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Autore: Dahmer    02/01/2013    1 recensioni
Ehi! Devo dedurre dal fatto che non rispondi che non ti ricordi di noi?! Tom.
La ragazza guardò stranita il display. Doveva aver bevuto davvero tanto per non ricordarsi nulla.
-Chi è?- chiese curioso Ozzy, tentando di guardare lui stesso, fallendo nella sua missione.
-Tom- rispose l’ispanica con un sorriso straordinariamente bastardo.
-COME?! E PERCHE’ TI HA SCRITTO?!- urlò indignato il fratello, immedesimandosi al meglio in una checca isterica.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a tutti quelli che continuano a leggere la storia :) spero che il capitolo vi piaccia e che qualcuno recensisca :)
buona lettura ;)
*Black Devil*


Capitolo 7: E’ tempo di festa!

La musica era assordante, le note di Chelsea smile si insediavano in ogni angolo della stanza. All’ultimo piano di un mastodontico edificio il grande loft di Lee ospitava ormai un centinaio di persone, gente che probabilmente nemmeno lui conosceva.  Il campanello suonò ripetutamente, tipica suonata di Oliver, eterno bambino. Il ragazzo entrò seguito dal fratello.

-Ho portato la vodka- gridò mostrando la bottiglia semivuota.

-Ma è vuota- gli fece notare Lee.

-Già, avevo sete, fare le scale mi stanca- si difese il cantante, già inebriato dall’atmosfera accogliente.

 Sia Tom che Oliver si guardarono intorno alla ricerca di Gene, senza trovarla. Oliver però notò un’altra persona, decisamente sgradita, Julie.

-Perché hai invitato Julie?- domandò a denti stretti sussurrando.

-Non state insieme?! Pensavo ti facesse piacere- si giustificò Lee sentendosi attaccato dall’amico.

La Barbie gli si avvicinò, come al solito strillando nomignoli imbarazzanti, che lo fecero vergognare notevolmente. Una volta raggiunto gli piantò un leggero bacio sulle labbra, lasciandogliele appiccicose di lucidalabbra. Il ragazzo si pulì la bocca con il palmo della mano.

-Che bello vederti- mentì fingendosi entusiasta. Alle sue spalle una voce lo distrasse.

-Ciao Gene, sono contento che tu sia venuta- sentì Lee accogliere l’ospite tanto atteso.

-Figurati, non mi perdo le feste per nulla al mondo- sorrise l’ispanica –Oh, ciao Tom!- esordì poi notando il ragazzo che ancora scrutava tra la folla.

-Ciao!- rispose l’altro esaltato.

-Ehi non mi saluti?!- si intromise Oliver liberandosi dalla stretta della Barbie e sfoderando un sorriso che a Gene parve meraviglioso. La ragazza allora lo salutò, rimanendo distaccata, passando poi a guardare l’ochetta, nuovamente appiccicata al suo ragazzo.

Poco dopo arrivò anche Ozzy, dando il via decisivo alla festa.

Matt come al solito beveva, alternando gin e rum. Matt K. Si era piazzato davanti all’immenso televisore al plasma che trasmetteva la partita. Jona, leggermente alticcio, iniziò a dare segni di squilibrio, continuando a camminare senza sosta su e giù per le scale a chiocciola, irrequieto.  Lee si occupava di ogni suo invitato, offrendo salatini e drink, sembrava un cameriere indaffarato, deciso a fare buona impressione sugli ospiti. Oliver fu buttato sul divano zebrato del salotto, la bionda gli si posizionò sopra cavalcioni, iniziando a baciargli il collo, ignorando gli sguardi della gente. Ozzy si improvvisò arredatore, cominciando a criticare e ammirare ogni mobile e stoffa presente nel loft. Gene vagava tra la folla, tentando invano di riconoscere qualche volto. Si accostò al bancone del bar posto accanto alla cucina, sorseggiando un cocktail, in cui riuscì a riconoscere il gusto della vodka e delle fragole.

La ragazza scorse tra centinaia di volti quello di Tom, ma, proprio mentre stava per avvicinarsi, fu fermata da una mano calda che le si strinse attorno al polso. Oliver la teneva stretta, determinato a non lasciarla. Si voltò, sorridendo, finalmente si era deciso a raggiungerla, il suo piano poteva iniziare.

-Ho poco tempo di respiro, Julie è andata in bagno- le spiegò lui.

-Non te l’ho chiesto- replicò la spagnola.

Il cantante l’attirò a sé, sentì il petto di lei appoggiarsi dolcemente al suo. La vicinanza gli fece sembrare che i loro polmoni si stessero toccando.

Si avvicinò pericolosamente all’ispanica. Per Gene era il momento di agire. Gli prese il viso tra le mani diventate gelide per la tensione. Per un momento un’espressione sorpresa attraversò lo sguardo del moro, poi i suoi occhi si chiusero, le loro labbra si toccarono, inizialmente sfiorandosi, poi assaporandosi in un bacio intenso e passionale. Oliver sentì il cuore salirgli in gola, quanto aveva atteso quel bacio, quanto lo aveva desiderato. Gene si concentrò sulla situazione, riuscendo però a percepire solo le loro lingue intrecciarsi e combattere per avere il sopravvento l’una sull’altra.

Tom che, all’altro lato della stanza, stava parlando con Ozzy, notò che questo non lo stava più ascoltando, cosa decisamente insolita, dato che era follemente innamorato di lui. Lo spagnolo era concentrato su qualcosa alle sue spalle, così anche l’altro si voltò. Quando vide Gene e Oliver i suoi occhi persero vita, l’intenso color cielo che li caratterizzava sbiadì, diventando quasi bianco. In quel momento si sentì distrutto, fu come se mille spade gli trapassassero il cuore, facendo riempire il suo corpo di sangue. Si sentì svuotato totalmente. Rimase immobile, la folla intorno a lui svanì all’improvviso, lasciandolo solo con una sensazione che non aveva mai provato.

-Va tutto bene?- si sentì chiedere all’improvviso. Si voltò verso quella voce calda e confortevole. I suoi occhi ripresero il loro colore originale. Sorrise, annuendo lievemente.

Intanto Gene si allontanò dal cantante per riprendere fiato. Fissò il viso roseo di fronte al suo. Ebbe come un flash, davanti a sé vide Tom, non Oliver. Si scostò rapidamente quando si accorse di ciò che era successo. L’attrazione per quel ragazzo era ancora tanta, ma c’era qualcosa di diverso in lei. Forse le sue idee erano più chiare o forse no.

Notò Tom allontanarsi e dirigersi verso la porta. Stava per raggiungerlo, ma fu trattenuta da qualcuno, non più Oliver, ma Julie. Questa la strattonò, urlandole contro i peggiori insulti, lei subito si liberò dalla sua presa, mentre il moro tentava di calmare la fidanzata.

Quando Gene riuscì a raggiungere la porta Tom era già uscito. Aveva fatto un casino.
 
  
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