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Autore: Nene_89    19/07/2004    9 recensioni
Ecco.. una storia un po' particolare... spero che apprezzerete. E' consigliata agli amanti della coppia Ginny-Draco, nonostante qui i protagonisti siano gli eredi dei nostri... una Weasley, un Malfoy, un odio immenso e poi... chissà... leggete e scopritelo! ;-)
Genere: Avventura, Azione, Dark, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

 

Ciao a tutti!!! Eccomi ritornata con una storia ben strana, che però mi sta appassionando molto. Mi auguro che piaccia anche a voi, anche se ne dubito, proprio perché è una cosa un po’ particolare... Questa idea mi è venuta col nascere della mia passione per la coppia Ginny/Draco. Credo che agli amanti di questa coppia dovrebbe piacere questa storia, perché è un po’ una Ginny/Draco... futuristica. Per favore commentate, ci tengo molto, perché questa storia (che nel segreto del mio piccolo e amato computer  è già a 55 pagine [record storico per me ;-)] è molto importante per me... ci ho messo molta passione ed è una delle più articolate che io ho scritto, incredibile per me che in genere non arrivo a più di 17 pagine! Bene, fatemi sapere... se non vi piace non la continuo, giuro ;-) !!

Buona lettura a tutti!!  

 

Ah... una piccolissimo appunto. Alla fine di questo capitolo, ci sarà una scena un po’... disgustosa. Niente sesso, niente violenza... diciamo semplice schifo.

 

 

 

 

Christine Weasley Granger si sedette stancamente su una sedia ed osservò gli agitati ragazzini del primo anno, i quali stavano facendo il loro ingresso nella Sala Grande. Scambiò una veloce occhiata con i suoi compagni di Grifondoro, che sedevano accanto a lei e sbadigliò, annoiata. Senza prestare attenzione allo Smistamento, prese a chiacchierare con una ragazza del quarto anno che era accanto a lei, Angelica Stroom, sull’utilità dei manufatti babbani come i cellulari.

-         Sì, mia madre è figlia di Babbani. – spiegò Chris velocemente, ingurgitando un’enorme porzione di pollo. – Quindi usa quella roba… è comoda. –

-         Io stessa sono figlia di Babbani, quindi ho un telefonino! – esclamò la ragazzina. – Qui ad Hogwarts non lo porto perché la roba Babbana non funziona, ma è assai comodo e pratico. –

-         Ehilà, signorina, invece di parlare di stupidaggini, vieni con me, che ti devo dire una cosa importante. –

Chris si voltò di scatto ed incrociò gli occhi chiari del prefetto di Corvonero, nonché suo migliore amico, Jordan Wilson.

-         Devi accompagnare i ragazzini del primo anno al loro dormitorio, sei un prefetto! – la sgridò benevolmente il ragazzo.

-         Oh… tra poco, tra poco… sono stanca per il viaggio in treno ed ho sonno. Cosa dovevi dirmi di così importante? – rispose distrattamente la ragazza.

-         Ti sei accorta chi è stato appena smistato, principessa con la testa fissa fra le nuvole? –

-         Ė dal secondo anno che non bado più agli smistamenti! – ribatté la giovane Weasley sorridendo. – Dopo una volta sono tutti uguali. Una banda di nanerottoli impauriti che arrancano al cappello parlante e che sorridono come matti non appena sanno la loro casa. –

-         Adesso fai la donna vissuta… - Jordan la fissò sornione. – Ricordi quando ci siamo conosciuti? Nello scompartimento dell’Hogwarts Express? Mi fissasti stupita, non appena ti dissi che non sapevo niente della scuola perché ero figlio di Babbani, e cominciasti ad elencarmi tutte le case, dicendomi che avevi una grande paura di finire a Serpeverde. –

-         Dai, lo sai benissimo che scherzo, Jordy! – Christine sorrise di nuovo. – Chi è stato smistato di tanto importante, signor Wilson? –

-         I due fratelli Malfoy. – sussurrò lui, temendo di essere udito da altri.

