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Autore: Paradorn    20/07/2007    1 recensioni
La comparsa improvvisa e inaspettata di una cometa, vista con gli occhi di più persone, di più generazioni. La verità, alla fine, è che tutti noi vediamo solo ciò che vorremmo vedere...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA COMETA



Nel mese di agosto dell’anno 1969, una cometa è apparsa nei cieli di tutto il mondo.
Seppur impossibile, seppur contro le leggi fisiche faticosamente scoperte dall’uomo, una cometa è stata avvistata in molti punti del pianeta Terra distantissimi o anche opposti l’uno rispetto all’altro.
Gli astronomi, purtroppo per loro, non hanno prove a riguardo, ma continuano ad affermarlo tenacemente, ormai derisi dalla quasi totalità della comunità scientifica mondiale.
Nel mese di agosto dell’anno 1969, una cometa è apparsa nei cieli di tutto il mondo.
Solo per poco però.
Un minuto prima era lì, in alto a illuminare la volta celeste, e il minuto dopo non c’era più.
Non furono in molti quelli ad aver avuto la fortuna di vederla.

Una bambina, seduta su una panchina nel cortile del suo asilo, durante la ricreazione, aveva alzato gli occhi dal suo tramezzino, dolcemente preparatole dalla mamma, e l’aveva vista. Li aveva poi riabbassati e aveva urlato che c’era una pietra, sì, una pietra nel cielo.
Ma quando aveva guardato di nuovo in alto, imitata dai bambini che avevano sentito le sue grida eccitate, non era più riuscita a vedere quella bellissima pietra circondata da un alone tanto luminoso da risplendere anche in piena mattinata.
Aveva poi per giorni giurato e spergiurato - e si sarebbe dovuta sposare con Billy testa di ragno se avesse mentito - che non se l’era inventato, che aveva visto veramente una pietra luminosa nel cielo. Ma nessuno le credette.
Allora smise di insistere e si accontentò del solo ricordo.
Non sposò mai Billy testa di ragno.

Un ragazzino la vide alla sera, mentre aspettava i suoi amici a pochi passi dalla base segreta. Dovevano andare a fare una prova di coraggio, quella notte, nella vecchia casa infestata della collina dell’impiccato.
Se ne stava sdraiato per terra, con le mani incrociate sotto la testa e un filo d’erba in bocca quando vide il meteorite.
Fu molto fortunato perché addirittura lo vide comparire, così, dal nulla.
Chiuse e riaprì gli occhi più volte per capire se fosse la sua mente a giocargli brutti scherzi o se ci fosse davvero un meteorite in cielo, e quando capì che la sua immaginazione in quella storia non c’entrava niente, lasciò partire quella parola, quel suono, che racchiudeva in sé, in modo conciso ma efficace, la sua opinione sulla faccenda.
“Wow” disse e non c’era veramente bisogno di altro.
Il meteorite sparì dopo pochi secondi, ma il ragazzo non si chiese neanche per un momento se avesse sognato. Era certissimo di ciò che aveva visto.
Quando i suoi amici arrivarono, la storia era già pronta, abbellita da infiniti particolari, tanto che anche Otcho, il più scettico tra loro, ci dovette credere.
Così anche gli altri seppero dell’enorme asteroide che aveva minacciato la terra, ma che era stato per fortuna distrutto da un gruppo di eroi, armati di un potentissimo e fortissimo cannone laser.

Una donna guardava il mare, la mente persa a vagare incoerentemente nei ricordi del passato, quando nell’acqua vide il riflesso di qualcosa. Era apparso improvvisamente a pochi metri a destra della luna piena, ma brillava con maggiore intensità, nonostante le dimensione più piccole.
La donna sapeva che era solo un riflesso quello che vedeva, così come per la luna, ma continuava a guardare l’acqua, incantata. Non seppe dire per quanto tempo rimase immobile a contemplarlo e anche se qualunque altra persona avrebbe probabilmente alzato gli occhi e scrutato il cielo alla ricerca dell’immagine originale, lei decise deliberatamente di non farlo.
Qualunque cosa sia – pensava – voglio osservarla attraverso il suo riflesso.
Voglio osservarla attraverso il mare.
Così il minuto passò, passò e portò con sé il misterioso riflesso, restituendo alla luna il suo palcoscenico e il suo ruolo di attrice protagonista.
La donna, non sapeva perché, ma se l’era aspettato.
Il mare non è il tuo posto – pensava.
E forse neanche il cielo.
Chiuse un attimo gli occhi prima di prendere la via di casa.

Un uomo molto vecchio, che poteva benissimo essere l’uomo più vecchio del mondo, era seduto sulla sedia a dondolo, sotto i portici della sua casa, ad aspettare il tramonto e possibilmente la morte, quando la vide.
A quel punto smise di dondolare, si tolse con un gesto lento della mano il sigaro che teneva in bocca, e sputò lontano, quasi con riverenza, senza mai staccare gli occhi dal cielo.
Quello è ciò che stavo aspettando – pensò.
Quella è la mia liberazione.
Quel segno, là nel cielo, vuole dirmi che finalmente la mia ora è giunta.
Senza mai staccare gli occhi dal suo tanto atteso segno, il vecchio si asciugò la lacrima che temeraria aveva iniziato la sua marcia lungo il suo viso, gettò via un sospiro e infine riprese a dondolare.
Lo trovò il suo amico Bert, il giorno dopo, sulla sua sedia, con il sigaro spento in bocca e un largo sorriso sul volto.
  
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