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Autore: Honodetsu    02/01/2013    3 recensioni
"...Le lacrime gli scesero bollenti dagli occhi e, al loro passaggio, la pelle sembrava corrodersi. Sentì una rabbia potentissima, una rabbia repressa da mesi, che lo stava mandando alla pazzia. Si alzò di scatto e con un urlo buttò a terra anche l'ultimo vaso di fiori intatto. Sbatté i pugni contro il muro con forza, facendosi male. Continuò e continuò, finché dalle nocche non sgorgò del sangue. Solo allora si buttò con le spalle contro il muro e guardò con rabbia la foto..."
Molto bene, lo dico subito: la trama inizia lenta. Protrà sembrare una normale storia sentimentale ma con il susseguirsi degli eventi vi posso promettere che ne rimarrete sorpresi. Non voglio anticipare nulla, se vi interessa leggete...
P.s Vi chiedo solo di avere pazienza, è la prima storia che scrivo su EFP ma vi assicuro che non ve ne pentirete. E con questo posso solo dire (a chi legge e chi leggerà):
Buona lettura e grazie :)
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Feliciano uscì fuori dall'Università delle Belle Arti, portandosi dietro una tela ed un cavalletto. Aprì lo sportello della macchina e li posò con cura sopra i sedili.

Richiuse lo sportello e si voltò a guardare la struttura dove lavorava. Chiuse gli occhi e annussò estasiato. Era quello che aveva sempre desiderato, respirare quell'aria.

Quell'aria che sapeva di tempera, di argilla e di gesso. Che sapeva d'arte. Adorava ritrovarsi le mani sporche di colore e rovinate. Adorava scoprire i capi da lavoro sporchi. Adorava insegnare in quell'Università.

Aprì lo sportello davanti e si mise al volante.

Erano passati due anni da quel giorno. Due lunghi anni in cui aveva sofferto molto ma che, con l'aiuto di Ludwing, aveva superato.

Anche suo fratello, indirettamente, lo aveva aiutato. Già, Romano non sapeva nulla di quello che era successo in Germania, nemmeno Antonio. Gli avevano fatto sapere solo che erano stati vittima di una rapita a mano armata.

Due anni, passati a superare quella crisi, quei ricordi e quelle sensazioni. In quel lasso di tempo, nonostante tutto, con gli incoraggiamenti del tedesco aveva cominciato a studiare ed era riuscito a trovare un posto come insegnate d'arte.

Romano ed Antonio si erano sposati, vivevano ancora in quella villa enorme, felici, stretti dal fedele e dolce vincolo del matrimonio.

Feliciano e Ludwing, per quanto li riguardava, avevano comprato una casa, grazie all'enorme aiuto d'agente immobiliare di Romano.

Una bella casa grande e spaziosa. L'avevano completamente riarredata, buttando via tutti i vecchi mobili e comprandone dei nuovi.

L'unica cosa che avevano tenuto era quel letto singolo, che, tutt'ora possedevano nella loro camera degli ospiti. Ogni tanto Feliciano ci si ritrovava a guardarlo con amore e nostalgia.

Ludwing era riuscito finalmente ad ignorare quelle impronte lasciate dal suo passato sulla sua anima, ed era tornato a scrivere.

Alla fine perse la scommessa con Feliciano: si fece aiutare per il finale del libro.

L'italiano si era del tutto ripreso. Era tornato a sorridere, e la sua infantilità era rimasta uguale. Il tedesco si sentì sollevato nel rivederlo così, ed ancora allora, ogni tanto, lo guardava mentre rideva e ringraziava il destino per averlo fatto tornare quello di sempre.

Però, forse, non era stata una scelta del destino. Forse era stata la loro volontà ad influenzarlo. Sì, forse era così.

Ma, in fondo, non gli importava poi così tanto trovare una spiegazione; gli bastava vederlo felice. Gli bastava tornare ad essere l'unico che lo poteva toccare in quel modo intimo, che lo poteva baciare. Il resto non contava, solo la loro felicità.

E Feliciano lo era, lo era davvero.

Decisamente.

Spesso, quando lo sguardo gli cadeva sulla cicatrice della gamba, ricordava. Ricordava tutto. Ogni singolo momento, ogni singolo secondo, passato a desiderare che smettesse; che quelle mani la finissero una volta per tutte di toccarlo.

Ancora all'ora nei sogni riviveva quella sera, ed ogni notte desiderava ardentemente che finisse.

Ma adesso non importava più.

Il solo che lo poteva toccarlo in quel modo era Ludwing. Il solo che aveva il permesso di poterlo abbracciare, di poterlo baciare era quel tedesco. Ed era anche il solo per cui avrebbe pianto o riso.

Con il passare del tempo riuscì a capire che il ricordare non gli avrebbe più fatto paura se Ludwing era al suo fianco. E lui era lì ogni mattina. Lui era lì ogni volta che il sole sorgeva e che tramontava.
Ed anche l'italiano ci sarebbe sempre stato per lui.

 

E mentre in Italia si gioiva in America ci si teneva per mano, infischiandosi della gente che li guardava sorpresi. Ci si teneva per mano e ci si sorrideva.

E proprio mentre Arthur guardava il sorriso di Alfred, capì che non era stato il destino a far sì che il loro riconcilio avvenisse.

Capì che era stata una loro scelta. Una sua scelta: aveva deciso lui di ricordare alla fine, no?

E mentre le loro mani si stringevano capì che non si sarebbero mai più lasciate.

 

E mentre in America ci si amava in Francia ci si riprendeva amari.

Camminando per le vie di Parigi, Francis, sorrideva splendente con altri uomini in torno. E quando scaldava il letto di altri, ogni tanto guardava il cellulare. Forse nella ormai flebile speranza che quel desiderato messaggio potesse un giorno arrivare.

E che quella tanto desiderata persona potesse, forse un giorno, tornare da lui; anche solo per dimenticare un altro...

 

...Ed adesso, mentre leggi queste ultime righe; a te, lettore, ti sfido ad affermare che il destino è stato già scritto...

                 

                                                                                     Honodetsu

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-Tanti, tanti, ringraziamenti-

E bene, eccoci qui, alla fine di questa ff che, sicuramente, non sarei mai riuscita a finire senza l'aiuto di voi lettori... Perciò vi ringrazio tutti quanti. Ringrazio tutti quelli che hanno messo la mia storia nelle preferite ed anche quelli che, invece, mi hanno seguita od anche solo letta!
...Grazie senza di voi non ci sarei riuscita...
In particolare vorrei ringraziare RobicTheEscapist, che, con le sue recenzioni ed i suoi incoraggiamenti, mi ha dato la "spinta" per andare avanti con questa (spero) bella ff... Perciò, davvero, grazie Robic! *ti stritola*
Poi vorrei ringraziare Angelina Jolie che, con i suoi commenti e le sue recenzioni particolarmente dolci e tenere, mi ha fatto sorridere e mi ha donato la carica per continuare a scrivere... Perciò ringrazio con tutto il cuore anche te, Angelina! *lancia bacio*

-Note-

Ok, chiudendo lo "spazio ringraziamenti" vorrei aggiungere una cosa a chi è interessato: Continuerò a scrivere.
Ho già in mente qualcosina, una nuova ff, ma (chiedo perdono) mi ci vorrà un pò per elaborarla per bene, perciò vi chiedo un pò di tempo... Spero che qualcuno di voi voglia continuare a seguirmi e a sostenermi anche nella prossima storia (per gli interessati già dico che sarà una SpaMano *Q*)...
 
Termino con un enorme bacio e, spero, con un arrivederci!

Honodetsu:D

  
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