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Autore: Avril_CUCCiiOLA    01/01/2013    1 recensioni
La storia di Avril come una sua fan può immaginarsela. Da prima delle origini fino ad oggi.
Siate buoni con me. E' la mia prima fan-fiction, quindi ci saranno sicuramente parti scontate o banali. In compenso ho aggiunto anche parti inventate da moi :3
Vi ho incuriosito? (ne dubito .-.) Allora leggete e recensite ;)
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See you
Avril_CUCCiiOLA
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi sveglia leggermente prima. Non volevo tardare per la prima volta nella mia vita.
Mi vestii e feci colazione a tempo record.
-Sei particolarmente mattutina oggi, eh?- mi disse mio padre prima che varcai la porta.
-Sì, sai … oggi ci divertiremo molto a scuola … - risposi quasi balbettando. E se mi avessero scoperto? Che cosa mi sarebbe successo?
Cercai di non pensarci.
-Beh, allora … divertiti a scuola.-
Divertirsi a scuola? Come ci si può divertire in un luogo simile! Io e le mie fottute idee …

[…]
 
Pochi minuti dopo fui in strada. Appena raggiunsi la fermata dell’autobus, caccia dalla mia borsa il mio skateboard. Sarei arrivata prima al mio rifugio … cioè al nostro rifugio.
Mi squillò il telefono. Era Evan.
-Pronto … ciao Evan … che c’è?- dissi io tutto d’un fiato.
-Ti sei scordata del nostro appuntamento al rifugio? Sbrigati, noi siamo già tutti qua.-
-Strano. Di solito voi dormite 24 ore al giorno … - dissi scoppiando a ridere.
-Ha ha, molto divertente … -
-Comunque non ti preoccupare … sto venendo … mi ha incastrata mio padre … -
-Sì vabbè, non me ne frega … l’importante è che ti muovi.- disse lui e chiuse bruscamente la chiamata.
-Idiota … - sussurrai ancora con il telefono poggiato all’orecchio.
 
[…]
 
Eccomi finalmente al rifugio.
-Ciao ragazzi.- urlai ai miei amici.
-Alleluia ce l’hai fatta!- disse Jesse. –Ma che ti eri persa per la strada?-
Mi limitai a cacciargli la lingua.
-Basta hai rotto!- gli disse Mark da parte mia. –Intanto lei ha avuto la brillante idea di saltare la scuola.-
-Già ma come si fa per la giustifica? I miei mi uccidono se scoprono che ho saltato scuola … - chiese Matthew con un po’ di preoccupazione.
-Ha ragione … non possiamo firmarla noi, siamo minorenni, e se domani non portiamo la giustifica … ci sospendono … - disse Evan dando ragione a Matt.
-Oddio, quanto siete noiosi!- gli dissi alzando gli occhi al cielo. –Falsifichiamo la firma, siamo capaci … giusto?-
Annuirono tutti. Era fatta.
 
[…]
 
Entrammo nel nostro rifugio. Ok … in realtà era un vecchio edificio su due piani abbandonato nella periferia di Belleville.
-Senti Matt … - chiesi. –Mi hai composto l’assolo o ti devo picchiare.-
-Sta calma.- mi disse. –L’ho fatto … vuoi sentirlo?-
Ci sedemmo per terra mente Matthew prese la sua chitarra che era in un angolino della stanza. Poi iniziò a suonare un qualcosa di melodico ma allo stesso tempo coinvolgente.
Iniziai a cantare sotto voce qualcosa che solo io conoscevo. Tutti mi guardarono storto ma compiaciuti.
-Forza, prendiamo i nostri strumenti!- esclamarono in coro iniziando a suonare.
Mano a mano che tutti riuscirono ad accordarsi a Matthew, io cominciavo ad alzare il tono della voce.
Balzai in piedi e con una forza innata iniziai a volteggiare per la stanza cantando, ormai, con tutto il fiato che avevo.
I miei amici mi accompagnavano con la musica, anche se ci mettevano qualcosa di loro. Ma alla fine era anche meglio.
Per la prima volta ci sentimmo veramente tutti coinvolti in quello strano caso che chiamavamo ‘concerto’. Ci sentivamo delle vere rock star.
Finalmente eravamo liberi e felici di fare quello che volevamo, senza che nessuno ci fermasse o ci dicesse cosa dovevamo o non dovevamo fare.
La musica ci trasportava in un universo parallelo al nostro, ma dove eravamo un complesso e ci esibivamo davanti a milioni di persone. E’ questo che in realtà volevamo …
 
