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Autore: Snowflake__    01/01/2013    2 recensioni
'Voglio un maschietto! E non mi arrenderò prima di averne uno'' ricordai quella buffa frase che Louis ripeteva spesso,era così convinto quando lo diceva!
''Sono cresciuto in mezzo alle femmine,di voi donne me ne intendo'' anche questa mi faceva sempre sorridere. Sapeva essere così forte,così deciso,così sensuale,e poi sapeva rendersi dolce,delicato,generoso,era l'uomo perfetto.
''Penso che il mio amore per i bambini sia dovuto al fatto che ne ho cresciuti sin da piccolo'' quelle frasi mi giungevano in mente,tutt'ad un tratto mentre osservavo le sue sorelline giocare nel nostro giardino,e lui,insieme alla sua famiglia seduto sulla panchetta sotto l'albero,sempre sorridente.
Quelle pieghette sotto gli occhi quando sorride,quei sorrisi che gli svegliano le guance,e anche le sue smorfie,che mi fanno spesso ridere a crepapelle,io amo tutto di lui.
Calma,hey,dove vuoi arrivare con questi discorsi? la mia vocina interiore mi attira a sé.
Il mio cuore perde un battito.
Dimmi che non stai pensando ad avere una famiglia con lui! Mi deride,mettendomi a disagio.
Forse ci sto davvero pensando.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Midnight

 

''Che ore sono?'' chiese Louis stringendosi nel giubbotto.

''Non lo so'' risposi,accucciandomi tra le sue braccia e annusando il suo dolce profumo.

Un gioco pirotecnico squarciò il cielo,facendo sussultare tutti i presenti,la mezzanotte doveva essere ormai alle porte.

Avvicinai il guanto al suo giubbotto,cercando la sua mano infreddolita,la presi e la strinsi,non staccando nemmeno un attimo gli occhi dal cielo.

Vidi un luccichio alla mia destra,mi stava guardando,contemplando. Girai il viso e ricambiai lo sguardo complice,aspettando una sua mossa.

''È quasi mezzanotte'' enfatizzò,poggiando le sue sottili labbra sulle mie.

Il mio cuore accelerò i battiti,molti di essi li perse durante il cammino.

Sono pronta?

 

Ore 7:22 Giorno 24 Dicembre.

 

''Già sveglia?'' sussurrò chinandosi sulle mie labbra,inondandomi di una fragranza fresca e delicata.

''Sì,ma aspettavo il mio principe azzurro per alzarmi'' sorrisi,immergendomi nelle sue preziose iridi color mare.

''Come mai ti sei svegliata così presto?'' mi chiese,spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

''Potrei chiederti la stessa cosa'' mormorai. Rise,accoccolandosi nuovamente nelle coperte e avvicinandosi al mio viso.

''Oggi è il mio compleanno,e il mio cervello aveva impostato una sveglia...naturale'' sorrise,affondandò la testa nel cuscino.

''Vado a prepararti la colazione...piccolo ventiduenne!'' dissi,alzandomi dal letto.

''Smetterai mai di chiamarmi piccolo?'' dipinse un broncio in volto,nonostante fosse chiaro che stesse fingendo.

''Ti amo'' dissi in un sussurro,dirigendomi verso la cucina.

Poche ore dopo eravamo già nel giardino enorme della nostra casa insieme a tutti i parenti,le sorelline che giocavano a palla e le più grandi che si univano al gruppo familiare per raccontare ciò che accaduto durante l'anno.

Io ero seduta in disparte,ad osservare le bambine sul prato,due visini dolci e sorridenti che illuminavano l'atmosfera della famiglia.

''Voglio un maschietto! E non mi arrenderò prima di averne uno'' ricordai quella buffa frase che Louis ripeteva spesso,era così convinto quando lo diceva!

''Sono cresciuto in mezzo alle femmine,di voi donne me ne intendo'' anche questa mi faceva sempre sorridere. Sapeva essere così forte,così deciso,così sensuale,e poi sapeva rendersi dolce,delicato,generoso,era l'uomo perfetto.

''Penso che il mio amore per i bambini sia dovuto al fatto che ne ho cresciuti sin da piccolo'' quelle frasi mi giungevano in mente,tutt'ad un tratto mentre osservavo le sue sorelline giocare nel nostro giardino,e lui,insieme alla sua famiglia seduto sulla panchetta sotto l'albero,sempre sorridente.

Quelle pieghette sotto gli occhi quando sorride,quei sorrisi che gli svegliano le guance,e anche le sue smorfie,che mi fanno spesso ridere a crepapelle,io amo tutto di lui.

Calma,hey,dove vuoi arrivare con questi discorsi? la mia vocina interiore mi attira a sé.

Il mio cuore perde un battito.

Dimmi che non stai pensando ad avere una famiglia con lui! Mi deride,mettendomi a disagio.

Forse ci sto davvero pensando.

È la persona che realmente amo,avere una famiglia con lui sarebbe tutto per me.

Ma...la mia vocina si interrompe.

Sospiro.

''Ho solo quattordici anni'' mormoro.

*

''Adesso vi presento l'interno!'' Louis,raggiante,porta a visitare le varie camere della casa ai genitori e alle sorelle.

Io,appoggiata alla porta della cucina,lo osservo con ammirazione,poggiando lo sguardo sui suoi nuovi pantaloni beige che gli ho regalato,gli cadono sui fianchi in maniera divina,e il mio sguardo si scolpisce attorno ad essi.

''Amore,mi dai una mano?'' ride,dirigendosi verso di me e porgendomi una mano.

