Il silenzio che regnava sovrano in casa Malik fu interrotto da una musica allegra e insistente. Zayn era sdraiato a letto e aspettava che Morfeo lo portasse via con sé.
Prese il cellulare dal comodino e rispose senza nemmeno guardare chi fosse.
-Pronto?- borbottò svogliato. Non aveva idea di chi potesse telefonare a quell’ora.
-Zayn! Ho fame!-.
Poteva essere solo una persona: Niall.
-Arrivo…ti accompagno da Nando’s!-, trattenne una risata. In tutta risposta Niall esultò e riattaccò.
Niall abitava a due case di distanza da Zayn e mentre quest’ultimo si preparava, sentì la risata del biondo. Fece un respiro profondo e si sistemò il ciuffo.
Erano ormai mesi che si immaginava Niall, che sentiva la sua risata anche quando non erano insieme, che sentiva il profumo dei suoi capelli.
Erano mesi che il suo cuore correva in direzione di quel dolce folletto irlandese con una passione sovraumana per il cibo.
Erano mesi che Niall era diventato per lui vitale.
Suonò al campanello della villetta degli Horan. Solo Niall poteva avere fame alle undici di sera.
-Zayn! Sto morendo di fame! Mi hai salvato!- disse il biondo, uscendo velocemente di casa e scoppiando a ridere. Zayn sentì un groppo in gola e un nodo allo stomaco.
-Sei ancora a casa da solo, Nialler?-, sorrise, cercando di ignorare le emozioni.
L’irlandese abbassò lo sguardo e annuì.
-Dai andiamo!-.
Si incamminarono verso il fast food in silenzio.
Zayn si sentiva bene anche solo a camminare accanto all’amico, sentire il suo profumo, osservarlo di sottecchi di tanto in tanto.
-Ti aspetto al tavolo, Niall!- disse il moro, avviandosi verso un angolo meno affollato.
Niall si mise diligentemente in fila e si sentiva osservato. Non voleva voltarsi, per timore di rimanere deluso. Zayn non l’avrebbe mai guardato, non l’avrebbe mai amato.
E invece Zayn non riusciva a staccargli gli occhi di dosso: quei capelli spettinati ad arte, gli occhi luminosi, le labbra perfette, la schiena dritta e i pantaloni che fasciavano quelle gambe esili.
Improvvisamente sentì caldo. Non poteva fare dei pensieri simili sul suo amico. Non poteva immaginarsi abbracciato a quel ragazzo, le labbra incollate alle sue e le mani intrecciate.
Senza che lui se ne accorgesse, Niall lo raggiunse al tavolo e cominciò a mangiare in silenzio.
Zayn aveva i gomiti appoggiati al tavolo e osservava l’amico abbuffarsi.
Ad un tratto, Niall si fermò, tra l’indice e il pollice teneva una patatina.
-Vedi, Zayn…io sono come questa patatina…-, Zayn lo guardò accigliato aspettando che continuasse, -Soddisfo solo chi mi mangia. Cioè me stesso. Nessuno vuole mangiarmi, perché nessuno mi vuole. Sarò io a mangiare questa patatina. Come sempre, del resto! Louis ha Eleanor, Liam sta con Danielle, Harry ne cambia una a settimana e tu puoi avere tutte le ragazze che vuoi. E io continuo a piacere solo a me stesso. E nemmeno troppo…- mormorò avvilito.
Il moro lo guardò a bocca aperta e avvertì lo stomaco chiudersi. Lo sguardo malinconico di Niall gli fece bruciare la gola.
Il biondo si portò il cibo alle labbra, ma Zayn glielo rubò appena in tempo.
-Io non voglio nessuna ragazza, Niall.-, piantò gli occhi castani in quelli turchesi dell’amico. Mangiò la patatina sostenendo il contatto visivo. Notò Niall sussultare.
-Io non voglio nessuna ragazza.- ripeté Zayn, per poi alzarsi. Il biondo lo seguì, buttando via le confezioni vuote e riponendo il vassoio, poi uscirono.
Mai c’era stato così tanto silenzio tra loro due.
Dopo pochi passi Zayn sospirò rumorosamente e circondò le spalle di Niall con un braccio.
Raggiunsero casa Horan e si fermarono davanti al cancello.
Niall aveva pensato al gesto di Zayn per tutto il tragitto e non era riuscito ad arrivare ad una conclusione sensata.
-Zayn…ti…ti va di entrare?-, arrossì vistosamente.
-Certo…-, avrebbero potuto parlare con calma.
Entrarono e si accomodarono sul divano, spalla contro spalla.
-Perché l’hai fatto?- chiese l’irlandese ad un tratto. Zayn si sporse in avanti, appoggiò i gomiti sulle ginocchia e sospirò.
-Perché è vero! Io non voglio una ragazza…- spiegò calmo.
-Questo l’ho capito, cavolo! È la terza volta che lo ripeti!- sbottò l’altro.
-Non la voglio perché…se non posso avere te, non sono soddisfatto.- continuò Zayn. Cercando di ricordare le parole che Niall aveva usato da Nando’s. Aveva parlato di soddisfare gli altri.
Niall avvampò e rimase in silenzio, attirando così l’attenzione del moro, che si voltò.
Si guardarono per un paio di secondi che sembravano infiniti, poi Zayn si avvicinò a Niall, con l’indice gli accarezzò prima la tempia, poi la guancia e infine esercitò una leggera pressione sotto il mento.
Senza perdere tempo, fece coincidere le proprie labbra con quelle morbide e innocenti di Niall, che inspirò e sorrise.
Niall sentì un tornado nello stomaco e allacciò le braccia dietro il collo di Zayn. Si scostarono leggermente e si guardarono negli occhi.
-Va bene come spiegazione?- sussurrò Zayn. Niall annuì e tornò a baciarlo.
Scivolarono stesi sul divano, Niall dolcemente intrappolato tra il corpo del pakistano e lo schienale.
Si beò del calore di Zayn e intrecciò le gambe con quelle del moro, in modo da averlo più vicino.
Quando si staccarono definitivamente, si abbracciarono e si accoccolarono l’uno tra le braccia dell’altro. Niall nascose il viso nell’incavo del collo di Zayn, lasciandoci un leggero e timido bacio.
-Grazie Zayn…davvero!- mugugnò il biondo contro la sua pelle ambrata.
Morfeo non tardò ad accoglierli tra le sue braccia. Insieme.