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Autore: __Sayuri__    02/01/2013    6 recensioni
[post-Thor] [pre-The Avengers]
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I film della Marvel ci hanno mostrato i due volti diversi di Loki e la sua 'metamorfosi' senza rivelarci cosa è accaduto nel mezzo, quando si è lasciato cadere nel vuoto. Con questa storia proverò a riempire questo buco narrativo utilizzando tanta fantasia e vari riferimenti ai film stessi, ai fumetti e alla mitologia nordica.
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[COMPLETA]
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[Questa fanfiction ha partecipato al contest "La notte degli Oscar" indetto su Writers Arena Rewind, vincendo il premio speciale 'Momenti di Gloria']
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 - La caduta di un dio
Capitolo 8 - L'ascesa del caduto


Mentre cammina a passo lento e misurato, percorrendo gli stretti sentieri scavati nella roccia che lo separano dallo spiazzo dove lo aspetta Thanos, Loki riflette.

La sfera di luce blu incastonata nello scettro dorato che stringe con forza tra le dita pulsa sempre più intensamente, segno che il momento della sua partenza è ormai prossimo. Resta un momento ipnotizzato a rimirare quel palpito di luce, chiedendosi per l'ennesima volta come abbiano fatto i suoi pericolosi alleati a ricreare quella copia del potere del Tesseract, dato che il cubo è stato sempre al di fuori della loro portata.

Ha provato a chiedere spiegazioni all'elfo oscuro, ma come risposta ha ottenuto solo una risata sprezzante ed enigmi che non ha compreso pienamente. È riuscito solo ad intuire che il Tesseract era già stato attivato una volta, non molto tempo prima, da un umano che si credeva superiore agli altri della sua razza. Ma anche se pretendeva di essere in grado di controllarne ed usarne il potere, la sua mente non ne era all'altezza e aveva perso il controllo, finendo per aprire una finestra spazio-temporale troppo instabile, che lo aveva teletrasportato nel Limbo, morente, mentre il Tesseract era rimasto su Midgard.

Evidentemente quando Thanos e l'ultimo Eterno avevano recuperato quel che restava del suo corpo, avevano trovato anche qualcos'altro.

Il dio dell'Inganno scuote la testa, riprendendo a camminare. Far luce su di un dettaglio così insignificante non ha alcuna importanza al momento, sarebbe un'inutile perdita di tempo.

Finalmente sta per ottenere ciò che desidera.

Se non fosse per i suoi continui viaggi nel mondo dei mortali, non saprebbe dire da quanto tempo si trovi nel Limbo controllato da Thanos, a strisciare nelle tenebre dell'abisso.

In quella porzione nascosta di universo niente cambia, nemmeno le ombre, mentre su Midgard passano le ore, i giorni, i mesi; persino il cielo è in continuo movimento. Le stelle sorgono e muoiono ogni giorno, in un ciclo infinito e immutabile, proprio come l'effimera esistenza degli umani che lo osservano con tanto interesse, inconsapevoli.

Più volte Loki si è domandato quale sia il senso della loro vita, per quale assurdo motivo si affannino tanto nel vano tentativo di raggiungere una meta a loro impossibile. Qualsiasi cosa ottengano, la perdono.
La felicità, il successo, il potere... tutto presto o tardi si annulla, e quando giunge l'ora la mano fredda della morte non accetta regali e non risparmia nessuno. L'ultimo respiro relega allo stesso Oblio re e schiavi, saggi e stolti, vincitori e perdenti.

I mortali non fanno altro che ingannare se stessi pensando di poter cambiare qualcosa, di poter avere un'altra occasione, di essere liberi, ma se aprissero gli occhi capirebbero la verità che il Fato pone davanti ai loro occhi sin dalla nascita, ma che si ostinano a voler ignorare. Il loro primo respiro è un assaggio del dolore da cui non potranno mai sfuggire, l'ultimo un monumento silenzioso al rimpianto.

Forse, inconsciamente, i midgardiani sanno di essere senza speranza. Probabilmente è per questo che si dibattono freneticamente come insetti nella fitta ragnatela del tempo e che spargono senza remore il loro stesso sangue, uccidendosi in massa come bestie. Se rimanessero fermi, se non riempissero la loro misera esistenza di sogni e illusioni, sarebbero costretti a vedere e a comprendere il non-senso del loro essere.

Loki non capisce bene per quale motivo, ma queste riflessioni turbano la sua mente più di quanto voglia ammettere. C'è qualcosa di innaturale, di degradante, di profondamente sbagliato nel fatto che lui, il dio dell'Inganno, il figlio di Odino, riesca a comprendere così chiaramente la vera natura dei mortali. Se non fosse così certo di essere tanto superiore a loro... No, di certo è tutto merito del potere del Tesseract, se riesce ad intuire con tanta precisione gli intrecci che compongono la materia e ne muovono gli intenti.

