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Autore: _xharrysdimples    02/01/2013    3 recensioni
Avete mai provato quella sensazione di essere come in un vortice di emozioni, qualcosa che non si vuole fermare e ti scombussola tutto? Avete mai provato cosa vuol dire donarsi completamente ad una persona, anima e cuore? Era quello che io avevo fatto con Louis.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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      Mi chiamo Harry, ed ero un ragazzo normale. 
      O almeno credevo di esserlo.
      Ma gli altri non pensavano di me la stessa cosa, non da quando mi avevano visto su quel prato, sotto a quell'albero.
      Era un mattino come tanti altri e stavo camminando tranquillamente in quel parco,durante una delle mie passegiate quotidiane, per dare libero sfogo ai miei pensieri. E ad un tratto vidi un ragazzo, seduto sotto quell'albero, che leggeva un libro. Non era mia abitudine socializzare con gli sconosciuti, ma qualcosa in quel ragazzo, nei lineamenti e tratti del suo volto, mi trasmetteva simpatia. Cosí mi avvicinai noncurante, e con un sorriso gli chiesi cosa stesse leggendo.
      Fu la prima volta che udii la sua voce e vidi il suo sorriso. La prima volta, ma non l'ultima. Tornai lì il giorno seguente, con la speranza di ritrovare lì quel ragazzo, che con quel suo sorriso stupendo sul volto, mi aveva detto di chiamarsi Louis.
      E quando mi avvicinai a quell'albero il giorno seguente, lui era proprio lì. E con uno strano brivido di eccitazione, mi ritrovai a chiedermi se anche lui fosse tornato con la speranza di vedermi una seconda volta. La brezza leggera scacciò via quel pensiero, prima che mi sedessi accanto a lui, sorridendogli. 
      E ogni giorno, quando arrivavo, lui chiudeva il libro e dedicava tutte le sue attenzioni a me. Ero geloso di quegli occhi e di quel sorriso, che volevo tenere solo per me, e sapere che per pochi momenti la causa di quel sorriso ero proprio io, mi dava una specie di gioia febbrile.
      «Quando ti ho visto qui solo, a leggere il tuo libro, ho provato qualcosa dentro che...non mi riesco a spiegare. Si potrebbe quasi definirlo amore a prima vista. Colpo di fulmine. Chiamalo come vuoi, non cambia nulla.»
      Lui mi sorrise, prendendomi la mano.
      «Cosa ci avevi visto in me, guardandomi?»
      Gli risposi senza doverci pensare troppo su.
      «In te ci ho visto tutto quello che non vedo quando guardo le altre persone.»
      E fu lì, sotto quel debole sole di un mattino di giugno, all'ombra del nostro albero, che mi baciò per la prima volta. E io sentii il calore delle sue labbra sulle mie, e nulla attorno a me era mai stato tanto bello quanto in quel momento. Louis era fantastico. Vedeva sempre il lato positivo nelle cose, a differenza mia, vedeva i privilegi in tutto anzichè vedere i difetti. E per un attimo, mi parve di poter vedere il mondo attraverso i suoi occhi, quegli occhi di un azzurro che era piú bello di quello del cielo. Quegli occhi che erano il mio cielo.
      E fu così, protetti dalle fronde di quell'albero in fiore, che anche il nostro amore sbocciò, fino a fiorire in uno spettacolo meraviglioso. 
      Perchè credetemi, accanto a lui era tutto meraviglioso. 
      Avete mai provato quella sensazione di essere come in un vortice di emozioni, qualcosa che non si vuole fermare e ti scombussola tutto? Avete mai provato cosa vuol dire donarsi completamente ad una persona, anima e cuore? Era quello che io avevo fatto con Louis. 
      Gli avevo offerto tutto quello che avevo, e lui aveva deciso di prendersene cura, come un giardiniere si prenderebbe cura dei suoi fiori, innaffiandoli e riempiendoli di cura ogni singolo giorno, solo per vedere la loro bellezza. 
      «Mi ami?» chiese con un filo di voce, mentre mi teneva la mano, e teneva la testa appoggiata sulla mia spalla.
      «Hai dei dubbi?» chiesi stupito.
      «No. Ma mi piace sentirtelo dire. Mi sento come se fossi davvero qualcuno, quando dici di amarmi.»
      «Ti amo con tutta la forza che ho, ti amo ora, e ti amerò sempre, fino al mio ultimo anelito.»
      «E io sarò con te fino alla fine.»
      «È un per sempre?» 
      «È un per sempre.» poi, sorridendomi, estrasse un coltellino dalla tasca, puntò la punta luccicante nella corteccia dell'albero, e iniziò a incidere il legno.
      Mentre vedevo schegge saltare via, per lasciare il posto a delle lettere, esultavo interiormente intuendo quello che Louis stava facendo per me. Per noi.
      Quando scostò la mano, soffiando sull'incisione, vidi i nostri nomi, contornati da un cuore.
      Harry e Louis.
      Appoggiai la mano sull'incisione.
      Louis adagiò la sua sulla mia, stringendola.
      Poi si avvicinò al mio volto e mi baciò.
      Aveva detto che sarebbe stato per sempre.
      Per sempre.

      Passai un dito sul suo nome, il legno ruvido e consumato da tempo che mi solleticava il polpastrello. Ma io non sentivo poi molto, anche le mie mani erano consumate da tempo come il legno di quell'albero. Mi alzai a fatica, tossendo, e asciugandomi il naso con un fazzoletto.
      Per sempre.
      Louis mi aveva lasciato pochi anni prima. Il cielo aveva deciso che il suo tempo con me era finito, e quello stesso cielo necessitava di un nuovo angelo, per riportare la luce in paradiso.
      É un per sempre.
      Quell'incisione era l'unica cosa che mi restava del tempo passato lì sotto con lui, del luogo in cui il nostro amore aveva iniziato a prendere forma, a prendere posto nei nostri cuori, proprio come la primavera prendeva il posto dell'inverno.
      Louis mi amava e io amavo lui. Avevo rinunciato alla mia vita normale per poter vivere la vita che sognavo con lui. Ma qualsiasi rinuncia avessi mai fatto per lui, la rifarei ora, e sempre.

      É un per sempre.
      Mi voltai, dando le spalle a quell'albero, che era stato così importante nella storia della mia vita. Voltai le spalle all'ultimo ricordo del ragazzo che avevo amato, per tornare a casa. Ma caddi. Lì sotto, le mie gambe cedettero. Non riuscivo più a muovermi, sentii il braccio formicolare, qualsiasi pensiero svanire. Ma ebbi, per un attimo, la lucidità che occorreva per capire cosa stava succedendo. E ne fui quasi felice. Perchè era da quando Louis se n'era andato, che la vita non aveva più senso di essere vissuta, ai miei occhi. 
      Tutto si fece bianco, tutti i rumori arrivarono ovattati alle mie orecchie.
      Stavo morendo. La mia vita stava finendo lì, sotto quell'albero dove tanti anni prima era iniziata.
      «Sto arrivando Louis. É un per sempre.».
  
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