[…]
 
Finito di suonare mi feci passare gli spartiti da Matthew.
-Grazie Matt. Prometto che domani te li riconsegno. Dammi solo il tempo di copiarli … -
-Allora me li riconsegnerai quando avremo come minimo cent’anni. – disse ironico.
-Ha ha … quanto mi hai fatto ridere … -
-Ragazzi, sono solo le 10 e la scuola finisce fra più di tre ore … dove si va ora?- chiese Mark.
-A farci fottere.- disse Jesse compiaciuto dalle sue ‘battute’ .
-Ho un’idea migliore … - dissi facendo cenno di venire vicino a me.
Poi sussurrai la stessa cosa nell’orecchio di ciascuno di loro.
-Sei sicura che questa cosa sia sicura?- chiese Ewan.
-Ha ragione il noioso, potrebbero scoprirci … - disse Matthew.
-E poi non sai quanti sbirri ci sono in quel posto?- chiese Mark unendosi ai due.
-Dai sarà divertente … facciamolo … siamo liberi e senza frontiere, ricordate?- disse Jesse. Finalmente qualcuno che mi dava ragione.
-Ha ragione Jesse … ci divertiremo un mondo … e poi, nessuno può dettarci nessuna regola … ricordate?- sorrisi io compiaciuta.
 Il mio sorriso fu ricambiato. Quello fu il segnale che erano tutti d’accordo.
Prendemmo i nostri skateboard … e ci diremmo … al centro commerciale.
 
[…]
 
-Siamo arrivati.- disse Mark. –pronti per entrare in azione?-
-Certo che lo siamo!- esclamammo tutti in coro.
Entrammo dentro e ci sparpagliammo per il centro commerciale.
Per prima cosa andammo in un negozio sportivo e ci divertimmo a tirare la palla a canestro. In quell’occasione diedi il meglio di me …
Mi lanciai in aria e feci alcune ribaltate. Poi tirai la palla e feci un canestro perfetto.
Tutti rimasero sorpresi.
-Che ne dite?- chiesi.
Nessuna risposta. Erano paralizzati.
-Scappate ci sono i poliziotto!!!- urlai io.
Questa volta corsero come lepri mentre io rimasi indietro a ridere come una matta.
Poi si accorsero che gli avevo fatto uno scherzo.
-Oh, ci ha presi per il culo!- urlò Jesse facendo gesto agli altri di rincorrermi.
Stavolta toccò a me iniziare a correre.
Fortunatamente non mi presero.
Poi andammo in un negozio di abbigliamento.
Li mi sono divertita un mondo.
Avevo costretto i miei amici a vestirsi nel modo più strano che sapessero fare. In pratica una sfilata.
Mi sono fatta un sacco di risate.
-Fate pena!- dissi ad un certo punto.
-Ah sì?- chiese Evan prendendomi in braccio.
-Lasciami!!!- Urlai mentre gli tiravo i pugni sulla schiena. Non ero irritata, bensì ridevo.
Ci nascondemmo in mezzo ai vestiti, così quando la gente si avvicinava, noi saltavamo fuori e gli facevamo impaurire.
Facemmo scappare via una decina di persone. Poi uscimmo allo scoperto e ci mettemmo a ridere come pazzi.
Purtroppo attirammo lo sguardo degli sbirri che c’erano.
-Ehi fermi voi!- urlò il primo.
-Provate a prenderci!- gli provocò Matthew.
Così fu.
Ci rincorsero per tutti il centro commerciale.
-Sei un idiota!- dissi a Matt mentre cercavamo di seminarli.
-Che c’è?- mi chiese lui. –Volevo fare un po’ di ginnastica.-
-Allora, la prossima volta, parla per te!- disse Evan.
Trovammo delle macchine per bambini. Ci saltammo su e le mettemmo in moto.
Urlavamo come dei matti mentre gli sbirri tentavano ancora di rincorrerci.
-Ma hai visto chi sono?- chiese il secondo al suo compagno.
-Sì, sono quei cinque teppistelli … - disse l’altro.
-Già.- gli urlò Jesse. –E oggi, dato che non avevamo voglia di andare a scuola, siamo venuti a farvi una visita.-
-Spero non vi dispiaccia.- disse Mark.
 