Ed ora che sa usare questo potere, che lo può esercitare liberamente, potrà cambiare le cose per sempre. Dimostrerà agli umani quanto siano ciechi, e a Thor quanto il suo affetto nei loro confronti sia inutile e malriposto. Il primogenito, il possente, verrà sbugiardato, rivelandosi nient'altro che un arrogante fantoccio nelle mani di Odino.

Mentre lui, forte del suo nuovo proposito, riotterrà il ruolo che gli è stato sottratto ingiustamente con il tradimento e l'infamia.

Anche lui è nato per essere re, e se Asgard non può essere il suo trono, lo sarà Midgard.




Manca poco.

Così poco che l'aspettazione sembra dilatare all'infinito l'attesa, ma il Senza Nome non si lascia sopraffare dal nervosismo.

Durante il corso di incalcolabili ere, Lui gli ha insegnato che la pazienza ha un valore e che il tempo è un utile alleato, il miglior terreno in cui coltivare il seme della vendetta. In principio, quand'era accecato dalla rabbia e dall'impulsività, aveva diffidato delle sue parole; ma ora, dopo tutto quello che ha fatto per lui, non dubita più.

Thanos ha organizzato ogni cosa, previsto ogni mossa, esorcizzato ogni possibilità di insuccesso. Se anche quel patetico asgardiano dovesse fallire, data la sua mancanza congenita di convinzione e l'inaffidabilità della sua mente deviata, il suo piano non si potrà più fermare. Avranno finalmente la loro rivincita su Odino, su Asgard, sul Fato stesso.

Avranno giustizia.

Le labbra raggrinzite e incise d'odio dell'elfo oscuro si tendono in un bieco sorriso, mentre si inchina al cospetto dello scranno di Thanos.
L'ultimo Eterno, imponente e terribile, gli volge le spalle. Non si volta nemmeno, anche se l'ha sentito arrivare, e lo trafigge con la sua voce risonante.

"Parla."

"Mio Signore, tutto è pronto. Ho informato i nostri alleati del ritrovamento del Tesseract e del suo imminente risveglio."

Thanos sogghigna, soddisfatto.

"All'alba Asgard avrà una bella sorpresa. Cosa hai detto di preciso ai tuoi sottoposti a Svartalfheim?"

"Che il cubo è in mano a dei miseri mortali, che vorrebbero avere il suo potere; ma che il nostro alleato conosce il suo funzionamento come loro saranno mai in grado di fare, ed è pronto per governare. La nostra forza, i nostri Chitauri, lo seguiranno..."

La cupa risata dell'ultimo Eterno si infrange sulle rocce ed echeggia nell'aria. Il preludio di un inevitabile trionfo.

"...un mondo sarà suo. L'universo, Vostro."

Thanos si erge in piedi di scatto, negli occhi la luce di una furia disarmante.

Finalmente.

Il segno del sorriso che si forma sul suo volto deforme sembra un taglio nella pietra, mentre fissa un punto distante nel cielo, oltre le stelle, dove solo lui può arrivare a vedere.

"Il fuoco della mia giusta collera, trattenuto troppo a lungo nel buio e nel silenzio di un passato dimenticato, inghiottirà Midgard per prima. La sconfitta dei mortali sarà un monito che non potrà essere ignorato."

Il Senza Nome allarga lentamente le braccia, restando in ginocchio, infervorato dalla visione della vittoria che li attende, e afferma:

"E gli umani, che cosa possono fare, se non bruciare?"




Quando giunge al cospetto di Thanos, Loki inspira profondamente, poggiando lo scettro a terra con un gesto secco. L'elfo oscuro si volta di scatto verso di lui, infastidito come sempre dalla sua sola presenza. Lo osserva rialzarsi da terra, fare un'ulteriore deferenza in direzione del Titano e sparire al di là di una roccia.

L'ultimo Eterno guarda nella sua direzione con aria divertita, e gli si avvicina. Ogni suo passo è una minaccia, e il dio non riesce a reprimere quel terrore sordo che gli imbriglia il cuore tutte le volte che incontra quello sguardo spietato. Per la prima volta si domanda cosa gli farà se dovesse fallire.

"Sei pronto, asgardiano? Ormai sei in grado di utilizzare lo scettro per collegarti al potere del Tesseract, e attivarlo. Se gli umani sono stati capaci di costruire una struttura che possa sorreggere un portale, giungerai sul loro mondo senza grossi danni."

Loki annuisce gravemente, simulando un sorriso.