-         Questo nome non mi è nuovo. – la ragazza rifletté un attimo, poi guardò l’amico, infuriata. – Ma certo! Draco Malfoy, quel dannato figlio di puttana! Un Mangiamorte nemico di mamma, papà e zio Harry dai tempi di Hogwarts. Ė lui che ha fatto uccidere zia Ginny! –

-         Lo so! Te l’ho detto apposta! – Jordan la prese per un braccio. – Questi due ragazzi sono i due nipoti di Draco Malfoy! - 

-         Non capisco. – Christine lo guardò, confusa.

-         Draco Malfoy ha avuto in gran segreto un figlio quando era ancora un quindicenne, da una sua cugina abbastanza più grande di lui. Questa donna è morta di parto, ed i genitori di Draco si sono occupati del bambino fino a che il ragazzo non ha avuto la maturità per poterlo accudire da solo. Il figlio di Draco, Thomas Malfoy, ha studiato a Durmstrang, ed anche lui ha avuto un figlio a quindici anni… -

-         Accidenti! Allora è vizio di famiglia! – lo interruppe Chris ridendo.

-         Fammi finire! – la ammonì il ragazzo – Ha avuto lui a quindici anni da una ragazza pressappoco sua coetanea, Christal Malfoy, una sua biscugina, ed uno a ventuno anni. I due ragazzi sono vissuti in Germania fino ad ora. Il maggiore, che è nostro coetaneo, è andato a Durmstrang finora, mentre il più piccolo ha solo undici anni. Adesso che i suoi genitori e suo nonno sono stati arrestati è stato deciso che fosse meglio spostarli qui, dove in pochi sanno dei loro parenti. Il piccolo, Sean, è stato smistato al primo anno di Grifondoro, ed il grande, Benjamin, al settimo di Serpeverde. Ė strano il piccolo, perché in quella famiglia tutti ce l’hanno con i Babbani…-

I due amici si scambiarono un’occhiata disgustata, poiché essendo entrambi imparentati con Babbani non riuscivano proprio a comprendere le idee di Voldemort e dei suoi seguaci.

-         Per me sono semplici persone da scansare, sia il maggiore che il minore. – borbottò Christine alzandosi dalla sedia. – Odio i Malfoy e soprattutto Draco, che ha causato la morte di mia zia. –

-         Oh, anche per me sono da evitare. Ti ho informata proprio per dirti di… di non metterti in contrasto con Benjamin. Conosco il tuo carattere e… -

-         Oh, Jordan, grazie tante, ma credo di saper badare alla mia vita da sola, sai. – la Grifondoro rise. – E tu, brutto pettegolo, come fai a sapere tutte queste cose? –

-         Me le hanno raccontate dei ragazzi della mia casa. – Jordan sospirò. – Adesso devo accompagnare i Corvonero di prima al nostro dormitorio. Ciao! –

-         Temo che dovrò imitarti. – Christine chiamò i bambini del primo anno di Grifondoro. – Ci vediamo, Jordan! –

 

Dopo aver accompagnato i ragazzi di prima nelle sale dei Grifondoro Christine prese l’orario per tutte le classi, ed applicò i setti fogli con il nastro adesivo sul muro della sala Comune. Era quasi mezzanotte, quando ebbe terminato il tutto. La ragazza si avviò verso i dormitori femminili sbadigliando, quando un singhiozzo sommesso la fece sussultare. Si guardò intorno ma non vide niente. Fece per avviarsi di nuovo nella sua camera, quando udì di nuovo un gemito. Chris tornò nel buio della sala Comune, e si fece luce con la bacchetta per capire da chi provenisse quel pianto. Alla flebile luce dell’incantesimo Lumos scorse una piccola sagoma rannicchiata su se stessa sul sofà dorato e rosso. Con un colpo di bacchetta Chris accese il grande lampadario, e il bambino sussultò alzando di scatto la testa.

-         Chi sei? – mormorò lui, impaurito.

