico cercando di fare un po' di umorismo.

Lui tira un flebile sorriso.

-nono, io voglio fare il cantante, emozionare le persone! Sono venuto qua a Londra in cerca di fortune, ma, non è tutto rosa e fiori, già adesso mi hanno sfrattato di casa perché il tizio del market non mi ha pagato e quindi non ho pagato l'affitto. Adesso diviso le somme con Harry ma comunque devo fare gli straordinari al negozio sempre se mi paga, quel dannato!-

-beh anch'io sono venuta qua per cambiare vita vivere il mio sogno di abitare a Londra, ma che vuoi ho 17 anni e i soldi per due mesi scarsi si vita qui a Londra. Lavoro allo starbucks e li non ti pagano molto, sopravvivo con le mance.-.

Concludo proprio mentre Harry esce dalla cucina

-il pranzo è servito- annuncia orgoglioso del suo lavoro.

 

 

 

HEEELLLL YEAAHHHH!

Ciau belless, come state? Passato bene in capodanno?

Io si, ero a casa di una mia amica (ma a voi che frega?).

Comunque sia BUON 2013 :D

Ecco il secondo capitolo, qua succede già qualcosa, è anche un po' più lungo, beh abbastanza.

Il prossimo lo pubblicherò possibilmente prima del 7 ma è tutto da vedere.

Un bacione grande grande a tutti e grazie a @Give_me_love per aver fatto la prima recensione.

TI AMO DONNA!

AMO NATURALMENTE ANCHE VOI <3

comunque sia potete trovarmi su:

Twitter: https://twitter.com/itsedswife

Ask: http://ask.fm/listenedsmusic

We Heart it (anche se ve ne frega poco, lol): http://weheartit.com/sheneedsed

STATEMI BENE, UN BACI GRANDE

#UNICORNSRULEZ  

  
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