[…]
 
Poco dopo ci fermammo davanti ad una piscina per bambini.
Ci tuffammo li dentro e iniziammo a schizzarci a vicenda.
Incauti come fummo, non ci accorgemmo che i poliziotti ci avevano ormai raggiunti.
Riuscirono a catturarci e ci potarono fuori.
-Ora chiameremo i vostri genitori.- ci dissero prima che sparissero dentro al centro commerciale.
-Siamo fregati … - disse Mark.
-Io non credo che li chiameranno veramente … - dissi. –L’hanno detto solo per farci intimorire.-
-Già ma, anche se fosse … dove andiamo adesso?- chiese Evan.
-Seguitemi.- disse Matthew.
 
[…]
 
Ci portò alla pista di skate di Belleville.
Saltare la scuola è stata, forse, la mia idea migliore.
Soprattutto se la nostra assenza ci è costata tante varie avventure nel corso di cinque ore.
Poi abbiamo anche suonato … e cantato.
-Che ora è?- chiesi.
-E’ … l’una è un quarto!- disse allarmato Evan.
-Dobbiamo tornare immediatamente a casa!!!- urlo Jesse.
Ci salutammo velocemente e ci dirigemmo ognuno per la sua strada.
 
[…]
 
Appena in tempo!
Tornai a casa a l’una e venticinque, cioè l’orario in cui torno ogni giorno.
Ero salva!
-Ciao Avril, andata bene la scuola?- mi chiese mia madre.
-Sì … molto bene.-
-Ok … adesso vatti a lavare le mani che il pranzo è quasi pronto.
Andai in bagno e, mentre mi stavo lavando le mani, sentii il telefono squillare e mia mamma parlare con qualcuno.
Fu una telefonata di pochi secondi ...
Scesi sotto e trovai mia mamma arrabbiata.
-Perche non mi hai detto che hai saltato la scuola?-
Merda, l'haveva soperto. Erano stati sicuramente quei fottuti sbirri.
Se non mi mise in punizione a vita, poco ci mancò …



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Angolo della non autrice:
Salve e buon anno a tutti :D
Sono tornata con il secondo capitolo della mia storia.
Comunque vi ringrazio di ave recensito in tantissimi la mia storia :3

Jesse: Davvero? Siamo diventati famosi pure qui!
Veramente ci sono zero recensioni in totale .-.
Jesse: Crepate lettori!
Avril: Non essere scortese … vedrai che prima o poi qualcuno leggerà questa storia …
Jesse: Sì … quando Pasqua vien di Maggio .-.
Oh, se mi porti sfiga ti uccido!
Jesse: Ok :3
Bene, dopo questa interruzione volevo dirvi che nel precedente capitolo e in questo mi aspetto recensioni …
Jesse: Altrimenti fra sette giorni morirete …
Avril: Insieme a te.
MUHAHAHAHA :3 Poverino … quanto non mi dispiace :3
Avril: Anche a me.
Jesse: Fuck you .-.
Ok ora vi lascio ragazzi …
Ciao e alla prossima …
 

Avril_CUCCiiOLA <3
 

  
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