Era il bambino più bello che Christine avesse mai visto. Sul metro e quaranta, con grandi e vispi occhi ambrati, ed una cascata impertinente di ciuffetti biondi, che partivano dalla testa e finivano poco sotto le orecchie di quello splendido ragazzino.

-         Io sono Chris, e tu chi sei? – rispose dolcemente la ragazza sedendosi accanto a lui.

-         Io mi chiamo Sean. – il ragazzino tirò su col naso, cercando di darsi un po’ di contegno. – Tu sei quella che ci ha guidati fino a qua insieme a un’altra ragazza? –

Christine annuì.

-         Sì, io sono del settimo anno, e l’altra ragazza è del sesto. Lei si chiama Deborah. -

-         E come ti chiami di cognome? – il ragazzino assunse un’aria curiosa.

Generalmente Chris odiava le persone invadenti, ma quel bambino le piaceva molto, ed inoltre da quando aveva cominciato a porle domande aveva smesso di piangere, e Chris riteneva che quella fosse la cosa più importante.

-         Beh… a dir la verità ho due cognomi. Weasley Granger, ma tutti, professori inclusi, mi chiamano semplicemente Weasley. Weasley Granger è un po’ troppo lungo! –

Il bambino rise, con gran gioia della ragazza.

-         Ė vero, è un po’ difficile. Ma come mai hai due cognomi? –

-         Perché uno è quello del mio papà, Weasley, e l’altro è quello della mia mamma, Granger. Ė una cosa un po’ particolare, ma i miei genitori pensavano che fosse giusto darmi entrambi i cognomi. – disse lei.

-         Se io fossi come te mi chiamerei Malfoy-Malfoy di cognome! Sai, il mio papà e la mia mamma sono biscugini, ed hanno lo stesso cognome. –

A quelle parole Chris si irrigidì. Malfoy… quel bambino tanto dolce e carino era il nipote di Draco. Draco Malfoy, che aveva tolto la vita alla sua amata zia Ginevra. Nonostante il suo odio per Draco, la ragazza scacciò veementemente quei pensieri. Sean era solo un bambino e se era capitato a Grifondoro significava che era buono, non come il resto della sua famiglia. Inoltre, che colpe può avere un ragazzino di undici anni? Chris si dette della stupida e rise di nuovo.

-         Senti, Sean… - la ragazza lo guardò dolcemente. – Perché piangevi? –

Il ragazzino ammutolì. Poi la fissò un attimo.

-         Se te lo dico tu non lo dici a nessuno, vero? –

-         Te lo prometto. – Chris sorrise.

Il bambino la guardò sollevato.

-         Piangevo perché ora il mio papà, la mia mamma, il mio nonno, ed il mio fratellone non mi vorranno più bene. – una grossa lacrima percorsa la gota di Sean. – Sono finito tra i Mezzosangue e i Babbanofili peggiori… a Grifondoro! Ė un grande disonore per la mia famiglia! –

Il primo impulso di Chris fu quello di mollare un pugno sul bel nasino all’insù del bambino, poi si trattenne, dicendosi che probabilmente Sean non aveva fatto altro che ripetere ciò che la sua famiglia gli aveva inculcato in testa da una vita, senza però sapere cosa stava dicendo.

-         Perché non ti piacciono i Babbani, i Babbanofili e… - Christine pronunciò l’ultima parola con grande difficoltà. - … i Mezzosangue? –

Sean la fissò stupito.

-         Sai che non lo so? Ė che alla mia famiglia non piacciono. Dicono cose cattive su di loro. Però a me non mi hanno mai fatto niente. –

La giovane Weasley sorrise.

-         Ti sembro cattiva? –

-         No, certo che no, sei bravissima! – esclamò il bambino velocemente. – Perché me lo chiedi?

-         Vedi Sean… - Chris rise. – Io sono una… Mezzosangue. –

Il bambino impallidì e spalancò la bocca, facendo diventare tutto il suo visino di un allegro color porpora.

