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Autore: MadLucy    01/01/2013    6 recensioni
[Crow/Arianna.]
-Stai cercando qualcuno?-
Quelle parole le si conficcano dritte nella schiena, dardi scoccati con maestria. Impossibile illudersi che non siano rivolte a lei. Arianna batte le ciglia, senza fermarsi.
-Sicuramente non tu.-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arianna Barde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CA

Il corvo e la strega.

Arianna Barde non usciva mai di casa. Troppo rumore, troppa confusione, l'aria è fredda e se cadi nessuno ti alza. Questo diceva suo padre, e lei fingeva di crederci con la sfiduciata stanchezza che la malattia soffia sul collo. Malattia, già. Quella parola ripetuta e ripetuta, senza che se ne accorgesse da nemica era divenuta alibi.
Ma gli anni sono passati e caduti a terra, come i petali marci di un ciliegio in inverno. E oggi lei li calpesta freddamente sotto le suole, abbandonando senza rimpianti la sua vita dalle tapparelle abbassate contro il mondo.
Non conosce quelle strade bene come dovrebbe. I quartieri sembrano cambiati troppo in fretta, i negozi che ricordava ora sono tutt'altro oppure sbarrati dalle saracinesche. Non sa neppure dove andare, nè dove sta andando: come in un sogno tormentoso, d'un tratto la tappezzeria della camera le è parsa la griglia di una cella e il silenzio le è crollato sulle spalle, dopo anni passati a cigolare. Così, incalzata da un terrore irragionevole, ha afferrato la giacca ed è fuggita da quelle stanze tanto grandi e troppo vuote, saltando i gradini tre a tre, senza nemmeno fermarsi a chiudere il cancello dietro di sè. Forse era un fantasma, quello da cui stava scappando, lo spettro dei suoi giorni lunghi d'agonia inutile.
Ed ora i suoi passi affrettati la stanno conducendo verso una meta che non conosce, una voce senza suono a sussurrarle all'orecchio la strada. I pensieri s'inerpicano su quei palazzi che i suoi occhi non hanno potuto vedere per tanto tempo, e tacciono impassibili davanti agli sguardi curiosi dei passanti.
Arianna prosegue il suo cammino sull'asfalto buio e bagnato, mentre sulle facciate delle case sfilano finestre nere come orbite vuote. Una brezza umida tenta d'insinuarsi sotto il colletto della sua giacca, con sospiri pallidi. Il sole sgocciola annoiato qualche raggio sui tetti, senza preoccuparsi di scaldare.
-Stai cercando qualcuno?-
Quelle parole le si conficcano dritte nella schiena, dardi scoccati con maestria. Impossibile illudersi che non siano rivolte a lei. Arianna batte le ciglia, senza fermarsi.
-Sicuramente non tu.-
Vi è una pausa instabile, interrogativa, durante la quale attende una replica. Che però non arriva. Dietro di lei, silenzio.
Per un attimo, crede davvero che finirà così.
-Magari posso aiutarti.- Una figura irrompe improvvisamente nel suo campo visivo, scivolando da un vicolo laterale. E' un ragazzo dai capelli scompigliati color della brina, a pochi passi da lei. Nonostante la cortese offerta, la sua espressione è imperscrutabile; i suoi occhi d'acciaio la squadrano con una sorta di cauta indifferenza.
-O magari no. Cosa ti importa?- La voce di Arianna è arida, piatta. Sgombra di risentimento, soltanto appena increspata dallo sprezzo. Lei non parla con gli estranei, figurarsi con gli scocciatori.
Il ragazzo si mette a braccia conserte e china la testa su una spalla, con divertita ironia. -Risposta un po' acida anche per una strega, non trovi?-
Arianna tace. Svolta verso una stradina stretta senza nemmeno vederla. Sui suoi occhi cala un'ombra, una macchia d'inchiostro sulla cera bianca. Il passato freme e pulsa sulla pelle come una ferita fragile.
-Si può sapere che cosa vuoi?- La sua voce si riduce ad un sibilo, mentre il ragazzo la affianca con naturalezza.
La esamina con uno sguardo intenso, quasi volesse strappare ogni segreto dalle sue iridi azzurre. Poi sorride un sorriso di scherno, di quelli che fanno prudere le mani dal desiderio di scacciarli.
-Soltanto conoscere la famosa strega di Misthallery. Ci hai fatto dannare parecchio, sai? Tu e quel furbo di tuo fratello.-
Arianna avverte un fastidio sempre più insistente, martellante. Non vuole che quei ricordi riaffiorino, non dopo tutta la faticosa sofferenza che ha consumato per raggrumarli in un blocco di ghiaccio. Non vuole pensarci ancora, pensarci adesso, pensarci a causa di quello lì.
-E perchè io dovrei voler conoscere te?- Voce ancora incolore, rigida.
Il ragazzo ridacchia, quasi avesse detto una battuta sorprendentemente spiritosa.
-Fa un po' come ti pare, Barde. Ma sappi che fra i Corvi Torvi ci sarà sempre posto per una strega carina come te.-
Muro. Arianna si ferma all'imbocco del vicolo, aggrottando gli occhi e scalpitando nervosa. Un imbarazzato disagio crepita sul palato, e quel suo sguardo insinuante preme ancora sulla sua nuca.
-Corvi Torvi?- Ascolta la sua stessa voce esitare. Una falla nel marmo. Il ragazzo inarca le sopracciglia trionfante.
-Mi chiamo Crow. Ci rivedremo al mercato domani, Barde.-
Arianna non scosta gli occhi da lui, finchè non svanisce nel buio dell'ennesima viuzza invisibile. Ci rivedremo? L'ultima persona che ha detto così non tornerà più, ma è ora di smetterla di vedere riflesso Luke in ogni sguardo. 
Non riesce a mentire a sè stessa: vorrebbe pensare che può scegliere. Ma del suo futuro Arianna sa solo che non sarà sprecato ad aspettare chi non intende tornare.
E che domani lei andrà al mercato.




































Note dell'Autrice: Ed ecco una coppia che interesserà a circa 0,0034 lettori in tutto il mondo. XD E che ci volete fare, a me insieme piacciono!
Grazie per avere letto, mi piacerebbe sapere che ne pensate. ^-^ Buon 1 Gennaio!
Lucy
  
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