Fanfic su artisti musicali > Bring Me The Horizon
Segui la storia  |       
Autore: Dahmer    01/01/2013    1 recensioni
Ehi! Devo dedurre dal fatto che non rispondi che non ti ricordi di noi?! Tom.
La ragazza guardò stranita il display. Doveva aver bevuto davvero tanto per non ricordarsi nulla.
-Chi è?- chiese curioso Ozzy, tentando di guardare lui stesso, fallendo nella sua missione.
-Tom- rispose l’ispanica con un sorriso straordinariamente bastardo.
-COME?! E PERCHE’ TI HA SCRITTO?!- urlò indignato il fratello, immedesimandosi al meglio in una checca isterica.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6: Cosa provi?

Ozzy la guardò perplesso.

-Che succede?- le chiese preoccupato, appoggiando la mano su quella di lei. Gene scosse violentemente la testa.

-Nulla- rispose mostrando uno dei suoi tipici sorrisi falsi.

-C’entra Oliver?- continuò il fratello.

Uno sguardo. L’unica sua risposta fu quello, uno sguardo privo di emozioni, impossibile da decifrare. Per Ozzy però era decisamente una risposta affermativa, ma non era solo quello il problema.

Si fece coraggio -C’entra anche Tom?- la incalzò poi.

Un altro sguardo, questa volta più profondo, più sincero.

-Bene, lo prendo per un si. Vuoi parlarne?-

-No- replicò secca la ragazza –Sono venuta a scusarmi non a parlare dei miei problemi- proseguì.

Il gemello le rivolse un’occhiata dolce, comprensiva, grata. -Allora vedi che ci sono problemi?!- asserì poi retoricamente, sorridendole.

-SI! SEI CONTENTO ADESSO?! NON CAPISCO PIU’ NULLA! NON CAPISCO PERCHE’ ME LA PRENDO TANTO SE OLIVER SI E’ MESSO CON JULIE, NON CAPISCO PERCHE’ CONTINUO A RIPENSARE AGLI OCCHI DI TOM CHE GUARDANO DENTRO I MIEI, DENTRO DI ME, COME SOLO TU SAPEVI FARE, MI SENTO VULNERABILE, DAVANTI A LUI E MI SENTO FORTE DI FRONTE A OLIVER, NON SO PIU’ CHI SONO, NON SO PIU’ CHI VOGLIO ESSERE!- sbraitò l’ispanica alzandosi dal letto del fratello. I suoi occhi vagavano per la stanza, alla ricerca di qualcosa da osservare, ma dovette capire che ciò che voleva guardare era qualcuno, non qualcosa.

Si calmò. –Scusa- bisbigliò, visibilmente scossa.

Ozzy, invece, era rimasto seduto immobile a guardare la scena, non aveva fatto una piega.

-Cosa provi?- domandò, rimanendo impassibile.

-Non lo so- affermò lei, sdraiandosi nuovamente sul letto –Tom … mi … piace- riuscì a dire a fatica, tentando di evitare gli occhi del fratello –Ma … non so perché ma quando vedo Oliver mi succede qualcosa dentro, qualcosa di simile alla … gelosia?- si giustificò subito per evitare il discorso di Tom.

-Quindi ti piace Tom ma sei gelosa di Oliver. Ma se per ipotesi, Tom si mettesse con una ragazza, saresti gelosa anche di lui?- tentò di far chiarezza Ozzy.

-C-Credo di si- balbettò l’altra, incerta.

-Forse tra te e Oliver c’è solo attrazione fisica, mentre tra te e Tom …- sospirò. Gli era difficile pensare a Tom e Gene insieme, gli faceva male. Si era preso una bella cotta per quel ragazzo che ai suoi occhi appariva  perfetto, ma doveva aiutare la sorella, ignorando i propri sentimenti.

-Come lo capisco?- lo pressò Gene.

-Di certo guardarti dentro non basta, alimenteresti sempre di più la tua indecisione, quindi ti consiglio di provare a frequentarli, entrambi, poi decidi- consigliò Ozzy.

-Io avrei un’altra idea- rifece lei, facendo tornare a splendere la sua espressione infima sul suo volto tornato sicuro.

 
 
 
Intanto a casa Sykes …

Un messaggio: Julie. Un altro: sempre lei. Un terzo: di nuovo lei. Un quarto: ancora lei. Al decimo messaggio in cinque minuti Oliver spense il telefono.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!- gridò in un urlo quasi disumano. Quella ragazza era un’ossessione, no. Forse non era lei la vera ossessione, ma Gene, quella ragazza demoniaca in grado di prenderti l’anima e il cuore. Oliver continuava a pensare a lei.

-Bel growl- ironizzò Tom, accostandosi allo stipite della porta.

-Non sei spiritoso- ribatté Oliver –Quella ragazza mi sta facendo impazzire.-

-Te la sei cercata- disse il più piccolo. Seguì un lungo silenzio, finché … -Ti scoccia vero?-  procedette.

-Cosa?- chiese sconcertato il cantante.

-Che sto vincendo io- rispose sicuro il fratello.

-Gene non è un trofeo e comunque non stai vincendo- asserì l’altro.

-Da quando ti importa della gente?-

-E da quando a te non importa più?- protestò Oliver.

L’ultima frase lasciò Tom impietrito. Il fratello aveva ragione, non era da lui parlare in quel modo, non era da lui tenere più a una stupida vittoria che a una persona. Doveva tornare se stesso. Gene lo aveva attratto sin dall’inizio perché era una bella ragazza, era simpatica, tenace, era ciò che voleva, non la vedeva come un premio e non avrebbe mai dovuto vederla così.

Passò a guardare il pavimento. Le piastrelle bianche risaltavano sotto la forte luce della stanza.

-Esco- lo avvisò, prendendo un borsone dall’armadio. Oliver lo conosceva, quando Tom prendeva quel borsone stava male. Andava in palestra a sfogare i suoi pensieri contro il sacco da boxe, probabilmente immaginando se stesso, o meglio, la persona che non voleva essere. Il più grande soffriva vedendolo così, ma non lo tratteneva, non era uno di quei fratelli modello che si offrono di ascoltare i problemi per risolverli insieme, lui era diverso, preferiva che Tom se la cavasse da solo, perché solo lui poteva sapere cosa gli passava per la testa.
 
 
 
 
Tom sentiva il cuore pulsargli nelle vene, mentre nella sua testa rimbombavano le parole di Oliver e l’immagine di Gene che ballava davanti a lui. Sferrò un pugno ben assestato al sacco, sentì la mano intorpidirsi sotto al guantone. I pugni diventarono sempre più forti, tirati a ritmo incalzante. Percepì una goccia di sudore percorrergli il viso, dalla tempia fino alla mascella. Continuò a sfogarsi finché si stancò, quindi si accasciò a terra, sfinito ma appagato.

-Tom! Tutto bene?- chiese una voce preoccupata alle sue spalle. Il ragazzo dagli occhi glauchi si voltò, trovandosi faccia a faccia con i membri dei Bring Me The Horizon.

-Ehi! Sto bene tranquilli- sorrise calorosamente.

Un’ondata di sguardi dubbiosi lo travolse.

-Va beh, facciamo finta di crederti. Stasera darò una festa a casa mia, verrai?- propose poi Lee.

-Chi ci sarà?- fece Tom.

-Si, verrà anche Gene- informò subito il biondo, facendo arrossire l’altro.

-Ci sarò- asserì allora Tom.

I ragazzi scoppiarono in un’allegra risata di gruppo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bring Me The Horizon / Vai alla pagina dell'autore: Dahmer