-Daisy Hepburn?- chiamò Brian.
In quel momento i ragazzi si girarono contemporaneamente verso la porta
trovandoci sulla soglia la stessa
ragazza che li aveva intervistati qualche mese prima.
-oooooooooohhhhhhhh!!! guarda chi c'è!- disse Frank andandole incontro -ci
incontriamo ancora una volta, eh?? Vieni vieni!- e la fece
accomodare.
Si guardò un attimo intorno. La saletta era piccola e accogliente. Alle pareti
c'erano foto autografate di molti artisti importanti, dischi
da collezione, premi e altro ancora. Il divanetto rosso nell'angolo era occupato
da un uomo grande e grosso, lo stesso che a Londra la
scambiò per una fan sbattendola fuori. Stava ascoltando musica e non si accorse
nemmeno della sua presenza. I ragazzi erano seduti su delle
sedie mentre lei aveva preso posto su una poltroncina, anch'essa rossa.
-bene- disse Ray dopo aver tirato una lunga sorsata dalla bottiglia di birra che
teneva in mano. -come mai qua a New York??-
Daisy rimase un attimo in silenzio. Se non ricordava male era lei che doveva
intervistare e non viceversa. Però era contenta del loro
interessamento.
-mi hanno trasferita- rispose secca. Non che volesse essere maleducata ma... non
c'era molto da dire sull'argomento.
-ah.. beh... direi che allora... puoi pure cominciare!-
Passò un attimo in rassegna i visi dei cinque giovani. In cinque mesi erano
cambiati parecchio. Bob e Frank avevano i capelli più lunghi,
Gerard si era tinto di nero, Mikey aveva una pettinatura alla Elvis mentre Ray
sembrava essere rimasto sempre uguale.
Sospirò e cominciò con la sfilza di domande su come sta andando il tour,
l'album, i progetti per i mesi successivi.
-Io mi sposo- disse Mikey emergendo dal suo silenzio.
-Mikey non sta parlando di progetti personali, intendeva quelli del gruppo- lo
rimbeccò suo fratello.
Lui non rispose. si limitò a fissare con insistenza Daisy, come se aspettasse
una sua reazione.
-ah... beh congratulazioni!!- disse lei sfoderando uno dei suoi migliori falsi
sorrisi. Chissà perchè ci era rimasta cosi male a sentire
quella notizia. -e... come si chiama la fortunata?-
-Alicia Simmons-
Daisy prese nota del nome, pur sapendo che non le fregava nulla di quell'Alicia.
Sentiva gli occhi di Mikey bruciarle la pelle, quello
sguardo così potente e profondo. Alzò lo sguardo e lo beccò nuovamente che la
fissava. Non riusciva a sostenerlo, era troppo pesante per lei.
-altri progetti??- chiese evitando di guardarlo.
-anche io voglio sposarmi!!- urlò Frank saltando su come un bambino.
Per tutto il resto dell'intervista Mikey non le staccò gli occhi di dosso
nemmeno per un istante.
Aveva stabilito con lei un contatto visivo pausoro. Non sbatteva nemmeno gli
occhi, era come in trance.
La guardava e basta e la cosa la metteva parecchio in soggezione.
-tempo scaduto- disse Brian entrando nella stanza.
Ancora una volta Daisy si alzò, salutò uno ad uno i ragazzi e scappò, nel vero
senso della parola.
Stava correndo, voleva cercare di togliersi di dosso quella strana sensazione
che Mikey le aveva piantato sulla sua pella.
-DAISYYYYY!!!- qualcuno stava gridando il suo nome.
Si voltò appena per vedere una tesolina nera che la rincorreva sul marciapiede
affollato di Time Square.
-Gerard!- disse sorpresa -che è successo??-
Si mise un attimo la mano sul petto cercando di riprendere fiato, poi sorrise.