Thanos si pone di fronte a lui, afferrando per un momento l'asta dorata dello scettro, che inizia a vibrare intensamente, mentre la fulgida sfera blu diventa incandescente. L'asgardiano si riscopre ad avere il respiro affannoso e il battito accelerato, e sposta lo sguardo da quella luce blu che martella sempre più velocemente al volto deforme del mostro che lo sovrasta.

"Ricordati il motivo per cui ti ho fatto dono del mio sapere. Il potere non è un fine, ma un mezzo per raggiungere un fine. Non venir meno al nostro scopo, e non mi deludere."

"Non lo farò."

Questa volta il sorriso che attraversa il viso pallido di Loki è vero, una smorfia perversa di puro trionfo; e gli occhi che rispondono alle parole dell'ultimo Eterno recano il colore della sfida. Sente l'energia del cubo che gli scorre nelle vene, sempre più forte, e si concede il lusso di un'assoluta sicurezza.

Non fallirà.

Come può, con tutto quel potere tra le mani?

Il suo corpo inizia a scomporsi in minuscoli frammenti di luce e ombra, e di Thanos e del Limbo non rimane altro che un'impronta vaga in fondo agli occhi. Segue il sentiero nascosto tra le stelle che il Tesseract ha già svelato più volte alla sua mente, ma stavolta avverte la muta consapevolezza del peso del suo corpo.

Quando il suo viaggio ha termine, e si ritrova in ginocchio su un pavimento di metallo, il male atroce che accompagna il ridestarsi delle sue membra è quasi un sollievo, e il dolore che gli provoca il respirare nuovamente aria libera è quasi inebriante.

Apre gli occhi e solleva il viso lentamente, inspirando con forza. Quando riesce a mettere a fuoco l'ambiente che lo circonda comprende che tutto è andato secondo i piani, e a quei volti umani che lo fissano impauriti rivolge un sorriso crudele.

Stringe con forza lo scettro tra le dita e si alza in piedi.

La sua rinascita è cominciata.







***






Angolo autrice

Chiedo umilmente venia per il ritardo, ma sono rimasta senza Internet per alcuni giorni... ç___ç

Dunque, ci siamo. O__O È arrivato anche l'ultimo capitolo di questa storia, e ho cercato di condensarci dentro tutto quello che mi restava da raccontare.
Una delle (tante) cose che mi sono chiesta guardando The Avengers è: da dove ha avuto origine lo scettro? Innegabilmente è legato al Tesseract, che però è sulla Terra, il che implica notevoli problematiche 'logistiche'. Quindi, per cercare di dare una spiegazione (?) plausibile (??), ho dato vita a uno dei miei soliti deliri [XD] che prende spunto dal film Captain America, che adoro *^*, consiglio a chi per caso non l'ha visto di rimediare al più presto, perché secondo me merita tantissimo. Io l'ho rivisto di recente, ed arrivata ad una certa scena, verso la fine (vi do un aiutino, Teschio Rosso + Tesseract) mi è venuta un'illuminazione (magari era meglio una botta in testa?? :S),e ho ripensato ad una cosa che dice Cap in The Avengers a proposito dello scettro: "Sembra funzionare come un'arma dell'Hydra" et voilà! È nato l'inizio di quest'ultimo capitolo. Sono sempre tormentata dal solito dubbio, se si capisce cosa intendo dire, spero di sì, altrimenti sono disponibile a spiegazioni e chiarimenti! ^_^

Non so se si nota, ma la riflessione non proprio lusinghiera che fa Loki sulla natura degli umani ha una duplice valenza, nella mia personale visione del personaggio molto di ciò che pensa lo potrebbe benissimo applicare anche a se stesso... :(

La conversazione tra Thanos e l'Altro è un rimaneggiamento del dialogo iniziale di The Avengers, l'ho un po' modificato per esigenze di trama e per cercare di mantenermi più fedele all'originale, chi è così in fissa come me da averlo guardato pure in lingua inglese potrà capire cosa cambia! La scena finale, invece, riprende l'arrivo di Loki sulla Terra in The Avengers.

La frase "Il potere non è un fine, ma un mezzo per raggiungere un fine" è una citazione dai fumetti Marvel, dove è pronunciata proprio da Thanos.

Come ultima cosa, ma non meno importante, ringrazio di cuore chiunque abbia deciso di accompagnarmi in questo viaggio nella fantasia (in particolare Blue_moon [autrice dei bellissimi banner della storia! *_*], Callie_Stephanides, Butterfly90, Angeline Farewell, paoletta76, _Loki_, Sabriel, rose_princess, Nym_love_Loki e LaurenMsLoki), spero di avervi fatto passare qualche ora piacevole e spensierata. Se vi va di tenermi di nuovo compagnia, appuntamento a lunedì 11 febbraio per il sequel, sempre su questi schermi! XD

GRAZIE <3 <3


Sayuri




   
 
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