-         Io… oddio… non volevo… -

-         Tranquillo! – la ragazza scosse la testa. – Non sono offesa. So che non l’hai detto apposta. Sei molto simpatico e gentile. Volevo solo dimostrarti che i figli di Babbani non sono poi così terribili. Inoltre non devi vergognati di essere a Grifondoro. Noi Grifondoro siamo orgogliosi, coraggiosi… non sono qualità così tanto brutte. –

-         No. – Sean sorrise entusiasta. – Ė vero. Grazie Chris! –

-         Prego Sean. – la ragazza sbadigliò rumorosamente e guardò l’orologio. – Che ne dici se andiamo a letto? Ė già l’una meno dieci. –

-         Certo! –

Il ragazzino corse verso il suo dormitorio agitando la mano in segno di saluto verso la ragazza.

 

Il mattino seguente, dopo aver fatto colazione, Chris si apprestò a passare una terribile, noiosa, ora di Pozioni. Non che quella materia non le piacesse, o che non le riuscisse… il fatto era che Piton mostrava apertamente di odiarla, in fondo era una Weasley, ma ciò la disturbava. Cercava sempre di comportarsi al meglio, aveva voti abbastanza buoni… eppure si doveva sentire ogni volta umiliata e trattata male. Stava per raggiungere l’aula, quando udì un grido sommesso da un corridoio lì vicino. Senza pensarci troppo, la ragazza seguì i suoi doveri di Prefetto, e corse verso il luogo da cui provenivano quelle grida. Ciò che vide le gelò il sangue nelle vene. Il piccolo Sean a terra, contro il muro, con il naso sanguinante, piangente e supplicante. Sopra di lui una sagoma ben più alta e robusta, che gridava ed imprecava a tutto spiano. Senza pensarci troppo, Chris schiantò l’aggressore del ragazzino, e corse da lui per aiutarlo a rialzarsi. Un rivolo di sangue scendeva dalle narici del Grifondoro, che piangeva disperato.

-         C… Chris! – balbettò il ragazzino gettandole le braccia al collo.

-         Sean, ma cosa… -

La ragazza non poté terminare la frase, perché una voce glaciale, dura, risuonò nella stanza, e la costrinse a voltarsi.

-         E tu chi sei, la paladina della giustizia? –

Christine riconobbe negli occhi di quel ragazzo una fredda e distaccata cattiveria che non gli era sconosciuta. D’un tratto fu illuminata:

-         Malfoy! – sibilò sprezzante. – Sono un prefetto, e non posso permettere che gli studenti vengano percossi o maltrattati, soprattutto se sono della mia casa. –

-         Credo di aver a che fare con una Weasley, se non erro… -

Chris osservò quel ragazzo. Alto almeno un metro e ottanta, occhi azzurri, labbra strette, e lunghi e ricci capelli castani scuri. Nonostante la bellezza folgorante, provò subito antipatia per lui, e non si sentì inferiore, sebbene non fosse certo carina ed aggraziata.

-         Credi bene, Malfoy. Non tentare mai più di importunare tuo fratello. Chiaro? –

-         Scusa Weasley, ma non prendo certo ordini da una Mezzosangue… stavo appunto punendo mio fratello per essere finito in una casa di Babbanofili e Mezzibabbani…- il ragazzo la fissò sprezzante. – Se permetti, adesso… levati di qua, per favore! – 

-         Come mi hai chiamato? – Christine si adirò moltissimo e puntò la bacchetta contro Benjamin. – Non provarci mai più! –

-         Vuoi fare la fine di tua zia, Weasley? Mi hai sentito: vattene! –

A quelle parole la ragazza non ci vide più.

-         Crucio! –

Benjamin cadde a terra, e fu colto da spasimi di dolore, ma non tentò nemmeno di chiederle di smettere. Quando Chris si fu calmata, bloccò l’incantesimo, e rossa di rabbia si rivolse a Benjamin:

-         Sporco Mangiamorte che non sei altro! 