-beh ecco... mi chiedevo se... non so se non hai da fare stasera se... ti va una
birra??-
La stava per caso invitando ad uscire?
-ah ehm... beh ecco...- Daisy voleva rifiutare. Rinunciare. Dopo la storia con
Jake aveva evitato qualsiasi invito da parte di ragazzi.
Non si era ancora ripresa completamente nonostante fossero passati già sei mesi.
GUardò Gerard che aspettava una risposta sorridendo.
In fondo che male c'era uscirci? SI sarebbe trattata solo di una cosa tra amici,
se cosi potevano definirsi, nulla di più.
-ok...- accettò.
-oh bene!!! Beh, lasciami il tuo indirizzo cosi ti passo a prendere verso le
otto, ti va? o le nove, come preferisci...-
-alle otto va benissimo-
-ok, allora ci vediamo stasera- lui la salutò mettendosi il foglietto con
l'indirizzo in tasca e ritornò dentro.
-Dove sei stato?- chiese Mikey al fratello.
-dovevo... sbrigare una faccenda- rispose Gerard vago. Mikey lo squadrò da cima
a fondo. Non gliela dava a bere. Vedeva un sorrisetto
soddisfatto sul suo volto.
-non le avrai mica chiesto di uscire??- chiese accigliato.
-qual'è il problema??-
-nulla... anzi no... forse...che c'è qualcuno che ti sta aspettando dall'altra
parte degli Stati Uniti.. qualcuno che se non sbaglio si
chiama Eliza... o no??- rispose acido.
Gerard rabbrividì nel sentire quel nome.
Già.
Eliza era la sua ragazza ma per quanto si sforzasse, ultimamente le cose tra di
loro stavano precipitando troppo in fretta.
Con la scusa che lui era sempre in tour, lei ne approfittava per darsi alla
pazza gioia. Feste, discoteche, uscite, alcol e ragazzi...
soprattutto. Aveva trovato il modo come consolarsi durante la sua assenza.
Ma lui stupidamente l'aveva perdonata.
Ai tempi l'amava. Troppo. E non poteva farne a meno. Si sentivo come se senza di
lei il mondo non avesse senso.
Eppure...
-Mikey che te frega??? E poi scusa... spiegami perchè le hai detto che ti devi
sposare... sbaglio o te e Alicia vi siete mollati??-
-mpf...-
Mikey si rabbuiò. In effetti nemmeno lui sapeva il perchè lo aveva detto.
-beh... se non c'è più nessuna intervista da fare io me ne vado- annunciò Gerard.
Gli altri lo salutarono distrattamente, mentre suo fratello si limitò a
fulminarlo con lo sguardo.
Ultimamente c'era molta tensione tra di loro.
Mikey non era ancora del tutto guarito dalla depressione che lo aveva colpito
qualche mese prima, Gerard era in crisi con la sua fidanzata,
Mikey era stato mollato dalla sua ragazza che non sopportava più le sue crisi,
Gerard non faceva altro che tirargli frecciatine assurde con
il risultato di mandare ancora più in crisi il fratello.
Non era mai successo prima. Mai.
Si punzecchiavaon scherzosamente ma nulla di più.
Erano arrivati al punto di non sopportare più la presenza l'uno dell'altro e la
cosa preoccupava anche i ragazzi poichè tutto ciò avrebbe
potuto compromettere la stabilità del gruppo.
Le otto precise e il campanellò suonò.
Daisy si alzò dal divano con una calma tale da far concorrenza ad un bradipo.
Era piuttosto stanca e quasi si malediceva per aver accettato
l'invito. "una birra, quattro chiacchiere e per le undici sono a letto"
continuava a ripetersi.
Aprì la porta trovandosi faccia a faccia con Gerard sorridente.
-ciao!- disse lui.
-ciao!- rispose un pò con la voce spenta.
