Erano passati pochi mesi da quando avevo lasciato il mio unico grande amore della mia vita e anche la mia unica ragione di vita , volevo solo trasformarmi in una pietra insensibile per non provare quel dolore atroce e lacerante che sentivo per averla lasciata ma pensare che le stavo lontano solo per il suo bene era come un lieve raggio di luce nel mia momentanea sofferenza. Solo che il mio unico desiderio non era possibile sebbene il mio corpo fosse simile alla pietra i miei sentimenti erano molto umani, ma in fondo un mostro non si merita altro che soffrire. Ogni giorno che passava era come se fossi ritornato ai miei ultimi giorni di vita, una continua sofferenza, una continua tortura e anche nel mio intento di cercare l’ultimo pericolo per Bella, non ero riuscito a trovare Vittoria, ma dove era quella dannata vampira? Ormai non rispondevo quasi più alle telefonate dei miei parenti e avevo perso anche la voglia di andare a trovare, in fondo nemmeno a loro ero utile non ero più l’Edward di un tempo e non lo sarei più stato, Bella mi aveva trasformato ma senza di lei era come se fossi diventato ceco nulla aveva più senso senza di lei. Vittoria era scappata o magari era nei paraggi a divertirsi con qualche brasiliano il più lontano possibile dalla mia Bella, così speravo … e avrei potuto annegare nel mio dolore, finché un giorno il telefono iniziò a suonare senza sosta finché esausto non decisi di rispondere … e dopo quella telefonata nulla fu come prima... Spazio dell'autrice: questa breve storia è la visione di new moon di Edward e del suo dolore di aver lasciato la sua unica ragione di vita