-         Weasley, se credi di avermi fatto minimamente male ti sbagli… ripeto: vuoi finire come la tua cara zietta? E allora taci, per favore… sono stato fin troppo clemente con te. –

-         Non ho paura di te, Malfoy. –

-         Ripeto, Weasley: vuoi fare la fine di Ginevra Weasley? – Benjamin sorrise odiosamente.

-         Sei uno stupido ripetitivo. – Chris fece un’aria annoiata, che ferì l’orgoglio del ragazzo. – Ti credevo un rivale decisamente migliore. Sei più noioso di Piton. Andiamo Sean. –

Benjamin rimase a bocca aperta a fissare quella stupida Mezzosangue che si allontanava tendendo per mano suo fratello minore.

Piccola sporca Mezzosangue, non è finita qui… ti renderò la vita terribile… oh, sì, te lo giuro…

 

-         Ti sei scontrata con Malfoy? – Jordan strabuzzò gli occhi.

-         Sì. – esclamò Chris, consumando il suo pranzo. – Ė soltanto un piccolo gasato che si crede chissacchì. Ma a me non fa né caldo né freddo. Semplicemente lo odio. –

-         Allora ti fa freddo. – scherzò Jordan.

-         Scemo! – la ragazza rise ed accennò ad una ragazzina del quinto anno di Grifondoro che era appena passata davanti a loro. – Come va con Sheila? -   

-         Non va. – rispose semplicemente il prefetto di Corvonero. – Ci siamo lasciati… o meglio, l’ho lasciata ieri. –

-         Perché? – Chris lo fissò stupita. – Stavi con lei da un anno e mezzo! Eravate una coppia perfetta! L’hai lasciata così… senza pensarci… ma Jordy, sei impazzito? -

-         Semplicemente non la amavo. – ribatté lui.

-         Ma sì che la amavi! – Christine rise. – Io ti conosco, sei il mio migliore amico! –

-         A quanto pare non mi conosci abbastanza. – Jordan le fece la linguaccia. – Miss so-tutto-io, talvolta mi sembri tanto simile a tua madre e a tua sorella! –

-         Potrei prenderla come un’offesa! – Chris si mostrò fintamente scandalizzata.

-         Ehi, Iry era una degna Corvonero, non una pazza scatenata Girfondoro, quindi non la offendere! –

La ragazza pensò alla sua bellissima sorella, maggiore di lei di tre anni, con la quale aveva una splendido rapporto. Quella giovane donna era talmente brava da essere stata subito ammessa come insegnante di Trasfigurazione a Beauxbatons anche per il suo perfetto francese.

-         Sì, ma lei si è accontentata di fare la professoressa… robetta da poco… io sarò un’Auror come mia madre! Papà invece anche se è un giornalista è bravo lo stesso ma… -

-         In fondo Iris non può sprecare quel suo bel visino e il suo corpicino tanto affascinante facendo l’Auror. – affermò seriamente Jordan. – Non vorrai che i suoi perfetti riccioli castani scuri possano prendere una brutta piega durante un combattimento, o che i suoi occhietti grigi possano offuscare il loro splendido colore con una boccetta di sangue. –

-          Non essere così cattivo con Iris. – ribatté bruscamente l’amica. – Non è così perfezionista come credi. Semplicemente non le piace fare l’Auror. Ognuno ha i suoi gusti. E poi mia sorella non è così bella come dici. Ė più bassa di me! –

-         Ė molto bassa, non arriva nemmeno al tuo scarso metro e sessanta signorina, ma… - Jordan cercò di trovare le parole adatte. – Tu sei Ron, Hermione, i tuoi zii Fred, George e Charlie e Percy. Iris è tua zia, e tuo zio Bill. Ė semplice. –

-         Oh, sì, nella sua tristezza è molto semplice. – Chris cercò di sorridere, ma sul suo volto apparve soltanto una piccola smorfia colma di dolore. – Iris è la bella copia ed io la brutta. –

-         Non dire così! – Jordan cercò di ridere. – Però non hai molto torto. –

-         Grazie eh…! – Christine si alzò dal tavolo. – Perdonami Jordy. Ci vediamo… adesso devo proprio andare a lezione. –

-         A stasera Chris! –

 

Ma come ha potuto una settimana fa quel Malfoy insultarmi così tanto…? Per fortuna che non l’ho più incontrato… Ma la pagherà, oh sì se la pagherà…

-         Signorina Weasley, mi sta ascoltando? – la voce fredda e distaccata di Piton riscosse Christine dai suoi pensieri.