''Certo'' sorrido,e mi lascio trasportare dal suo entusiasmo.

''Porti le sorelline al piano di sopra?'' sussurra,accarezzando il dorso della mia mano.

''Si'' annuisco,lascio la sua mano con lentezza e mi dirigo verso le sorelle.

''Perfetto,siete pronte al tour completo della casa?'' Fizzy ride,alzando la mano in segno di ok.


''Mamma,papà'' mi avvicino a loro,che sono seduti sul divano.

''Dimmi,Louis'' dice mia madre,con tono quieto.

''Quando partite?'' chiedo,preoccupato.

''Tra due settimane'' afferma mio padre con una strana voce,inquieta.

''E' per il bene delle sorelline,Doncaster non è una cittadina che gli offre molte possibilità'' mi rassicura mia madre,tendendomi una mano.

Sospiro,mi lascio andare a quel pensiero,che anche essendo razionale mi fa aggrottare la fronte.

''Tu cosa pensi di fare?'' chiede mio padre,assumendo un sorriso radioso. So quanta fiducia prova per me,nonostante io non faccia parte della sua famiglia naturale,lui mi ha sempre accudito e trattato come un figlio.

''Resterò qui con Lila'' rispondo,condividendo un'occhiata con i miei due genitori.

''Non vuoi mettere su famiglia?'' chiede mia madre,ottenendo uno sguardo ammonitorio da parte di Mark.

''Sì che voglio,solo che c'è ancora tutto il tempo. Ed io la amo,sono disposto ad aspettare'' sorrido.

Sono una persona decisa,e una persona fragile. So cosa voglio fare,so che cammini voglio intraprendere,ma mi affido a lei,mi abbandono nelle sue braccia. L'idea di una famiglia è qualcosa di impensabile adesso,ha ancora quattordici anni,non è pronta.

Non è pronta... ripeto nella mia mente,alludendo ai miei pensieri meno casti.

''Ho finito il giro'' una voce squillante giungente in lontananza dalle scale interrompe la mia perplessità e il mio discorso con i miei.

''Perfetto'' mi alzo,sforzandomi di sorridere,dopo quel macigno di dubbi che mi è rimasto sullo stomaco.

*

''Amore'' sussurro,vedendola spogliarsi davanti l'ingresso del bagno.

''Dimmi'' mi risponde,voltandosi,bella come il sole.

''Oggi ho parlato con i miei genitori'' deglutisco,calmando la voce.

''Di cosa?'' chiede,sorridendo,venendosi a sedere accanto a me.

Il letto è spazioso e profumato,lei è accovacciata sulle mie gambe nude,le accarezzo i capelli per farla sentire a suo agio. Stende le braccia,mi cinge il collo,mi immerge con un bacio ricco di passione e dolcezza.

Sento fremere la mia erezione dentro i boxer,brucia troppo il contatto delle sue gambe attorno ai miei fianchi. Mi allontano dolcemente dal bacio,perdendomi nei suoi occhi e recuperando la capacità di parlare.

''Tu...La vorresti una famiglia con me,in futuro?'' le chiedo.

La vedo arrossire,guardarsi le mani...

 

 

Quella notizia,all'improvviso.

Mi giro verso il suo volto,lo guardo,abbassa lo sguardo tentando di non incrociare i miei occhi.

''Sai,ci pensavo oggi pomeriggio'' rispondo,quieta,vedendolo alzare lo sguardo sul mio viso.

''Mentre guardavo le tue sorelline giocare a pallone nel nostro giardino'' ride piano leccandosi le labbra.

''Ti amo'' sussurro.

Ottengo un bacio come risposta,e due mani calde che mi carezzano le spalle.

''Anche io'' conclude,cominciando a mordermi il labbro inferiore.

 

 

 

 

''Allora?'' chiede,tremando,stringendo il giubbotto e battendo i denti.

Un altro botto come risposta,tutti fissano con ammirazione il cielo,aspettando che la mezzanotte arrivi.

''Eccoci! Eccoci!'' sussurra un tipo biondino,prendendo lo spumante.

''Tre....due....uno...BUON ANNO!'' grida,seguito dalle altre persone,che ridendo,parlando e scambiandosi gli auguri aspettano che il loro bicchiere sia colmato di spumante.

''Buon anno,amore'' Louis si china a baciarmi,prendendomi il viso tra le mani gelide.

''Sei pronta?'' chiede,tendendomi la mano.

La afferro,tremando,emozionata più che infreddolita. Lo seguo,correndo tra i corridoi,sorridendo.

Sono pronta.

Arriva davanti ad una camera dalla porta rossa,la apre con una tesserina rivestita di fiori color argento,apparterrà al privè della reception.

''Questa è la nostra camera'' sorride,posso sentire il suo battito rimbombargli nel petto.

''è bellissima!'' mi fermo a fissare ogni particolare,il letto in lenzuola color panna delicate e profumate,i cuscini voluminosi adagiati sulla coperta,e una piccola scatola sopra il comodino.

Mi allaccio al suo collo,lasciandoci piccoli freschi baci.

''Grazie'' sussurro.

''Grazie a te'' sorride,mi stringe a sé.

''Di cosa?'' chiedo,carezzando i suoi capelli scompigliati.

''Di essere entrata nella mia vita,e di averla resa mille volte meglio'' termina con un bacio,slacciando il mio vestitino.

''Biancheria rossa?'' sorride,guardandomi.

Accarezzo i suoi pantaloni,sbottonandoli piano piano.

''Potrei chiederti lo stesso'' rido,lo bacio,ha un sapore dolcissimo,indimenticabile.

   
 
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