-tutto ok?-
-mmm?? oh si... sono solo un pò stanca-
-ah... se vuoi rimandiamo eh... non c'è problema...-
-no no figurati... vedrai che mi riprendo appena bevo!-
Il tragitto da casa al pub lo passarono in silenzio. Di solito lei era una gran
chiacchierona, sempre curiosa di sapere tutto di tutti, ma la
stanchezza che l'accompagnava era cosi pesante che non gliene sarebbe nemmeno
importato di sapere la sua data di nascita.
-arrivati- comunicò poi Gerard dopo dieci minuti.
Era un bel locale, illuminato, non molto frequentato. Le poche persone presenti
erano solo coppiette.
Presero un tavolino in un angolo, ordinarono due birre e restarono in silenzio
per almeno cinque minuti buoni.
-beh...- esordì Gerard. -ti va se... se parliamo anche un pò???-
Daisy sorrise e annuì. Si sentiva un pò stupida e a disagio per non aver preso
per prima la decisione di rompere il ghiaccio ma d'altropnde
non le era mai capitato di uscire con il cantante di un gruppo famoso e la cosa
le metteva ancora più soggezione. Non voleva passare per una
stupida facendo discorsi stupidi.
Si rese conto però, che una volta rotto il ghiaccio, era anche piuttosto
piacevole parlare con lui.
E le veniva anche bene.
Parlarono di un sacco di cose e scoprì tante cose di quel ragazzo che non
avrebbe mai immaginato nemmeno lontanamente. Solo ora riusciva a
capire come fosse riuscito a scrivere testi così profondi... ma d'altronde,
questo lo aveva capito subito, Gerard era un ragazzo molto
riflessivo e profondo... ed erano due qualità che a lei piacevano in una
persona.
Le fu impossibile non paragonarlo a Jake.
Lui, cosi superficiale e insensibile, con gli unici pensieri fissi di soldi e
sesso.
Si rabbuiò un attiminò facendo scattare su di lei uno sguardo preoccupato da
parte di Gerard.
-tutto ok??-
-si si! stavo... pensando alle tue parole-
Lui sorrise.
restarono a parlare per un'altra ora poi, a mezzanotte, si diressero verso casa.
-beh.. grazie della compagnia- disse lui timidamente.
-oh, grazie a te per l'invito!-
Ancora silenzio.
-beh.. allora vado... ci vediamo Gerard...- disse scendendo dalla macchina.
-ok... ci vediamo... Daisy...-
-Buona notte-
-notte...-
Se ne rese conto solo molto pi tardi, mentre cercava di riprendere sonno,
appoggiata al davanzale della finestra con una sigaretta mezza
consumata in mano, che Gerard quella sera non le aveva staccato gli occhi di
dosso.
Nemmeno per un secondo.
Sorrise leggermente imbarazzata.
Ma ci era già passata e non ci sarebbe ricascata.
"e poi" pensò nel tentativo di convincere più se stessa che altro "lui è famoso,
non funzionerà mai"
Spense la sigaretta e tornò nuovamente a dormire.
Sono tornataaa!! Ebbene si. Dopo una
pausa di "riflessione" molto breve e tre giorni per scrivere questo capitolo..
eccomi!! Lo so, come capitolo non è nulla di speciale ma datemi tempo! Non posso
mica far accadere tutto subito!! Già nel prossimo capitolo avremmo degli
sviluppi per cui dai, non preoccupatevi!!!
Mi raccomando RECENSITE TUTTI voi che leggete! Anche con un "oh, fa schifissimo
da matti", non m'interessa, le critiche negative sono ben accette!! Fatemi
sapere cosa ne pensate!!
ora... Thanks for the comment to:
-Joey
-Lau
-Frankie
-Marti
-Stefy
-Ika_lil Rebel
-Martunza
-Pansygun
-Debbysp
-linkin park
-Laura Joe
-Demolition Lover
Grazie mille per i vostri commenti!! :*****
Bah.. vado! Alla prossima!! =D