-         Sì, certo professore. – sorrise lei mostrandosi serena.

-         Può dimostrarmelo ripetendo le mie ultime parole? –

-         La pozione dell’invisibilità è molto rara, e si forma con due gocce di sangue di unicorno, due grammi di foglie di Mandragola triturate, cinque radici di quercia spezzettate, mezzo centilitro di sangue di cane… ehm… - Chris avvampò - … sangue di cagna in calore… e cinque gambi di rose rosse. –

-         Bene. – Piton annuì. – Cinque punti per Grifondoro. –

Chris esultò dentro di sé in gran silenzio e sorrise radiosa. Prese gli ingredienti per la pozione, infilò i guanti di lattice fissando con disgusto la boccetta contenente il sangue di cagna in calore, e cominciò a preparare la miscela.

-         Weasley. – Piton si avvicinò alla ragazza con voce dura. – So che vuole fare l’Auror. –

La ragazza annuì soltanto, continuando a maneggiare gli ingredienti con estrema cautela.

-         Sa che ci vogliono degli egregi voti in Pozioni per diventare Auror? –

-         Sono sempre passata con sette, ogni anno. – rispose lei, cautamente.

Piton cambiò strategia alla velocità della luce.

-         Beh, sì. Intendevo che quando sarà un’Auror non le capiterà molto spesso di fare pozioni buone come è in grado di fare adesso. –

Christine lo fissò stupita, desiderando ardentemente di lanciargli un Cruciatus.

-         Perché, se posso permettermi, professore? –

-         Perché qua le dà fastidio un po’ di sangue di cane che è ben sigillato in una boccetta… ma se mai diverrà un’Auror non credo che maneggerà sostanze così ben protette e così poco disgustose. –

Cry strinse le spalle.

-         In quel caso metterò a freno i miei disturbi. –

-         Posso chiederle di intingere le mani in questo secchio contenete questa sostanza da lei tanto disprezzata...? –

Christine sorrise e tolse i guanti, seppur riluttante.

Non gliela darò mai vinta. Io sono Christine Weasley.

-         Certo, professore. –

La ragazza immerse le braccia fino al gomito nel sangue e si sforzò di non vomitare, guardando altrove. Sentì gli occhi di tutta la classe puntati su di lei, e riconobbe anche il pallido azzurro di Benjamin.

-         Credo che dovrebbe guardare, signorina Weasley. –

Brutto stronzo di un professore!!

-         Ma certo! –

Chris fissò la sostanza vermiglia e chiuse la bocca. Serrò le labbra, per timore delle parole che le sarebbero potute uscire, e per paura di rimettere.

Dopo poco il professore le tolse il bacile da sotto le braccia, e fissò Chris con incredulità.

-         Posso andare a lavarmi? – mormorò lei con voce flebile.

L’uomo annuì, e Chris corse ai lavandini della stanza, a sciacquare quella putrida e vomitevole sostanza.

-         Nessun altro ha il coraggio di provare? –

Tutti tacquero, e Piton guardò in direzione di Benjamin.

-         Signor Malfoy…? –

-         Forse è meglio di no, signore. – rispose lui sorridendo.

Nonostante la nausea, Chris si sentì incredibilmente forte ed orgogliosa di se stessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco finito il primo capitolo!!

La parte un po’ disgustosa che intendevo all’inizio è quella in cui Chris deve immergere le braccia nella bacinella... spero che non vi siate sentiti male... scusate...

Vi prego recensite, vi giuro che ci tengo tantissimo, molto più che delle mie one-shot :-). Grazie!!!

Recensite, vi pregoooooooooooooooo! ;-)

 

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